Kucina di Kiara
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Ho trovato l'ispirazione per realizzare questo piatto dal libro di Martha Stewart "Vegetariana". La ricetta originale prevedeva radicchio rosso, ricotta e pasta integrale. Io vi presento una variazione al tema sostituendo gli ingredienti citati con radicchio pan di zucchero, feta e la deliziosa Pasta Armando ai legumi. Molto ricca di proteine, questa pasta è indicata a chi vuole seguire una dieta bilanciata e completa, senza rinunciare al gusto.
Una passa e pinoli sono ingredienti di base della cucina siciliana. In questa ricetta, li troviamo rosolati con l'aglio orsino in una salsa meravigliosa che fa da condimento alla pasta di legumi. Il sapore deciso della feta (che può essere omessa per una versione vegana) e il radicchio tagliato fine, completano il piatto.

Tovaglietta Green Gate

Ingredienti per 4 persone:

240 g di Linguine ai Legumi Pasta Armando
3 cucchiai di olio extra vergine di oliva
1 spicchio d'aglio orsino biologico BioExpress
50 g di uva sultanina tritata
50 g di pinoli tostati
30 g di Grana Padano grattugiato
100 g di feta sbriciolata
1/2 radicchio Pan di Zucchero biologico BioExpress
Sale e pepe qb

In una pentola di acqua bollente salata cuocere la pasta al dente.
Mentre la pasta cuoce, scaldare l'olio in un'ampia padella.
Aggiungere l'aglio intero e l'uva passa e cuocere fino a che iniziano a rilasciare il loro aroma; mescolare continuamente per un paio di minuti quindi unire i pinoli e il radicchio.
Scolare la pasta, tenendo da parte un po' di acqua di cottura della pasta.
Buttate la pasta in padella e mescolare bene; aggiungere tanta acqua di cottura quanto basta a formare una salsa cremosa, poi unire il grana e mescolare.
Aggiustare di sale e pepe e servire con la feta sbriciolata.





I Cookies si sa, hanno un non so che di infantile. E a New York sono tutti un po' bambini! Per gli adulti che mangiano sempre in piedi e di corsa, questi biscotti sono una vera consolazione ai ricordi nostalgici del passato...
Nonostante i "Chocolate chip cookies" confezionati siano molto sfiziosi, non saranno mai così buoni come quelli fatti in casa, dalla consistenza soffice all'interno e con croccanti pezzi di cioccolato. Il profumo che poi si sprigiona in casa è impagabile.
Tra l'altro io sono anche stata fortunata, perchè avevo in casa una busta di zucchero di canna Gula Aren Palm Sugar, portatomi a casa dai miei cognatini direttamente dall'Indonesia, da Bali. Dico solo una parola: UNICO! Nulla a che vedere con lo zucchero di canna che vendono da noi.

 
Ma passiamo alla ricetta dei Cookies con gocce di cioccolato. L'ho tratta dal libro di Marc Grossman "Una merenda a New York".

Ingredienti umidi:

250 g di burro morbido
125 g di zucchero semolato
125 g di zucchero di canna
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
2 pizzichi di sale
2 uova medie

Ingredienti secchi:
400 g di farina tipo 0
3 pizzichi di bicarbonato di sodio
200 g di cioccolato a pezzettini o gocce di cioccolato
50 g di noci tritate

Preparate l'impasto sbattendo con una frusta elettrica il burro con i due tipi di zucchero. Incorporate poco per volta tutti gli altri ingredienti umidi, continuando a sbattere a media velocità.
Mescolate gli ingredienti secchi tra di loro e aggiungeteli al composto precedente. Amalgamate bene il tutto e riponete in frigorifero a rassodare per almeno un'ora (io l'ho fatto per tutta la notte).
Scaldate il forno a 205°C. Dividete l'impasto in palline della stessa dimensione, adagiatele su una placca rivestita da carta da forno, ben distanziate l'una dall'altra, e cuocete per 10 minuti.
I cookies devono essere molto soffici quando li sfornate.
Lasciateli raffreddare almeno 15' a temperatura ambiente prima di gustarli.



Beh, cosa ne pensate delle mie tovagliette, della tazza e della scatoletta personalizzate??? A me fanno letteralmente impazzire!!! Le adoro!!!
Ho ordinato tutto il materiale su Print24, uno dei servizi di stampa online leader in Europa. La loro politica è consegnare prodotti di qualità nel più breve tempo possibile. Ciò che ogni cliente chiede. E io non posso che ritenermi soddisfatta. Ho personalizzato la grafica senza bisogno di aiuto. Ok, è il mio lavoro, ma sul sito si trovano template scaricabili per cui è impossibile sbagliare. Consigliato vivamente a tutti i professionisti e non. Guardate anche la scatoletta e la tazza! Un simpatico regalo anche per il Natale, non pensate? Nella scatola potete inserire biscotti fatti in casa! Oppure anche nella tazza! E personalizzare il prodotto con la foto o la grafica che più vi piace!



Prepariamoci all'arrivo dell'autunno. Io personalmente lo odio, come odio l'inverno, il freddo, la pioggia e compagnia bella. Per contrastare questo senso di rifiuto, a cui purtroppo non mi posso sottrarre, preparerò tanti ma tanti dolci. Sappiatelo.
C'è di buono che, servendo in tavola una torta così profumata su una tovaglietta all'americana firmata ER Creazioni, tutto prende un'altra piega...
Avete visto che bella? Si tratta di un set all'americana in lino bianco, ricamato a mano ad ajour in grigio-blu. Il disegno floreale è stampato a mano con colori da stoffa, resistenti al lavaggio in lavatrice.



Ingredienti per uno stampo da 26 cm:
150 g di farina
200 g di fecola 
200 g di zucchero semolato
150 g di burro
3 uova
1 cucchiaio di estratto di vaniglia 

un pizzico di sale
2 mele biologiche BioExpress
250 g di mirtilli freschi
zucchero a velo

Mescolare lo zucchero con il burro fuso, le uova intere e l'estratto di vaniglia.
Aggiungere le farine, il lievito e un pizzico di sale.
Unire le mele tagliate a cubetti e i mirtilli.
Amalgamare bene tutti gli ingredienti e poi versare il composto ottenuto nella tortiera imburrata e infarinata o rivestita di carta da forno.
Cuocere a 180°C per 40 minuti circa (fate sempre la prova stecchino).
Completare con lo zucchero a velo.





Buongiorno cari amici! Oggi prepariamo il budino al gianduia! Il matrimonio tra la crema di cacao e nocciole e gli amaretti è perfetto! Un dessert semplice e furbo, poichè può essere preparato in anticipo. Ottimo sia nelle calde serate d'estate che in quelle piacevoli autunnali che verranno.



Ingredienti per 12 persone

Per il caramello  
100 g di zucchero
3 cucchiai di acqua

Per i budini
70 g di amaretti
70 g di nocciole tostate
4 uova
90 g di zucchero
10 g di cacao amaro
100 ml di caffè
100 g di Nocciolata Rigoni di Asiago
500 ml di latte
Liquore al caffè qb (facoltativo)

Fate prima di tutto il caramello scaldando lo zucchero con l’acqua.
Mescolate le uova con lo zucchero. Frullate gli amaretti con le nocciole e aggiungeteli al composto di uova e zucchero. Mettete anche il cacao, il caffè e la Nocciolata.
Completate con il latte caldo e un goccio di liquore al caffè (se piace).
Versate il caramello sul fondo dei pirottini usa e getta in alluminio e riempiteli a 3/4 con la crema.
Cuocete in forno a bagnomaria per 30-35 minuti a 180°C.

Potrà sembrarvi azzardato e inconsueto, ma provate ad abbinare questo dessert alla Birra Artigianale Scura La Marchesa. Si tratta di una bevanda dolce e seducente con un elevato carattere di malto. Si abbina benissimo a dolci al cioccolato o al caffè (oltre che formaggi a pasta dura stagionati e a carni ovine o caprine). Provare per credere!



Cari amici, oggi nella mia "kucina" si prepara la "Picanha al forno in crosta di sale"! Una vera delizia per gli amanti della carne!
In Italia è poco conosciuta, ma questo taglio gustosissimo ha estimatori in tutto il mondo, soprattutto in Brasile. Nella mia zona è difficile trovarla. E se la si trova non è detto sia buona e tenera. Per andare sul sicuro ci sono due opzioni:
1) andare a gustarla da "El Carnicero" a Milano 
2) comprarla da un macellaio di qualità
Io ho optato per la seconda alternativa, affidandomi a Gre.co Carni. Da più di 50 anni, opera nel settore selezionando e producendo carni di altissima qualità. Da loro posso trovare Carne Grass Fed. Sapete che significa? Se si acquista la carne in un negozio di alimentari (che potrebbe essere sia la bottega sotto casa che il supermercato a noi più vicino), possiamo trovarci mais e/o soia. La carne Grass Fed invece proviene esclusivamente da bestiame allevato a pascolo, senza aggiunta di mangimi a base di cereali. La carne così ottenuta ha più alto valore di Omega 3, vitamina E e basso contenuto di grassi e di calorie. Quindi perchè accontentarsi di carne solo biologica quando c'è di meglio?



Ma torniamo alla nostra Picanha! Conosciuta anche come "punta di sottofesa” ha il vantaggio, come vi dicevo prima, di essere poco conosciuta e di avere un sicuro effetto sui commensali. La Picanha deve essere preparata alla perfezione, altrimenti meglio non portarla in tavola. Ma se seguirete i miei consigli, sarà praticamente impossibile sbagliare!
La picanha è un taglio di carne che viene solitamente cotto allo spiedo (il classico churrasco). La sua particolarità è che da un lato è ricoperto di grasso mentre dall’altra parte no. Durante la cottura la carne si arricchisce di questo suo grasso e il risultato è una carne succosa e morbida, molto ma molto gustosa.
Non potendo cucinare il churrasco a casa ho sperimentato questa ricetta semplicissima, poco impegnativa e dal risultato assicurato: ho semplicemente cotto la picanha sotto sale, come si fa abitualmente con il pesce o con il pollo.


Ingredienti:

 
Picanha Gre.co Carni - circa 1 kg, sconsiglierei quelle più grosse
Sale grosso - 1 kg 

Sale grosso nero delle Hawaii - 500 g (avevo in casa questa busta di sale e ho deciso di mischiarla a quello bianco per conferire una nota di affumicato alla carne)
1 albume
 
Preparazione:

Accendere il forno a 200 °C.

Dalla picanha togliere l'eccesso di pelle dal lato senza il grasso e, se presente, anche il poco grasso che potreste trovare. Tamponare bene la carne con carta da cucina.

Mischiare i due tipi di sale e l'albume (senza montarlo, mi raccomando!).

 
In una teglia da forno fare un letto di sale e adagiarvi la carne facendo attenzione a lasciare il lato del grasso rivolto verso l'altro (in modo che cuocendo il grasso ammorbidisca la carne) e ricoprirla con il resto del sale. La carne dovrà essere completamente coperta da uno strato unifome di sale grosso. 


Infornare per 50 minuti. Dopo questo tempo la carne sarà al sangue. Per una media cottura cuocere per 5 minuti in più e per una cottura completa (che sconsiglio vivamente perchè perdereste tutta la morbidezza della carne) cuocere per un'ora.

Sfornare, rompere la crosta di sale, pulire bene la carne da eventuali residui di sale, affettare e servire accompagnata da fagioli neri, riso bianco oppure da qualche salsina fresca fatta al momento.

Buon appetito!






Noto anche come "Far breton aux pruneaux", questo dolce sobrio e morbido è originario della Francia del Nord. È perfetto nella sua semplicità e realizzarlo in questo momento in cui le prugne sono di stagione, ve lo farà gustare al meglio.
Ricorda molto un clafoutis, per il semplice fatto che al suo interno ci potete mettere tutta la frutta che più vi piace. Quindi via libera alla creatività!
Purtroppo avevo trovato la  ricetta in rete parecchio tempo fa. Me l'ero salvata sul desktop senza copiare il link di rimando al sito da cui l'avevo tratta. Ignoranza mia.
In rete si trovato infinite varianti di questo dolce. C'è chi mette il burro salato, chi ne mette una punta e chi proprio non lo mette per niente. Chi usa prugne secche, fatte ammorbidire nel cognac o nel the. Chi fa bollire il latte con aromi. Chi lo mette freddo. Insomma, chi più ne ha più ne metta. Ma una cosa di certo accomuna tutte queste varianti: la bontà!
Intanto vi riporto la mia ricetta di seguito:


Ingredienti per 6 persone:

300 g di prugne fresche biologiche BioExpress
200 g di farina di grano tenero 0
150 g di zucchero semolato
4 uova
1/2 l di latte
1 cucchiaio di armagnac (non l'ho usato perchè qui da me non si trova facilmente, al suo posto ho utilizzato la scorza di un limone biologico)
100 g di burro
1 pizzico di sale

Lavate le prugne e privatele del nocciolo (le mie erano belle sode e non c'è stato bisogno di asciugarle sul fuoco, ma se dovessero essere molto mature si può farle restringere a fuoco forte girando di continuo).
Mescolate in un recipiente la farina, lo zucchero e il pizzico di sale.
Unite le uova intere e fatele assorbire totalmente dalla farina. Aggiungete il burro sciolto, fatto precedentemente intiepidire.
Aggiungete il latte, lavorando con una frusta in modo tale da ottenere una pastella come quella delle crêpes, senza grumi.
Profumate quindi con la scorza del limone grattugiata con lo strumento apposito.
Fate riposare l'impasto per un'ora.
Accendete il forno a 180°C.
Imburrate uno stampo (dal diametro di 22 cm) con bordo spesso, disponete le prugne sul fondo. Ricoprite con la pasta e cuocete per 45 minuti.
Fate raffreddare totalmente e servite.
Se vi piace potete cospargere la superficie con zucchero a velo.


Dopo aver sfornato questo dolce delizioso, mi viene in mente la canzone del mio gruppo preferito del momento, i Thegiornalisti, "Riccione". In particolare quando fa "...parte il campionato e si riaccendono le stelle...". Siamo a settembre e, anche se il caldo non è più quello di agosto e non siamo proprio a Riccione, care amiche donne il campionato è già iniziato. E alla grande. Buon per noi? Dipende dai punti di vista. Io personalmente non sono dispiaciuta, vuoi perchè il calcio mi piace (sono cresciuta in una famiglia di tifosi e giocatori sfegatati, tra milanisti e juventini), vuoi perchè mentre mio marito è incollato al divano a guardare qualche partita, io e Iris ci dedichiamo ad altro. In santa pace.
Insieme al campionato si riapre il mondo delle scommesse sportive che, negli ultimi anni, ha subito una vera e propria rivoluzione. L’avvento dell’era digitale si è fatto sentire anche in questo settore e ormai sono sempre di più i giocatori e gli scommettitori che si rivolgono alla rete per trovare il proprio bookmaker di fiducia. In tanti, nel nostro Paese, si rivolgono ai classici operatori italiani, ma sono sempre di più gli utenti del web che decidono di puntare tutto su quelli stranieri, affermatisi grazie alla loro affidabilità (primo requisito richiesto) e ai vantaggi offerti.
Oltre alle scommesse sportive, sono in crescita anche i Casinò games.
Ma quanto spende una persona che gioca online? Due giocatori su tre spendono meno di 50 euro al mese e un giocatore su due può definirsi saltuario (gioca al massimo 3 mesi in un anno). Questi dati mi rincuorano e li può trovare chiunque in rete. Si sentono sempre note per lo più negative sui giochi online a pagamento ma, come tutte le cose, basta giocare RESPONSABILMENTE, divertendosi.
Uno dei siti affidabili su cui si possono trovare giochi che vanno dalle scommesse al casinò online, è senza dubbio NetBet Casinò. NetBet Casinò è un sito sicuro, come vi dicevo affidabile e monitorato che garantisce sicurezza nelle transazioni. E' presente sul mercato da anni, e può sicuramente ritenersi una tra la maggiori piattaforme legate al gioco da casinò online. Qui ci si può divertire in tutta sicurezza con i migliori giochi e slot machine online. Si possono trovare giochi classici del casinò come la roulette o il blackjack. Degno di nota il fatto che questo casinò online possiede una regolare licenza AAMS, garantendo così ai giocatori sicurezza e affidabilità.
Non smetterò mai di ricordarvi che è necessario giocare responsabilmente. Sul sito sono presenti regole semplici e informazioni molto chiare che vi permetteranno di giocare in tutta sicurezza.
Sapete che anche molti giochi del casinó di NetBet sono disponibili in multipiattaforma? Sapete che significa? Che è possibile giocare anche da un dispositivo mobile ovunque vi troviate.
E se avete bisogno di aiuto, si può contattare il servizio di assistenza. Efficienza e cortesia contraddistinguono questa prestazione. Il servizio di assistenza è raggiungibile via email, chat o telefonando al numero chesi visualizza nella sezione "Aiuto".


Piatti e tovaglietta Green Gate
A quasi quarant'anni suonati, vi confesso di preferire ancora i cartoni animati ai film. Se dovessi proprio sciegliere...beh, si è così. E da buona amante della cucina, al film cult Julie & Julia, lo confesso, preferisco Ratatouille della Disney. Ecco, l'ho detto. Senza nulla togliere al fantastico film di Nora Ephron (che tra l'altro adoro). Con il film d'animazione sono riuscita a sognare, tornando per un attimo bambina. E la parte in cui il critico Anton Egò assaggia la Ratatouille di Rémy è la mia preferita. Ci ho impiegato qualche annetto, ma alla fine sono riuscita a rifarla. Cercando in rete, ho trovato questa splendida versione di Profumo di Cannella. Ovvio che la mia non è così perfetta come la sua, ma è nel mio stile essere imprecisa (anche se io ce la metto davvero sempre tutta).

E ora passiamo alla ricetta!


 
Dosi per 6 persone (teglia 26 cm di diametro):
Ecco, per prima cosa dovreste acquistare verdure che abbiano un diametro simile tra loro.
Io su questo sono stata approssimativa.

2 zucchine verdi medie biologiche BioExpress
2 melanzane strette e lunghe biologiche BioExpress
4 pomodori oblunghi (tipo San Marzano) biologici BioExpress
4 patate oblunghe biologiche BioExpress
Per la salsa:
1 peperone rosso biologico BioExpress
1 porro biologico BioExpress
1 ciuffo di basilico fresco
prezzemolo fresco
olio extravergine d'oliva
sale 
Procedimento:
Lavare e affettare sottilmente le verdure tenendo da parte gli scarti irregolari. Per facilitare questo noioso processo, ho usato (e ve lo consiglio vivamente) la Grattugia e Affettaverdura Beper, completa di coni utili sia per grattugiare che affettare. In pochissimo tempo avrete tutte le vostre verdure pronte per la ratatouille.

 
Lavare, mondare e tagliare a fettine il porro e a tocchetti il peperone.
Versarli in padella con poco olio e lasciarli cuocere coperti per 10' minuti circa.
Aggiustare di sale e aggiungere gli avanzi delle verdure affettate e cuocere per altri 10'.
Spegnere, lasciar intiepidire, aggiungere ancora un filo d'olio a crudo e il basilico quindi, con l'aiuto di un frullatore a immersione, frullare il tutto fino a ottenere una salsa densa e cremosa.
Ungere una teglia da forno con un filo d'olio, cospargere il fondo con la salsa e sistemare le verdure a fette in maniera ordinata ed alternata fino a riempire tutta la teglia.
Irrorare ancora con un filo d'olio, salare, coprire con un foglio di alluminio e cuocere a 170°C per circa 45 minuti.
Togliere la carta stagnola e lasciar cuocere altri 5'.
Sfornare, lasciar intiepidire e servire in piatti singoli ultimando con prezzemolo fresco, la salsa avanzata ed un filo di olio a crudo.


 E' ottima! A casa l'abbiamo divorata (tranne Iris ovviamente che snobba tutte quante le verdure).
Il giorno dopo l'ho usata anche per condire un piatto di pasta (semplicemente fantastica!).

 
Qui di seguito vi riporto un video esplicativo su come utilizzare al meglio l'affettaverdure:

Tovaglietta e pirofila Green Gate
Seguire la stagionalità dei prodotti nelle proprie ricette è una pratica lodevole che ha anche come secondo fine il fatto di valorizzare gli ingredienti di un territorio. A tal proposito voglio farvi conoscere la Torta Bertolina, un dolce casalingo che ha come protagonista un'uva che troverete solo per poche settimane a settembre e ottobre: l'uva fragola, meglio conosciuta anche come "uva americana". 
Si tratta di un dolce tipico del territorio cremonese e cremasco e nella città di Crema ogni anno, a metà settembre, viene dedicato a questo profumato dolce una sagra, il "Festival della torta Bertolina". Ho pensato a questo dolce in occasione dell'uscita di settembre de L'Italia nel Piatto, il cui tema è La Frutta di Settembre.

Una curiosità: il nome di questo dolce deriverebbe dall'ambiente campagnolo, ispirato ai nomi di un padre e figlio contadini: Bertoldo e Bertoldino. Un'altra leggenda farebbe invece risalire l'origine di questa torta a due sorelle di Trescore Cremasco, soprannominate "Benedète", che nessuno voleva sposare. Così le due sorelle, per vivere dignitosamente pur non essendo maritate, aprirono una panetteria dove preparavano pane e e dolcetti caserecci, tra cui appunto la Torta Bertolina. La torta, a quanto pare, piacque moltissimo, tanto che in molti iniziarono ad andare dalle due sorelle chiedendo loro le ricette. Loro però non se la fecero mai sfuggire, facendo di questo segreto la loro fortuna.


In rete si trovano diverse versioni, io vi propongo questa.

Ingredienti per uno stampo da 32 cm:

500 g di uva fragola
150 g di farina di mais fioretto
350 g di farina 00ù
120 g di zucchero semolato
12 g di lievito di birra fresco
300 ml di acqua
un pizzico di sale fino
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva

Miscelate le due farine, il sale e 90 g di zucchero.
Aggiungete l'olio e il lievito sciolto in metà dell'acqua tiepida. Incorporate il resto dell'acqua a poco a poco in modo da ottenere un morbido impasto.
Fate lievitare per un'ora (viste le temperature ancora calde) o fino al raddoppio del volume.
Nel frattempo, prelevate tutti gli acini dai grappoli d'uva, lavateli e tamponateli con carta da cucina.
Quando l'impasto sarà lievitato, sgonfiatelo delicatamente e aggiungete metà dell'uva fragola.
Mettetelo quindi in una teglia circolare rivestita da carta da forno e distribuitevi sopra il resto degli acini, affondandoli leggermente con le dita.
Cospargete con lo zucchero rimasto e lasciate lievitare di nuovo per altri 30'.
Infornate a 180°C per 50', o fino a che la torta non risulterà dorata.
Sfornate, lasciate raffreddare e servite.

 

E ora un salto nelle altre regioni d'Italia:

Piemonte: Persi Pien (pesche ripiene)
Liguria: Prescinseua con mirtilli
Lombardia: La Torta Bertolina
Veneto: Sugoli, i budini antichi con il mosto d'uva
Emilia Romagna: La torta di fichi di Albarola
Toscana: Schiacciata con i fichi
Umbria: I fichi secchi
Abruzzo: Confettura di pesche
Campania: Biscotti caffè e nocciole
Puglia: Uva sotto spirito
Calabria: Fichi sciroppati
Sicilia: Charlotte al Mascarpone con Pesche del Mojo e un tuffo nelle Gole dell’Alcantara
Sardegna: Mele Miali in sciroppo di Moscadeddu della Romangia


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Mi chiamo Chiara, ho 44 anni e ho aperto questo blog di cucina nel 2010, con la
speranza di rendermi utile a chi, come me, non sapeva cucinare nemmeno un uovo.
Mi sono "costruita" da sola, con tenacia e curiosità, ma i consigli e l'esperienza di mia madre mi hanno aiutata in maniera decisiva.
Il mio background di esperienze professionali e personali mi ha portato a creare una mia modalità con la quale divulgare l'importanza del cibo, sotto ogni suo aspetto.

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