Kucina di Kiara
  • Home
  • Su di me
  • Party recipes
  • Mediakit
  • Dosario
  • collaborazioni


La Sbrisolona, come molti di voi ben sapranno, è un dolce tipico lombardo, in particolare della zona mantovana; si tratta di una torta friabile realizzata con briciole croccanti e mandorle. In questa versione salata, altrettanto friabile e golosa, ho sostituito le mandorle con le nocciole già sgusciate e tostate Sciara - La Terra del Pistacchio.

Vediamo insieme come prepararla. Si tratta di una ricetta molto facile e fiziosa ma, soprattutto, veloce e versatile. Io ho optato per un ripieno a base di prosciutto cotto, funghi trifolati e scamorza.





Ingredienti per 6 persone:

250 g di farina bianca 00

1 uovo

1/2 bustina di lievito per torte salate

100 g di burro

80 g di nocciole tritate grossolanamente Sciara - La Terra del Pistacchio

un pizzico di sale

due rametti di timo


Per il ripieno:

100 g di prosciutto cotto a fette

100 g di scamorza

Funghi trifolati Citres qb

In una ciotola unite tutti gli ingredienti per la sbrisolona salata e impastate velocemente fino a formare delle grosse bricole. Foderate una tortiera da 22 cm di diametro con carta da forno bagnata e strizzata e versatevi poco più della metà dell'impasto, facendolo aderire sul fondo e sui bordi. Distribuitevi le fette di prosciutto, i funghi e la scamorza ridotta a fettine o dadini. Ricoprite con il restante impasto stendendolo con le mani in modo uniforme, senza compattarlo troppo. fate cuocere la sbrisolona salata in forno statico a 180°C per circa 40 minuti o comunque fino a doratura. Servire tiepida o fredda.



Era da tanto che volevo provare a fare questa benedetta crostata morbida! Sia essa dolce o salata, l'avete ormai fatta tutti! Mancavo solo io! E allora eccovela, con una farcitura golosa, "da grandi"! Ma scommetto piacerà anche ai bambini...

Vediamo insieme come prepararla.

Ingredienti per la base:

2 uova a temperatura ambiente
90 g di zucchero semolato
100 g di burro fuso a temperatura ambiente
1/2 bacca di vaniglia
200 g di farina 00
8 g di lievito in polvere per dolci

In una ciotola, con l'aiuto di fruste elettriche, montate le uova con lo zucchero. Quando avrete ottenuto un composto chiaro e spumoso incorporate a filo il burro fuso, i semi di vaniglia e continuate a lavorare finché non saranno amalgamati per bene.
Aggiungete la farina e il lievito setacciati, continuando a montare a una velocità bassa. Quando avrete ottenuto un composto liscio e omogeneo trasferitelo in uno stampo furbo antiaderente, da 28 cm di diametro, imburrato e infarinato (quello dotato di incavo sul fondo, per intenderci). Livellate bene con il dorso di un cucchiaio e cuocete in forno già caldo a 180°C per 15-20 minuti (fate sempre la prova stecchino al termine della cottura).

Rovesciate la base di pasta sul piatto da portata.

Ora dedichiamoci alla preparazione della crema pasticcera. Io da anni mi affido alla bontà della crema pasticcera alla panna di Paoletta Sersante. L'ho aromatizzata al Liquore di Pistacchio Sciara - La Terra del Pistacchio. Ecco come prepararla.

Ingredienti per la Crema Pasticcera al Liquore di Pistacchio:
 
400 ml di panna fresca
550 ml di latte fresco
50 ml di liquore al pistacchio
1 baccello di vaniglia
4 uova intere
80 g di farina
300 g di zucchero
1 pizzico di sale

Mettete in un pentolino il latte, la panna, il liquore e il baccello di vaniglia aperto e portate quasi a bollore.
Intanto, in un altro pentolino, sbattete bene le uova con lo zucchero e il pizzico di sale. Aggiungete la farina setacciata e mescolate ancora un po’, poi aggiungete il latte tutto in un colpo versandolo attraverso un colino a maglie fini.
Mettete di nuovo sul fuoco, a fiamma bassissima, mescolando sempre con una frusta a mano. Spegnete quando la crema si sarà addensata bene.
 
Per la decorazione:
4-5 fragole biologiche Bioexpress
100 g di marmellata di fragole
granella di cioccolato
cacao in polvere
tea matcha in polvere 

Quando sia la base che la crema, si saranno raffreddate, procede alla decorazione.
Spalmate l'incavo della torta con marmellata di fragole.
Mettete la crema pasticcera in una sac-a-poche e decorate l'interno con tanti ciuffi concentrici.
Mondate, lavate e tagliate le fragole a fettine e a cubetti e decorate come in foto o come vi suggerisce la fantasia.
Completate con una sploverata di cacao e di tea matcha e con granella di cioccolato.




Gli Spaghetti al pesto di avocado con salmone affumicato, feta e pepe rosa cotti con metodo Agnesi rappresentano una pasta gustosa, cucinata con una procedura tutta particolare. È un sistema un pochino anomalo e poco conosciuto. Il fondatore fu Vincenzo Agnesi, fondatore del famoso pastificio, che nel '900 diede origine a questo metodo per non disperdere nell'acqua parte dell'amido e degli ingredienti nobili della pasta, durante il processo di cottura. 

Questo metodo va bene per tutte le paste che dovranno poi essere saltate in padella.

E ora si svela il segreto della cottura all'Agnesi. 
Riempite la vostra pentola di acqua, portatela a bollore e salatela. Calate la pasta, mescolatela rapidamente per evitare che si attacchi e aspettate che il bollore riprenda. Cuocete per 2', sempre mescolando, e spegnete il fuoco. Mettete subito uno strofinaccio bagnato sulla pentola e chiudete con un coperchio pesante, in modo da far fuoriuscire una quantità di vapore minima. Lasciate cuocere la pasta in questa acque calda per il tempo indicato sulla confezione (togliendo ovviamente i 2' iniziali). Fidatevi, la pasta cuocerà a puntino! E poi, dopo averla scolata, vedrete come l'acqua resterà particolarmente limpida, per il fatto che poco amido si sarà disperso. 

Il tempo di cottura rimane praticamente lo stesso, ma  non viene disperso il glutine (quindi la parte proteica), non vengono dispersi gli amidi (quindi carboidrati), si controlla meglio lo stato di cottura della pasta e, cosa non da poco, si risparmia energia (30-40% in meno).
Quindi la pasta è più saporita, più nutriente e l'acqua rimane più limpida!
Ovviamente, per una buona riuscita del sistema, è necessario utilizzare pasta di buona qualità. Io mi affido da sempre a Pasta Armando!
Inoltre, la pentola non deve essere troppo piccola, in rapporto alla pasta, perchè la temperatura dell'acqua scenderebbe troppo velocemente al di sotto gli 80°, e da ultimo, non si deve scoperchiare continuamente la pentola per controllare la cottura!


Ma ora passiamo alla ricetta!

Ingredienti per 4 persone:

360 g di spaghetti Pasta Armando
200 g di feta
200 g di salmone affumicato a fettine
pepe rosa macinato

Per il pesto di avocado:
2 avocado maturi Bioexpress
2 limoni Bioexpress
una manciata di pinoli
4-5 cucchiai di olio extravergine d’oliva
sale 

Metti sul fuoco una grande pentola piena di acqua salata e procedi come indicato sopra.
Grattugia la scorza di uno dei limoni e tienila da parte. 
Sbuccia i due avocado, togli il nocciolo e frulla la polpa in un mixer insieme ai pinoli, diluendola con il succo di un limone e con l’olio, sino a che otterrai una crema verde e profumata. Salala appena, o secondo il tuo gusto. 
Qualche minuto prima che la pasta sia pronta, scalda il pesto in un'ampia padella con un cucchiaio di olio evo, scola la pasta e falla saltare con il pesto di avocado aggiungendo, se serve, un po’ dell’acqua di cottura per diluire la salsa.
Impiatta, aggiungendo su ogni piatto la scorza di limone grattugiata, qualche granello di pepe rosa e la feta sbriciolata.

PS - quando usate un mixer per preparare un pesto, ricordatevi questo trucco: unite 2 cubetti di ghiaccio nel frullatore, impedirà al composto di surriscaldarsi, mantenendo un bel colore brillante, e permetterà di assorbire meno olio.
 

 

Mi è sempre piaciuta la dicitura "2.0", solo che non sono mai riuscita ad applicarla a nessun piatto. Fino ad oggi. Si perchè questa espressione, come ben sapete, significa nella sua più recente e aggiornata versione. Realizzare un sushi con riso colorato (in maniera naturale), con ingredienti insoliti per questo genere di preparazione e con l'aggiunta delle modernissime sfere, mi ha permesso di aggiungere finalmente 2.0 dopo la parola Sushi. 

Premetto che si tratta di un piatto di semplice esecuzione, ma con tante lavorazioni. Mi ci è voluta una mattina intera per realizzarlo. Ma devo dire di essermi notevolmente divertita. Se doveste decidere di replicarlo, spero succeda anche a voi.

 

Ingredienti per 3-4 persone:

250 g di riso per sushi

una manciata di fiori di pisello farfalla

2 zucchine biologiche Bioexpress

Pesto di Pistacchio e Tartufo Sciara - La Terra del Pistacchio

1 avocado maturo Bioexpress

150 g di Salsa di soia

2 g di Agar Agar

qualche pistillo di zafferano

Iniziamo con la preparazione del riso: fate bollire 400 ml di acqua quindi aggiungete i fiori e lasciateli in infusione per dieci minuti. Filtrate, lasciate raffreddare e ponete di nuovo sul fuoco  insieme a 250 g di riso; salate e portate a ebollizione dopodichè abbassare il fuoco e continuare a cuocere per 20 minuti con coperchio. Rimuovere quindi la pentola dal fuoco e lasciare riposare per dieci minuti.

Mentre il riso cuoce, pulite le zucchine e tagliatele a fette sottili con l'aiuto di una mandolina. Grigliatele da entrambi i lati.

Disponete le zucchine su un foglio di pellicola per alimenti e sovrapponetele leggermente, una fetta sopra l'altra (calcolate un sormonto di circa 5 mm).

Per la disposizione del riso, io mi sono aiutata con un attrezzo apposito, una sorta di cilindo diviso in due parti, per il lungo, dentro il quale si può adagiare il riso mettendo il ripieno al centro. Altrimenti potete appiattire ed allargare il riso, ricoprendo quasi tutta la superficie delle zucchine, lasciando liberi solo 2 cm dal bordo superiore. Mettete al centro qualche cucchiaiata di pesto di pistacchio e tartufo e, sempre nella parte centrale, sopra il pesto, adagiatevi qualche fettina di avocado (precedentemente pulito e tagliato a fette).  A questo punto aiutatevi con la pellicola per arrotolare l'involtino, mantenendo il ripieno nella parte centrale. Mantenete il rotolo compresso mentre arrotolate, per fissarlo ben saldo e chiuso. L'estremità di zucchine di 2cm che abbiamo tenuto libera dal riso ci servirà per chiudere e sigillare l'involtino.

Procedete così fino a esautire tutti gli ingredienti. 

Man mano che gli involtini sono pronti, metteteli in frigorifero a rassodare.

Ora non vi resta che preparare le sfere di salsa di soia.

La sferificazione si ottiene così: basta mescolare l’Agar Agar con la salsa di soia, portare ad ebollizione il composto per 2-3 minuti e infine sgocciolare con una siringa senza ago in un bicchiere profondo e riempito con olio vegetale, molto freddo. Le perle saranno perfettamente rotonde e gelatinose quando raggiungeranno il fondo del bicchiere. Il liquido caldo immerso nell’olio freddo fa in modo che l’alga si solidifichi immediatamente: l’olio, infatti, si presta da "stampo" per la preparazione.

Una volta ottenute le sfere, si possono raccoglierle con un cucchiaio, poi portarle in un colino e sciacquarle sotto acqua corrente. Possono anche essere ben conservate in frigorifero e servite sia calde che fredde. Ma attenzione: se vengono riscaldate a una temperatura superiore agli 80°C si sciolgono. Questa è, infatti, la temperatura di fusione dell’Agar Agar.

Una volta eseguito anche questo passaggio, potete estrarre i rotoli di sushi, liberarli dalla pellicola e tagliarli a cilindri di 3 cm circa di spessore. Disponeteli su un piatto da portata e decorateli con stimmi di zafferano e perle di salsa di soia.


Le polpette di scarola sono un secondo piatto vegetariano perfetto anche come sfizioso antipasto. La ricetta delle Polpette di scarola e frutta secca è molto semplice e non richiede particolari abilità. Ricordatevi solo di scegliere prodotti di qualità. 

Per ottenere una versione ancora più light, potete cuocere le polpette in forno a 180°C per circa 15 minuti. Servite tiepide o fredde a seconda dei gusti. 

Ingredienti per 4 persone:

500 g di Scarola Bioexpress

1 peperoncino
1 spicchio d'aglio
 Bioexpress
20 g di uva sultanina 
10 g
 pinoli tritati grossolanamente
10 g di noci sgusciate e tritate grossolanamente
20 ml di olio extravergine di oliva 
50 g di Grana Padano grattugiato
70 g di 
mollica di pane
1 uovo intero
100 g di pangrattato per la panatura
40 g di mandorle a lamelle tostate e tritate grossolanamente per la panatura

Olio di semi arachide per friggere

Sale
Pepe


Togliete la radice della scarola con un coltello e lavatela e asciugatela. Tagliatela a listarelle e mettetela in una padella con uno spicchio d’aglio e 1 peperoncino. Cuocete per circa 10 minuti a fiamma alta, unite poi l’uvetta ammollata e i pinoli. Cuocete per 30 minuti o fino a che l’acqua di vegetazione non si sia completamente assorbita.


Una volta raffreddata, tritatela con la mollica, aggiungete l’uovo, il Grana e aggiustate di sale e pepe.


Mescolate e realizzate un impasto omogeneo.
 Fate riposare in frigorifero per almeno un'ora.

Con l’impasto fate delle polpette della grandezza di una noce e passatele nel pangrattato insieme alle mandorle a lamelle. Friggetele in olio ben caldo per qualche minuto, fino a doratura.





Jam Drop Cookies, ovvero golosi biscotti con una "goccia" di marmellata! Si tratta di dolcetti davvero irresistibili! Dalle dosi ne usciranno tre infornate, ma credetemi, spariranno in un attimo!

Per la versione classica di questa ricetta, si prevede l'uso della marmellata di lamponi, ma io ho preferito un tocco agrumato, utilizzando Fiordifrutta ai Limoni e alle Arance Amare. Una delizia! Nulla vi vieta di utilizzare il gusto che preferite, anche la Nocciolata!



Ingredienti per circa 40 biscotti

Per la pasta frolla:

500 g di farina 00
1 cucchiaio di lievito per dolci
220 g di zucchero
300 g di burro a temperatura ambiente
2 uova intere
½ cucchiaino di estratto di vaniglia
Fiordifrutta ai Limoni qb
Fiordifrutta alle Arance amare qb
zucchero a velo (se piace)

Mescolate in una ciotola il burro e lo zucchero e amalgamarli fino ad ottenere un composto cremoso. Aggiungete le uova, continuando a mescolare, e quindi la farina, un po’ alla volta. Infine aggiungete il lievito e l’estratto di vaniglia.
Foderate una teglia con della carta da forno e poi farte delle palline di pasta e posizionatele distanti l’una dall’altra (in cottura tendono ad allargarsi). Se dosare l'impasto per le palline dei jam drop cookies può sembrare complicato, è possibile aiutarsi con un cucchiaio di legno da cucina: è quella la dimensione ideale.
Con il mignolo della mano, a questo punto, bisogna esercitare sulla pasta dei biscotti una leggera pressione per preparare il buchetto nel quale andrà aggiunta la Fiordifrutta. Il consiglio, in questo caso, è quello di non appiattire troppo le palline di pasta.
Aggiungete quindi la Fiordifrutta: ne basta una piccola quantità, anche mezzo cucchiaino. A questo punto i jam drop cookies devono riposare in frigo per almeno un'ora oppure in freezer per circa 30' prima di essere infornati. I tempi di cottura non sono elevati, bastano circa 10 minuti a 230°C e comunque fino a quando i biscotti diventano dorati in superficie.
Prima di mangiarli occorre farli raffreddare un po’ e se vi piace, potete cospargerli con zucchero a velo.

Note:
I jam drop cookies si converano fragranti a temperatura ambiente anche una settimana. La cosa importante è tenerli in un recipiente con chiusura ermetica, per evitare che vengano a contatto con l'aria. Ma sono sicura finiranno prima...






Quale modo migliore per dare il benvenuto alla primavera, se non con una bella ricetta? Lo so, sono un po' in ritardo con i tempi, ma come si dice, meglio tardi che mai! Ecco a voi la ricetta per realizzare gustosi Cestini primaverili!



Ingredienti per 2 cestini:

1 rotolo di pasta sfoglia
200 g di cime di cavolo romanesco Bioexpress
50 g di guanciale tagliato a fettine
200 g di robiola
2 o 3 cucchiai di Pesto di Pistacchio e Tartufo Sciara - La Terra del Pistacchio
Germogli di crescione qb Bioexpress
Sale qb
Pepe nero qb
Olio extra vergine di oliva qb
1 tuorlo sbattuto con un pochino di latte per spennellare

Preparate le tartellette di pasta sfoglia, ricavando due dischi da circa 12-13 cm. Rivestite, con la loro carta da forno, due stampini da tartellette da 10 cm e togliete la sfoglia in eccesso con l’aiuto di un coltello. Spennellate i bordi con il composto di tuorlo e latte. Cuocete in bianco (con i legumi o gli appositi pesetti) per circa 25 minuti o comunque fino a che non inizieranno a dorare.

Con la pasta sfoglia avanzata, ricavate i manici dei cestini. Io ho avvolto un coppapasta in alluminio dal diametro di 10 cm con due strisce di pasta, a semicerchio. Spennellatele con il composto di tuorlo e latte e infornate anch’esse per circa 20 minuti o fino a doratura.

Sfornate e lasciate raffreddare.

Nel frattempo, fate lessare in acqua bollente salata, per circa 10 minuti, le cime di cavolo romanesco. Scolate e tenete da parte.

Fate rosolare le fettine di guanciale in una padella antiaderente, senza aggiungere grassi, fino a che non risulteranno belle croccanti. Scolate e tenete da parte.

Mescolate la robiola con il Pesto di Pistacchio e Tartufo e aggiustate di sale e pepe.

Ora assemblate i vostri cestini. Spalmate il composto di pesto e robiola nelle tartellette; decorate con le cimette di cavolo, le sfoglie di guanciale e i germogli di crescione e completate con un filo di olio extra vergine di oliva, dal sapore delicato. Per ultimo, sistemate sopra il manico. Et voilà.


La Minestra mariconda (o di mariconde) è un piatto di cui i Bresciani si contendono la paternità con i Mantovani, ma una cosa è certa: appartiene alla tradizione culinaria contadina settentrionale.
La mariconda ricorda gli knödel (o canederli) della cucina trentina e altoatesina, nella loro preparazione di base. In alcune ricette recenti si aggiunge poca farina bianca e un goccio di latte per legare. Tra le spezie ricorre la noce moscata. 
Le Meliconde sarebbero le palline gialle di cui è composta la minestra, che ricordano le cariossidi del granturco (analogamente alla meridionale cicerchiata = piatto di ceci, composto di palline di pasta fritte).
Questa è la ricetta che ho deciso di presentare per l'uscita di aprile de L'Italia Nel Piatto. Il tema? Un piatto del passato / la cucina povera del passato.
Ma scopriamo insieme come realizzare la ricetta. Io ho scelto di proporvi questa versione (ovviamente ce ne sono a centinaia) estrapolata da "Nuovo codice della cucina lombarda".



Ingredienti per 4 persone:

250 g di mollica di pane o pane raffermo
500 ml di latte intero
1,5 lt di brodo di carne
100 g di burro
80 g di Grana Padano dop grattugiato
4 uova
Sale
Pepe
Noce moscata

Ammorbidire il pane nel latte lasciandolo macerare per almeno mezz’ora.
Strizzare il pane ammollato e incorporarvi il burro appena sciolto in un tegame tiepido.
Lasciare assorbire bene, poi aggiungere le uova e il Grana.
Regolare di sale e pepe, impastare bene il tutto e lasciare riposare per almeno un’ora.
Con l’impasto ottenuto formare delle polpettine.
Farle cuocere per 5 minuti nel brodo bollente.
Servire caldo.

Note:

È bene che la mollica di pane non sia molto rafferma (due giorni al massimo), perché in tal caso perderebbe peso e sarebbe necessario usarne di più a discapito dell'equilibrio dei sapori. 

Il composto, preparato con qualche ora di anticipo guadagna in compattezza e matura un gusto più pieno. 

Le palline possono essere ottenute facilmente arrotolando l’impasto con le mani in un lungo cilindro e tagliandolo in piccole porzioni di circa 1 cm che, passate sotto la mano aperta, prenderanno la forma giusta.



E ora vediamo che cosa hanno preparato le altre regioni:
 
Valle d’Aosta: Frittata alpina “fritò de montagne”
Piemonte: Torta Verde con riso e spinaci della nonna. Ricetta di Pasqua
Liguria: Sbira o zuppa di trippa
Lombardia: Minestra Mariconda
Trentino-Alto Adige: Bro Brusà o Zuppa di farina abbrustolita
Veneto: Zuppa di ortiche e aglio ormino
Friuli-Venezia Giulia:
Emilia-Romagna: Le zavardone
Toscana: La sbroscia, zuppa antica della Versilia
Marche:
Umbria: Passato di fave - Ricetta con fava cottora dell'Amerino
Lazio: L’acquacotta alla viterbese
Abruzzo: La Pizza Scima abruzzese
Molise: Cicoria ricamata
Campania: Cardilli, pomodori e pane
Puglia: Capriata martinese
Basilicata: L'acquasale dei pastori: ricetta povera della cucina lucana
Calabria: Pani cu ‘u salaturi
Sicilia: Pasta alla Paolina
Sardegna: Minestra ‘e Merca
Italia nel piatto: 
FB https://www.facebook.com/LItaliaNelPiatto/
IG https://www.instagram.com/italianelpiatto/
Post più recenti Post più vecchi Home page
Visualizza la versione per cellulari

About me

About me

SUBSCRIBE & FOLLOW

I PIù LETTI

  • Brownies pere e cioccolato
  • Asparagi al forno con prosciutto e pecorino
  • Scendiletto alle fragole e pistacchio
  • Pane azzimo integrale
  • Picanha al forno in crosta di sale bianco e nero

Categorie

ad Agosto Albicocche Albumi Alici Amaretti ananas Anguria Antipasti aprile Arancia Aringhe Asparagi Avena Avocado Baccalà Banane Barbabietole Bietole birra Biscotti blog bottarga Broccoli Cacao CacoMela Caffè Carciofi Cardamomo Carote Castagne Cavoletti Bruxelles Cavolfiore Cavolo cappuccio rosso Cavolo nero Ceci Cetrioli ciliegie Cime di rapa Cioccolato cipolle clementine Cocco Cocotte Colazione Concorsi Conserve Contorni Cozze Crauti Crostate Crudismo Cucina internazionale Cucina Lombarda Cucina Regionale curcuma curry Datteri Daycon Dessert dicembre Dolci drink Eventi Fagioli Fagiolini Farro Fave febbraio Fichi Finger Food Finocchi Fiori Formaggi Fragole Frangipane Friggitelli Frutti di bosco Funghi Gamberi Gelato gennaio ginepro giugno Gnocchi Granchio Indivia Insalate Lamponi Latte Lavanda Lenticchie Lievitati light Limone low-carb luglio maggio Mandorle mango Maracuja Marzo Mascarpone Matcha melagrana Melanzane Mele Melone Menta Merenda Mirtilli More Nocciole Noci novembre Nutella olive Ortiche Orzo ottobre Pancetta Pane Paprica Pasta di salame Pasta fredda Pasta fresca Patate Peperoni Pere Pesce Pesche Piatti unici Piselli Pistacchio Pizze e Focacce Polenta Pollo Pomodoro Pompelmo porri Porro Preparazioni base Primi piatti Prosciutto prugne Quinto quarto Rabarbaro Radicchio Ravanelli Ribes Ricette per bambini Ricotta Riso freddo Riso soffiato Risotti Rucola Salmone salse Salsiccia Sambuco Secondi piatti Sedano Sedano rapa Semi di chia Semi di papavero Semi di zucca Semi vari Sesamo settembre Sfizi Sgombro speck Spinaci Street Food Tacchino Taccole Tartufo Tea Tonno Topinambur Torte Torte salate Uova Uva Varie Vegetariano e Vegano verza Vongole yogurt Zafferano Zenzero Zucca Zucchine Zuppe e Vellutate
Powered by Blogger.

L'autore di questo blog non utilizza cookie di profilazione, né  risponde di  quelli eventualmente  installati da terze parti ai quali  non ha accesso. Ai sensi del punto 2 del provvedimento del Garante della  privacy "Individuazione delle modalità semplificate per l’informativa e  l’acquisizione del consenso per l’uso dei cookie" - 8 maggio 2014  [3118884] Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014. Questo blog non costituisce una testata giornalistica. Non ha carattere   periodico ed è aggiornato secondo la disponibilità e la reperibilità  dei  materiali. Pertanto non può essere considerato in alcun modo un   prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 2001.<div>Tutti i   diritti relativi a fotografie e immagini presenti su questo blog, sono   di mia esclusiva proprietà (Chiara Rozza) e non è autorizzato l'utilizzo   di alcuna foto  in siti o in spazi non espressamente autorizzati da  me.

Mi chiamo Chiara, ho 44 anni e ho aperto questo blog di cucina nel 2010, con la
speranza di rendermi utile a chi, come me, non sapeva cucinare nemmeno un uovo.
Mi sono "costruita" da sola, con tenacia e curiosità, ma i consigli e l'esperienza di mia madre mi hanno aiutata in maniera decisiva.
Il mio background di esperienze professionali e personali mi ha portato a creare una mia modalità con la quale divulgare l'importanza del cibo, sotto ogni suo aspetto.

Cerca nel blog

Archivio

  • ►  2025 (14)
    • ►  maggio (2)
    • ►  aprile (4)
    • ►  marzo (3)
    • ►  febbraio (2)
    • ►  gennaio (3)
  • ►  2024 (33)
    • ►  dicembre (3)
    • ►  novembre (2)
    • ►  ottobre (3)
    • ►  settembre (2)
    • ►  agosto (3)
    • ►  luglio (4)
    • ►  giugno (2)
    • ►  maggio (3)
    • ►  aprile (3)
    • ►  marzo (3)
    • ►  febbraio (3)
    • ►  gennaio (2)
  • ►  2023 (59)
    • ►  dicembre (4)
    • ►  novembre (6)
    • ►  ottobre (6)
    • ►  settembre (5)
    • ►  agosto (4)
    • ►  luglio (5)
    • ►  giugno (5)
    • ►  maggio (5)
    • ►  aprile (4)
    • ►  marzo (5)
    • ►  febbraio (4)
    • ►  gennaio (6)
  • ►  2022 (72)
    • ►  dicembre (6)
    • ►  novembre (6)
    • ►  ottobre (5)
    • ►  settembre (6)
    • ►  agosto (5)
    • ►  luglio (5)
    • ►  giugno (7)
    • ►  maggio (7)
    • ►  aprile (6)
    • ►  marzo (4)
    • ►  febbraio (7)
    • ►  gennaio (8)
  • ▼  2021 (89)
    • ►  dicembre (8)
    • ►  novembre (7)
    • ►  ottobre (8)
    • ►  settembre (6)
    • ►  agosto (6)
    • ►  luglio (7)
    • ►  giugno (8)
    • ►  maggio (7)
    • ▼  aprile (8)
      • Sbrisolona salata
      • Crostata morbida con crema pasticcera al liquore d...
      • Spaghetti al pesto di avocado con salmone affumica...
      • Sushi 2.0
      • Polpette di scarola e frutta secca
      • Jam Drop Cookies
      • Cestini primaverili
      • Minestra mariconda
    • ►  marzo (8)
    • ►  febbraio (7)
    • ►  gennaio (9)
  • ►  2020 (104)
    • ►  dicembre (9)
    • ►  novembre (9)
    • ►  ottobre (9)
    • ►  settembre (8)
    • ►  agosto (8)
    • ►  luglio (10)
    • ►  giugno (10)
    • ►  maggio (9)
    • ►  aprile (9)
    • ►  marzo (8)
    • ►  febbraio (8)
    • ►  gennaio (7)
  • ►  2019 (87)
    • ►  dicembre (8)
    • ►  novembre (8)
    • ►  ottobre (8)
    • ►  settembre (7)
    • ►  agosto (6)
    • ►  luglio (8)
    • ►  giugno (7)
    • ►  maggio (7)
    • ►  aprile (7)
    • ►  marzo (8)
    • ►  febbraio (6)
    • ►  gennaio (7)
  • ►  2018 (83)
    • ►  dicembre (7)
    • ►  novembre (6)
    • ►  ottobre (7)
    • ►  settembre (6)
    • ►  agosto (6)
    • ►  luglio (7)
    • ►  giugno (7)
    • ►  maggio (7)
    • ►  aprile (7)
    • ►  marzo (8)
    • ►  febbraio (6)
    • ►  gennaio (9)
  • ►  2017 (89)
    • ►  dicembre (6)
    • ►  novembre (8)
    • ►  ottobre (8)
    • ►  settembre (8)
    • ►  agosto (5)
    • ►  luglio (7)
    • ►  giugno (8)
    • ►  maggio (7)
    • ►  aprile (6)
    • ►  marzo (8)
    • ►  febbraio (8)
    • ►  gennaio (10)
  • ►  2016 (146)
    • ►  dicembre (9)
    • ►  novembre (11)
    • ►  ottobre (12)
    • ►  settembre (13)
    • ►  agosto (13)
    • ►  luglio (15)
    • ►  giugno (15)
    • ►  maggio (14)
    • ►  aprile (12)
    • ►  marzo (13)
    • ►  febbraio (10)
    • ►  gennaio (9)
  • ►  2015 (116)
    • ►  dicembre (10)
    • ►  novembre (9)
    • ►  ottobre (11)
    • ►  settembre (11)
    • ►  agosto (7)
    • ►  luglio (8)
    • ►  giugno (10)
    • ►  maggio (8)
    • ►  aprile (9)
    • ►  marzo (12)
    • ►  febbraio (10)
    • ►  gennaio (11)
  • ►  2014 (81)
    • ►  dicembre (9)
    • ►  novembre (8)
    • ►  ottobre (8)
    • ►  settembre (7)
    • ►  agosto (5)
    • ►  luglio (9)
    • ►  giugno (6)
    • ►  maggio (7)
    • ►  aprile (4)
    • ►  marzo (6)
    • ►  febbraio (5)
    • ►  gennaio (7)
  • ►  2013 (73)
    • ►  dicembre (5)
    • ►  novembre (8)
    • ►  ottobre (5)
    • ►  settembre (6)
    • ►  agosto (7)
    • ►  luglio (5)
    • ►  giugno (7)
    • ►  maggio (6)
    • ►  aprile (5)
    • ►  marzo (5)
    • ►  febbraio (8)
    • ►  gennaio (6)
  • ►  2012 (94)
    • ►  dicembre (5)
    • ►  novembre (6)
    • ►  ottobre (9)
    • ►  settembre (7)
    • ►  agosto (7)
    • ►  luglio (7)
    • ►  giugno (9)
    • ►  maggio (7)
    • ►  aprile (6)
    • ►  marzo (11)
    • ►  febbraio (7)
    • ►  gennaio (13)
  • ►  2011 (116)
    • ►  dicembre (8)
    • ►  novembre (11)
    • ►  ottobre (7)
    • ►  settembre (9)
    • ►  agosto (8)
    • ►  luglio (10)
    • ►  giugno (13)
    • ►  maggio (11)
    • ►  aprile (9)
    • ►  marzo (10)
    • ►  febbraio (9)
    • ►  gennaio (11)
  • ►  2010 (61)
    • ►  dicembre (8)
    • ►  novembre (12)
    • ►  ottobre (13)
    • ►  settembre (12)
    • ►  agosto (8)
    • ►  luglio (8)

kucinadikiara

Login | Privacy & cookies | Graphics Sara Bardelli

Copyright © Kucina di Kiara. Designed by OddThemes