Kucina di Kiara
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Non che io sia un’amante dei piatti dietetici (anche perché, grazie a Dio, per quello che mangio dovrei essere obesa, invece mi mantengo sui 53/54 kg!), ma questa pasta è una tra le mie preferite; la ricetta l’ha scovata Giannina non si sa dove, ma è davvero buona! E la cosa che mi piace di più è che, cucinata così, pur avendo il peperone come ingrediente portante, è digeribilissima! Ve lo garantisce una che, ogni due per tre, soffre di mal di stomaco (sarà mica per tutto quello che mangio?!).

Ingredienti per 3 persone:


250 gr di penne rigate (per la quantità regolatevi voi)
1 peperone rosso (o giallo o verde o tutti e tre!)
qualche foglia di lattuga
una cipollina
vino bianco
olio extra vergine di oliva

Lessate le penne in abbondante acqua salata; in una padella, rosolate la cipolla affettata finemente in poco olio e buttatevi il peperone tagliato a pezzi; rigirate per bene e sfumate con un po’ di vino bianco; fate cuocere per circa 15 minuti, dopodiché aggiungete le foglie di lattuga e fate cuocere per altri 10/15 minuti (regolatevi voi, se tende ad asciugare troppo, bagnate con qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta). Scolate la pasta, ributta tela in padella con i peperoni e la lattuga, saltate un minuto e servite!




L’autunno ormai è arrivato… sembra abbia bussato in anticipo quest’anno. Sarà che un’estate vera e propria forse non l’ho sentita… sarà quel che sarà, ma le giornate si stanno accorciando, in giro si vedono sempre più maglioncini (ovviamente fa eccezione la mia amica Paola che dorme addirittura con il piumone anche con 40°C!) e la voglia di usare il forno è difficile da trattenere! Almeno adesso posso accenderlo senza rimorsi! E allora via! La stagione è stata inaugurata con una bella teglia di crespelle, messa prontamente in freezer, in attesa di una cena con qualche amico a sorpresa! O anche no… magari non ho semplicemente tempo e voglia di preparare il primo ed ecco fatto un piatto pronto! Solitamente il ripieno che faccio, è il classico con ricotta e spinaci, ma le crespelle sono ottime anche con ragù e mozzarella, con prosciutto, funghi e fontina, con asparagi selvatici e ricotta, e chi più ne ha più ne metta! Se ne avanza una, ovviamente, me la farcisco con la Nutella… e poteva mancare?!?!?! Ahahahahaha!

La ricetta base, che uso ormai da anni, è tratta (non ridete…) da un libro che mia zia Paola (che la sa lunga) mi ha regalato quando avevo 9 anni: IMPARO A CUCINARE della Fabbri Editori:

Ingredienti (per ca. 12 crepes)

250 gr di farina 00
un pizzico di sale
½ litro di latte e acqua mescolati
2 uova
1 cucchiaio di burro fuso (io, ultimamente, lo sostituisco all’olio evo)

Setaccia la farna e il sale in una larga ciotola. Fai un buco nella farina e rompici dentro le uova. Sbattile mescolandole alla farina che si trova sui bordi. Aggiungi il burro fuso (nel mio caso olio evo) e sbatti il tutto fino ad ottenere un composto cremoso e denso abbastanza da rivestire un cucchiaio di legno. Aggiungi l’acqua e il latte a poco a poco e continua a sbattere con la frusta fino a quando non ci sono più grumi. Ora abbiamo preparato una pasta per crepes. E’ preferibile lasciarla riposare per circa un’ora. In seguito fai fondere un po’ di burro in una padella per creps (è sufficiente solo per la prima crepes) rigirando il fondo in modo che il burro si spanda bene. Versa un mestolo di composto nella padella. Inclina rapidamente la padella in tutti i sensi in modo che la pasta si adagi bene sul fondo del recipiente. La fiamma non deve essere molto alta. Lascia cuocere la crepe fino a quando si formano delle bolle e i bordi diventano dorati; capovolgila e falla cuocere anche dall’altra parte. Fai scivolare la crepes su un piatto caldo e via via impila tutte le altre che andrai a preparare. Una volta fatto questo, prepara il ripieno:

250 gr ricotta
se ne avete, un caprino o una crescenzina
spinaci lessati o saltati in padella (vado ad occhio per la quantità)
grana grattugiato
1 uovo
sale&pepe
noce moscata (facoltativa)

Mescola in una ciotola tutti gli ingredienti (gli spinaci io, in genere, li trito grossolanamente una volta cotti e raffreddati, prima di unirli al composto) e con un cucchiaio spalma il composto su ogni crepe; quando la chiudi puoi scegliere che forma darle: a sigaretta (chiudete la farcia piegando in due la crepe e arrotolatela), pannequets (chiudete la farcia piegando in due la crepe, poi sovrapponete gli altri lati e girate), ventagli (chiudete la farcia piegando la crepe a metà e poi ancora a metà). Io ho optato per quest’ultima forma! Secondo me è la più carina!
Quando estrarrò la teglia dal freezer (e dal forno), aggiungerò anche una foto dell’interno. Per ora accontentatevi del primo piano esterno…. Ah, mi piace ricoprire le crepes con besciamella e prima di infornarle, una bella spolverata di grana grattugiato e pangrattato, giusto giusto per la crosticina che si forma… che mi fa impazzire! Slurp!




Mentre scrivo questo nuovo post, è la sera del 23 settembre… non so quando lo pubblicherò, magari domani, magari sabato o domenica…comunque oggi è il nostro “quadrimesiversario”! Sono già passati quattro mesi dal fatidico si! Vorrei tanto tornare indietro e rivivere quel giorno! E’ stato tutto perfetto, bellissimo! Oltre a questo c’è una ragione in più per festeggiare… domani, 24 settembre, si laurea mia nipote Denise! E in più compie gli anni! 22 anni… io ne ho solo 32, non credetemi vecchia bacucca éhèhèh?!?! ;-D

Beh, per festeggiare tutti questi eventi ci voleva una cenetta speciale, no?! E allora vai con l’arrosto di vitello… alle noci. Ricetta tratta dal mio fedelissimo (forse è meglio dire che io sono fedelissima a lui…) “Cucchiaio d’argento”! Risultato soddisfacentissimo! Un arrosto saporito, ma al tempo stesso delicato; non vedo l’ora di prepararlo una sera in cui vengono a cena parenti o amici!

Ingredienti per 6 persone:

800 gr di fesa di vitello (la mia sfiorava il kg)
75 gr di noci sgusciate (io 100 gr)
2 cipolle
2 carote
4 cucchiai d’olio extra vergine di oliva
50 gr di burro (io 30 gr)
panna
1 bicchiere di vino bianco
peperoncino
sale

    pepe

Legate la carne con alcuni giri di spago bianco da cucina e rosola tela in un tegame con l’olio e il burro. Aggiungete le carote e le cipolle affettate, fate prendere loro colore, bagnate con il vino, lasciate evaporare, salate e aggiungete un pizzico di peperoncino. Abbassate il fuoco e cuocete, coperto, per circa un’ora, mescolando ogni tanto. Nel frattempo, tritate le noci e amalgamatele con due o tre cucchiai di panna, salate e pepate. Quando l’arrosto è pronto, slega telo, tagliatelo a fette e disponetele su un piatto da portata. Passate il sugo di cottura al mulinetto (io direttamente nel robot da cucina insieme alla panna e alle noci), mescolatevi il composto di noci, aggiungete un cucchiaio di panna, fate scaldare e versa telo sulla carne.


Ok, ci risiamo… ancora funghi. Forse sembrerò monotona, ma quando una cosa mi piace la faccio e rifaccio in mille modi diversi, alla ricerca di un piatto sempre migliore, che soddisfi il palato. Questo, ovviamente, riguarda tutto ciò che mi (e ci) piace… vedi funghi, pollo, Nutella, cioccolato ecc…

Mhmhmhmhmh…. mentre scrivo, sento il profumo delle polpettine che sfrigolano sul fuoco… cora dieci minuti, poi le impiatto, una bella foto e via nello stomachino!

Questa ricetta è uno dei piatti forti di Giannina (in realtà, per mia mamma, sono tutti piatti forti quelli che fa; le viene bene tutto!). E come lei, vado anch’io a occhio: toccando, assaggiando e aggiustando man mano che le preparo.

Per ca. 18 polpettine (in realtà, a me, ne vengono sempre 17, ma per gli scaramantici scrivo 18):


500 gr ca. di carne scelta macinata
30 gr ca. di funghi secchi
1 uovo
1 fetta di pancarré
1 cucchiaio di grana grattugiato
1 cucchiaio di farina
1 scalogno
sale
pepe
salsa di pomodoro
vino bianco
olio extra vergine di oliva
latte

Prima di tutto metto in ammollo i funghi secchi per almeno due ore, dopodiché li filtro dal liquido (tenendolo da parte perché servirà in seguito). In una terrina, mescolo la carne macinata con l’uovo, la fetta di pancarré bagnata nel latte e strizzata, il cucchiaio di grana, quello di farina, aggiustando di sale e pepe. Io, all’inizio, amalgamo bene tutti gli ingredienti con un cucchiaio, poi però uso le mani e impasto bene. Con il composto ottenuto formo tante polpettine. In una padella faccio soffriggere lo scalogno, tritato finemente, con un cucchiaio di olio evo e metto le polpettine a cuocere. Le giro per bene e le sfumo con del vino bianco; dopo 5 minuti ca. aggiungo i funghi e la salsa di pomodoro (io ne metto un vasetto). Negli ingredienti non l’ho indicato, ma insaporisco il tutto con un dado vegetale; questo va a gusti, sui dadi so che hanno pregiudizi in molti. Faccio cuocere per mezz’ora circa; se asciuga troppo aggiungo il liquido filtrato dai funghi. Accompagno sempre queste polpettine con un semplice purè di patate (lesso due patate grosse, o 4 piccole, per 30-40 minuti; le sbuccio, le schiaccio, unisco del burro e un po’ di latte, aggiusto di sale e metto sul fuoco per 5 minuti).




Il frigo si sta svuotando… urge la spesa che, tra un impegno e l’altro, non siamo ancora riusciti ad andare a fare. Cosa cucino? Pasta… ho voglia di pasta! I condimenti non mancano: salsa di pomodoro appena fatta (ovviamente dalla Giannina, mica da me!), pesto alla genovese (direttamente dalla Liguria, grazie a Magda e Giuliano)… ma ho voglia di qualcosa di diverso. Mi scappa l’occhio nella parte alta del frigo e noto questo bel vasetto di vongole al naturale sgusciate. Non arricciate il naso, non ho tempo (e voglia, dai, diciamolo) di andare a far la spesa, figuriamoci di andare in pescheria a prendere il pesce fresco! Comunque decido che si, voglio una bella spaghettata con le vongole in vasetto! Solitamente la faccio “bianca”, ma stavolta ho provato a mettere i pomodorini datterini appena colti nell’orto di papà Mario! Risultato? Ovviamente buonissima!

200 gr di spaghetti (io e Ale mangiamo molto…)
1 vasetto di vongole al nturale sgusciate
pomodorini
prezzemolo
aglio
vino bianco
olio extravergine di oliva

In una pentola portate a ebollizione l’acqua salata e versatevi gli spaghetti non appena bolle (prima mettete un cucchiaio d’olio, così la pasta non si attacca). Nel frattempo, in un’altra pentola “salta pasta”, fate rosolare uno spicchio d’aglio in due cucchiai d’olio evo (che andrete poi a togliere). Aggiungete le vongole (io metto anche l’acqua presente nel vasetto) e sfumate con il vino bianco. Mettete poi i pomodorini e, man mano che cuociono, togliete le loro pellicine. Aggiungete una spolverata di prezzemolo e qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta. Salate, pepate e versatevi dentro gli spaghetti una volta cotti. Mescolate e servite!


Ebbene si, ce l’ho fatta! Ho fatto le meringhe! Se è vero quello che ho sentito dire sulle meringhe, ovvero che non sono semplici da fare, ed io ce l’ho fatta, allora vuol dire che sto diventando una cuochina bravina, o noooooo? Poi io resto sempre del mio parere: se tutte le cose che si fanno vengono fatte con amore, riescono sempre bene! Dico bene o dico giusto???? Poi avevo nel freezer questo barattolino con 5 albumi che dovevano essere utilizzati in qualche modo… e quale modo migliore se non le meringhe?!?!?

Per la realizzazione delle meringhe ho sfogliato diversi ricettari, ma quello che, a parer mio, aveva la ricetta più affidabile, è il librino di Alda Muratore. Come lei, sono andata abbastanza a occhio. Riporto di seguito quanto scritto da lei:

battere gli albumi a neve fermissima (questo è importante); pesare tanti etti di zucchero quanti sono gli albumi meno uno (per me 5 albumi con 4 etti di zucchero scarsi), e se l’impasto è ben sodo prima che lo zucchero sia tutto incorporato, non se ne mette più: l’impasto è a punto quando è gonfio, compatto e lucido; quando sollevi le fruste non deve cadere. E’ importante aggiungere lo zucchero a poco per volta, per dargli il tempo di sciogliersi. Si consiglia di cominciare con una dose di zucchero più abbondante che scarsa; poi, con l’esperienza, si impara fino a che punto si può diminuire lo zucchero senza compromettere il risultato. Cuocere a forno bassissimo (come diceva Alda, anch’io a 60°), ventilato se si hanno due teglie, statico se si ha solo una teglia; vanno cotte a lungo: io le ho lasciate nel forno per un paio d’ore, poi l’ho spento ed ho lasciato raffreddare le teglie al suo interno, prelevandole dopo quasi 5 ore (devono asciugare bene).

Per la guarnizione, avendo ancora un po’ di ganache al cioccolato avanzata dal “Rotolo al cioccolato”, le ho unite due a due con questa crema!

C’è da leccarsi i baffi (per chi li ha….) ;-D


Dopo la Nutella, il pollo è uno dei miei piatti preferiti in assoluto. In qualsiasi modo venga cucinato, arrosto, fritto, in umido, mi fa letteralmente impazzire. La ricetta che sto per proporre l’avevo trovata su internet tanto tempo fa, quando ancora non avevo l’abitudine di citare le fonti (anche perché, non avendo nessun tipo di blog, né interesse a mettere i miei spadellamenti sulla rete, non era necessario). Comunque ho modificato la ricetta originale con gli ingredienti che avevo in casa e la ripropongo qui di seguito:

Ingredienti per 2 persone:

300 gr ca. di petto di pollo tagliato a bocconcini
30 gr di funghi secchi (la ricetta originale prevedeva porcini)
75 gr di pancetta affumicata (la ricetta originale prevedeva speck)
2 spicchi d’aglio
vino bianco
farina bianca
sale
peperoncino (facoltativo)
burro
olio

Preparazione:

Mettere i funghi secchi in una ciotola e ricoprirli d’acqua. Lasciare in ammollo per almeno un paio d’ore. Soffriggere uno spicchio d’aglio in un cucchiaio d’olio, in una pentola piuttosto piccola, poi toglierlo, spruzzare un poco di vino bianco e unire i funghi scolati dal liquido (che non va buttato via). Mescolare un attimo poi unire anche il liquido filtrato. Se non si vuole usare il liquido filtrato dei funghi, lo si può sostituire con del brodo. Cuocere i funghi per circa 15 minuti.

Tagliare il pollo a cubetti e infarinarli. Sciogliere poco burro in una padella e soffriggere il secondo spicchio d’aglio. Toglierlo quando è dorato e unire la pancetta a cubetti; quando risulta bella croccante aggiungere il pollo. Sfumare con una spruzzata di vino bianco poi unire i funghi con tutto il liquido di cottura. Salare, pepare e aggiungere (se piace) il peperoncino. Abbassare la fiamma e cuocere per una decina di minuti (il tempo dipende dalla grossezza dei bocconcini di pollo). Se il sugo tendesse ad asciugare troppo, aggiungere un po’ di liquido filtrato oppure brodo.

L’ideale sarebbe accompagnare al pollo con del riso basmati bollito.








Questo, credo sia il titolo più lungo della mia piccola raccolta di ricette… ero indecisa su quale nome mettere e, nell’incertezza, ho preferito abbondare! ;-D

Per chi non lo sapesse, questo è uno dei dolci tratto dal librino di Alda Muratore; spesso lo sfoglio, perché ricco di consigli utili, donati da Alda nel corso degli anni… una persona speciale lascia sempre il segno. Io, Alda, non ho avuto il piacere di conoscerla, ma mi basta vedere il segno indelebile che ha lasciato in rete… e non aggiungo altro.



Riporto di seguito la sua ricetta, pari pari:

Per il rotolo:
4 tuorli
50 gr di zucchero
2 albumi
40 gr di farina
10 gr di fecola

Scaldare il forno a 220°. Battere i tuorli con metà dello zucchero fino a che sono ben chiari e gonfi; battere a neve ferma gli albumi e aggiungere, sempre battendo, lo zucchero restante. Aggiungere gli albumi ai tuorli, amalgamarli con delicatezza (con un cucchiaio o una spatola) aggiungendo poco per volta la farina e la fecola passate da un setaccino. Rivestite la placca dal forno con l’apposita carta, spalmarvi il composto, cuocere brevemente: dev’essere asciutto ma ancora chiaro, “biondo” (a me sono serviti 7 minuti con il forno ventilato). Disporre un canovaccio sul tavolo, rovesciarvi il dolce con la carta verso l’alto e passare sulla carta un panno umido per scollarla, mettere sul dolce un foglio di carta da forno pulita e aiutandosi con il panno arrotolare il tutto.

Quest’operazione è necessaria perché il ripieno sarà freddo, a base di panna, e si scioglierebbe con il calore; se si lascia raffreddare senza avvolgere, poi non è più possibile.

Quando il rotolo è freddo, ma freddo di frigorifero, si farcisce con la crema ganache.

Per la crema ganache:
fondere del buon cioccolato con lo stesso peso di panna (nel mio caso 200 gr di cioccolato fondente con 200 ml di panna, ma era troppa, l’ho avanzata…ora mi devo ingegnare e pensare come usare il resto); far raffreddare il tutto, poi quando il composto è ben freddo (freddo, non tiepido o temperatura ambiente) montare con le fruste: il rotolo farcito con questa crema va tenuto in frigo fino al momento di tagliarlo.



Una bella grigliata tra amici… una serata stupenda, per parlare di tempi lontani e ricordare con gioia gli anni in cui ne abbiamo combinate di tutti i colori… per poi guardarci intorno e vedere le facce di tutti noi, solcate da quello che la vita ci ha tenuto in serbo, che riportano i segni, ognuno della propria storia…

In onore di questa bella serata, potevo presentarmi a mani vuote??? Nooooooooo…..e allora ho optato per una semplicissima Crostata al limone, la cui ricetta è stata tratta dalla mia Bibbia culinaria, il “Cucchiaio d’Argento”. Riporto di seguito la ricetta pari pari:

Per la pasta frolla:

200 gr di farina
100 gr di zucchero
100 gr di burro
2 tuorli
buccia di limone
sale

Per la farcia al limone:

3 uova
150 gr di zucchero
150 gr di burro (io meno, ca. 120 gr… e non sono pochi)
2 limoni

Procedimento:

prima di tutto preparare la pasta frolla (io l’ho fatta la sera prima): lasciate ammorbidire il burro. Disponete a fontana farina e zucchero mescolati. Nel pozzetto mettete il burro, i tuorli, un pizzico di sale, un po’ du buccia di limone grattugiata. Amalgamate gli ingredienti e lavora teli brevemente. Avvolgete la pasta nella pellicola trasparente e lascia tela riposare in frigo.

Per la farcitura al limone, in una grande ciotola sbattete le uova con lo zucchero. Aggiungete la buccia grattugiata dei limoni e il succo di mezzo limone, mescolate. Incorporate al composto il burro tiepido.

Tirate la pasta frolla a disco, adagia tela in una teglia imburrata facendola risalire sul bordo. Versate l’impasto nella tortiera. Cuocete in forno preriscaldato a 180° per mezz’ora. Ritirate, sformate, fate raffreddare (io al contrario: prima ho fatto raffreddare poi ho sformato). Cospargete di zucchero a velo.



La Giannina ieri si è messa ancora all’opera dando vita a questi sublimi ravioloni con ripieno di funghi. La prossima volta li voglio fare io, devo solo trovare il tempo… anche in questo caso, le dosi scritte, saranno molto approssimative… lei, la bilancia, ce l’ha nel cuore e nelle mani!

1 kg di farina bianca
600/700 gr ca. di Funghi “chiodini”
una manciata di funghi porcini secchi (messi a mollo nell’acqua)
250 gr di Ricotta
150 gr ca. di Parmigiano grattugiato
6 Uova per la pasta + 1 per il ripieno
Sale e pepe q.b.



La pasta fatta in casa, lei, la fa con 1 kg di farina impastato a 5/6 uova. Dicono che serva un uovo per ogni etto di farina, ma lei se ne frega e fa così. Poi ha la macchina per tirarla, la sua pasta, quindi… con queste dosi sono usciti 150 ravioloni ca. e se avanza pasta ci fa delle fettuccine o quello che gli passa per la testa (e per le mani).

Il ripieno è fatto così: ha fatto saltare in padella i funghi con olio e aglio, poi li ha sminuzzati. A questi ha poi aggiunto 250 gr di ricotta, il parmigiano, 1 uovo intero, sale e pepe.

Io li ho conditi con burro chiarificato (fatto secondo la ricetta del “Cucchiaio d’Argento, che prevedeva di far sciogliere il burro a bagnomaria moderato, per ca. un’ora, e poi filtrato con un colino) e salvia. Sopra una spolverata di fontal a tocchettini (avanzato dalla ricetta postata sotto, delll’uovo affogato: per la serie “Non se butta via niente”) e una di parmigiano.

Stasera non è serata… punto primo è lunedì, punto secondo sono nervosa, punto terzo sono due notti di seguito che non dormo, quindi vi lascio immaginare il mio umore…chi mi conosce bene sa che quando sto così è meglio girarmi alla larga, soprattutto mio marito… quindi, in onore dei vecchi tempi e per placare almeno per mezz’ora il mio animo, ho deciso di cucinare delle farfalle, come quelle che mi ha fatto nascere lui nello stomaco la prima volta che ci siamo (finalmente) guardati negli occhi, come la foto che mi ha mandato una sera lui via mms, raffigurante un bel piatto fumante di farfalle con le zucchine e i gamberetti, con tanto di dedica (quella non la posso riportare….).

La ricetta che riporto di seguito (per 2 persone), ha il tonno al posto dei gamberetti e l’aggiunta di un formaggio fresco tagliato a tocchetti:

150 gr. di pasta tipo farfalle  
3 zuccchine trombetta  
2 filetti di tonno  
formaggio fresco (io ho usato il Philadelphia Duo)  
sale
pepe

La ricetta è semplicissima: tagliate le zucchine a rondelle e fatele rosolare in poco olio per 1/4 d’ora; nel frattempo portare a bollore una pentola piena d’acqua, salarla e versarvi la pasta. Una volta cotte le farfalle, metterle di nuovo sul fuoco insieme alle zucchine, aggiustare di sale e pepe, aggiungere il tonno spezzettato. Versare la pasta nei piatti e guarnire con tocchetti di Philadelphia (o qualsiasi altro formaggio fresco a piacere).

Ecco ora che ho cucinato sto già meglio… leggermente più rilassata, anzi, no, decisamente più rilassata… 



Stasera viene la mia amica Paola a trovarmi, così possiamo rivedere per l’ennesima volta il filmino del mio matrimonio e piangere come due cretine… ahahahaha! Ma sono lacrime di gioia…soprattutto quando lei canta, balla e cade per terra!!! Volevo fare qualcosa di goloso, che avesse tra gli ingredienti delle pere (dato che ogni volta che apro il frigo mi urlano di mangiarle); così ho pensato alla torta di pere e cioccolato. Sul “Cucchiaio d’argento” ne ho vista una speciale, ma non ho panna in casa e nessuna voglia di uscire per andarla a comprare. Così, sbirciando tra i vari blog di cucina, ho trovato questa di Alessia. Appena ho visto che includeva anche la Nutella, me ne sono subito innamorata! Che mondo sarebbe senza Nutella? Dopo la Coca-Cola, è una delle invenzioni più azzeccate! Dio, quant’è buona…

Per la frolla:
300 gr di farina
150 gr di burro
150 gr di zucchero
3 tuorli
la scorza grattugiata di un limone
1/2 bustina di lievito per dolci
un pizzico di sale


Per il ripieno:
5 cucchiai colmi di Nutella (io ho abbondato)
cioccolato fondente q.b.
3 piccole pere


Impastare velocemente farina, il burro, lo zucchero, il pizzico di sale, i tuorli, la scorza del limone grattugiata e il lievito e formare una palla. Avvolgerla nella pellicola e farla riposare per almeno mezz'ora in frigo (io l’ho preparata la sera prima per questioni di tempo).

Stendere quasi 2/3 della frolla in una teglia (io ne ho usata una a forma di cuore, se la si usa rotonda diam. 24 o più piccola) facendo i bordi un po' alti; spalmare il fondo di Nutella.
Tagliare a fettine sottili le pere e disporle a raggiera sulla Nutella.
Tagliare a scaglie il cioccolato e cospargere le pere. Ricoprire con la pasta restante; io ho fatto le classiche striscioline.
Infornare a 160° per 25-30 minuti.

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Mi chiamo Chiara, ho 44 anni e ho aperto questo blog di cucina nel 2010, con la
speranza di rendermi utile a chi, come me, non sapeva cucinare nemmeno un uovo.
Mi sono "costruita" da sola, con tenacia e curiosità, ma i consigli e l'esperienza di mia madre mi hanno aiutata in maniera decisiva.
Il mio background di esperienze professionali e personali mi ha portato a creare una mia modalità con la quale divulgare l'importanza del cibo, sotto ogni suo aspetto.

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