Kucina di Kiara
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Piatto Green Gate
Ho trovato questa ricetta furbissima sul nuovo numero di Sale&Pepe. Ne sono rimasta subito affascinata...non vi dico dopo averle assaggiate! Questo pesto di fave è squisito e la presentazione è a dir poco originale! Un mix di sapori mediterranei che per un attimo sembra di essere in vacanza...


Ingredienti per 12 pezzi:
12 bocconcini di mozzarella
120 g di fave sgranate BioExpress
1 cucchiaio di fior di capperi Citres (in mancanza vanno bene anche i capperi)
1 cucchiaio di pinoli
2 pomodori secchi sott'olio Citres
olio extra vergine di oliva

Lessare le fave in acqua bollente salata per 3 minuti, scolarle e eliminare la pellicina.
Trasferire le fave in un mixer con i capperi, i pinoli e i pomodorini secchi.
Azionare il mixer unendo olio a filo fino a ottenere una crema densa e omogenea.
Trasferire in composto in una sac-a-poche.
Sgocciolare le mozzarelline e asciugarle con carta da cucina.
Tagliarle a metà, farcirle con il pesto di fave e richiedere.

Divisa da cuoco personalizzata Manelli



Piatti e tovaglietta Green Gate

Oggi per la prima volta nella mia cucina, vi propongo un piatto a base di barbabietola. Questo tubero non mi è mai piaciuto particolarmente, per via del suo retrogusto "terroso". Ho dovuto ricredermi con questa pasta. Tra l'altro è anche velocissima da fare! Inoltre la rapa rossa è ricca di preziosi sali minerali come sodio, calcio ferro, fosforo e potassio, oltre che di vitamine, prime fra tutte la A e la C. Quindi forza, provate i miei spaghetti al pesto di barbabietola e feta e poi mi direte!


Ingredienti per 4 persone:
340 g di spaghetti al farro integrale Pasta Armando
400 g di barbabietole precotte BioExpress
50 ml di olio evo
50 g di noci
1 cucchiaio di pomodorini secchi tritati Citres
peperoncino secco tritato
100 g di feta
sale

Mettete le barbabietole, le noci, il peperoncino e i pomodorini secchi in un mixer e azionatelo a intermittenza bagnando via via con l’olio, in modo da ottenere una crema. Aggiustate di sale.
In una pentola di acqua bollente salata cuocete la pasta al dente, scolatela, tenendo da parte un po’ di acqua di cottura, poi rimettetela nella pentola.
Mescolate la pasta con il pesto di barbabietole, aggiungendo acqua quanto basta per ottenere una salsa cremosa.
Per servire, dividetela in 4 piatti e completate con la feta sbriciolata.
Per una versione vegana, eliminate la feta.





La Torta di pere e cioccolato è un classico della pasticceria che non tramonta mai, una combinazione di sapori paradisiaca!
Quella che vi propongo non è che l'ennesima versione, tra le migliaia esistenti. Un solo consiglio: per rendere questa torta davvero irresistibile, fate in modo che l'impasto al cioccolato sia fluido. In caso contrario, aggiungete latte per ammorbidire.



Per la pasta frolla, vi consiglio la ricetta di Knam che trovate qui. In alternativa usate la vostra ricetta preferita.

Per il ripieno:
75 g di zucchero
75 g di farina
75 g di burro
25 g di cacao amaro in polvere
20 g di mandorle tritate
50-100 ml di latte
3 pere biologiche BioExpress
1 uovo
1 cucchiaino di lievito per dolci

Stendere la frolla con il mattarello tra due fogli di carta da forno, quindi trasferitela in uno stampo per dolci.
Mescolare l'uovo con lo zucchero, la farina e il burro fuso. Incorporare poi le mandorle tritate, il cacao e il lievito.
Aggiungere il latte quanto basta per ottenere un composto molto morbido.
Pulire le pele, privarle della buccia e del torsolo e tagliarle a fettine, disponendole a raggiera sulla torta, infilandole in profondità nel ripieno. Più ne metterete, più la vostra torta sarà buona. Se vi avanza della frolla, potete usarla per fare delle decorazioni.
Cuocere in forno a 180°C per 30' circa.


Tovagliette Green Gate

La focaccia genovese è una preparazione tipica ligure. Risulta un poco lunga per quanto riguarda i tempi di lievitazione, ma è per contro molto facile e di sicura riuscita. Potete farla liscia o guarnita, in ogni caso, qualunque sia la guarnizione scelta, ricordatevi che quest'ultima va cosparsa sulla pasta prima di aggiungere olio, acqua e sale.

Ingredienti per una teglia 30x40:
500 g di farina 00
275 g di acqua, circa
10 g di lievito di birra
10 g di sale
1 cucchiaio di olio di oliva

Per pennellare:
3 cucchiai di olio di oliva
3 cucchiai di acqua
una presa di sale

In una ciotola sciogliere il lievito con parte dell'acqua, poi unire un poco di farina, il cucchiaoo d'olio, sale e ancora la rimanente farina e acqua in due riprese alternandole e sempre battendo l'impasto.
Mettete sul tavolo e lavorate battendo per 7-8 minuti, rimettete nella ciotola unta di olio e fate raddoppiare (ci vorranno circa 2 ore, dipende dalla temperatura esterna). Potete fare questo procedimento anche con la planetaria.
Rovesciate ora l'impasto raddoppiato sul tavolo e formare un filone che andrete ad appoggiare sulla vostra teglia rivestita da carta da forno.
Fate riposare per altri 15', poi spianate con un mattarello corto e con le mani fino a ricoprire quasi completamente il fondo delle teglie.
Fare lievitare per altri 30'.
Affondate la punta delle dita nella pasta, formando su tutta la sua superficie delle impronte profonde fino a toccare la teglia, coprire con 3 cucchiai d'olio battuti con 3 cucchiai d'acqua e una presa di sale e fare raddoppiare abbondantemente (ci vorrà circa un'ora e mezza).
Infornare a 200°C per 25-30'.


Porcellane e tovaglietta Green Gate
La gallinella di mare è conosciuta in Italia anche come "coccio" o "cappone". Chiamatelo come vi pare, ma rimane un pesce dalle carni molto saporite e deliziose.
La ricetta originale, tipica della Costiera Amalfitana, prevede l'utilizzo del pesce intero: con gli scarti, infatti, andrebbe preparato un brodetto nel quale cuocere direttamente la pasta.
Io, per accelerare i tempi, ho utilizzato la gallinella già sfilettata, e vi posso assicurare che il risultato è altrettanto gustoso! Poi ho aggiunto la Topinade, una crema squisitissima a base di capperi e olive che conferisce al piatto un gusto deciso e particolare, tutto da provare!




350 g di spaghetti Pasta Armando
400 g di filetti di gallinella già puliti
1 bicchiereVino bianco secco
250 g di pomodorini pachino BioExpress
qualche pomodorino giallo
5 cucchiai di olio extravergine di oliva
1 ciuffo di prezzemolo fresco
1 spicchio di aglio
Tapenade (crema di olive e capperi) Citres 
Sale
Pepe

Mentre cuocete la pasta in abbondante acqua salata, pensate al sugo: preparate un soffritto con l'olio e l'aglio, fatelo rosolare poi eliminatelo ed aggiungete i pomodorini, alcuni interi, altri tagliati a metà, fate cuocere per 2-3 minuti a fiamma alta mescolando frequentemente.
Unite i filetti di gallinella tagliati a pezzi e lasciate cuocere a fiamma alta per 3-4 minuti mescolando continuamente ed amalgamando bene, poi sfumate con il bicchiere di vino bianco e, appena questo sarà evaporato, dopo altri 5 minuti di cottura il sugo sarà pronto. A questo punto aggiungete un paio di cucchiai di Tapenade e mescolate.
Versate gli spaghetti nella padella del sugo, aggiungendo un paio di cucchiai di acqua di cottura della pasta e mescolando delicatamente per 2 o 3 minuti, quindi togliete dal fuoco, spolverizzate con prezzemolo fresco tritato e impiattate.

Piatti, tazze e tovagliette Green Gate

Per questa uscita di aprile, con i membri dell’Italia nel piatto, abbiamo pensato di proporvi piatti tipici di Pasqua e Pasquetta. Per la Lombardia, oltre alla classica Colomba Pasquale proposta lo scorso anno, ho pensato di farvi conoscere ancora un dolce, la Spongada, ovvero una focaccia dolce, preparazione tradizionale della cucina della Valcamonica.
Questa delizia necessita di quasi 24 ore di lievitazione, ma credetemi, ne vale la pena. L'aspetto è quello di una piccola pagnotta cosparsa di zucchero. Questo prodotto da forno è tipico del periodo pasquale, ma ormai viene preparata e consumata anche in altri periodi dell'anno.
La preparazione del dolce segue una ricetta che può presentare variazioni nelle proporzioni degli ingredienti a seconda delle tradizioni dei singoli borghi camuni.
Il termine spongada compare già nel vocabolario Bresciano-Italiano del Melchiori del 1817, e viene definita: "Focaccia, schiacciata, berlingotto".

Ingredienti:
500 g di farina (250 g di manitoba e 250 g di farina "00")
50 g di lievito di birra fresco (2 panetti)
4 tuorli d'uovo
150 g di zucchero
100 g di burro
1 cucchiaini di sale fino
175 ml di latte

Fate sciogliere il lievito nel latte tiepido e unitelo al burro fuso intiepidito, e al sale.
In una ciotola lavorate i tuorli con lo zucchero e, una volta spumosi, aggiungete il latte con il burro e la farina.
Lavorare bene l'impasto con un cucchiaio di legno quindi mettetelo in una ciotola capiente, copritelo con un canovaccio e una coperta, e lasciatelo riposare per 18 ore. Ogni tanto, mischiate l'impasto e ricoprite.
Trascorse le 18 ore potete finalmente preparare i panetti delle focacce. Io li faccio più o meno grandi quanto delle palle di neve. Quindi praticate un taglio a croce sulla superficie e, dopo averle ricoperte nuovamente, fatele riposare per altre 4-5 ore.
Finalmente non resta che spennellarle e cuocerle! Le focacce si possono ricoprire in vari modi: albume montato a neve e zucchero, latte e sopra zucchero, o un filo di marmellata e granella di zucchero. Potete anche scegliere di non ricoprirle e accontentarvi di una semplice spolverata di zucchero a velo dopo la cottura.

Io ne ho spennellate una parte con latte e zucchero e un'altra parte con marmellata di mirtilli (per me Fiordifrutta Rigoni di Asiago) e granella di zucchero. Sentirete che bontà!

Dovrete fare più infornate lasciando le focacce distanziate bene l'una dall'altra, perché tendono a gonfiarsi in cottura.
Infornate a 180° per 20 minuti circa lasciando sempre un pentolino d'acqua sul fondo del forno per creare umidità.






E ora un salto nelle altre regioni d'Italia:

Friuli-Venezia Giulia:
Lombardia: La Spongada camuna
Veneto: La Fugassa veneta
Emilia Romagna: La tardura romagnola
Liguria: Reginette con le uova
Toscana: Torta di riso carrarina
Marche: Coratella d’Agnello con le uova
Lazio: Costolette di agnello panate
Umbria: Agnello tartufato
Abruzzo: Pupe di Pasqua abruzzesi
Puglia: Lampascioni sott’olio
Campania: Carciofi arrostiti sulla brace
Calabria: ‘mpiulato
Sicilia: La Cassata Siciliana
Sardegna: Is Tillicas de mendula e saba

 
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Mi chiamo Chiara, ho 44 anni e ho aperto questo blog di cucina nel 2010, con la
speranza di rendermi utile a chi, come me, non sapeva cucinare nemmeno un uovo.
Mi sono "costruita" da sola, con tenacia e curiosità, ma i consigli e l'esperienza di mia madre mi hanno aiutata in maniera decisiva.
Il mio background di esperienze professionali e personali mi ha portato a creare una mia modalità con la quale divulgare l'importanza del cibo, sotto ogni suo aspetto.

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