Kucina di Kiara
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Tovaglietta e tazza rosa Green Gate

La Linzer Torte è considerata la torta più antica del mondo, essendo nominata per la prima volta nel lontano 1653. La prima ricetta si trova sul libro di cucina dal nome inpronunciabile: Buech von allerley Eingemachten Sachen, also Zuggerwerckh, Gewürtz, Khütten und sonsten allerhandt Obst wie auch andere guett und nützlich Ding etc. risalendo a 350 anni fa.
Già in questo periodo, il libro contiene ben quattro ricette diverse per la torta di Linz, a prova della grande popolarità e divulgazione di questo dolce nel periodo del barocco.
Io mi sono affidata alla ricetta originale trovata sul blo ChiaraPassion. Un successone!


Ingredienti per una tortiera da 24 cm (io ne ho usata una da crostata con base removibile):

100 g nocciole
100 g mandorle
100 g farina 00
100 g farina grano saraceno o farina 00
200 g di burro a temperatura ambiente
130 g di zucchero (io ho usato bianco e integrale)
1/2 bustina di lievito per dolci (8 g)
1 cucchiaino e 1/2 di cannella
2 chiodi di garofano pestati (opzionali, io non li ho messi)
1 pizzico di sale
la buccia grattugiata di un limone biologico BioExpress
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
1 uovo intero

350 g di Fiordifrutta Rigoni di Asiago ai Lamponi (in alternativa va bene anche ribes, mirtilli rossi, frutti di bosco, more, ecc...)

Per bordo:
Un cucchiaio di Fiordifrutta ai lamponi (preso dalla farcitura)
mandorle a lamelle tostate e granella di nocciole tostate

In un mixer tritate le mandorle e le nocciole a farina (potete farlo aggiungendo 2 cucchiai di zucchero presi dal totale così sarà ancora più facile).
In un'ampia ciotola versate le farine ottenute, la farina 00 e quella di grano saraceno, lo zucchero, il lievito, la cannella, la buccia grattugiata del limone e l'estratto di vaniglia. Mescolate brevemente.
Unite l’uovo, il burro a cubetti morbido e lavorate per qualche minuto fino a ottenere un composto ben amalgamato. Formate un panetto, avvolgetelo nella pellicola e mettete in frigo per almeno 2 ore (io l'ho preparato la sera prima).
Imburrate ed infarinate lo stampo.
Stendete 3/4 dell'impasto al suo interno.


Mettete al centro la Fiordifrutta ai Lamponi lasciando i bordi leggermente liberi, chiudete i bordi verso l’interno. Stendete l’impasto rimasto aiutandovi con un po’ di farina e ricavate tante stelline, che posizionerete a piacere sulla vostra torta.
Anzichè le stelline, potete decorare con le classiche strisce o come vi suggerisce la fantasia.
Cuocete in forno preriscaldato a 160°C per 45'.
Fate raffreddare, poi spennellate solo il bordo della torta con un cucchiaio di Fiordifrutta ai Lamponi, stemperata con un goccino di acqua. Ricoprite con mandorle a lamelle e granella di nocciole, precedentemente tostate.



Si avvicina la Pasqua e questa volta voglio proporvi una ricetta insolita ma talmente golosa che non saprete più farne a meno! Si tratta di una curiosa colomba, opera delle mitiche sorelle Simili, ideale sia nel pranzo di Pasqua, come antipasto che per la scampagnata di Pasquetta.


Eccovi la ricetta.

500 g di farina 00
150 g di patate lessate (per me sempre BioExpress)
100 g di olio (non è specificato quale, io ho usato quello di oliva)
80 g di latte
80 g di acqua
35 g di lievito di birra (io ne ho messi 20 g, allungando leggermente i tempi di lievitazione)
100 g di provola affumicata a dadini
100 g di prosciutto (non è specificato quale, io ho usato quello cotto a dadini)
1 cucchiaio raso di sale
1 uovo
2 o 3 mini peperoncini gialli e rossi Citres
5 o 6 pomodorini secchi a filetti Citres
una manciata di olive verdi denocciolate Citres
una manciata di fior di cappero Citres

In un'ampia ciotola (o nella boule della planetaria) sciogliete il lievito con il latte e l'acqua tiepidi.
Unite la farina, le patate, il sale, l'uovo e avviate l'impastatrice con il gancio (oppure impastate a mano). Lavorate per dieci minuti o comunque fino a che non avrete ottenuto un impasto morbido e elastico. A questo punto unite 80 g di olio, il prosciutto, il formaggio e i peperoncini tritati. Impastate bene per altri 5 minuti.
Lasciate lievitare per un'ora, poi dividete la pasta in due parti, delle quali una deve risultare un poco più grande dell'altra e lavorate brevemente.
Con la parte più piccola formate un ovale un po' allungato e disponetelo sulla teglia.
Con l'altra parte dell'impasto formate un triangolo con il vertice arrotondato e disponetelo trasversalmente sull'ovale, tendendolo leggermente per assottigliarlo.


Piegatene la punta a formare la testa della colomba, torcetene la base a formare la coda. Con i rebbi di una forchetta fate dei segni sul bordo della coda, pennellate con l'olio rimasto e guarnite con i pomodori, le olive e i capperi. Fate lievitare ancora per 50-60', quindi infornate a 200°C per 15-20', poi a 180°C per un'altra mezz'ora. Se si colora troppo, coprite con carta stagnola.

Tovaglietta e Tazze Green Gate
 
Ecco un'altra ricetta stupenda presa in prestito dal fantastico gruppo di facebook di Paoletta e Adriano. Questa volta l'autrice è Letizia Bruno, che ringrazio di cuore!
Era la prima volta che mi cimentavo nella realizzazione di un dolce come il Pan d'Arancio. In rete si trovano infinite ricette in merito. Io avevo bisogno di una ricetta veloce e di un risultato garantito. Risultato più che soddisfacente direi. Profumo inebriante e consistenza soffice e "panosa", come dice giustamente Letizia. Ve la lascio!

Ingredienti:
1 arancia intera non trattata, per me biologica BioExpress
300 g di farina 00
3 uova intere
250 g di zucchero (io ne ho messo meno, circa 200 g)
100 g di latte (io ho usato del latte intero)
100 g di olio di semi
Vaniglia (io ho usato un cucchiaino di estratto di vaniglia)
Una bustina di lievito per dolci

Tagliare a tocchetti l'arancia e ridurla in purea con l'aiuto di un mixer. Aggiungere (sempre nel mixer) il latte, l' olio, le uova precedentemente sbattute.
In una ciotola setacciare insieme tutti gli ingredienti secchi.
Unire ingredienti secchi agli umidi e mescolare grossolanamente con una forchetta.
Versare nello stampo precedentemente imburrato e infarinato e cuocere a 165° C per circa 40 minuti (io ho dovuto cuocere il dolce per quasi 50', ma ci si deve regolare ognuno con il proprio forno; importante è la prova stecchino).



Cari amici oggi devo confessarvi una cosa.
Sono una foodblogger, è vero, ma come tale non mi posso nemmeno lontanamente associare a un cuoco o a uno chef. Adoro cucinare, macino libri su libri, sto incollata ad internet ore e ore alla ricerca di nozioni sul cibo. Cucino anche bene, a detta degli altri. Però ci sono cose che non mi vengono proprio. Vi porto un esempio banale. L'arrosto come quello che fa mia madre non mi è mai venuto. Mai, mai, mai. Altro esempio? La maionese. Credo di averci provato solo un paio di volte, non molte, ma lo scoraggiamento è stato troppo enorme. La prima volta ho provato a farla a mano. Disastro. La seconda volta ho provato a realizzarla con un frullatore a immersione. Secondo disastro. Qualche giorno fa ho avuto il mio riscatto. manco avessi vinto la maratona di New York! Esaltazione più totale! Mi sono lanciata sulla ricetta senza uova dello chef scienziato Marco Bianchi ed ho utilizzato il nuovissimo frullatore ad immersione EasyPrep 3 in 1 di Russell Hobbs, la nuova linea di prodotti facile da usare, pulire e da riporre. Un successo!
Vi propongo le 3 versioni, quella alla curcuma, quella rosa (alla barbabietola lessata) e quella tonnata.


Ingredienti per 300 g di maionese:

100 ml di bevanda di soia non zuccherata (in alternativa potete usare semplicemente del latte)
220 ml di olio di semi di girasole bio
1 cucchiaino di senape
2 cucchiaini di aceto di mele (per me succo di limone)
1/2 cucchiaino di curcuma
sale

Nel contenitore adatto a frullare, versate la bevanda di soia, l'olio, il limone, la senape, la curcuma e aggiustate di sale.


Miscelate con il frullatore a immersione alla massima velocità fino a ottenere una crema densa e cremosa (ci vorranno pochi minuti).
Trasferite la maionese in una ciotola e servite.
Con il fantastico EasyPrep 3 in 1, potete semplicemente lasciare la vostra maionese all'interno del contenitore e riporla in frigorifero con l'apposito tappo. Si conserverà per circa 10 giorni.


Per la versione rosa, prima di montare la maionese, aggiungete agli ingredienti un cubetto di barbabietola lessata.
 

Per la variante tonnata, sgocciolate e sbriciolate (con l'aiuto di una forchetta o, se preferite, del tritatutto EasyPrep 3 in 1) 250 g di tonno al naturale nella maionese, solo dopo averla montata. Mescolate fino a ottenere una crema omogenea.


Vi lascio con una piccola nota sulla linea EasyPrep, utilizzata in questa ricetta. Accessorio fondamentale direi. EasyPrep è la linea di Russell Hobbs che offre soluzioni integrate per riporre gli apparecchi sfruttando le basi, il corpo centrale e gli accessori, riducendo al minimo il numero di parti da riporre singolarmente.
I prodotti della linea EasyPrep hanno superfici lisce e facili da pulire, senza pulsanti ingombranti e sporgenti, e molti dei componenti sono lavabili in lavastoviglie. Tutti i prodotti della linea hanno un utilizzo semplice: le poche impostazioni di velocità e l’assenza di display rendono EasyPrep ideale per chi cerca un prodotto innovativo, confortevole e intuitivo senza rinunciare però ad efficienza e affidabilità.

Buongiorno cari amici! Oggi, nella Kucina di Kiara, si prepara il Polpettone! Vi ho già proposto, in passato, ricette di questa pietanza e ne potete trovare anche sul web tantissime versioni del polpettone, ma oggi voglio darvene una con ripieno di bietole e ricotta, davvero deliziosa! Adoro preparare questo genere di portata, forse perché si tratta della tipica ricetta conviviale. E' buona, versatile, ottima sia calda che fredda, anche da portare nel cestino del pic- nic in occasione di una gita fuori porta (tempo birichino permettendo).
Con il polpettone non si sbaglia mai perché è un piatto che mette sempre tutti d’accordo.
La parola "polpettone" non è niente di meno che l'accrescitivo della parola polpetta e, in effetti, è la sua variante proposta in un unico pezzo. Gli ingredienti sono grossomodo sempre gli stessi, ciò che cambia è la forma finale della pietanza portata a tavola. Se le polpette sono molto piccole, il polpettone è costituito da un unico grande pezzo, dalla forma cilindrica, che si presta ad essere affettata.
Per la sua la cottura si privilegia la lessatura, l'umido o il forno.
In moltissime ricette, il polpettone si presta ad essere farcito, ad esempio con verdure (specialmente spinaci) e formaggio. In occasione della Pasqua si preparano spesso polpettoni ripieni di uova sode.
Ultima curiosità, poi prometto di lasciarvi alla ricetta. La parola "polpettone" viene usata, in tono dispregiativo, per indicare qualcosa di particolarmente noioso e pesante. Ad esempio, rivolgendosi a un libro o a un film, quando si vuole alludere ad una vera e propria difficoltà nel "digerire" la pietanza. A me personalmente non ha mai creato problemi di stomaco...sarà che digerisco anche i sassi e a voi?
Piccola nota: per ottenere un polpettone gustoso e morbido è sempre meglio scegliere una carne che abbia una parte grassa. Nel mio caso ho abbinato la salsiccia alla carne di manzo, ma potreste anche semplicemente chiedere al vostro macellaio di fiducia di macinare insieme manzo, maiale e vitello (per esempio). Se volete utilizzare invece delle carni bianche, mescolatele con ricotta o robiola (o altro formaggio simile) perché non si secchino troppo in cottura.
 

Ma passiamo subito alla ricetta.



Ingredienti per 4 persone:

400 g di carne macinata di manzo
100 g di salsiccia nostrana
50 g di emmentaler
50 g di grana padano grattugiato
50 g di pangrattato
200 g di ricotta vaccina
500 g di bietole biologiche BioExpress
2 uova
noce moscata
olio extra vergine di oliva
coriandolo
sale
pepe

Pulite e lavate le bietole e lessatele in acqua bollente salata per circa 10'.
Sgocciolatele, strizzatele e tritatele quindi mettetele in una ciotola insieme alla ricotta. Unite un uovo, 20 g di grana, 20 g di pangrattato, un pizzico di noce moscata, una spolverata di coriandolo. Mescolate e aggiustate di sale e pepe.
Ungete leggermente un foglio di carta da forno, disponetevi sopra il ripieno e create un salsicciotto lungo circa 22 cm. Fatelo riposare in frigorifero.
Nel frattempo preparate la carne. In una ciotola unite la macinata di manzo alla salsiccia, aggiungete l'emmentaler ridotto in scaglie con la grattuggia a fori grandi, il pangrattato e il grana rimasti, l'uovo, aggiustate di sale e pepe e mescolate per bene.
Ungete leggermente un altro foglio di carta da forno e stendetevi sopra il composto di carne formando un rettangolo di circa 22x24 cm. Togliete il ripieno dal frigorifero, liberatelo dalla carta da forno e posizionatelo al centro del rettangolo di carne.
Avvolgete il polpettone con la carta e chiudetelo a caramella.
Cuocetelo in forno caldo a 180°C per 35'.
Scartate il polpettone e rosolatelo in padella con un filo d'olio fino a che non risulterà una bella crosticina dorata.
Aspettate una decina di minuti prima di affettarlo.

Visto l'arrivo imminente della Pasqua, prova anche questa golosa ricetta: Polpettone farcito di uova sode!


Teglia circolare a pois Green Gate
Ho visto la ricetta del Panbrioche capriccioso con water roux in una delle puntate de La prova del Cuoco. Trattasi di una ricetta dello chef Andrea Mainardi. Mi ha subito incuriosita questa tecnica che, personalmente, ancora non conoscevo. Devo dire che il risultato è sorprendente! Un Panbrioche morbido, profumato con un impasto dalla consistenza stratosferica, simile allo zucchero filato!


Ingredienti:
380 g di farina 0
70 g di zucchero di canna
50 g di burro morbido
2 uova
130 ml di latte
8 g di sale
6 g di lievito di birra fresco

Per il water roux:
20 g di farina manitoba
100 ml di acqua

Per la farcitura:
200 g di carciofi sott’olio sgocciolati Citres
100 g di pomodorini secchi sott’olio a filetti Citres
100 g di funghi sott’olio Citres
100 g di olive nere denocciolate Citres
200 g di prosciutto cotto a dadini
200 g di scamorza dolce

 50 g di olio evo per spennellare

Si parte con il roux all’acqua, grazie al quale avremo un panbrioche sorprendentemente morbido: in un pentolino mescolare l’acqua alla farina manitoba fino a ottenere un composto gelatinoso e lucido.
Ciò si verificherà perché sopra i 60° l’amido gelifica. Far raffreddare.
Mettere il roux nella planetaria (con il gancio) e aggiungere la farina 0, lo zucchero, il burro, il latte, il sale e il lievito sbriciolato. Impastare per bene e aggiungere poi un uovo alla volta. Attendere che l’impasto sia ben incordato, quindi coprire e lasciar lievitare a temperatura ambiente per 2 ore o comunque fino a che l’impasto non è raddoppiato.
Riprendere l’impasto lievitato, lavorarlo e stenderlo a uno spessore di circa 1 cm. Con un coppapasta da 8 cm, ricavare tanti cerchi di pasta e riempirle con la farcitura, chiudere a pallina, mozzando con le dita la pasta in più.


Mettere le palline farcite in una teglia circolare imburrata e infarinata. Spennellarle con olio extra vergine (o, se preferite, burro fuso o latte) e far riposare per altre 2 ore. Infornare a 170°C per 30’.




Piatto, tovaglietta e tazza Green Gate

Dopo l'ondata di neve, apriamo le porte alla primavera, sperando si sbrighi ad arrivare, perchè, detto tra noi, di freddo non se ne può più. Solo il fatto di cucinare piatti con carciofi, mi fa pensare alla pasqua e al bel tempo, quindi, detto fatto. Eccovi qui un goloso piatto di orecchiette con carciofi, pancetta e mandorle.

Ingredienti per 4 persone:

320 g di Orecchiette Pasta Armando
4 carciofi BioExpress
50 g di pancetta affumicata a dadini
250 g di ricotta vaccina
1 scalogno BioExpress
una manciata di mandorle pelate e tostate
50 g di Grana lodigiano grattugiato
150 ml di vino bianco
4 cucchiai di olio extravergine d'oliva
sale e pepe q.b.

Per i carciofi: il succo di un limone
 
Pulite i carciofi, eliminate il fieno, tagliateli a fettine sottili ed immergeteli in acqua con il succo di un limone per 10 minuti. 
In una padella saltapasta fate rosolare con 3 cucchiai di olio un trito finissimo di scalogno, aggiungete la pancetta e fatela rosolare, quindi unite i carciofi sgocciolati e fate cuocere per 10 minuti a fuoco dolce bagnando, a metà cottura, con il vino.
In una ciotola mescolate la ricotta con 1 cucchiaio di olio, il grana, e aggiustate di sale e pepe.
Lessate in abbondante acqua salata le orecchiette, scolatele e versatele nella padella dei carciofi, quindi amalgamate con la crema di ricotta. Aggiungete un mestolo di acqua di cottura della pasta, mescolate con cura, quindi impiattate aggiungendo una spolverata di mandorle tritate.





Eccoci finalmente al consueto appuntamento mensile con le ricette tipiche della nostra tradizione. Grazie a "L'Italia nel Piatto", a marzo si parla di Riso e Tradizione.
A tale proposito, è d'obbligo ricordare, in occasione dell'imminente Festa della Donna, insieme al riso il duro lavoro delle mondine, ovvero quelle lavoratrici stagionali delle risaie.
Il lavoro si svolgeva durante il periodo di allagamento dei campi, effettuato dalla fine di aprile agli inizi di giugno per proteggere le delicate piantine del riso dallo sbalzo termico tra il giorno e la notte. Si trattava di un lavoro molto faticoso, praticato da persone di bassa estrazione sociale, provenienti in genere da regioni quali l'Emilia-Romagna, il Veneto e la Lombardia, che prestavano la propria opera soprattutto nelle risaie delle province di Vercelli, Novara e Pavia.
Legandoci alla ricetta, per la Lombardia è stato d'obbligo pensare al Risotto alla Milanese. Molti lo chiamano anche risotto giallo o risotto allo zafferano. Ma solo il vero, autentico, risotto alla milanese prevede l'uso del midollo in fase di cottura, che conferisce alla preparazione un sapore unico e inconfondibile.
Il risotto alla milanese, accompagnato al classico ossobuco, è una delle specialità della tradizione meneghina. Un appetitoso piatto unico che, se fatto a regola d’arte, sa regalare un mondo di emozioni, come capitato a me.
Ho preparato questa ricetta in occasione di un pranzo domenicale, in compagnia di amici (e che Amici!). Ho cercato di realizzarlo col cuore, curandolo nei minimi particolari. Dalla cottura delle ossa per estrarre il midollo (cosa mai fatta in vita mia), alla cura maniacale per la riuscita del risotto perfetto. Quando Alessandra mi ha scritto “Credimi…li ho mangiati tante volte!!!! Mia mamma li fa bene ma i tuoi erano fantastici, cottura perfetta, sapore stratosferico….” ecco…lì mi si è allargato il cuore. Questo è il motivo per cui adoro cucinare per gli altri.
Ma torniamo alla nostra ricetta. Come dice anche il mitico Pellegrino Artusi “Questo è un piatto che bisogna lasciarlo fare ai milanesi, essendo una specialità della cucina lombarda…”.
Come per tutti i piatti tradizionali, la vera ricetta è motivo di discussione e ognuno ricorda quella di famiglia. Io vi propongo la mia versione.
Nel risotto alla milanese si parla di midollo osseo, non spinale, fate attenzione. Fatevi rompere dal vostro macellaio di fiducia degli ossi di grosso calibro che siano molto freschi e rigorosamente di bue da cui si estrarrà il midollo.
Ma veniamo alla ricetta. Dunque, per prima cosa preparate dell'ottimo brodo di carne. Io ho usato un pezzo di cappello del prete (con la carne avanzata ho fatto i classici Mondeghili). Potete farlo anche il giorno prima. Fatene almeno un litro e mezzo o due.
Per il midollo, mi sono fatta dare dal macellaio 3/4 ossi di bue, li ho fatti bollire qualche minuto  e con l'aiuto di una forchetta ho estratto il midollo, l'ho schiacciato con una forchetta e l'ho tenuto da parte.
Tenete conto dei tempi. Per l'ossobuco ci vorrà un'ora e mezzo di cottura. Negli ultimi 20 minuti cucinate il risotto.



Iniziamo con la ricetta dell'OSSOBUCO ALLA MILANESE.

Ingredienti per 4 persone:

4 ossibuchi di vitello (molto più morbido rispetto a quello di manzo)
1 cipolla BioExpress
1 carota BioExpress
1 costa di sedano BioExpress
1 piccolo pomodoro maturo BioExpress
1 spicchio d'aglio orsino BioExpress
1 acciuga sotto sale diliscata (oppure un Alaccia Citres)
1 ciuffo di prezzemolo BioExpress
1 limone non trattato BioExpress
1 bicchiere di vino bianco secco
300 ml di brodo di carne
100 g di burro (non lesinate)
sale

Incidete leggermente il bordo degli ossibuchi per non farli arricciare in fase di cottura.
Infarinateli leggermente (mia madre dice sempre di usare la farina di semola), scuotendoli per eliminare l'eccesso.
Lavate il pomodoro e riducetelo in pezzetti piccoli. Sbucciate la cipolla, raschiate la carota, pulite il sedano e tritateli finemente. Fateli appassire in 50 g di burro, quindi levateli dalla pentola tenendoli da parte. Fate fondere il burro restante nello stesso tegame, adagiatevi la carne e rosolateli su entrambi i lati, facendo attenzione a girarli senza pungerli.
Mettete nuovamente nella pentola il trito di verdure, spruzzate la carne con il vino caldo e fatelo evaporare. Bagnate con un mestolo di brodo caldo, aggiungete il pomodoro, coprite e lasciate cuocere a fuoco basso per circa un'ora e mezza, bagnando di tanto in tanto con altro brodo (se necessario). Il midollo presente negli ossibuchi, durante la cotturà si scioglierà insieme ai tessuti connettivi, donando al piatto un delizioso sughetto denso, lucido e glassato che richiederà obbligatoriamente la scarpetta.
Poco prima del termine della cottura, preparate la gremolada: pulite il prezzemolo e tritatelo con l'aglio sbucciato e l'acciuga. Mescolateli con la scorza grattugiata del limone.
Quando gli ossibuchi sono cotti, levateli dal tegame e, fuori dal fuoco, mescolate la gremolada insieme al fondo di cottura. Servite gli ossibuchi cosparsi con la salsa preparata, insieme al Risotto alla Milanese che adesso andremo a preparare insieme.

RISOTTO ALLA MILANESE

Ingredienti per 4 persone: 

320 g di Riso Carnaroli
abbondante Grana Padano grattugiato
1 scalogno BioExpress
50 g di midollo freschissimo
50 g di Burro
1 cucchiaino di zafferano 
mezzo bicchiere di Vino Bianco secco
1 litro circa di brodo di carne

Fate rosolare lo scalogno tritato finemente in due terzi del burro. Quando sarà colorito, aggiungete il midollo triturato e fate rosolare bene il tutto. A questo punto, aggiungete il riso e fatelo tostare bene a fiamma medio-alta, sfumando con il vino bianco. Lasciate evaporare. A questo punto, iniziate a bagnare con brodo bollente e continuate a mescolare. Per i prossimi 15-18 minuti, continuate a girare il riso nella pentola aggiungendo un paio di mestolate di brodo quando quello precedente si sarà assorbito del tutto.
Mentre cuocete il riso, diluite in due mestolate di brodo lo zafferano.
Verso fine cottura aggiungete il brodo colorato.
Negli ultimi due minuti di cottura del risotto, mantecate con il burro rimasto e del grana grattugiato.






E ora facciamo un salto nelle altre regioni d'Italia:


Valle d'Aosta: Risotto alle erbe di montagna
Piemonte: Risotto al Barbera con scaglie di castelmagno
Liguria: Minestra di riso e baccalà
Lombardia: Risotto alla milanese con ossobuco
Trentino Alto Adige: Risotto al teroldego 
Veneto: Risi e latte
Friuli Venezia Giulia: Budino di riso
Emilia Romagna: Risotto alla primogenita
Toscana: Minestra di riso e lampredotto
Marche: Riso alla marchigiana
Umbria: Riso e patate  
Lazio: 
Abruzzo: Risotto alla marinara  
Molise: Riso al sugo con scamorza e uova sode
Campania: Riso e latte per il giorno dell’ascensione
Puglia: Risotto alle seppie
Basilicata: Risotto con fagioli e salsiccia di cinghiale croccante
Calabria: Riso e scariola  
 Sicilia: Arancini di Riso alla Norma
Sardegna: Arrosu casteddaju (RISO ALLA CAGLIARITANA
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Mi chiamo Chiara, ho 44 anni e ho aperto questo blog di cucina nel 2010, con la
speranza di rendermi utile a chi, come me, non sapeva cucinare nemmeno un uovo.
Mi sono "costruita" da sola, con tenacia e curiosità, ma i consigli e l'esperienza di mia madre mi hanno aiutata in maniera decisiva.
Il mio background di esperienze professionali e personali mi ha portato a creare una mia modalità con la quale divulgare l'importanza del cibo, sotto ogni suo aspetto.

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