Kucina di Kiara
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Sabato scorso sono riuscita a preparare questi magnifici bomboloni trovati sul blog di Paoletta: Anice e Cannella. Li avevo notati tempo fa e subito avevo preso nota della ricetta, ma è rimasta per mesi e mesi accantonata. Li avevo visti anche sul blog dello Zio Piero e mi son detta che non potevo non copiarli. Sabato si è presentata la giusta occasione... Iris è stata bravissima e mi ha permesso di darle la sua poppata tra un passaggio di lievitazione  el'altro....il risultato è stato stupefacente! Sembrava di addentare i bomboloni che trovi nei banchetti dei luna park! Sofficissimi, profumatissimi...con quel ripieno di crema pasticcera alla panna (vedi sempre la ricetta di Paoletta). 

Ciotola e posata a pois Green Gate
Vi riporto, pari pari, la ricetta di Paoletta con le mie modifiche in rosso (andate comunque a leggere il Suo post, troverete tanti consigli interessanti):

400 gr di farina (per me metà manitoba e metà 00)
50 gr di burro
70 gr di zucchero
100 gr di acqua
130 gr di latte
10 gr di lievito di birra
la buccia di 1 arancia o 1 limone (per me arancia grattugiata)
1 cucchiaino di vaniglia home-made (per me vanillina)
5 gr di sale
1 tuorlo

olio di semi di arachide
zucchero semolato per lo spolvero
crema pasticcera (le ho dato retta ed ho fatto la sua semplicemente divina)

Procedimento:
Setacciate bene le due farine. In una ciotola ponete l'acqua e il lievito, maneggiate con cura per sciogliere quest'ultimo. Versate poi 100 gr di farina, presa dal totale, sull'acqua e lievito e mescolate giusto il tempo per amalgamare il tutto.
Coprite con pellicola e attendete 1 ora, nel frattempo potrete preparare gli altri ingredienti, per esempio tirare fuori il burro dal frigo che dovrà essere morbido.
Quando il pre-impasto è pronto, versatelo nella planetaria o, se impastate a mano, in una larga ciotola.
Aggiungete 1 o 2 cucchiaiate di farina ed iniziate a mescolare bene, poi aggiungete il tuorlo, e, quando questo è ben assorbito, metà dello zucchero. Impastate ancora bene aggiungendo ancora un po' di farina, poi inserire l'altra metà dello zucchero.
A questo punto alternare latte e farina (meno una cucchiaiata) fino ed esaurimento, infine il sale.
Impastate bene sia a mano (almeno 25') sia nella planetaria, fino a che l'impasto sarà elastico e incordato. Aggiungere la vaniglia, la scorza di arancia grattata e alla fine il burro, poco alla volta, sempre impastando con energia, fino a che l'impasto sarà lucido ed elastico, quindi ben incordato. Se lo prendete in mano, dovrà tendersi come una corda ma non spezzarsi, e se impastate sulla spianatoia, non dovrà appiccicarsi.
Solo a questo punto potrete metterlo ben coperto in una ciotola a lievitare, ci vorrà circa 1 ora e 45'.
Quindi avrete tutto il tempo di preparare una crema pasticcera, o quella che preferite o la sua: questa!
Adesso infarinate leggermente la spianatoia, e rovesciate l'impasto lievitato, sgonfiatelo bene e fate le pieghe del tipo 2. Fatelo riposare 40' coperto da pellicola con la chiusura sotto.
A questo punto spianate la palla col mattarello all'altezza di 1 cm. e 1/2 e tagliate i bomboloni con un coppa pasta.
Copriteli con pellicola e fate lievitare ancora 1 ora.

Friggeteli, meglio se uno o due alla volta, immergendoli dalla parte che stava a contatto della pellicola, in olio profondo (andate a leggervi i suoi consigli, mi raccomando) poi scolate bene su carta assorbente, ma se tutto è andato bene, non assorbiranno quasi niente di olio.
Poi rotolateli nello zucchero semolato!

Ciotola e posata a pois Green Gate
Detto questo mi è doveroso fare un ringraziamento...ma non un ringraziamento come tanti, uno speciale. Ieri, per la prima volta in vita mia, ho vinto un contest! Il giveaway di Barbara realizzato in collaborazione con Zalando! Non potevo crederci quando l'ho saputo! Sono al settimo cielo per la gioia! Ovviamente se non fosse stato per Iris col cavolo che l'avrei vinto, quindi, amore bello della mamma, questo premio l'ABBIAMO vinto INSIEME, io e te! Oltre a Barbara, mia splendida food-amica e non solo, devo ringraziare anche tutte le componenti della banda:  Luna, Tina, Tata, Fabiola, Marilù e  Paola ! Grazie ragazze!!!!
 

Eccomi...
oggi sono due settimane che è nata la mia piccola creaturina...il lavoro nuovo di mamma è duro, non credevo...poi, allattando al seno, devi essere ancor più presente per la stellina...il legame che però stiamo instaurando va oltre ogni immaginazione. Vederla così piccola e indifesa mi fa scoppiare il cuore. Vorrei poter fare in modo che non le accada mai nulla di brutto, sarà possibile? La notte poi, mi perdo dentro le preghiere rivolte a lei...Gesù Bambino ti prego ascoltami, fa sì che Iris cresca sana e forte come la sua mamma e il suo papà...è solo un topolino, uno scricciolino di bimba...ok? Intesi? Guarda che vengo lì...


Vi posto la ricetta di questa focaccia trovata sul blog di Francesca: Dolci e non solo. 
Eccovi la ricetta, ve la riporto pari pari con le mie modifiche tra parentesi e vi rimando al suo blog per il procedimento passo dopo passo:

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350 gr di farina 00
 150/180 ml di acqua fredda (per me 150 ml)
mezzo bicchiere da vino di olio extra vergine d'oliva
500/600 gr di stracchino
sale q.b.

Nella ciotola dell'impastatrice sistemate la farina e il sale. Azionate la macchina e aggiungete l'olio e gradatamente l'acqua.
Lavorate a lungo, per almeno 15-20 minuti, fino ad ottenere un impasto morbido e molto elastico. Lasciate riposare l'impasto per un ora.


Dividete l'impasto in due parti uguali. Stendete prima con il mattarello e successivamente con le mani aiutandovi con le punte delle dita. Cercate di assottigliare quanto più è possibile. Ungete una teglia di 26/28 cm di circonferenza, sistemate la prima sfoglia e spezzettate in superficie lo stracchino. Stendete finemente anche l'altra sfoglia e coprire la focaccia. Togliete la parte eccedente di sfoglia con l'aiuto dela mattarello. Pizzicate la superficie della focaccia  e cospargete con 3 cucchiai di olio e salate in superficie. Cuocete per circa 20 minuti a 220° o comunque fino a quando la focaccia non avrà un aspetto dorato. Servite calda...ma anche fredda è divina!

Posata a pois Green Gate

Ci si può innamorare una seconda volta della stessa persona? Non so come spiegarlo ma a me sta succedendo... sono innamorata persa di mio marito, è l'altra metà della mela, il principe azzurro che aspettavo da una vita... ma da quando è arrivata Iris (oggi compie una settimana...auguri fagottino mio!) vederlo così preso con la piccola mi fa una tenerezza immensa! Sento di ri-amarlo ancora più di prima! Lui che di solito è sempre così fiscale su tutto, lui che di solito non li lascia andare a tenerezze di fronte ad altra gente...è letteralmente andato, partito per la tangente! Quanto mi piace questa mia nuova famiglia...

Ah, una cosa: grazie Iris... se non fossi così dolce e brava non riuscirei a postare nemmeno una virgola, invece guarda quanto tempo mi lasci per pensare a me... la mamma ti ama da impazzire!

La ricetta che propongo oggi è un semplice contorno a base di fagioli neri che ad Ale, mio marito, piace davvero tanto. Non metto dosi perchè vado sempre ad occhio quando preparo questo piatto. Il giorno prima mettete i fagioli in ammollo (io li lascio 24 ore perchè i fagioli neri restano sempre più duri dei fagioli normali) e il giorno dopo si prepara poi l'intingolo: tritate uno scalogno e fatelo rosolare in un poco d'olio, aggiungete della passata di pomodoro ; sciacquate con cura i fagioli, scolateli e versateli nell'intingolo. Fate cuocere per circa 45' o finchè i fagioli avranno raggiunto la giusta consistenza. Se il sugo tende ad asciugarsi troppo, agiungete del brodo vegetale. Aggiustate poi con sale, pepe nero macinato e abbondante peperoncino (se piace).




…mia dolce creaturina!

Sei venuta al mondo in una notte di bufera, una settimana prima rispetto al termine prestabilito. Avevi fretta di uscire, di farti conoscere, con quel bel faccino tutto graffiato dalle tue unghiette. E finalmente, venerdì 10 febbraio (dì la verità Iris, il 17 faceva schifo anche a te), dopo 8 ore di travaglio allucinanti ed un cesareo praticato d’urgenza, è bastato vedere per pochi istanti i tuoi grandi occhioni per dimenticare tutto il dolore (si fa per dire…). Mamma e Papà hanno perso completamente la testa per Te, Iris. Per non parlare dei Nonni, degli Zii e dei tuoi Cuginetti. Hai folgorato tutti con quel faccino dolce dolce. Sei uno scricchiolino di appena 2,5 kg ma con una forza incredibile e due polmoni e una voce da far invidia alla Callas.

Da due giorni siamo a casa e le cose stanno prendendo via via la giusta piega. Si apre un nuovo capitolo della nostra vita insieme, la nostra nuova vita a tre!

Per festeggiare questo incredibile e meraviglioso evento, posto la ricetta di questi Cantucci al cioccolato e albicocche, presa in prestito da Paoletta e dal suo meraviglioso blog: Anice e Cannella. I Suoi cantucci sono ai datteri, cioccolato e cannella (da un libro di Ernest Knam). Io al posto dei datteri ho messo le albicocche secche e tolto la cannella


Ecco la ricetta presa pari pari da Lei, con le mie modifiche tra parentesi:

dosi per circa un vassoio medio:

2 uova grandi 
230 gr zucchero di canna
300 gr farina 00
100 gr albicocche secche
70 gr cioccolato fondente
1 cucchiaino abbondante di cannella (io non l’ho messa)
30 ml latte
1 cucchiaino raso di ammoniaca per dolci
8 gr. lievito
poco zucchero a velo
1 pizzico di sale

Scaldare il forno a 170°

Ridurre il cioccolato in piccoli pezzi, ridurre a pezzetti anche le albicocche secche.

Con le fruste elettriche montare le uova con lo zucchero finchè son gonfie e montante e l'impasto, sollevandolo e ricadendo, scrive....

A questo punto, con un cucchiaio di legno, incorporare la farina setacciata insieme al lievito e alla cannella.

Diluire l'ammoniaca per dolci con il latte e unire anche questo al composto.

Unire i pezzetti di cioccolato e di albicocche secche, mescolare bene bene bene perchè il tutto sia ben amalgamato.

Su una teglia mettere un foglio di carta da forno .

Siccome l'impasto è molto morbido, su un foglio di alluminio spargere un po' di zucchero a velo, con le mani prelevare un po' di impasto e rotolarlo nello zucchero a velo dandogli la forma di un salamotto. Così è più agevole metterlo nella teglia schiacciandolo un po' in modo da dargli la forma dei cantucci.

Procedere fino ad esaurimento dell'impasto.

A me ne son venuti 4.

Tenerli un po' discosti perchè si allargano molto, effetto dell'ammoniaca.

Cuocere in forno caldo per circa 10 minuti, (nel mio forno ci sono voluti circa 20 minuti) dopodichè, togliere dal forno e lasciar riposare per 20 minuti. Abbassare il forno a 150°.

Trascorso il tempo, tagliarli in obliquo con un buon coltello, rimetterli nella teglia, infornarli nuovamente per altri 5 minuti. (io li ho tenuti 10 minuti)

Sfornare e lasciar raffreddare.
Pirofila e coltello a pois Green Gate
Oggi una dolce coccola... mancano solo 9 giorni all'arrivo di Iris, e le cose che mi sono ripromessa di cucinare prima del suo ingresso in famiglia sono migliaia... non ce la farò mai a farle tutte, ma mi sono portata avanti parecchio, così, anche se dopo il tempo da dedicarvi sarà più scarsino, qualche ricetta da postare ce l'avrò, eccome! Questo golosissimo crumble l'avevo addocchiato, tempo fa, sul meraviglioso blog di Cinzia: Essenza in cucina! E' stato amore a prima vista e...al primo assaggio! Provatelo, è favoloso e velocissimo da fare!

Vi riporto di seguito la Sua ricetta con le mie modifiche tra parentesi:

400 gr. farina  (per me 160 gr di farina 00)
210 gr. zucchero (per me 100 gr di zucchero semolato + 100 gr di zucchero grezzo di canna
210 gr. burro (per me 160 gr ca)
1 bustina vanillina
400 gr. marmellata di vostro gradimento

E qui di seguito il procedimento come ha scritto lei (per i dettagli vi rimando al Suo blog):

Nel mixer inserire tutti gli ingredienti per il crumble ed azionare, anche a colpi, fino a raggiungere la consistenza di briciole. Potete poi anche aiutarvi con le mani, se il composto dovesse risultare a tratti farinoso. Ripartire cira 2/3 del composto sul fondo della tortiera, foderata di cartaforno e schiacciare, usando le mani o aiutandovi con il fondo di un bicchiere, o un batticarne...
Distribuire la marmellata in modo omogeneo e procedere quindi con le briciole a rifinire la superficie, in maniera omogenea.
Cuocere per circa 25 min. in forno a 200 gr. statico. Porzionare a rettangoli, e gustare a merenda con un buon té.

Pirofila e coltello a pois Green Gate
Coltello a pois Green Gate
Ancora una volta pane… questa volta però mi sono impegnata davvero tanto, iniziando a preparare l’impasto la mattina presto, in quanto necessita di circa 8 ore per crescere. La fonte è sempre la stessa degli Scottish morning rolls, il libro “Il pane fatto in casa” di Christine Ingram. Si tratta di un buonissimo pane bianco che non è nient’altro che la versione inglese dei filoni di pane che si trovano in giro per l’Europa, e si ottiene da un lento processo di lievitazione dovuto al fatto che la dose di lievito usata è minore rispetto al solito. Il pane si mantiene così più a lungo. Se ne può ottenere una versione più casereccia usando la farina integrale, sostituendola a quella bianca fino a un massimo di metà dose. Sul libro c’è scritto che la croccantezza tipica di questo pane è difficile da ottenere nel forno di casa, ma spruzzando dell’acqua nel forno, prima di cuocere il pane, si possono ottenere degli ottimi risultati.

Ingredienti per una pagnotta grande:  

675 gr di farina bianca
2 cucchiaini di sale
15 gr di lievito fresco
430 ml d’acqua

Per la guarnizione:  
mezzo cucchiaino di sale  
2 cucchiai di acqua  
semi di papavero (per me Melandri Gaudenzio)


Setacciate le farine insieme al sale e ponetele nella planetaria (potete anche impastare a mano).  

Mescolate il lievito con 150 ml di acqua in una terrina e aggiungete poi il resto dell’acqua. Versate il composto nella planetaria, insieme alla farina, ed iniziate ad impastare delicatamente; continuate per almeno 10 minuti, fino a che l’impasto sarà omogeneo ed elastico. Mettetelo in una terrina unta, copritelo con della pellicola oleata e lasciatelo crescere a temperatura ambiente (circa 18°) per 5-6 ore o fino a che non raddoppia il suo volume.

Trascorso questo tempo, rovesciate nuovamente l’impasto nella planetaria (leggermente infarinata) e lavoratelo ad una velocità più sostenuta per 5 minuti. Rimettetelo nella terrina e copritelo di nuovo. Lascia telo crescere, a temperatura ambiente, per altre 2 ore abbondanti.

Ripetete l’operazione e lavorate l’impasto per altri 5 minuti; lasciatelo riposare altrettanti 5 minuti e poi stendetelo su di una superficie leggermente infarinata, formando un rettangolo di circa 2,5 cm di spessore. Arrotolate l’impasto partendo da uno dei lati lunghi e modellatelo a formare un filone spesso, con le estremità quadrate.

Mettetelo in una teglia da forno leggermente infarinata con la parte dove si uniscono i lembi di pasta in alto, copritelo e lasciatelo riposare per un quarto d’ora. Giratelo e mettetelo in un’altra teglia coperta da carta forno unta d’olio. Gonfiatelo rimboccando l’impasto sotto ai lati e alle estremità. Con un coltello affilato fate sopra al filone 6 tagli diagonali.

Copritelo e lasciatelo riposare al caldo per 10’. Nel frattempo fate scaldare il forno a 230°C. mescolate il sale con l’acqua e spennellate questo composto sopra il pane. Cospargete di semi di papavero.

Spruzzate dell’acqua nel forno e infilateci velocemente il pane. Fate cuocere per 20’ e poi abbassate la temperatura a 200°C; cuocete per altri 25’ o fino a che il pane non risulterà dorato.


Il risultato è stato davvero soddisfacente! Si è mantenuto buono anche il giorno dopo! Provatelo a colazione, accompagnato dall'ottima Confettura !



Sono tante le frasi che fanno a pugni nella mia testa in questo momento; tutte vorrebbero aprire il post ed io mi ritrovo combattuta...è un post importante, devo valutare bene...ma poi alla fine faccio ciò che mi dice il cuore, come sempre. Vorrei promettervi che sia l'ultimo post nel quale parlo della mia gravidanza - effettivamente non faccio altro che parlare di quello, manco fossi l'unica donna sulla faccia della Terra ad aspettare un bimbo, e magari alcune l'hanno pensato - non vi biasimo, forse lo penserei anch'io, ma è un evento così eccezionale che non si può non esternare! Comunque manca poco, sforno il mio biscottino e si torna alla vita di sempre...ehm, o quasi... Beh, comunque mi impegnerò a non assillarvi ulteriormente e a trovare argomenti nuovi. Ecco, questa era la prima cosa che mi premeva dirvi.


Secondo...con questa ricetta partecipo al contest della foodblogger alla quale sono più affezionata, Barbara. In questa competizione, come spiega la mia Amica: "il cibo che portiamo in tavola deve saper conquistare la vista prima di tutto, proprio come accade quando vediamo una bella borsa". Ecco, io so già che non vincerò in partenza, perchè non posseggo nè il dono nè i mezzi per rendere le mie ricette accattivanti per mezzo di una bella foto, però ci provo lo stesso.


Ho cercato di presentare in maniera "chiccosa" questi ravioloni, sulla cui superficie spiccano le lettere della mia futura amata, Iris. Sono solo 4 lettere, legate insieme da un ciondolo, l'accessorio moda al quale sono più legata in questo periodo...e non solo, sarò legata a lui per la vita!


E' un regalo da parte di due amiche speciali, Paola e Fede, alle quali voglio un bene dell'anima! Vi ho fatto incidere sul retro il nome della piccola ed ora è per eccellenza il REGALO PERFETTO! Lo indosserò sempre, per tutto il resto della mia vita, finchè morte non ci separi, come la fede nuziale; si perchè su questo ciondolo ho fatto un giuramento piccola mia:
"...Ti proteggerò
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce
per non farti invecchiare.
E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te..." 
...e dopo queste parole tratte dalla canzone "La cura" di Franco Battiato (ogni volta che la sento mi fa piagere...mi ha sempre fatto piangere...) ecco a voi la ricetta.

Ah, un'ultima cosa... perchè il tè matcha? Perchè secondo la cultura giapponese chi utilizza questo tè guarda la vita con gioia pura e poi è verde, colore della speranza! Più chic di così...ehehehehehe


Ho trovato ispirazione dal numero di febbraio di SaleEPepe; ecco la ricetta con le mie modifiche in verde:

Per la pasta brisèe:
300 gr di farina
150 gr di burro
sale q.b.
1 cucchiaino di tè matcha
2-3 cucchiai di acqua fredda

Per il ripieno:
300 gr ca. di broccoli
un uovo intero
una manciata di grana grattugiato
qualche filetto di acciuga
sale
pepe nero macinato
un uovo sbattuto per sigillare e dorare la pasta

Sulla spianatoia versate la farina a fontana, aggiungete il cucchiaino di tè matcha, praticate al centro un buco nel quale andrete a mettere il burro a pezzetti; lavorate con la punta delle dita fino ad ottenere una consistenza sbriciolata; aggiungete l'acqua e amalgamate velocemente il tutto. Formate un panetto, avvolgetelo nella pellicola e mettetelo a riposare in frigorifero per almeno mezz'ora. Nel frattempo cuocete a vapore le cimette del broccolo e frullatele; fate asciugare il frullato in un pentolino a fiamma bassa, salate e pepate e lasciatelo raffreddare, quindi unitevi l'uovo e il grana.
Tirate fuori la pasta dal frigorifero, stendetela sottilmente e tagliatela a dischi di 5-6 cm aiutandovi con un bicchiere. Distribuite il composto al centro di metà dei dischi; sovrapponete un pezzo di acciuga, spennellate i bordi dei dischi farciti con l'uovo sbattuto, copriteli con i rimanenti dischi di pasta e premete tutt'intorno con i rebbi di una forchetta per sigillarli. Spennellate anche la superficie con l'uovo e praticate al centro un forellino per consentire la fuoriuscita del vapore. Sistemate i ravioloni di brisèe su una placca ricoperta da carta da forno e cuoceteli a 180°C per ca. 25 minuti.
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Mi chiamo Chiara, ho 44 anni e ho aperto questo blog di cucina nel 2010, con la
speranza di rendermi utile a chi, come me, non sapeva cucinare nemmeno un uovo.
Mi sono "costruita" da sola, con tenacia e curiosità, ma i consigli e l'esperienza di mia madre mi hanno aiutata in maniera decisiva.
Il mio background di esperienze professionali e personali mi ha portato a creare una mia modalità con la quale divulgare l'importanza del cibo, sotto ogni suo aspetto.

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