Kucina di Kiara
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Oggi vi voglio deliziare con due fantastiche ricette, ideali per un buffet in giardino, in particolare per il mio buffet/grigliata di domenica scorsa. Qui a Lodi c’è stata una giornata meravigliosa: sole, cielo blu e tanta bell’aria fresca… cosa si può chiedere di meglio per un pranzo all’aperto con amici?!?! Il piatto forte sono stati questi deliziosissimi nodini, visti su uno dei miei blog preferiti, quello della mia Food-Amica Ale, “Con Amore Per Amore”. Mi fido dei suoi gusti e dei suoi consigli, quindi, quando ho visto queste chicche e ho letto che secondo lei sono i più buoni del mondo, mi sono chiesta cosa stessi aspettando a farli! Le aspettative sono state esaudite! Sono bocconcini sfiziosissimi, ma hanno un grande difetto: finiscono troppo in fretta! ;-) Grazie Ale!!!

Riporto di seguito la ricetta con le mie piccolissime varianti tra parentesi:

500 gr di farina 00
250 gr di acqua (per me meno, l’aggiungevo man mano fino a che, secondo me, avevo ottenuto un impasto omogeneo ed elastico)
25 gr di lievito di birra
50 gr di olio d’oliva (per me extra vergine)
10 gr di sale


Per il condimento:

100 gr di olio extra vergine di oliva
2 spicchi d’aglio e 2 peperoncini (io non li ho messi perché a pranzo c’erano anche dei bambini che non avrebbero gradito)
6 cucchiai di prezzemolo tritato grossolanamente (io meno, ma sono andata “ad occhio)


Per il procedimento, vi rimando a quanto scritto da Ale, così vi guardate anche il suo splendido blog!



L’altro piatto forte di questo bellissimo pranzo all’aperto, sono state queste semplicissime tartellette alla caciotta e spinaci.

Ingredienti per 6 tartellette:

250 gr di pasta sfoglia rettangolare
200 gr ca. di caciottina
200 gr di spinaci
olio extra vergine di oliva
aglio
sale e pepe

Lavate gli spinaci; in una padella antiaderente scaldate 2 cucchiai d’olio con uno spicchio d’aglio. Unitevi la verdura non sgocciolata, mescolatela, salatela, copritela e stufatela finchè sarà morbida. Tagliuzzatela quand’è tiepida con una forbice (state inorridendo?), eliminando l’aglio. Aprite e stendete la pasta sfoglia, dividendola in 6 quadrati (con la parte che avanza formate delle striscioline che serviranno come decorazione); adagiate ogni quadrato (completo della sua carta forno) nell’apposito stampino per tartellette, dal diametro di 10 cm circa. Tagliate la caciotta a dadini; riempite le tartellette con uno strato di dadini di formaggio, uno di verdura stufata e un altro di formaggio. Infornate a 180° per una ventina di minuti (regolatevi con il vostro forno). Se vedete che le cartellette tendono a colorirsi troppo, copritele con un foglio di alluminio.

"Si dice delle persone che abitualmente bevono questo tè: che sono sempre di buon umore e guardano la vita con gioia pura."  

 
Questo è quanto scritto sulla confezione di tè verde matcha che ho acquistato. Non so perché, ma appena letta questa frase la mia mente ha subito pensato ai miei colleghi di lavoro. Poveri, riconosco e ammetto che non è facile sopportare una come me. Ahimè, sono una ragazza alquanto lunatica, o meglio, se mi va storto qualcosa nell’arco della giornata, anche una piccolissima e insulsa cosa, il mio carattere non riesce a nasconderlo e di conseguenza vanno di mezzo queste povere creature che mi hanno al loro fianco dal lunedì al venerdì e per la maggior parte della giornata… per allietare il vostro lunedì, quindi, ho pensato di prepararvi questi deliziosi biscottini verdi, dall'aspetto un po' marziano, affinchè vi arricchiscano di buon umore (io ne ho fatto una scorpacciata ieri, non temete quindi! ;-D). La ricetta l’ho trovata sullo strepitoso blog di Sigrid che tutti voi conoscerete, il Cavolettto di Bruxelles. Dato il loro sapore molto delicato, la prossima volta credo che li accompagnerò con una crema al cioccolato bianco o qualcosa di simile. Per la ricetta vi rimando a lei e ve la riporto anche qui:

farina 215g 00
zucchero a velo 100g
burro 150g
tuorli 3
1,5 cucchiaio tè verde matcha
zucchero semolato

Setacciare il tè insieme allo zucchero a velo. Versare nella planetaria, aggiungere il burro a temperatura ambiente, tagliato a dadini e mescolare fino ad ottenere una crema liscia e dal colore omogeneo. Aggiungere poi poco a poco la farina e, quando questa sarà completamente incorporata, i tuorli. Avvolgere infine la pasta con della pelicola e lasciarla riposare al fresco per 30 minuti (io l'ho fatta la sera prima per quella dopo). Dopo questo tempo, stendere l’impasto con il matarello ad uno spessore di 0,5 cm, ritagliarci i biscotti, passarne i bordi nello zucchero grezzo di canna e disporre i biscotti su una teglia da forno rivestita con carta da forno. Far cuocere a 180° per circa 15 minuti (si devono appena colorare i bordi). 



Pensavate fossi sparita, èh?!?!? Invece no... io e il mio dolce maritino avevamo bisogno di una piccola vacanza, quindi siamo scappati al mare a rilassarci un po'!
Il caldo sta per arrivare… anzi, da noi a dire il vero è già arrivato! E' bastato un giorno dal rientro per sentire già l'afa che ti si appiccica addosso come colla. Ormai è tempo di insalate fredde di riso e di pasta. Quella che propongo oggi è un insalata fredda di farro, davvero molto sfiziosa e diversa dal solito.

Ingredienti:

400 gr di zucchine
350 gr di fesa di tacchino
300 gr di farro
200 gr di mozzarella (o scamorza)
aromi (salvia, rosmarino e aglio)
2 filetti di acciuga
il succo di mezzo limone
olio extra vergine di oliva
sale e pepe

Fate bollire il farro in acqua salata per circa mezz’ora. Riducete a dadini la fesa di tacchino e fatela cuocere in padella a fuoco vivo per circa 15 minuti, in un velo d’olio caldo insaporito con un mazzetto di aromi, sale e pepe. A parte, trifolate le zucchine a dadini con olio, aglio, sale e pepe. Scolate il farro, raffreddatelo sotto il getto dell’acqua, sgocciolatelo bene quindi raccoglietelo in un’insalatiera insieme con il tacchino, le zucchine e la mozzarella. Condite il tutto con una salsina preparata frullando i filetti di acciuga insieme con 100 gr d’olio (per la quantità regolatevi secondo il vostro gusto), il succo di mezzo limone, sale e pepe. 


Adoro i libri, quelli di carta, quelli le cui pagine si sfogliano e sfrigolano al contatto con le dita, quelli che ti colpiscono anche solo dalla copertina, quelli freschi di stampa perché hanno il loro inconfondibile profumo di nuovo, quelli vecchi perché sanno di vissuto, quelli usati perché qualcuno li ha letti prima di te e già conosce la trama, quelli d’amore o d’avventura, quelli di cucina…. Si, quelli di cucina, perché racchiudono al loro interno tutta la nostra passione, quella che accomuna tutti noi e che ci ha spinto ad aprire un blog. Alla fine è partito tutto da un ricettario, no? Niente contro tablet o biblet, ma per quanto mi riguarda, ogni volta che mi regaleranno un libro o entrerò in una libreria, resterò per sempre incantata dal magico fascino che un mucchio di carta può sprigionare…


Ingredienti per 4 persone:

360 gr di pane tipo casereccio raffermo
220 gr di pomodori pelati mediterranei
5 pomodori ramati
1 mazzetto di basilico
1 spicchio d’aglio
olio extra vergine di oliva
1 cucchiaino di agar agar in polvere
sale e pepe


In una padella antiaderente fate imbiondire l’aglio e versate i pomodori pelati schiacciati con le mani; salate, pepate e aggiungete il basilico tagliato a listarelle. Cuocete dolcemente fino a quando i pelati si saranno asciugati bene. Togliete dal fuoco, aggiungete il pane casereccio tagliato a dadini e amalgamate il tutto facendo attenzione a non disfare il pane.

Versate il composto su di una pirofila rivestita con carta forno e, aiutandovi con dei coppapasta, versate il composto sul fondo e livellate (serviranno 4 coppapasta); coprite con la pellicola e mettete a riposare nel frigorifero.

Sbollentate i pomodori e spellateli, metteteli in un frullatore a bicchiere con un po’ d’olio, basilico, sale e pepe; frullate bene e passate il composto al setaccio. Mettete poi sul fuoco a scaldare.


Stemperate l’agar agar in un poco d’acqua (io sono andata ad occhio) che poi metterete a scaldare per 5 minuti sul fuoco. Fate intiepidire e versate sulla pappa. Mescolate bene e versate la pappa sul composto di pane, riponendo poi di nuovo in frigorifero per un’oretta circa. Sformate e passate la pappa sotto il grill del forno appena appena per scaldare la superficie. Servite con basilico tagliato a julienne.



Ecco un altro piatto che aiuta a riciclare ciò che si ha in frigorifero da finire: il polpettone. Lo si può farcire con formaggi, prosciutto, pancetta o verdure. Nel mio caso, avevo due peperoni da finire e una voglia esagerata di polpettone. Non è un piatto che ha come caratteristica principale la leggerezza, però, ogni tanto, qualche strappo alla regola lo si può fare...

500 gr di carne macinata scelta
1 uovo intero
grana grattugiato
1 cucchiaio di farina
2 fette di pane ammollate nel latte e strizzate
2 peperoni
1 spicchio d’aglio
formaggio filante
pangrattato
paprika dolce
sale
pepe


Lavate i peperoni, eliminate il picciolo, i semini e le costine bianche dall’interno quindi tagliateli a listarelle sottili.
Fate soffriggere in una padella con l’olio uno spicchio d’aglio che, non appena sarà dorato, andrà tolto e aggiungete i peperoni. Cuocete i peperoni per una quindicina di minuti a fiamma bassa con un coperchio. Aggiustare di sale quindi lasciate raffreddare i peperoni. Nel frattempo preparare l’impasto per il polpettone disponendo in una terrina la carne macinata, l’uovo, il grana, un cucchiaio di farina, il sale, il pepe e il pane strizzato. Se l’impasto dovesse risultare troppo morbido aggiungete del pangrattato. Impastare fino ad ottenere un composto omogeneo. Mettere il composto ottenuto su un foglio di carta forno, ricoprire con un altro foglio e aiutandovi con un mattarello, schiacciate il composto dandogli una forma rettangolare. Sollevate lo strato di carta forno e distribuite sullo strato di carne le fettine di formaggio e i peperoni. Aiutandovi con la carta da forno arrotolate delicatamente il polpettone, compattatelo bene e sigillate i bordi. Rigiratelo poi nel pangrattato mischiato ad un cucchiaino di paprika dolce. Trasferire quindi il polpettone su una placca da forno cuocere in forno a 180° C per circa 45 minuti. Lasciar intiepidire il polpettone ai peperoni prima di affettarlo e servirlo in tavola.

 

Questa è la seconda ricetta che pubblico con un nome così lungo, e non me ne vanto. Non mi piacciono i nomi lunghi, che fanno perder tempo leggendoli…però, in questo caso, non c’erano troppe alternative, non volendo far torto a nessun ingrediente. ;-D L’estate sta arrivando e le paste fredde impazzano! Che meraviglia! La mia non è una novità, vista e stravista, però ve la mostro ugualmente! Eccola:

Ingredienti per 6/8 persone:


500 gr di pasta (io ho scelto le ruote perché c’erano anche dei bimbi a pranzo, mi sembravano le più carine)
una confezione di olive nere (non ricordo la grammatura, ma credo ca. 100 gr)
un vasetto di filetti di tonno da 200 gr
200 gr di scamorza affumicata
500 gr di pomodorini tipo ciliegini
basilico
olio extra vergine di oliva
sale e pepe


Cuocete la pasta in abbondante acqua salata; una volta pronta, scolatela sotto l’acqua fredda, così da fermare la cottura, e versatela in una capiente ciotola. Aggiungetevi i pomodorini lavati e tagliati a metà, le olive nere tagliate anch’esse a metà, il tonno sgocciolato e spezzettato, la ascamorza affumicata tagliata a tocchetti e il basilico tagliato a striscioline. Salate, pepate e condite con semplice olio extra vergine di oliva. 



Fin da piccola le verdure non sono mai state la mia passione, per non parlare della frutta; da quando sono fuori casa devo dire di essere nettamente migliorata, ma ne mangio sempre poca, soprattutto per mia mamma, la Gianna. Avendo la fortuna di avere verdura fresca, buona, che cresce direttamente nell’orto di mio papà, sarebbe un peccato non farsela piacere. In estate, uno dei miei contorni preferiti, restano le verdure grigliate. Sono gustosissime, fresche, croccanti… una delizia! E se avanzano si possono utilizzare con condire una bella insalata di riso o di pasta, non trovate?

Per questo contorno io ho utilizzato:
4 zucchine
1 melanzana grossa
1 peperone
1 spicchio d’aglio
olio extra vergine d’oliva
prezzemolo
sale e pepe


Spuntate, lavate e tagliate a strisce le verdure; zucchine e melanzane vanno messe per circa un’ora in uno scolapiatti, salatele e appoggiategli un peso sopra, in modo che esca la loro acqua di vegetazione, amara. Una volta pronte, grigliatele. Lasciatele raffreddare, metteteci sopra l’aglio tagliato a pezzi (se lo gradite) e irrorate le verdure con un'emulsione fatta di olio extra vergine di oliva, sale, pepe e prezzemolo tritato. Così mi ha insegnato la Gianna! 


Bisogna dipendere solo da se stessi; le persone sono libere, attaccarsi agli altri è un’assurdità, un’istigazione alla sofferenza, non trovate? So di essere dura e a senso unico con questa mia affermazione ma oggi mi va di pensarla così…anche se poi, nel concreto e nel reale, ci casco puntualmente. Mi affeziono all’ordine del giorno, faccio entrare nella mia vita tante care persone, do’ tutto l’appoggio e l’amicizia che posso e poi cosa succede? Che un bel giorno spariscono dalla mia vita! Così, senza preavviso. Perché?

Dopo questa piccola parentesi sulle mie paturnie mentali, eccovi un classico, la torta ciocco cocco; sul web ho visto parecchie interpretazioni, tutte ottime e valide ma io prediligo questa in assoluto, trovata qualche anno fa sul forum della Cucina Italiana. Riporto di seguito la ricetta; provatela, non ve ne pentirete! Io ho apportato solo qualche piccolissima variante. Piace a tutti, grandi e piccini!

Per la frolla (dosi di Fabio Zago): 

250 g di burro
125 di zucchero
2 uova intere grandi
420 g di farina
Scorza di limone grattugiata (solo la parte gialla, non la bianca amara)

Preparate la frolla come di consueto e mettetela a riposare in frigorifero per un’ora almeno; nel frattempo preparate il ripieno.
Mescolate con decisione 2 uova con 100 g di zucchero. Unite una bustina di vanillina e 80 g di cocco disidratato in scaglie. Aggiungete, sempre mescolando, 1,5 dl di panna fresca e 1,5 dl di latte di cocco.
Sciogliete a microonde una tavoletta di cioccolato fondente e unitela al composto. Stendete la pasta frolla (non troppo bassa, non esageratamente alta….1/2 cm sarà la misura giusta) e foderate una tortiera da 26 cm. Bucherellate con la forchetta il fondo e appena il forno avrà raggiunto i 180°C versate il composto sulla frolla (NON PRIMA! Altrimenti la pasta si bagna inutilmente e la cottura non risulterà perfetta).
Mettete in forno per 35 minuti.
Spolverizzate poi, se vi va, con zucchero a velo mischiato a cacao.




La ricetta di oggi l’ho già proposta sul blog, sotto forma di polpette della Gianna. A differenza di quelle, stavolta, le ho cotte in forno ed il risultato è stato ottimo; lo stomaco non era appesantito e la salute ci guadagna, no? Inoltre, a differenza di quelle di mia mamma, non ho messo la mortadella (perché non ne avevo in casa) nè le patate e ho aggiunto, al posto del prezzemolo, un trito di erbe aromatiche. L’impanatura poi è stata fatta aggiungendo un trito di nocciole al pangrattato (esperimento già adottato per le polpettine di tonno al limone che ad Ale è piaciuto tanto). Sono ottime sia calde che fredde, sia da consumare a tavola che in spiaggia! La presentazione "a spiedini" è stata pensata apposta per divorarle comodamente sotto l'ombrellone, senza sporcarsi le mani! Gnam, gnam! ;-)
Non mi rimane che dirvi…. Buon appetito! 


Da quanto l’ho scoperta e provata, non riesco più a farne a meno! E’ forse la pizza più buona che io sia mai riuscita a fare… e togliamo pure il forse! Paoletta è una maestra, questo lo sappiamo tutti, quindi provate a farla anche voi, andate sul sicuro! Inoltre c’è la comodità di poterla preparare in un baleno la sera prima e averla bella che pronta il giorno dopo! Meglio di così… per la ricetta vi rimando ad Anice e Cannella, così vi lustrate pure gli occhi… io l’ho seguita alla lettera, da brava allieva! Ne ho preparate due versioni, la classica margherita, con la polpa di pomodoro in finissimi pezzi e quella che consiglia Paoletta, con le patate tagliate sopra a fettine sottili, sottili e sovrapposte, e una spolverata di rosmarino... così è divina!


Questa ricetta è frutto della fantasia della mia Amica, la Pazza per eccellenza…quando c’è lei ogni cosa prende una piega diversa, ti compare sempre il sorriso sulle labbra…è troppo speciale, come del resto ogni mia singola amica… sono circondata solo ed esclusivamente da ragazze che hanno ognuna una perla che le contraddistingue…Vi adoro tutte! Ma oggi - e non solo oggi - amo in particolar modo te, Clo, e ti dedico questa fantastica poesia, trovata sul web, autore anonimo:

Se
Se un giorno
ti venisse voglia di piangere...
Chiamami.
Non prometto di farti ridere,
ma potrei piangere con te...
Se un giorno
tu decidessi di scappare,
non esitare a chiamarmi.
Non prometto di chiederti di restare,
ma potrei scappare con te.
Se un giorno
ti venisse voglia
di non parlare con nessuno...
chiamami.
In quel momento
prometto di starmene zitto.
Ma…Se un giorno tu mi chiamassi
e non rispondessi...
Vienimi incontro di corsa...
forse Io ho bisogno di te!


Questo piatto è fantastico, soprattutto per noi giovani amanti del fast food... ma ciò che lo differenzia è la leggerezza, poichè cotto in forno. Mettete a bagno il pollo tagliato a pezzetti nel latte per un'ora circa (io di solito ne uso un petto intero, quello che avanza lo scaldiamo la sera o il giorno dopo). Preparate un'impanatura con pangrattato, una manciata di grana grattugiato, paprika dolce, rosmarino e sale; impanatevi il pollo sgocciolato e disponete i pezzi di carne su una teglia coperta di carta forno. Irrorate con un filo d'olio extra vergine di oliva e via in forno, a 180° per una ventina di minuti o almeno fino a che si sarà formata una crosticina dorata.

Questi deliziosissimi dolcetti, da quando li ho scoperti sul blog di Antonella “Croce e Delizia” li faccio spessissimo, apportando ogni volta qualche piccola variante; piacciono davvero a tutti, non ho ancora trovato una persona a cui non siano andati a genio. Inoltre, da qualche giorno, pensavo ad una ricetta che avesse come ingrediente il caffè, per partecipare al contest di Elisa, Massaia Canterina: "I Love Coffea"… e alla fine eccomi qui con i boules sablees!

Eccovi la ricetta e tra parentesi le mie modifiche:

120g di farina 00
90g di burro freddo, a dadini

5 g di caffè in polvere ( non caffè liofilizzato)
60g di nocciole intere (per me 100 gr di nocciole ricoperte di cioccolato che avevo in casa da Natale)
45g di zucchero (per me zucchero grezzo di canna)
la punta di un cucchiaini di lievito
1 pizzico di sale
vaniglia (per me mezza fialetta di essenza di vaniglia)

 
Per decorare: 5 gr di zucchero a velo, 3 gr di caffè macinato, nocciole intere


Procedimento:
In una ciotola mettere il burro freddo a dadini, lo zucchero di canna, le nocciole macinate, la farina, il caffè in polvere, il lievito, l’essenza di vaniglia e il sale. Cominciate a sfregare il composto con le dita (come dice giustamente Antonella, il movimento corretto è quello che si utilizza per indicare i soldi). Si otterrà uno sfarinato a piccoli fiocchi. A questo punto impastare a mano abbastanza velocemente in modo da ottenere una palla di pasta compatta che avvolgerete nella pellicola trasparente e porrete in frigorifero per almeno un'ora.
Preriscaldate il forno a 180 ° C.
Dividete l’impasto in 15 palline da 20g ciascuna. Sistematele su una teglia rivestita di carta forno e posizionare nel mezzo di ognuno una nocciola intera pressando leggermente con il dito. La pallina deve appiattirsi ma leggermente. Infornare per circa 15 minuti.
Mentre i biscotti sono in forno, mescolare lo zucchero a velo con il caffè con cui spolverizzare i biscotti una volta sfornati. Trasferite con una spatola, delicatamente, i biscotti su una gratella in modo che possano raffreddarsi completamente.



Questa è una ricetta realizzata grazie alla Gianna, la mia dolce mamma, che mi ha fatto scoprire la versatilità della scarola! L'ho trovata su Universo Cucina. L'ho preparata ieri sera per il mio dolce maritino… povera piccola cavia… che destino crudele il tuo… ahahahah! Quando Ale mi racconta di certi suoi compagni di squadra che, al rientro a casa, dopo gli allenamenti, si trovano tutte le volte per cena un panino o al massimo una piadina da scaldare, gli ricordo quanto è fortunato. Non tutte le donne hanno la passione per la cucina, soprattutto se lavorano. Devi pensare sempre a mille cose, dentro e fuori casa. Quindi tanta manna che la nostra valvola di sfogo sia ai fornelli… ma torniamo a noi. Vi riporto di seguito la ricetta di questa particolarissima torta salata:

INGREDIENTI:
pasta sfoglia
1 ceppo di scarola
1 cucchiaino di capperi sotto sale
2/3 acciughe sottolio
provola affumicata 

uvetta
1 spicchio di aglio
pepe nero macinato
olio di oliva


In una padella fate rosolare l'aglio, le acciughe tritate nell'olio aggiungete la scarola lavata a tagliata a pezzetti senza sbollentarla ma direttamente in padella cruda. Fate cuocere, se si asciuga diluite con un poco d'acqua. A metà cottura aggiungete i capperi risciacquati bene, una manciata di uvetta e una spolverata di pepe nero macinato.
Stendete la sfoglia in una teglia con la carta da forno, riempitela con la scarola cotta, finite con delle fettine di scamorza affumicata.
Infornate a 160° per 40 minuti (dipende dal forno), a cottuta ultimata lasciate la torta ancora qualche minuto prima di sfornarla.

L’unica variante, la prossima volta, sarà mettere meno uvetta; a mio avviso risultava troppo dolce…o forse, semplicemente perché la scarola usata, non era poi così amara. ;-D 

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Mi chiamo Chiara, ho 44 anni e ho aperto questo blog di cucina nel 2010, con la
speranza di rendermi utile a chi, come me, non sapeva cucinare nemmeno un uovo.
Mi sono "costruita" da sola, con tenacia e curiosità, ma i consigli e l'esperienza di mia madre mi hanno aiutata in maniera decisiva.
Il mio background di esperienze professionali e personali mi ha portato a creare una mia modalità con la quale divulgare l'importanza del cibo, sotto ogni suo aspetto.

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