Kucina di Kiara
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Oggi vi propongo una conserva un po' insolita. Niente da dire sulla confettura di pesche, ma con l'aggiunta degli amaretti, ovvero biscottini alla mandorla con un retrogusto un po' amaro, creeremo il matrimonio perfetto. Io la uso per farcire crostate last minut, ma anche spalmata su una fetta biscottata ha il suo perchè.

Ingredienti
1 kg di pesche bio mondate BioExpress
200 g di zucchero
100 g di amaretti
1 limone bio BioExpress
1 mela bio BioExpress

Preparazione

Prendete le pesche, sbucciatele e tagliatele a pezzettini piccoli fino ad avere un chilo netto, procedete così anche per la mela poi irrorate il tutto con il succo di un limone. 
Mettete le pesche e la mela in una pentola con lo zucchero portate sul fuoco e iniziare a cuocere a fuoco dolce.
Portate a ebollizione e poi fate sobbollire per 20 minuti. 
Nel frattempo tritate gli amaretti abbastanza finemente e poi versateli nella pentola, mescolate e poi fate sobbollire ancora per una decina di minuti.
Per un gusto mio personale, prima di invasare, passo il tutto con il frullatore a immersione per un paio di minuti, in modo da avere un passato con una minore quantità di pezzi di frutta.
Fate sempre la prova del piattino prima di procedere al passo successivo.
Versate la marmellata nei vasetti sterilizzati e chiudeteli bene, capovolgeteli e fateli raffreddare.

Note:
Per sterilizzarli mettete i vasetti in ammollo in acqua fredda e fateli bollire per 20 minuti.
Se volete potete aggiungere anche un bicchierino di Amaretto di Saronno.
La mela serve per addensare la confettura.

...ovvero cosa mangiare quando ti senti all'inferno, come dice giustamente lei all'interno del libro "Nigellissima", da cui ho tratto la ricetta.
Le temperature di questi giorni ci portano a pensare di essere finiti effettivamente a casa di Lucifero. Ma questo piatto di uova cotte in una piccante salsa di pomodoro può sembrare il paradiso. E a volte basta davvero poco...


Ingredienti

1 spicchio d'aglio piccolo sbucciato BioExpress
1 cucchiaio di olio di oliva 
1/4 di cucchiaino di peperoncino essicato sminuzzato
2 uova
400 g di pomodori in scatola a pezzi
1/2 cucchiaino di sale marino
1 pizzico di zucchero
2-3 cucchiai di Parmigiano grattugiato

Pane in cassetta per la scarpetta (obbligatoria)

Preparazione

In una padella versa l'olio di oliva, aggiungi l'aglio, spargi le scagliette di peperoncino e tieni la padella su fiamma media, mescolando per 1'.
Aggiungi i pomodori e il sale mescolando, poi lascia bollire. Aggiusta l'acidità con un poco di zucchero se necessario. Tieni presente che i pomodori devono essere abbastanza caldi da cuocere un uovo in camicia.
Rompi le uova sopra la padella, spolverizza di Parmigiano, lasciando in vista un po' di tuorlo e copri parzialmente con un coperchio. Lascia sobbollire per 5', entro i quali l'albume dovrebbe rapprendersi, lasciando il tuorlo liquido. Tenetelo comunque d'occhio.
Togli dal fornello e servi, se ti va, guarnito con altro Parmigiano e un po' di pane per fare la scarpetta. 



Chi ama avere sempre le mani in pasta conosce certamente la mitica Paoletta, autrice del blog Anice &Cannella che, insieme a Adriano, autore del blog Profumo di Lievito, rappresenta una pietra miliare del web circa la panificazione e tutti gli impasti in generale.
Il sito di Paoletta è stato fonte d'ispirazione per l'apertura del mio blog. Vedendo le sue foto e le sue ricette, rifacendole a casa, è stato un modo per avvicinarmi al mondo delle foodblogger, di cui oggi anch'io faccio parte. Da un po’ di tempo frequento, oltre ai loro blog, la pagina Facebook aperta da Paoletta, e proprio lì ho scoperto la strabiliante pizza da fare in fretta, con metodo di cottura capovolta. Per chi non la conosce, è una novità vera e propria.
Si tratta di un metodo di cottura dove le verdure stanno sotto e la pasta lievitata sopra.


È piu buona rispetto alla cottura tradizionale, perché le verdure rilasciano tutto il sapore.
Si può fare con tutte le verdure, a crudo e condite in una ciotola con sale, pepe, olio extra vergine di oliva.
Ma andiamo con ordine. Prima prepariamo l'impasto seguendo la ricetta di Paoletta.

Ingredienti per l’impasto:
300 g di farina W330 (in alternativa potete usare metà farina manitoba e metà farina 0 per pizza)
50 g di semola rimacinata di grano duro
50 g di enkir o farro (se non la trovate, usate la stessa quantità di semola rimacinata, quindi in totale 100 g come ho fatto io)
1 cucchiaio di fiocchi di patate (vanno benissimo le buste di purè pronto, avete presente?)
320 g di acqua
10 g di lievito di birra
1 cucchiaino di malto d’orzo (se non ce l’avete, omettetelo)
8 g di sale
20 g di olio extra vergine di oliva

Ore 16.30:
Setacciare 300 g di farina W330, 100 g di semola rimacinata di grano duro e 1 cucchiaio di fiocchi di patate.
Versare nella ciotola dell’impastatrice 320 g di acqua, 10 g di lievito di birra, 1 cucchiaino di malto d’orzo. Sciogliere 1′ con la foglia.
Aggiungere metà delle farine, 8g di sale, il resto delle farine.
Incordare con la foglia.
Versare a filo 20 g di olio evo. Incordare.
Capovolgere ogni tanto l’impasto durante tutta la lavorazione.
Mettere in una ciotola unta e coperta per 2 ore circa.

Ore 19.00:
Rovesciare l’impasto sulla spianatoia spolverata di semola.
Fare le pieghe di sovrapposizione.
Arrotondare.
Mettere a lievitare per 1 ora coperto a campana.

Ore 20,15:
Accendere il forno ventilato alla max temp. o funzione pizza.
Versate in teglia le verdure e poi stendervi sopra impasto. Io rivesto la teglia con carta da forno ma potete anche ometterla. Le verdure non si attaccheranno.


Ecco, ora ricoprite il tutto con l'impasto, aiutandovi con una spatola:



Cuocere al massimo 10' con la teglia appoggiata a terra poi al 2 piano ancora qualche minuto.
Estraete dal forno, e capovolgete, facendo attenzione all'olio, che non fuoriesca. Se sarete abbastanza veloci ciò non succederà.


Ed ecco la pizza capovolta:


Ore 20,30:
E' pronto in tavolaaaaaaa! 



Oggi vi propongo un contorno, ma non uno qualsiasi, bensì uno firmato Nigella Lawson.
Innamorata di ogni sua ricetta vista sulla rete, appena ho acquistato uno dei suoi libri, in particolare "Nigellissima", l'amore si è ampliato a dismisura. Che dirvi? Mi piace proprio come cucina questa donna! Soprattutto i suoi spuntini notturni...

Ingredienti per 6 persone
500 g crica di melanzane BioExpress
3 cucchiai di olio di oliva
2 cucchiai di origano essicato (ma se ne avete di fresco tanto meglio)
1 cipolla rossa tagliata a fettine sottili
3 cucchiai di aceto di vino rosso
1 cucchiaino di sale
4 cucchiai di olio extra vergine di oliva
1 spicchio d'aglio sbucciato
1/2 cucchiaio di acqua fredda

Riscaldare il forno a 250°C.
Affettare le melanzane a metà per il lungo.
Versare 3 cucchiai di olio di oliva in una teglia bassa, spolverizzarli di origano, aggiungere le melanzane e farle girare delicatamente, poi ribaltarle e infornare per 15'.
Appena le melanzane sono in forno, mettere in una ciotola le fette di cipolla e ricoprirle con il sale e l'aceto.
Spostare le melanzane cotte su un piatto da portata (a me piace tenerle nella teglia), aggiungere l'olio extra vergine di oliva alle cipolle con l'aceto, grattuggiare l'aglio mentre lo si aggiunge (facoltativo) e infine l'acqua fredda.
Versare il tutto sulle melanzane calde e disporvi sopra le cipolle in maniera uniforme.
Lasciare raffreddare il piatto a temperatura ambiente prima di servire.
Completate con qualche ciuffo di erba aromatica fresca a piacimento. 

Ho assaggiato per la prima volta questi muffins a Villa Tilli, preparati con amore e maestria da Tizzi. Amore al primo assaggio. Vi confesso che io, in vita mia, dei muffins così buoni non li ho nè mai fatti nè mai assaggiati. Ovviamente è partita subito la richiesta della ricetta. E guarda un po' da dove arrivano...dalla mia amica Fedora e dal suo splendido blog Cappuccino e Cornetto. Per la ricetta originale vi rimando quindi al suo blog.
Come Tiziana, ho aggiunto il cuore morbido di Nutella. Figata pazzesca! Che dirvi? A casa hanno riscosso un successo pazzesco, quindi da rifare assolutamente!



Ingredienti per circa 12 muffins grandi
3 uova medie
60 g di cacao amaro
180 g di farina 00
40 g di fecola
200 zucchero
½ bustina di lievito (8 g)
50 g di cioccolato al latte spezzettato per l'impasto
50 g di gocce di cioccolato
150 ml di latte
115 g di burro
Nutella qb
50 g di cioccolato al latte a pezzettini per guarnire
Preparazione
In una ciotola mescolate insieme le polveri (quindi la farina, la fecola, lo zucchero, il cacao e il lievito).
In un'altra ciotola unite alle uova il latte e il burro sciolto intiepidito e mescolate con una frusta.
A questo punto unite i due composti e mischiateli insieme fino ad avere un composto denso e omogeneo.
Spezzettate il cioccolato al latte e unitelo all'impasto, aggiungete quindi anche la metà delle gocce di cioccolato e con un cucchiaio mischiate tutto lentamente.
Aiutandovi con un cucchiaio, versate il composto nei pirottini appositi riempiendoli per 1/2, quindi aggiungete un cucchiaio di Nutella o altra crema di nocciole, completate con altro impasto fino a riempire i pirottini di 3/4, finite guarnendo con scaglie di cioccolato al latte.
Infornate in forno caldo a 180° per 25 minuti circa.
Sfornate e fate raffreddare su una gratella per dolci.

Nonostante la situazione metereologica non sia delle migliori, mi piace pensare che l'estate sia alle porte. Non sopporto l'inverno, al contrario adoro la bella stagione, il mare, il sole, il cielo azzurro e i piatti freschi. 
Ho trovato questa ricetta per caso, su una rivista dedicata all'apertura di un nuovo supermercato della zona. Ho pensato di rivisitarla e ne è venuto fuori questo piatto: fresco e gustoso.

Ingredienti per 4 persone:
350 g di farfalle Grano Armando
2 zucchine medie
4 fiori di zucchina
20 g di pinoli
100 g di maionese
100 g di spinaci o crescione
olio di oliva extra vergine di oliva
sale

Cuocete la pasta in abbondante acqua nollente salata, scolatela al dente e lasciatela raffreddare stesa su di un canovaccio.
Scottate gli spinaci in acqua bollente salata, scolateli, raffreddateli in acqua fredda e strizzateli. Frullateli fino a ridurli in crema insieme alla maionese fino ad ottenere una crema liscia.
Tagliate le zucchine a bastoncini e spadellatele con un filo d'olio. 
Eliminate il pistillo ai fiori di zucchina e tagliateli a listarelle. Uniteli alle zucchine, salate e cuocete ancora un minuto.
Tostate i pinoli in forno o in padella per pochi minuti. 
In un'insalatiera riunite la pasta, le zucchine con i fiori e i pinoli, condite con la maionese verde e mescolate delicatamente.



Piatto, cucchiaio, tazza e tovaglietta Green Gate

Oggi su Kucina di Kiara la confettura di ciliegie, fatta con tanta pazienza dalla mia mamma, la Gianna.
Purtroppo, avendo un lavoro full-time, non ho molto tempo per queste lunghe preparazioni.
Quando non sono io comunque a realizzare le ricette, mi sembra giusto e doveroso citare l'autore, in questo caso mia madre.
Non essendo provviste di uno snocciolatore per ciliegie, vi descrivo di seguito il procedimento adottato.


Ingredienti
Ciliegie
1 mela sbucciata e ridotta a tocchetti
zucchero (noi abbiamo usato 300 g circa per ogni chilogrammo di ciliegie pesate poi senza nocciolo)
Procedimento
Lavare le ciliegie, togliere il gambo e lasciarle sgocciolare.
Quando sono ben sgocciolate metterle con il nocciolo, quindi intere, in una pentola di acciaio (possibilmente con il doppio fondo) e quindi sul gas a cuocere, a fuoco moderato.
Farle cuocere così senza mescolarle, e senza aggiungere nulla, per circa un'ora o finchè non si disfano un pochino.
A questo punto spegnere il fuoco, prendere le ciliege e farle passare attraverso uno scolapasta a maglia larga facendo passare, in questo modo, solo la polpa delle ciliege e lasciando dentro allo scolopasta i noccioli (guardate in fondo alla ricetta come riutilizzarli).
Ora pesare la polpa della frutta e calcolare 300 g di zucchero per ogni chilogrammo di frutta.
Riprendere la pentola dove, precedentemente, avevano bollito le ciliege e mettere sul fondo tutto lo zucchero. Sopra aggiungere la frutta passata, la mela a pezzettini e, SENZA MESCOLARE, mettere a bollire sul fuoco moderato.
Da quando inizia a bollire calcolare circa 1 ora, o anche di più, senza mescolare mai, soprattutto non mescolare sul fondo. Vi garantisco che non si attacca al fondo.
Se avete dubbi sulla cottura, fate come sempre la prova piattino.
Invasare quindi la confettura bollente nei barattoli e chiudere subito con il tappo. Sistemare a testa giù e lasciar raffreddare.
Se preferite sentire la polpa della frutta procedete così. Se volete una versione più liscia e cremosa come la mia, prima di invasare, passate il frullatore ad immersione nella pentola per qualche minuto.

La mela è un addensante naturale della frutta. Questo è un segreto della Gianna rubato in chissà quale trasmissione di cucina.

Un consiglio su come riutilizzare i noccioli: lavateli, fateli asciugare bene al sole e riutizzateli riscaldati o raffreddati in un sacchetto per riscaldare o raffreddare una parte del corpo. Ottimi per piccoli doloretti.



A giugno sono stata in Toscana. Chi mi segue sui social ha visto i posti incantevoli visitati e la meravigliosa struttura che mi ha ospitata, ovvero Villa Tilli. Oltre a panorami mozzafiato, soprattutto grazie ai proprietari del bed and breakfast, Tizzi e Giorgio, abbiamo avuto modo di assaporare la deliziosa cucina toscana. Che dire? Dopo la cucina della mamma, quella di Tiziana segue a ruota! Al mattino ci attendevano golosissime colazioni e alla sera cene da favola. E ve lo dico a titolo gratuito, nessuno mi paga per questo. Inoltre la villa, con le sue splendide suite, sorge in una posizione strategica (a Castelfiorentino), a circa mezz'ora dalle principali città culturali.
Quindi cosa state aspettando? Quest'estate tutti in Toscana a Villa Tilli!!!
E la piscina l'avete vista?
Giusto per farvi un po' invidia, guardate il panorama della mia suite, quando mi svegliavo al mattino...la vedete la piscina?



Ma torniamo alla cucina toscana. Tra i meravigliosi piatti proposti da Tizzi (ancora sogni i pici freschi con ragù di salsiccia e funghi...) c'erano queste Coccole. Ovviamente il nome non è dato a caso. Iris ne andava matta. Si tratta di pasta fritta che, accompagnata a stracchino e prosciutto crudo, trova la morte sua. Una coccola vera e propria. A Firenze usano il maschile, sono i Coccoli.
La versione proposta di seguito me l'ha data ovviamente Tiziana, e si tratta della ricetta delle Coccole di Castello (in Toscana ogni paese ha la sua), ed è semplificata. Quella tradizionale fiorentina invece ha il latte nell'impasto, ma è molto piu lunga e complicata. Magari proverò a farla più avanti. Per ora provate questa che, credetemi, vi farà arrivare dritti dritti in paradiso!
Per sottolineare la croccantezza dell'esterno e la morbidezza dell'interno, sentite questo video...




Ingredienti per 35 coccoli circa

400 g di farina 00 setacciata
30 g di lievito di birra
3 dl di acqua 
sale qb
olio extravergine di oliva
olio di semi di arachide per friggere

Preparazione
Sciogliere il lievito in un po’ d'acqua tiepida, versarlo in una ciotola dove sarà già disposta la farina e impastare aggiungendo poco alla volta il liquido rimasto, il sale e un cucchiaio di olio, fino a quando non ci saranno più grumi e la miscela avrà la consistenza di una pastella molle. Se preferite potete farlo anche con la planetaria.
Coprire con un panno e lasciare riposare per 50 minuti circa (o comunque fino a che non avrà raddoppiato il volume) in un luogo caldo.

Preparare un tegame con abbondante olio, per friggerle.
Trascorso il tempo di riposo prendere la pastella aiutandosi con un cucchiaio e farla cadere nell'olio in modo che si formino delle palline. Farle dorare da tutti i lati e metterle a gocciolare su un vassoio coperto di carta da cucina assorbente. Servire caldi.




Il riso alla cantonese è un piatto di origine cinese, molto conosciuto anche in Italia perché presente nei menù dei numerosi ristoranti cinesi sul nostro territorio.
Per quanto mi riguarda, negli ultimi anni, ho sostituito il ristorante cinese con il giapponese, dove mi piace cenare una volta ogni tanto con le amiche di sempre. Il cinese lo frequentavo per lo più da ragazzina e il riso alla cantonese non mancava mai nelle mie richieste.
Ho trovato questa ricetta su un famoso libro di cucina etnica. La sua esecuzione è davvero rapida e il sapore ottimo.
Alcuni usano strapazzare le uova e unirle al composto.
Io mi sono affidata a quanto illustrato nel volume "Scuola di cucina dal mondo".

Ingredienti per 4 persone:
300 g di riso (sarebbe preferibile il Basmati, io ho usato quello che avevo in casa)
150 g di prosciutto cotto in 1 sola fetta
200 g di piselli sgranati
2 uova
1 cucchiaio di olio di semi
1 cucchiaio di olio di sesamo
salsa di soia
sale
pepe

Lavate il riso sotto l'acqua corrente.
Se preferite in metodo classico, versatelo in una casseruola, ricoprendolo con acqua fino a circa 2 cm sopra il livello del riso. Aggiungete un pizzico di sale e fate bollire per circa 15 minuti.
Se preferite il metodo Tupperware, versate il riso nella ciotola Cuoci Riso, aggiungete acqua fino al livello indicato, quindi un pizzico di sale, chiudete e mettete a cuocere nel microonde per 15 minuti. Il riso risulterà perfettamente cotto e sgranato.


Mentre il riso cuoce, tagliate il prosciutto cotto a cubetti.
Scaldate una padella antiaderente con bordi alti, versatevi l'olio di semi e fatevi rosolare il prosciutto a dadini. Aggiungete poi i piselli, il riso, il pizzico di sale e pepe.
Una volta amalgamato tutto, spegnete il fuoco e aggiungete le uova, mescolando vigorosamente e facendo si che l'uovo formi una crema.
Completate il tutto con l'olio di sesamo e una spruzzata di salsa di soia. Mescolate bene il riso e servite.



Sono moglie, mamma e donna lavoratrice. E fino a qui nulla da dire. La maggior parte di voi è nella mia stessa identica condizione. Spesso però torno a casa tardi dal lavoro, sono stanca, Piccola Peste e il suo papino molto affamati e il tempo a disposizione per rimediare una cena davvero scarso. In questi casi mi affido a Santa Benedetta Parodi e ai suoi libri con ricette davvero facili, davvero fast e sempre più frequentemente gustose! Provate questa, leggermente rivisitata!

Ingredienti:
2 zucchine medie BioExpress
5-6 pomodorini ciliegino sott'olio Citres
2 fette di pancarrè
100 g di formaggio Casera (o altro simile)
1 spicchio d'aglio
olio extra vergine di oliva
timo e origano freschi
sale
pepe

Preparazione:
Rosolare in una padella antiaderente l'olio con l'aglio e aggiungere le zucchine tagliate a rondelle (avendo cura di eliminare l'aglio prima di aver versato le zucchine).
Affettare i pomodori secchi e unirli alle zucchine.
Completare con il timo e l'origano freschi spezzettati. Aggiustare di sale e pepe e fare insaporire bene. Intanto, tostare, in un'altra padella, il pane, precedentemente tritato con un pomodorino secco (per questa operazione ho usato il praticissimo Smart Chopper Princess).
Tagliare il formaggio Casera a cubetti.
Servire le zucchine con il formaggio e il crumble di pane. Con il calore delle zucchine, il formaggio si fonderà in maniera golosa...
Per una versione vegana, omettere il Casera e magari sostituirlo con del tofu.


Dal sapore leggermente acidulo, ma incredibilmente buono, il mango è il protagonista indiscusso di questa ricetta. Accompagnato da una morbida e dolce crema agli amaretti, dà vita a questa golosissima torta che, oltre a essere veramente buona, è anche scenografica.

Ingredienti:

per la torta
300 g di pasta frolla
2 manghi
1 amaretto
burro
farina
gelatina

per la crema agli amaretti
6 tuorli
1/2 litro di latte
150 g di zucchero
100 g di amaretti
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
50 g di farina
burro

Preparate la pasta frolla, seguendo questa ricetta o la vostra preferita, stendetela quindi a uno spessore di circa 3 mm.
Imburrate e infarinate una tortiera (io ne ho usata una dal diametro di 26 cm), e foderatela con la pasta, facendola aderire bene ai bordi e al fondo, quindi rifilate quella in eccesso.
Bucherellate il fondo della pasta e mettete in frigorifero per 1 ora. 
Ricoprite quindi il fondo della pasta con un foglio di carta da forno e riempite con fagioli secchi. Infornate a 180°C per 20' circa o fino a che la pasta frolla non risulterà dorata.
Per la crema: scaldate il latte in una casseruola con l'estratto di vaniglia.
Raccogliete i tuorli in una ciotola, unite lo zucchero e montate tutto con una frusta. Aggiungete la farina e lavorate ancora fino a incorporare. Versate a filo il latte caldo, continuando ad amalgamare.
Coprite con un foglio di pellicola trasparente, messo a contatto, e lasciate raffreddare.
Intanto sbucciate i manghi, tagliateli a spicchi sottili spessi circa 5 mm. 
Farcite la base della torta con la crema di amaretti, mettete al centro un amaretto, completate con gli spicchi disposti a raggiera.
Per un effetto lucido, ho ricperto la torta con della gelatina insapore per frutta.


Piatto verde e tovaglietta Green Gate

Come già sappiamo, il salame trova nelle fave il proprio natutale alter ego gustativo. Questi due ingredienti, messi insieme, danno vita a un equilibrio tra tenera grassezza e croccante vitalità. L'aggiunta delle patate a questo piatto, ne amplifica l'armonia.
Da notare l'utilizzo di un salume, il Rocchino, proveniente da uno dei migliori salumifici dell'Emilia Romagna. 
Una particolarità che contraddistingue i salami la Rocca è quella di contenere pochissime spezie e pochissimo sale e ciò rende il loro sapore molto più dolce e delicato, per i palati più raffinati.


Ingredienti per 4 persone:

500 g di patate
300 g di fave sgusciate
120 g di salame Rocchino Salumificio la Rocca tagliato a fette sottili (simile al cacciatore)
1 spicchio d'aglio
1 cipolla
1 dl di vino bianco secco
brodo vegetale
olio extra vergine di oliva
prezzemolo
timo
sale
pepe

Lessate le patate, pelatele e tagliatele a pezzetti.
Sbollentate le fave in acqua bollente salata ed eliminate la pellicina.
Soffriggete l'aglio e la cipolla tritati con 3 cucchiai d'olio, unite le fave e sfumate con il vino. 
Lasciate cuocere pochi minuti, senza farle asciugare, aggiungendo, se fosse necessario, un po' di brodo vegetale.
Fate rosolare le fette di salame in una padella antiaderente, senza aggiungere grassi. 
Quando saranno belle croccanti, tamponatele con carta da cucina assorbente e lasciatele raffreddare.
Mescolate le verdure, aggiustate di sale e pepe e servite con il salame croccante spezzettato, prezzemolo e timo tritati, e un giro di olio crudo.

Piatto e tovaglietta Green Gate
Il Biscotto di Savoia non è che il fratello del signor Pan di Spagna.
In comune hanno la stessa leggerezza e la stessa capacità di accompagnarsi a creme, panne e compagnia bella, pur essendo in grado di cavarsela benissimo da solo. Io nel dubbio ho dovuto testarli in entrambi i modi...qualcuno dovrà pur fare questo sporco lavoro...eheheheh!
Ma la caratteristica straordinaria che davvero li rende simili è quell’innato senso di sfida alla forza di gravità per cui entrambi questi dolci si sollevano senza bisogno di lievito.
Io vi propongo la versione trovata sul libro "Dolci fatti in casa" di L. e G. Laurendon.

125 g di zucchero a velo
65 g di fecola di patate
4 uova
20 g di burro per lo stampo
20 g di zucchero per lo stampo
1 pizzico di sale

Per farcire:
Marmellata biologica Fiordifrutta Rigoni di Asiago Fragole e Fragoline di Bosco
Nocciolata Rigoni di Asiago

Preriscaldare il forno a 150°C.
Separare i tuorli dagli albumi.
Sbattere rapidamente i tuorli e lo zucchero fino a che il composto diventa leggero e spumoso (vi consiglio di aiutarvi con uno sbattitore elettrico).
Versare poco alla volta la fecola nella preparazione e mescolare bene.
Aggiungere il pizzico di sale agli albumi e montarli a neve ferma, poi incorporarli poco per volta al composto, con l'aiuto di una spatola, stando attendi a non smontare le uova.
L'impasto dovrà essere perfettamente liscio.
Imburrare accuratamente una teglia quadrata e cospargerla di zucchero, quindi versare il composto all'interno.
Mettere in forno a cuocere per circa 35'.
Quando il dolce sarà raffreddato, tagliarlo a metà nel senso dello spessore quindi farcire a piacimento.

Facitura con marmellata di fragole e fragoline di bosco

Farcitura con Nocciolata


Oggi vi propongo una ricetta facile, senza lievitazione, adatta in ogni occasione.
Si tratta di una ricetta di origini americane, un'americanata vera e propria, ma tanto buona e sfiziosa che solo assaggiandoli potrete capire.
Da gustare come aperitivo o antipasto, oppure da offrire agli amici in una festa. Anche per i bambini! Vedrete, ne andranno matti!
Ovviamente potete farcirli con gli ingredienti che avete a disposizione nel frigorifero o che più vi piacciono.


Ingredienti per circa 15 muffin:

250 g di farina 00
1 bustina di lievito istantaneo
30 g di grana grattugiato
2 uova
40 g di olio di semi
200 ml di latte intero
100 g di prosciutto cotto a dadini
100 g di olive nere Citres 
200 g di mozzarella per pizza
150 g di pomodorini secchi Citres
Citres Chef Pesto Rosso qb
origano fresco qb
Tagliare a pezzetti i pomodorini e le olive.
Ridurre la mozzarella a dadini.
In una ciotola mescolare farina, sale, lievito e grana grattugiato. A parte mescolate uova, latte e olio. Unire i due composti e mescolare fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Aggiungere pomodorini, mozzarella, olive, prosciutto cotto e origano fresco spezzettato con le mani. Mescolare bene e versare il composto ottenuto negli stampini da muffin, precedentemente imburrati, oppure rivestiti con gli appositi pirottini, riempiendoli a metà. Al centro di ogni pirottino mettere un cucchiaino di Citres Chef Pesto Rosso quindi ricoprire con altro impasto.
Infornare a 180°C per 30 minuti circa.



Oggi, per L'Italia nel Piatto, al tema "Ricette all'aria aperta", la Lombardia risponde con un classico piatto della cucina milanese, rivisitato in chiave street food. La ricetta è di Claudio Sadler, uno degli chef più noti in Italia, io l'ho solo variata qua e là in base alle mie disponibilità ed esigenze.

Ingredienti per circa 12 pezzi
150 g di riso Carnaroli
1 scalogno
60 g di burro
60 g di Grana Padano grattugiato
1 mazzetto di timo
1 mazzetto di maggiorana (io non l'avevo quindi è stata omessa)
1 mazzetto di prezzemolo
30 ml di panna fresca
100 g di formaggio Salva Cremasco (io l'ho sostituito al Casera)
10 fogli di pasta brick (da noi non si trova, l'ho quindi sostituita a pasta fillo o phillo)
zafferano in stimmi qb (io ho usato una bustina di quelle che si trovano al supermercato)
600 ml di brodo di carne
30 ml di vino bianco
albume qb (io l'ho sostituito a una miscela composta da 1 cucchiaino di acqua e 1 cucchiaino di farina)
olio extra vergine di oliva qb

Per friggere
olio di arachide qb

Preparazione 
Tritate lo scalogno e fatelo rosolare con poco olio extra vergine di oliva. 
In una casseruola di rame (per me le migliori sul mercato, Rame Gasperini), aggiungete il riso e tostatelo per alcuni minuti, bagnate con vino bianco, brodo bollente e unite lo zafferano. 
Cuocete per una decina di minuti, continuate la cottura per altri 2 minuti aggiungendo la panna e terminate mantecando il risotto con burro e Grana Padano. 
Unite le erbe tritate e fate raffreddare il risotto. 
Nel frattempo, tagliate a cubetti il formaggio Casera.

Tagliate in due il quadrato di pasta fillo e farcite ogni metà con una giusta quantità di riso mescolato ai cubetti di Casera. Spennellate i bordi con la mistura di acqua e farina. Richiudete delicatamente formando dei filoncini.



Congelateli e quindi tagliateli in pezzi di cm 3-4 ciascuno. 
Friggete gli involtini in abbondante olio a 160 °C fino a farli dorare bene.
Fateli asciugare su carta assorbente e servite inserendo dentro ogni involtino uno stecco di legno.




E ora andiamo a vedere cosa propongono le altre regioni:
Lombardia: Risotto giallo alla milanese da passeggio
Trentino Alto Adige.
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L'autore di questo blog non utilizza cookie di profilazione, né  risponde di  quelli eventualmente  installati da terze parti ai quali  non ha accesso. Ai sensi del punto 2 del provvedimento del Garante della  privacy "Individuazione delle modalità semplificate per l’informativa e  l’acquisizione del consenso per l’uso dei cookie" - 8 maggio 2014  [3118884] Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014. Questo blog non costituisce una testata giornalistica. Non ha carattere   periodico ed è aggiornato secondo la disponibilità e la reperibilità  dei  materiali. Pertanto non può essere considerato in alcun modo un   prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 2001.<div>Tutti i   diritti relativi a fotografie e immagini presenti su questo blog, sono   di mia esclusiva proprietà (Chiara Rozza) e non è autorizzato l'utilizzo   di alcuna foto  in siti o in spazi non espressamente autorizzati da  me.

Mi chiamo Chiara, ho 44 anni e ho aperto questo blog di cucina nel 2010, con la
speranza di rendermi utile a chi, come me, non sapeva cucinare nemmeno un uovo.
Mi sono "costruita" da sola, con tenacia e curiosità, ma i consigli e l'esperienza di mia madre mi hanno aiutata in maniera decisiva.
Il mio background di esperienze professionali e personali mi ha portato a creare una mia modalità con la quale divulgare l'importanza del cibo, sotto ogni suo aspetto.

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