Kucina di Kiara
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Adoro la pasta al ragù. Di qualsiasi ragù si tratti. Già, perchè non esiste un ragù uguale agli altri, ogni famiglia ha la sua ricetta e la tramanda di generazione in generazione. Inoltre ci sono migliaia di tipologie diverse. 
In base alle stagioni, trovo magnifico e stuzzicante provare nuove combinazioni di sapori. Questa che vi presento oggi, non è di certo la scoperta dell'acqua calda, ma è pur vero che vi sto offrendo l'ennesima interpretazione di un ragù. Protagonista la salsiccia (per me ovviamente lodigiana) con la partecipazione straordinaria della zucca biologica BioExpress e del Funghi Pleurotus, sempre bio, sempre BioExpress.


Ingredienti per 4 persone:

250 g di pasta tipo Trecce Pasta Armando
350 g di salsiccia lodigiana
200 g di polpa di zucca pulita e tagliata a tocchetti BioExpress
200 g di funghi Pleurotus Bio BioExpress
1/2 cipolla BioExpress
1/2 carota BioExpress
1/2 costola di sedano BioExpress
3 dl di latte
1 mestolino di brodo di carne
vino rosso
1 rametto di rosmarino
noce moscata
olio extra vergine di oliva
sale
pepe

Spellate la salsiccia, sgranatela, mettetela a bagno in una ciotola con il latte, quindi copritela e fatela riposare.
Pulite i funghi.
Preparate un trito con la cipolla, la carota e il sedano e fatelo appassire in una pentola con un filo d’olio  e il rosmarino.
Unite la zucca e i funghi tagliati a pezzi, fateli insaporire per 5’, aggiungete il brodo e fatelo asciugare a fuoco moderato.
Unite la salsiccia con il latte e cuocete a fuoco bassissimo finché il fondo non si è ristretto.
Versate 1 dl di vino, fate evaporare, aggiustate di sale e pepe e aggiungete un pizzico di noce moscata.
Lessate la pasta in abbondante acqua salata, scolatela e mantecatela nel ragù unendo, se occorre, ancora un filo di brodo caldo. Servite subito.



E' ufficiale, siamo entrati nel mood carnevalesco. Lo si capisce soprattutto dalle migliaia di delizie (rigorosamente fritte) che iniziano a invadere i social. Ovviamente ci sono le alternative light, cotte in forno. Ma suvvia, a febbraio uno strappo alla regola è quasi d'obbligo. Si vive una volta sola ;-D
Oggi voglio proporvi qualcosa di insolito, un dolce tipico della cucina indiana, a base di mandorle e cardamomo, ingredienti che, insieme a molti altri, caratterizzano la cucina dell'India settentrionale. E' un dolce semplice, che ho aggiustato leggermente con gli ingredienti a mia disposizione. Non prevede l'utilizzo di zucchero saccarosio, ma il risultato è straordinariamente armonico e delicato.

 
Ingredienti per 4 persone:

130 g di mandorle pelate
8 semi di cardamomo
125 g di farina
130 g di latte in polvere (non avendolo in casa, l'ho sostituito a circa 50 g di latte condensato)
3 uova
1 vasetto di gelatina di frutta (non avendolo, l'ho sostituito a 4 cucchiai di Fiordifrutta Rigoni di Asiago Agrumi e Zenzero)
un pizzico di sale
olio di semi di arachide per friggere
zucchero a velo qb

Tostate leggermente le mandorle in forno a 100°C finchè si asciugano.
Tritatele con i semi di cardamomo e impastate tutto con la farina, il latte, un pizzico di sale e le uova sbattute.
Fate delle palline con il composto, scaldate l'olio e friggetele, poi scolatele su carta assorbente.

 
Scaldate la Fiordifrutta con un cucchiaio di acqua, stemperandola bene. Togliete dal fuoco e tuffatevi dentro le palline, roteando la padella, in modo da fare aderire bene il composto sul dolce.
Fate raffreddare e passatele nello zucchero a velo.
Disponete le palline nei pirottini e servite.



Dopo le feste di fine anno, ci si ritrova sempre con un sovrannumero di confezioni di lenticchie. A me succede puntualmente, anche a voi? Beh, io ho trovato una ricetta interessante per impiegare queste piccole chicche, dalle innumerevoli proprietà benefiche. Trattasi di un piatto indiano, il Dahl di lenticchie rosse. Non è nient'altro che una zuppa, molto robusta, speziata e straordinariamente sana e vellutata. Io l'ho leggermente adattata ai miei gusti italiani, guarnendo la pietanza con crostini di pane in cassetta, tostato con olio extra vergine di oliva. Ho utilizzato uno scalogno (che nella ricetta originale non è previsto) e ho preparato una versione leggermente più veloce. In rete comunque trovate tutte le varianti che volete.

Piatti Green Gate

Ingredienti per 2 persone:

250 g di lenticchie rosse decorticate Melandri Gaudenzio
500 ml di brodo vegetale
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 pezzettino di zenzero fresco (o un cucchiaino in polvere, se preferite un gusto meno pungente) BioExpress
1 pezzettino di curcuma fresca ((o un cucchiaino in polvere) BioExpress
1 cucchiaino di paprica
1 cucchiaino di curry
1 pizzico di pepe nero
1 carota non trattata BioExpress
1 scalogno piccolo BioExpress
semi di canapa Melandri Gaudenzio

Preparazione:

Per le lenticchie rosse decorticate non serve l'ammollo, cuociono in poco tempo e sono più digeribili. Lavate la carota, sbucciatela e tritatela.
Tritate la carota insieme allo scalogno. In una padella fate riscaldare due cucchiai di olio extravergine e cuocete i due ingredienti a fiamma media per qualche minuto, come in un soffritto. Unite le lenticchie rosse, la curcuma grattugiata, il curry, lo zenzero grattugiato e un pizzico di pepe nero.
Insaporite bene e versate il brodo vegetale caldo.
Solo se serve, durante la cottura aggiungete ancora un po' di liquido. Mescolate di tanto in tanto con un cucchiaio di legno per evitare che le lenticchie si attacchino al fondo della pentola.
Mescolate bene e fate cuocere a fiamma media per circa 20 minuti. Le lenticchie si dovranno ammorbidire e inizieranno a sfaldarsi.
Trascorso il tempo di cottura, prelevate qualche cucchiaiata di lenticchie e tenete da parte.
Con un frullatore ad immersione, passate tutta la zuppa fino a ottenere un composto cremoso e vellutato.
Versate la vostra zuppa nelle singole ciotole, mettete al centro un cucchiaio o due di lenticchie, qualche crostino di pane e una spolverata di semi di canapa.
L'ideale, sarebbe accompagnare il dahl di lenticchie con il chapati, tipico pane indiano.




La prima volta che ho provato una tapenade, è stata aprendo un vasetto di quelle salse già pronte, marchiate Citres. Non conoscevo questa delizia. L'avete mai provata sul pane tostato? Le vostre papille gustative vi ringrazieranno...
Ho provato a farla in casa da me, usando però le olive verdi al posto di quelle nere. Quest'ultime infatti, tendono ad essere più dolci (poichè sono le verdi mature), mentre quelle verdi sono più acidule.
Il segreto per avere una signora salsa tapenade, è quello di non sminuzzare troppo gli ingredienti, cosa che tende a renderli amari e catramosi, e invece usare il tasto a impulsi del frullatore, fermandosi quando il composto è ancora grossolano.
Provate con un cucchiaio di capperi scolati (sempre Citres) e 85 g di olive snocciolate, un pizzico di timo essicato e un cucchiaio di olio extra vergine di oliva, in base alla consistenza che desiderate dare alla salsa. Aggiungete una o due acciughe (io ho usato le Alacce filettate Citres) e, se vi piace, dell'aglio crudo.



Tazze e tovaglietta Green Gate
Ho visto per la prima volta questi dolcetti su Facebook, nella pagina della bravissima Stefania, autrice del blog Formine e Mattarello. Me ne sono subito innamorata. Inizialmente solo per il nome e l'aspetto...una volta fatti e assaggiati anche per il loro sapore...un sogno! Conosciuti anche come Traumstücke, sono una vera coccola! A me ricordano tanto i canestrelli, che mangiavo sempre da bambina...


Ma passiamo alla ricetta:

500 g di farina 00
250 g di burro
5 tuorli
150 g di zucchero fino
1 bustina di zucchero vanigliato (gr. 16) io non l'avevo, quindi ho usato qualche goccia di essenza di vaniglia

zucchero a velo per rotolare qb

Lavorate il burro con lo zucchero e aggiungete l'essenza di vaniglia.
Incorporate i tuorli, uno alla volta e mescolate bene fino a che non avrete amalgamato tra di loro tutti gli ingredienti.
Aggiungete per ultimo la farina, continuate a impastare fino a ottenere un bel panetto liscio.
Riponete a raffreddare in frigorifero per almeno un'ora.
Prendete delle porzioni di pasta e formate dei salsicciotti grossi poco più di un dito.
Tagliateli a pezzetti di circa 1 cm. e 1/2.
Riponeteli su una placca rivestita con carta da forno e cuocete a 180°C per circa 15 minuti.
Fate rotolare nello zucchero a velo quando sono ancora tiepidi.


Queste linguine ai legumi, sono ottime se abbinate a vongole, bottarga di tonno e limone. Un tuffo nell'estate, in questo freddo e grigio inverno. Io avevo la fortuna di avere nel congelatore delle vongole già pulite, pescate da mia nipote nei mesi scorsi. Una vera bontà!



Ingredienti
 per 4 persone:

360 g di linguine ai legumi Pasta Armando
600 g di vongole
 già pulite
40 g di bottarga
 di tonno
20 ml di succo di limone non trattato BioExpress (+ la buccia grattugiata)
1 spicchio d’aglio
 orsino BioExpress
1 ciuffo di prezzemolo bioloigoc BioExpress

Sale
Pepe
Olio extravergine di oliva

Preparazione
Per questa ricetta, io avevo nel freezer un vasetto di vongole già pulite, congelate all'interno del loro liquido di cottura. Le ho scongelate e fatte saltare per qualche minuto in un'ampia padella con un filo d'olio, il succo di limone e parte del loro liquido.
In una grande pentola ho messo a bollire l’acqua, l'ho salata e ho aggiunto le linguine una volta raggiunto il bollore.
Nel frattempo ho grattugiato la bottarga e sminuzzato il prezzemolo.

Una volta cotta al dente la pasta, l'ho versata nella padella con le vongole e il limone, ho mescolato e ho aggiunto altro liquido delle vongole e qualche cucchiaio d'acqua di cottura della pasta, per legare bene il tutto. Ho impiattato, mettendo su ogni piatto di pasta una spolverata di prezzemolo tritato, bottarga di tonno e, se piace, una grattugiata di scorza di limone.



Oggi, nella mia kucina, si parla di Cucina del Senza®. La conoscete? Si tratta di ricette che prevedono l'abolizione di sale, zucchero e grassi senza rinunciare al gusto. Marcello Coronini, è l'ideatore di questo innovativo stile di vita e racchiude rivoluzionarie ricette nel suo libro cult intitolato appunto "La Cucina del Senza".
In occasione della X edizione di Gusto in Scena, il prossimo 25 e 26 febbraio 2018 a Venezia, che farà rivivere la tradizione delle spezie della Serenissima attraverso La Cucina del Senza® di Marcello Coronini, volevo dare il mio contributo professionale con questa ricetta.
Si tratta di una Torta di Mele che rispetta tutte le regole previste dalla cucina di Coronini, senza rinunciare al gusto e alla golosità. Grazie alle mele, infatti, la torta rimane dolcissima senza aggiungere zucchero e gustosa nonostante l'assenza di olio e burro (complice l'uso dello yogurt alla frutta).
Per la guarnizione finale, ho utilizzato una confettura di pesche a ridotto contenuto di zucchero. Trovate qui la ricetta.
Solo un piccolo appunto. A mio avviso il dolce è ancora più buono il giorno dopo quello della preparazione.


Ingredienti per una teglia quadrata 20x20 cm:

1 kg di mele + altre 2 per la guarnizione
2 yogurt magri alla pesca
2 uova intere
2 vasetti di farina 00 (usate quelli dello yogurt come unità di misura)
1/2 bustina di lievito per dolci
qualche cucchiaiata di confettura di mele e zenzero a basso contenuto di zucchero 

Preparazione:

Accendete il forno a 180°C.Sbucciate le mele (tranne quelle per la guarnizione), tagliatele a tocchetti e frullatele in un mixer insieme alle uova, allo yogurt e alla farina setacciata con il lievito.
Rivestite la teglia quadrata con carta da forno e versatevi all'interno il composto. Livellatelo bene e disponetevi sopra le fettine di mele con la buccia.
Infornate e cuocete per 50'.
Nel frattempo in un pentolino, fate sobbollire dolcemente la confettura di mele e zenzero con due cucchiaiate d'acqua.
Una volta sfornata la torta, con l'aiuto di un pennellino, distribuite la confettura sulla superficie.
Una volta raffreddata, potete tagliarla a quadrotti.

Tazza, piattini e tovaglietta Green Gate

Buongiorno a tutti! Oggi Kucina di Kiara vi offre una finta colazione. Non prendetemi per pazza, èh?! Ho visto fare questa ricetta in una delle finali dei precedenti Masterchef Italia (ora non ricordo l'edizione). Poi l'ho trovata anche in un libro della Parodi. Chi l'abbia inventata non saprei, so per certo che si tratta di un originale antipasto che, volendo aumentare le dosi, potrebbe tranquillamente trasformarsi anhe in un primo piatto. Stiamo parlando di una vellutata ai funghi porcini, presentata in tazza, guarnita con panna fresca salata e prosciutto San Daniele. Accompagnata da piccole, briochine salate di pasta sfoglia, farcite con provola dolce e prosciutto crudo.
La differenza di questo piatto, la fa la qualità dei prodotti utilizzati, primo tra tutti il prosciutto di San Daniele, fatto solo con carne di suini italiani e sale marino, senza aggiunta alcuna di additivi e conservanti e stagionato esclusivamente a San Daniele del Friuli.



Ingredienti per 6 persone:
3 fette di prosciutto crudo di San Daniele
1 patata
450 g funghi porcini surgelati
100 ml di panna fresca

1 scalogno
brodo vegetale qb 
olio extra vergine di olivasale
pepe

Preparazione:
Affettare sottilmente lo scalogno e soffriggerlo in una padella con un pochino di olio evo, poi aggiungere i funghi surgelati e lasciare insaporire. Aggiungere anche la patata tagliata a tocchetti piccoli, diluire con un mestolo di brodo vegetale. Lasciare cuocere per circa 15 minuti a fuoco dolce o fino a che il tutto risulterà morbido. Aggiustare di sale.
Intanto far rosolare in padella le fette di prosciutto, senza aggiungere condimenti. Devono risultare croccanti.
Montare leggermente 50 ml di panna e tenerla da parte.
Aggiungere alla vellutata la rimanente panna e frullare il tutto.
Servire la zuppa nelle coppette, con sopra un po’ di panna montata (quella tenuta da parte) e con le chips di prosciutto (dividete in due ogni singola fetta) e una macinata di pepe.  

Per le briochine salate, ho utilizzato una confezione di pasta sfoglia rotonda. L'ho tagliata in 8 spicchi. Ho farcito con prosciutto crudo di San Daniele a striscioline e provola dolce a dadini. Ho richiuso formando delle brioche, ho spennellato la superficie con un tuorlo sbattuto e infornato a 200°C per circa 15' o comunque fino a doratura.



Ciao amici! Per questo 2 gennaio, noi de L'Italia nel Piatto, abbiamo pensato di proporvi la "Cucina degli Avanzi", piatti tipici della tradizione italiana cucinati utilizzando gli avanzi del giorno prima. In occasione di queste feste, un tema del genere è l'ideale per evitare sprechi, senza rinunciare al gusto.
Quale rappresentante della Lombardia, il mio pensiero è volato ai famosi Mondeghili milanesi.
I Mondeghili (o mondeghilo al singolare), sono una delle parole che centocinquant'anni di dominazione spagnola hanno lasciato nel dialetto di Milano. A questo proposito, Francesco Cherubini nella sua opera Dizionario Milanese-Italiano (Milano 1839), riporta: "Mondeghili: specie di polpette fatte con carne frusta, pane, uovo, e simili ingredienti".
Mentre in Italia il termine "polpetta" si riferisce a una preparazione prevalentemente tondeggiante a base di carne trita, a Milano questo stesso tipo di preparazione viene indicata con il termine mondeghilo, o ben più spesso, mondeghili perché non è uso gustare una singola polpetta.
La ricetta, nata per il recupero del manzo avanzato, prevede un impasto arricchito con salsiccia, salame crudo o mortadella, possibilmente di fegato, per dare più sapore.
Quindi pane bagnato nel latte, meglio ancora se mollica, uovo (magari con gli albumi montati a neve), formaggio Grana (naturalmente Grana Padano), aglio o cipolla e noce moscata.
I mondeghili vanno infine fritti nel burro rosso, lo stesso che dovrà essere usato per schiumarli una volta disposti nel piatto di portata. 

L'uso del burro chiarificato è una modernità, come quella di cuocerli in un sugo di pomodoro.

Ingredienti:
300 g di carne cotta avanzata
70 g di mortadella
1 uovo
mollica di pane 
latte
burro
prezzemolo
noce moscata
grana padano grattugiato
pangrattato
sale
pepe

In una ciotola colma di latte, ammorbidite tre-quattro cucchiai di mollica di pane raffermo. 
In un'altra ciotola raccogliete la carne tritata con la mortadella, aggiungete la mollica di pane strizzata, l’uovo, un ciuffo di prezzemolo tritato, un pizzico di noce moscata, un cucchiaio abbondante di grana padano grattugiato. Aggiustate di sale e pepe e amalgamate bene il tutto. Prendendo un po’ di composto alla volta, formate delle polpette rotonde e passatele nel pangrattato. In un tegame lasciate fondere abbondante burro e friggetevi, a fuoco moderato, le polpette da entrambe le parti per pochi minuti. Sgocciolatele su carta assorbente da cucina e servitele ben calde con contorno di spinaci (per me spinaci biologici BioExpress) o purè di patate o anche una semplice insalata mista.  





E ora facciamo un salto nelle altre regioni d'Italia:



Valle d'Aosta: Seuppa de l’ȃno
Piemonte: Torta di pane alla piemontese  
Lombardia: I Mondeghili
Trentino Alto Adige: Scheiterhaufen altoatesino con avanzi
Veneto: La Pinza 

Friuli Venezia Giulia: Polenta concia

Liguria: Tian di verdure
Emilia Romagna: La panàda
Toscana: Lesso rifatto o francesina

Marche: Suricitti marchigiani
Umbria: Pancotto
Lazio: Lesso alla Picchiapò
Sardegna: Is Arrubiolus  
Abruzzo: 
Molise: Pane cotto con i broccoli
Campania: Mozzarella in carrozza
Puglia: Le polpette di pane
Basilicata: Tortino di rape con pane raffermo e peperoni cruschi
Calabria: Pasta con la mollica alla calabrese
Sicilia: La frascatura Siciliana
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Mi chiamo Chiara, ho 44 anni e ho aperto questo blog di cucina nel 2010, con la
speranza di rendermi utile a chi, come me, non sapeva cucinare nemmeno un uovo.
Mi sono "costruita" da sola, con tenacia e curiosità, ma i consigli e l'esperienza di mia madre mi hanno aiutata in maniera decisiva.
Il mio background di esperienze professionali e personali mi ha portato a creare una mia modalità con la quale divulgare l'importanza del cibo, sotto ogni suo aspetto.

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