Kucina di Kiara
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Ciotoline a pois e tovaglietta Green Gate
Molto tempo fa, in un sito lontano lontano, trovai questa meravigliosa ricetta a base di formaggio fresco e limone, per la realizzazione di golosi biscottini. Fu amore a prima vista. Li sfornai subito ma le foto, non so perchè, rimasero rinchiuse in una cartellina. Poi un bel giorno, vennero liberate da un meraviglioso principe azzurro che mi permise la pubblicazione sul blog. E vissero tutti felici e contenti... Scherzi a parte, voglio ringraziare la bravissima Federica per aver condiviso questa meravigliosa ricetta, facile e golosa!



Eccovi la ricetta che trovate anche sul suo sito:

Ingredienti per circa 38 biscottini da 12 gr l'uno:

210 g farina 00
80 g burro morbido
80 g zucchero semolato
80 g di formaggio fresco cremoso
buccia di un limone bio
zucchero a velo

Tirare fuori il burro dal frigo almeno 2 ore prima d'iniziare.

In una ciotola mettere il burro e lo zucchero e con un cucchiaio di legno mescolare bene.

Aromatizzare con la buccia di limone e poi unire il formaggio cremoso.
Amalgamare bene il composto. Unire poco alla volta la farina facendola assorbire bene ad ogni aggiunta. Avvolgere l'impasto con pellicola e porre in frigo una notte.
Al mattino prelevare porzioni di 12 gr e modellare i biscotti.

Disporli su di una placca foderata con carta da forno.

Infornare a forno preriscaldato a 175 gradi per 20/22 minuti, ma regolatevi con il vostro forno.

Lasciarli
raffreddare su di una gratella e poi completare con lo zucchero a velo.

 
Set di piatti e tovaglietta Green Gate
Oggi voglio parlarvi del mango, questo frutto esotico ricco di antiossidanti che proteggono le mucose dei bronchi, tonificando pelle e respiro, ma anche i reni. Non so da voi, ma qui a Lodi è carissimo. Quando sono entrata dal fruttivendolo ordinando tre di questi preziosissimi frutti (in tutti i sensi), vado alla cassa e mi sento dire: "Fanno 12 euro, signora". Minchia, rispondo io. Scusate il francesismo, ma proprio non mi aspettavo costassero 4 euro l'uno! Il fruttivendolo, vedendo la mia faccia sgomenta, si è subito giustificato spiegandomi che quelli provenienti via aerea sono decisamente più buoni ma più cari. C'è sempre un prezzo da pagare. Bando alle ciance, quando l'ho cucinato e assaggiato mi è subito passata la paturnia spesa-folle. Un gusto così merita davvero. Il suo sapore è particolare ricorda vagamente un mix fra pesca, arancio e ananas. Questa è la prima ricetta che vi presento. Ovviamente ne mancano altre due all'appello. Un secondo piatto con il filetto di maiale e una crostata da leccarsi i baffi. E che mango sia!
Oltretutto è ricchissimo di vitamina A e C. Questo fa sì che sia un formidabile agente di protezione per l’organismo e in particolare per la respirazione e i bronchi. La vitamina C aumenta la resistenza delle cellule agli attacchi esterni e la vitamina A aiuta a mantenere integre le mucose dell’apparato respiratorio. Il mango è anche un frutto energizzante, poiché contiene, oltre alle vitamine, anche oligominerali: potassio, zolfo e magnesio, che aiutano a combattere la stanchezza. Per questo motivo è indicato come ricostituente in caso di convalescenza o di debolezza fisica. Ha anche proprietà leggermente lassative e diuretiche e per questo è un alimento adatto per chi ha problemi di stitichezza e di ritenzione idrica. Aiuta quindi a smaltire le ritenzioni e a purificare l’organismo.


Ingredienti per 4 persone:

320 g di spaghetti Grano Armando
1 mango 1 petto di pollo
2 scalogni
1/2 bicchiere di vino bianco secco
un cucchiaino di pepe verde in grani in salamoia
1 peperone rosso arrostito, tagliato a strisce
s
ale e pepe qb
olio extra vergine di oliva qb

Preparazione:


In una pentola capiente portare a bollore l'acqua per la pasta.
Pulite il mango e tagliatelo a fettine e poi a strisce. Intanto in una padella saltapasta, fate rosolare in tre cucchiai d'olio gli scalogni affettati finemente. Bagnateli con il vino, aspettate che il sughetto si restringa un po' quindi aggiungete il mango e il pepe verde (precedentemente risciacquato sotto il getto dell'acqua). Cuocete per circa 10'. Aggiungete poi il peperone arrostito.
In una padella a parte fate scaldare due cucchiai d'olio extra vergine di oliva, quindi rosolate il pollo tagliato a tocchetti. Cuocete per circa 10' quindi unite il pollo al mango. 
Portate a cottura gli spaghetti quindi scolateli e fate insaporire pochi minuti nella padella saltapasta con il composto al mango. Servite ben caldi.
Barattoli in vetro con cannuccia Braschi
Se la spalmi sul corpo, mescolata a un olio vegetale, la curcuma regala immediatamente un colorito dorato. Ma se la introduci nella dieta, questa spezia protegge la pelle e la rende più luminosa perchè ricca di antiossidanti. Una ricetta facile da replicare è questa che vi propongo: il Golden Milk.

Prepara un mix mescolando in un pentolino a fiamma bassa 1/4 di tazza di curcuma, mezza di acqua e un po' di pepe, fino a quando il composto diventa denso. Fai raffreddare, metti la pasta ottenuta in un barattolino e conservala in frigorifero. Così, ogni volta che vuoi bere il golden milk, ne sciogli uno o due cucchiaini in un latte vegetale (di riso o di soia per esempio, ma scegliete in basi ai vostri gusti) e aggiungi miele per dolcificare (per esempio un bel cucchiaino di Miele Millefiori Mielbio Rigoni di Asiago).


Piatto e tovaglietta Green Gate
Piccola Peste ha grandi occhi per guardare meglio il mondo. Non parla bene ma è convinta del contrario e se nessuno la capisce si infuria. Quindi attenti. Piccola Peste va per la sua strada, che tu la segua o no. E' tollerante perchè curiosità e intolleranza non vanno d'accordo. Piccola Peste non dà mai la mano perchè le esploratrici (vedi Donna Avventura) viaggiano da sole. Balla davanti allo specchio, si ammira e rimira più e più volte al giorno. E' narcisista allo stato puro. Ride a gola spiegata perchè la prima volta le cose fanno più ridere. Tre anni e mezzo sono proprio una bell'età.

E ora una ricetta particolare, che ho presentato come antipasto a una cena tra amici. Il gusto è tutto particolare e da provare! Un piatto fresco, leggero e sorprendente. Per la composta di zucca, vi consiglio di farne un po' di più. E' ottima conservata in frigo da spalmare su un crostino quando tornate a casa affamate.

Ingredienti per 4 persone:
2 pere grandi
200 g di formaggio spalmabile
200 g di zucca già pulita e a tocchetti
20 g di senape
50 g di vino bianco secco
qualche gambo di sedano
200 g circa di pomodorini
curry
olio extra vergine di oliva
sale
pepe

Sciacquate le pere e tagliatele a fettine spesse circa 3 mm; disponetele in una teglia ricoperta da carta da forno, salatele leggermente e infornate a 100°C per 30' circa (dovranno essere morbide). Sfornate e disponete le fettine su un foglio di pellicola trasparente, facendo in modo che i bordi si sovrappongano. Asciugatele bene e fatele riposare.
Ora preparate la composta di zucca: fatela cuocere in una padella con il vino e un goccio d'acqua. Aggiungete la senape e regolate di sale e pepe. Trasferite tutto in una ciotola e schiacciate grossolanamente con una forchetta. Quando il composto sarà freddo, unite il formaggio cremoso e mescolate accuratamente.
Disponete la composta sulle fette di pera realizzando una specie di cordoncino. Aiutandovi con la pellicola trasparente, avvolgete ben strette le fette di pera, formando un lungo involtino. Lasciate riposare in frigorifero per un'ora, quindi tagliate a fettine di circa 5 cm di spessore. Disponete gli involtini su di un piatto da portata e accompagnateli con un'insalata di pomodorini, sedano, curry conditi con un filo di olio crudo e servite.



Per la serie, gustose bontà sottovetro: le confetture sono la combinazione golosa di pochi e semplici ingredienti, ovvero polpa di frutta o verdura, acqua e zucchero. A cui si aggiungono talvolta aromi, vino o aceto. Io vi consiglio questa, da proporre all'ora dell'aperitivo, come sfizioso accompagnamento di formaggi o semplicemente spalmata su una fetta di pane tostato.


Confettura di cipolle rosse e anice stellato:

1 kg di cipolle rosse di Tropea
200 g di zucchero
1 bicchiere di vino rosso
1/2 bicchiere di aceto di vino
2 foglie di alloro
4-5 bacche di anice stellato


Pulite le cipolle e tagliatele a fettine sottili. Raccoglietele in una pentola capiente antiaderente, unite lo zucchero, l'alloro e l'anice stellato. Mescolate accuratamente e lasciate macerare per almeno 4 ore.
Eliminate l'alloro, versate l'aceto e il vino, mettete sul fuoco e lasciate cuocere per almeno un'ora.
Distribuite la confettura ancora calda nei vasetti sterilizzati; chiudeteli ermeticamente e capovolgeteli lasciandoli raffreddare. Avvolgeteli in un canovaccio da cucina, disponeteli in una pentola alta, coprite con acqua fredda e fate bollire per almeno 20'. Spegnete, levateli e lasciateli raffreddare a temperatura ambiente. Conservateli in un luogo fresco e asciutto al riparo dalla luce.


Che sia viola, rosa, fucsia, o qualsiasi altra loro sfumatura.
Il colore dei lividi, del sangue, ma anche delle rose e della femminilità.
C'è chi dice che le donne si toccano solo con un fiore, chi invece i fiori li regala.
Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Federica: "Noi, contro la violenza sulle donne"
 Per qualsiasi approfondimento, vi reindirizzo al blog di Federica, alla pagina sopra linkata.
Fate girare. Diciamo insieme basta!

Io e Piccola Peste siamo in macchina, in viaggio di ritorno verso casa dopo l'ennesima giornata di lavoro. 

Io: Ma che bella bambola che hai! Come si chiama?
PP: Anna, è mia fiiiia
Io: Wow che bel nome! E quanti hanni ha?
PP: Tenta!
Io: (...) 
      Ehm, accipicchia! Di già?
PP: Si! Io l'avevo nella panscia!
Io: Ah si??? E come hai fatto a farla uscire? Sei andata in ospedale?
PP: Si. Mi hanno taiato.
Io: Ah...ehm...e...ti hanno fatto male???
PP:...no...sono contenta!

Devo ricordarmi di non parlare più dei dolori atroci del parto, del cesareo e del fatto che vorrei che mia figlia avesse già trent'anni in sua presenza. I bimbi sono spugne ma assorbono soprattutto le cose che non dovrebbero sentire. Di suo però ha aggiunto il fatto di essere contenta. Se è quello che vede da me posso ritenermi soddisfatta.

E ora la ricetta! Uno sfizio di quelli fritti, le pettole. La tradizione pugliese vuole che durante le festività natalizie si preparino  queste sfiziose palline di pasta lievitata, fritte in abbondante olio caldo.
Le pettole sono preparate in tutte le provincie pugliesi e in alcune zone della Basilicata: a Lecce si preparano in occasione di San Martino, a Taranto il giorno di Santa Cecilia, a Brindisi il 7 e l’8 dicembre per l’Immacolata e a Foggia per la vigilia di Natale.
Le pettole sono un piatto semplice ma molto goloso: vanno mangiate appena fatte, ancora calde, per apprezzare il contrasto tra la morbida pasta e la crosticina dorata e croccante esterne. Di solito vengono gustate come antipasto, ma nulla vieta di assaporarle anche durante o a fine pasto.

250 g di farina
170 ml di acqua tiepida
6 g di lievito di birra fresco
3 g di sale
1 cucchiaino di zucchero
20 olive nere snocciolate e tagliate a pezzetti Citres
olio di semi di arachide per friggere


In una ciotola versare la farina, formare un buco al centro e sbriciolarvi il lievito, unire lo zucchero per facilitare la lievitazione. Aggiungere lentamente l'acqua tiepida e impastare; quando il lievito è ben incorporato aggiungere il sale e le olive.
Lavorare l'impasto velocemente, con un movimento dal basso verso l'alto, per incorporare aria, per almeno 10'. Il risultato sarà un composto molle e appiccicoso. Lasciarlo lievitare in un luogo tiepido e coperto con un canovaccio umido per almeno 3 ore.
Prelevare il composto con un cucchiaio e friggere le pettole nell'olio ben caldo (170°C), girandole più volte durante la cottura, fino a che non risulteranno ben gonfie e dorate.
Scolarle su carta da cucina e servirle calde.


Nota: Le olive nere possono essere sostituite con pomodori secchi, cipolle, acciughe ecc...
Con lo stesso impasto si possono preparare anche le pettole in versione dolce (escludendo tutti gli ingredienti salati). Una volta fritte vengono cosparse di zucchero a velo mescolato a cannella oppure ricoperte con il miele o il vincotto.




Oggi parliamo di Slow Cook, ovvero quando carni bianche o rosse vengono rosolate in padella per pochissimi minuti e poi cotte lentamente in forno e a bassa temperatura (tra i 70 e gli 80°C). Questa tecnica, che non aggredisce l'alimento ma lo cuoce dolcemente, garantisce arrosti teneri, succosi e cotti a puntino. Questa la prima ricetta che vi propongo (trovata su un vecchio numero di Alice). Ma ce ne saranno altre. Provare per credere!

800 g circa di lonza di maiale
1 radice di zenzero fresco
1 spicchio d'aglio
2 cucchiai di miele agli agrumi Mielbio Rigoni di Asiago
salsa di soia
sherry
olio extra vergine di oliva
pepe nero


Per prima cosa preparare la marinatura: tritare finemente aglio e zenzero raccogliendoli in una ciotolina. aggiungere il pepe, il miele, un goccio di salsa di soia e di sherry. Amalgamare fino ad ottenere una salsa omogena.
In un sacchetto di plastica per alimenti mettere la lonza e versare la marinatura. Chiudere e sbattere leggermente. Trasferire in frigorifero e lasciar marinare per almeno due ore.
Trascorso il tempo, scolare la lonza dalla marinatura e farla rosolare in una padella con un filo d'olio per 5 minuti. Trasferire in una teglia da forno, versare sopra la marinatura e infornare in forno già caldo a 90°C per un'ora e mezza. Sfornare e lasciare intiepidire.


Se preparato con amore e passione, anche un piatto veloce è sinonimo di buono. Oggi vi presento una ricetta semplice, ma originale e appetitosa e bella da portare in tavola. Il che non guasta mai. Anzi. Con l'utilizzo di ingredienti genuini. Ma la cosa più importante - soprattutto per noi WonderWoman: mogli, mamme e donne lavoratrici - è pronto in venti minuti!

Ingredienti per 4 persone:
350 g di peperoni rossi (io ho usato quelli laziali)
100 g di formaggio tipo feta
qualche fetta di Chorizo
6 uova
maggiorana
olio extra vergine di oliva
sale


Mondate i peperoni e tagliateli a cubetti; appassiteli in padella con 2 cucchiai d'olio e un pizzico di sale per circa 10'.
Rompete le uova e sbattetele leggermente. Tagliate la feta a dadini e uniteli alle uova, aggiustate di sale (fate attenzione perchè la feta, già di suo, è saporita), quindi aggiungete le foglioline di maggiorana.
Versate il composto nella padella con i peperoni, coprite e cuocete per 7-8' poi voltate la frittata con delicatezza, aiutandovi con un piatto piano o con il coperchio della padella, e proseguite la cottura per altri 2-3'. Servite con fette di chorizo.





Le torte salate sono il massimo della comodità, sia d'estate che in qualsiasi altra stagione dell'anno: puoi prepararle diverse ore in anticipo rispetto ai pasti, perché conservano la loro bontà anche fredde. Anzi, spesso sono anche più buone. È il caso di questa quiche con fiori di zucchina ripieni. 

1 rotolo di pasta  brisée
2 zucchine medie
100 g di ricotta vaccina
16 fiori di zucchina lavati e puliti 
16 filetti d'acciuga sott'olio
100 g circa di formaggio di malga
sale qb
pepe qb
2 uova
olio extra vergine di oliva

Monda le zucchine e tagliale in piccoli tocchetti. Fai scaldare in una padella antiaderente due cucchiai d'olio, versa le zucchine e cuocile per circa 15'. Aggiusta di sale e pepe e fai intiepidire. In una ciotola lavora la ricotta con le 2 uova e una presa di sale. Aggiungi le zucchine e mescola ancora. Prendi i fiori di zucchina e farciscili con un filetto d'acciuga e un bastoncino di formaggio di malga (in alternativa utilizzate sempre un formaggio a pasta dura).
Stendi la pasta brisée su di una teglia rivestita con carta da forno e punzecchia il fondo con una forchetta. Riempi con la crema di ricotta e zucchine, disponendo poi sulla superficie i fiori farciti. Cuoci per mezz’ora a 180°. Quando la quiche sarà pronta, gustala tiepida o fredda.

Oggi vi porto a far colazione a New York! Si, magari, direte voi! Ma con un po' di immaginazione e con l'aiuto di questi straordinari muffins, si può! La ricetta l'ho trovata su un libro dedicato ai dolci di questa straordinaria metropoli, dove si trovano torte di tutte le dimensioni, cinnamon rolls, cupcake, pancakes e chi più ne ha più ne metta. Questa ricetta mi ha incuriosita perchè è opera dell'artista Jean-Pierre Ahtuam, dj e responsabile del Bob's Juice Bar. Per questo personaggio la ricerca del muffins perfetto è un'ossessione quotidiana. Questa sua versione è la quintessenza del muffins newyorkese. Tanto bella quanto buona.

Ingredienti della farcitura:
100 g di mirtilli
150 g di marmellata di mirtilli biologica Fiordifrutta RDA

Ingredienti secchi:
320 g di farina tipo 0
50 g di zucchero semolato
1 cucchiaino di lievito in polvere
2 pizzichi di sale 

Ingredienti umidi:
325 ml di crème fraiche (io l'ho sostituita a della panna fresca)
175 ml di latte scremato
50 ml di olio di semi di girasole
1 uovo
1 cucchiaio di estratto di vaniglia

Scaldate il forno a 200°C. Mescolate gli ingredienti secchi. Mescolate gli ingredienti umidi. Amalgamate il tutto senza lavorare troppo l'impasto. Versate un po' del composto nei pirottini, coprite con i mirtilli e un po' di marmellata, poi aggiungete un altro strato di impasto, mirtilli e marmellata e così via finchè gli stampi saranno quasi pieni. Infornate per circa 25', verificando la cottura infilando uno stecchino al centro dei muffins: deve uscirne asciutto.



Eccoci ritrovati con il nostro appuntamento dedicato alle più belle ricette tradizionali regionali italiane con L'Italia nel Piatto. Per la Lombardia ho pensato di proporvi questi tortelli con zucca, mostarda mantovana e amaretti, tipici della tradizione Mantovana e sicuramente uno dei piatti più conosciuti in Italia, anche perchè legati alla tradizione natalizia: i tortelli di zucca sono da sempre il tipico primo piatto da consumare durante la cena della vigilia di Natale. Ma nulla vieta di prepararli anche ora che le zucche raggiungono l'apice della bontà. Io li ho semplicemente conditi con burro fuso di ottima qualità e aromatizzato con qualche foglia di salvia.
La zucca mantovana, usata in questa ricetta, è anche una delle mie preferite. Si presenta tonda, medio-piccola, dalla buccia verde scuro e la polpa dal sapore molto marcato e persistente, e dal colore giallo-arancione. La mostarda mantovana è, per tradizione, di mele cotogne. Per gli amaretti uso solo quelli tipici di Sant’Angelo Lodigiano, che risultano scuri e croccante, a base di armelline (i noccioli delle albicocche), chiare d’uovo montate a neve, zucchero e cacao amaro.
Per  la pasta, quella della mia mamma, che poi è la classica sfoglia.

Ingredienti per 6 persone:

Per la pasta:
600g Farina bianca tipo OO

6 Uova
sale q.b.

Per il ripieno:
1kg Zucca mantovana

160g Amaretti (io uso quelli tipici di Sant'Angelo Lodigiano)
160g Mostarda mantovana (di mele cotogne)
180g Grana Padano DOP grattugiato
80g Burro
Noce moscata
sale e pepe q.b.

Per il condimento:
20g Grana Padano DOP grattugiato al momento di servire

80g Burro
6 foglie di salvia


Procedimento:
Dopo aver aperto la zucca, mondarla dei semi, tagliarla a pezzi e cuocerla in forno moderato fino a che non risulta molto morbida. Toglierla dal forno e passarla al setaccio. Disporre la purea così ottenuta in una terrina, unire gli amaretti tritati finemente (io ho usato l'amaretto croccante, ma vanno bene anche quelli morbidi), la mostarda sminuzzata, il formaggio Grana, il sale e il pepe sino a ottenere un composto ben asciutto.
Con la farina, poco sale e le uova preparare la sfoglia. Stendere una sfoglia sottile e dividerla in due parti uguali. Su una parte della sfoglia disporre delle palline di ripieno distanti circa 5 cm l'una dall'altra e con l'altra parte coprire il tutto chiudendo per bene i bordi con le mani dopo averli leggermente inumiditi con un pennellino intinto nell'acqua. Ritagliare quindi i tortelli in quadrati che abbiano il lato di 4 cm circa e fateli riposare su una superficie infarinata fino al momento della cottura girandoli ogni tanto per far si che non si attacchino.
Cuocere in abbondante acqua salata o, se ne avete, in brodo di carne.
In un piatto caldo, grattugiare del Grana, posarvi sopra i tortelli, versarvi ancora del Grana sopra e del burro fuso appena biondo e aromatizzato con delle foglie di salvia.


E ora un salto nelle altre regioni d'Italia:

Valle d'Aosta: non partecipa

Piemonte: Agnolotti piemontesi conditi con la (il?) barbera

Trentino-Alto Adige: Frittatensuppe

Friuli-Venezia Giulia:  Blecs con Tazzelenghe

Lombardia: Tortelli di zucca mantovani

Veneto: Bigoli con ragù d'anatra

Emilia Romagna: Maccheroni alla bobbiese

Liguria: Tagliolini alle borragini con crema di ricotta 

Toscana: Tortelli maremmani

Marche: Le pincinelle marchigiane per l'Italia nel piatto

Umbria: Tagliolini con battuto

Abruzzo:Maccheroni alla chitarra

Lazio: Gli strigliozzi

Campania: Pettole e Fagioli

Basilicata: Fusilli lucani - maccheroni filati al ferretto

Puglia: Orecchiette con purè di fave e cipolla rossa di acquaviva

Calabria: Struncatura cà muddhica e alici salati

Sicilia: Ravioli di ricotta

Sardegna: Culurgionis ogliastrini (a breve la ricetta)

Ricordatevi di visitare il nostro blog L'Italia nel Piatto  
http://litalianelpiatto.blogspot.it/
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Mi chiamo Chiara, ho 44 anni e ho aperto questo blog di cucina nel 2010, con la
speranza di rendermi utile a chi, come me, non sapeva cucinare nemmeno un uovo.
Mi sono "costruita" da sola, con tenacia e curiosità, ma i consigli e l'esperienza di mia madre mi hanno aiutata in maniera decisiva.
Il mio background di esperienze professionali e personali mi ha portato a creare una mia modalità con la quale divulgare l'importanza del cibo, sotto ogni suo aspetto.

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