Kucina di Kiara
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Non sono capace di arrotolare gli spaghetti e creare così un bel piatto scenografico. E' un dato di fatto. Ci provo ogni santissima volta ma alla fine non faccio altro che combinare pasticci. Ad ogni modo, scenografia a parte, spero che dalle foto riusciate a captare la bontà di questo semplicissimo piatto.

Ingredienti per 4 persone: 

320 g di spaghetti Pasta Armando
1 mazzetto di asparagi BioExpress
una manciata di foglie di basilico 
fresco
2 cucchiai di pinoli 

olio extra vergine di oliva qb
sale
4 cucchiai Grana padano grattugiato
12 gamberi sgusciati e puliti
pepe rosa in grani qb

Prima di tutto preparate la crema di asparagi. Lessate gli asparagi in acqua bollente salata per circa 15 minuti poi scolateli, e tagliateli a tocchetti, ma ricordate di tenere da parte le punte (che sono la parte più buona e vi serviranno per decorare i piatti).
 Frullate gli asparagi a tocchetti insieme al basilico, l'olio e il grana. Aggiustate di sale.
Nel frattempo portate a bollore la pasta.
In una padella antiaderente ben calda, fate scottare i gamberi un minuto per lato.
Scolate la pasta al dente, tenendo da parte un poco di acqua di cottura. Rimettetela in pentola e mescolate insieme alla crema di asparagi. Aggiungete un filo di acqua di cottura e mescolate un minuto, quindi servite impiattando con qualche punta di asparagi, 3 gamberi a commensale e una spolverata di pepe rosa in grani.
Buon Appetito!




Nei tre mesi vissuti in reclusione, ci siamo riscoperti a fare i lavori più disparati. Per esigenza, disperazione o noia. Ci siamo trasformati in imbianchini, giardinieri, maestri, chef, colf, sarti, idraulici, muratori e chi più ne ha più ne metta. Ma abbiamo anche riscoperto la gioia di stare insieme, o quanto realmente ci mancano amici e parenti. E' proprio vero che riscopri il valore di ciò che possiedi, solo quando ti viene sottratto.
In quarantena ho cucinato le pietanze più disparate, solo per far felice la mia bambina (e anche un pochino il papà, dai...).
I bignè al cioccolato rientravano tra i suoi desideri. Il nonno, quando tutto era ancora "normale", era solito andarle a comprare le paste, al supermercato Bennet vicino a casa. Quindi non so se prenderlo come un complimento o cosa quando, all'assaggio, Iris mi dice "Mamma, sono buonissimi! Proprio come quelli della Bennet!". In cuor suo, sono sicura che voleva elogiarmi. In cuor mio un po' meno, ma non importa. Mi prendo il complimento e basta.


Per i bignè, ho seguito la ricetta de Il Cucchiaio d'Argento:

120 g di acqua
75 g di farina 00
60 g di burro
2 uova
1 pizzico di sale

per la ganache al cioccolato:
150 g di cioccolato fondente
110 g di panna fresca liquida

In una piccola casseruola portate a bollore l’acqua, il burro e il sale. Fuori dal fuoco unite la farina setacciata, tutta in un colpo solo, e mescolate con una frusta, quindi rimettete la pentola sul fuoco e fate cuocere mescolando con un cucchiaio di legno per far asciugare il composto.
Quando sentirete la pasta sfrigolare ritirate, trasferite in una ciotola e lasciate raffreddare. 
Utilizzando la planetaria con la frusta (o uno sbattitore elettrico) incorporate le uova, una alla volta.
Continuate a lavorare fino a quando otterrete un composto omogeneo e colloso, che scende a nastro. Trasferitelo in una sac à poche con bocchetta liscia da 1,5 cm e formate i bignè componendo tante piccole noci di impasto, su una teglia rivestita di carta forno, avendo cura di distanziarli opportunamente poichè in fase di cottura tendono a crescere di volume.
Fateli cuocere nel forno già caldo a 180° fino a leggera colorazione per circa 25-30 minuti. Lasciateli asciugare ulteriormente nel forno spento per altri 10 minuti, quindi fate raffreddare a temperatura ambiente.

Nel frattempo preparare la ganache al cioccolato. Portare a bollore la panna e versare il cioccolato precedentemente spezzettato. Quindi mescolare con delicatezza aiutandovi con una frusta fino a ottenere un composto lucido. Lasciar raffreddare leggermente prima di utilizzare.

Una volta che tutto è pronto e opportunamento raffreddato, procedere con la farcitura. C'è chi taglia i bignè in due, farcendoli all'interno con un cucchiaio. Oppure c'è chi, come me, riempie una sac-a-poche con bocchetta fine e, praticando un buco sul fondo, li riempie così.

Una volta farciti, ho ricoperto i bignè con una glassa al cioccolato fondente morbida, realizzata facendo sciogliere (a occhio), circa 50 g di cioccolato fondente tritato con un pochino di panna fresca. Ho mescolato bene con una frusta fino a che non ho ottenuto una bella glassa lucida che poi ho trasferito sui bignè con l'aiuto di un cucchiaio.




Era da tanto che volevo provare a farli! La reclusione è stato un ottimo motivo per cucinarli. Non si tratta di un lavoro veloce, ci vuole attenzione e precisione, ma vi assicuro che non c'è niente di difficile, basta seguire tutti i passaggi. E lo sforzo verrà ripagato, eccome! Credetemi!




La ricetta l'ho trovata sul sito di Lucake, ma in rete ne trovate tante. Questa secondo me è fatntastica!

Dose per 10/12 panini:

PER L’IMPASTO:

400 g di farina tipo 00 (avevo in casa solo questa, ma sarebbe meglio usare 200 g di farina 0 e 200 g di farina tipo 1)
150/160 g acqua (a seconda di quanto assorbe la vostra farina)
70 g latte
6 g lievito di birra fresco
1 cucchiaino di miele
25 g burro morbido
7-8 g sale

PER LA PRECOTTURA:
1,5 l di acqua
25 g bicarbonato

PER LA SUPERFICIE:
q.b. sale Maldon

In una planetaria con il gancio, oppure a mano in una ciotola, impastare la farina, il latte, il lievito, il miele e l’acqua, avendo cura di non metterla tutta subito, ma tenerne da parte 10-20 g da aggiungere solo se necessario, in base a quanto assorbono i liquidi la farina che state utilizzando.
Quando l’impasto inizia leggermente ad amalgamarsi, aggiungere il burro morbido e il sale.
Continuate a impastare per qualche minuto fino a che l’impasto non risulterà liscio e omogeneo.
Formare un panetto e disporlo in una ciotola precedentemente unta con olio. Coprire con un panno e lasciare lievitare per circa 2½ – 3 ore, fino a che avrà raddoppiato il suo volume.
Prendere l’impasto e dividerlo in pezzature da circa 60 g l’uno.
Prendere ogni pezzetto d’impasto e con le mani piegare le estremità verso il centro per 3-4 volte (vi invito a vedere il sito di Lucake per questi passaggi, da lui spiegati molto bene) questo passaggio serve per dar forza all’impasto e far si che cresca meglio nella seconda lievitazione.
Una volta fatte le pieghe, capovolgere il pezzetto di pasta, di modo che le pieghe rimangano sotto. Pirlare l’impasto, in modo tale che la pallina diventi perfettamente sferica e abbia la chiusura alla base. Disporre i panini su una teglia rivestita con carta da forno, ben distanziati tra loro e coprire con un panno.
Lasciare lievitare i panini per circa un’ora, fino a che raddoppieranno il loro volume.
Mettere l’acqua in una pentola e portare a bollore, quindi aggiungere gradualmente il bicarbonato. Adagiare nell’acqua 2-3 panini alla volta e lasciarli cuocere per circa 15-20 secondi per lato. Estrarli dall’acqua con una schiumarola e adagiarli su una teglia con carta da forno, tenendoli già distanziati tra loro. Proseguire con questo procedimento fino a precuocere tutti i panini.
Con un coltellino molto affilato, incidere sulla superficie una croce o due taglietti paralleli. Adagiare qualche granello di sale sulla superficie dei panini, che, essendo umidi, rimarranno attaccati. Cuocere in forno statico a 185/190° per circa 20-25 minuti. Sfornare, lasciare raffreddare e consumare in giornata.




 

Oggi vi propongo una torta delicata e profumata che in un attimo vi porterà al mare, almeno con la mente...

Ingredienti per 10 persone:
3 uova
350 g di zucchero
150 g di farina
150 g di farina di mandorle
70 g di burro
2 cedri non trattati Bioexpress
50 g di mandorle a lamelle
8 g di lievito per dolci
burro e farina per lo stampo

Per preparare la Torta di mandorle e cedro, per prima cosa mettete a bagno le mandorle a lamelle in acqua a temperatura ambiente.
Sbattete le uova con 150 g di zucchero con le fruste elettriche per qualche minuto, fino a ottenere un composto chiaro e spumoso. Unite la farina e il lievito setacciati e la farina di mandorle. Aggiungete il burro fuso intiepidito, la scorza grattugiata del cedro e il suo succo.
Imburrate i infarinate le pareti di uno stampo a cerniera da 24 cm di diametro e rivestite il fondo con un foglio di carta da forno. Versate il composto nello stampo, cospargete con le mandorle a lamelle scolate e asciugate, e infornate a 160°C per 40 minuti (fate sempre la prova stecchino). Togliete la torta dal forno e lasciatela raffreddare.
Intanto raccogliete lo zucchero rimasto in un pentolino con 150 ml di acqua e la scorza del secondo cedro a pezzetti. Fate sobbollire sul fuoco fino a ottenere uno sciroppo denso e viscoso da servire sulla torta tagliata a fette.


L'erbazzone è una torta salata, tipica della cucina reggiana, che avvolge in una pasta sottile, un ghiotto ripieno di erbe.
Di una torta di erbe e formaggio, racchiusa in due strati di pasta di pane non lievitatat si parla già nel "Moretum" un poema di carattere campestre scritto da Virgilio. A conferma che l'erbazzone, conosciuto anche come scarpazzone, è un piatto che trae le sue origini dall'antica cucina romana.
Ma passando dalla storia, alla verace tradizione reggiana, l'erbazzone come lo conosciamo noi, è sicuramente nato nell'800, dalle mani di una rezdora, ovvero donna di casa.
L'erbazzone è divenuto negli anni simbolo della cucina reggiana.



Ingredienti per 6/8 persone:

Per la pasta:
400 g di farina
70 g di burro
1 tuorlo
latte
sale

Per il ripieno:
1,5 kg di foglie di bietole o spinaci Bioexpress
150 g di pancetta
5 cipollotti Bioexpress
1 spicchio d'aglio
4 cucchiai di Parmigiano Reggiano grattugiato
una manciata di prezzemolo Bioexpress
olio extra vergine di oliva
sale
pepe

burro per la tortiera

Preparate la pasta: mescolate alla farina un pizzico di sale, fate la fontana, unite il burro a pezzetti, poca acqua e impastate unendo altra acqua, quanto basta per ottenere una pasta simile a quella del pane (in tutto vi occorrerà circa un bicchiere).
Formate una palla, avvolgetela nella pellicola e lasciatela riposare in frigorifero per almeno mezz'ora.
Intanto lavate le biete o gli spinaci, sgocciolatele in una pentola e cuocetele senza aggiungere altra acqua a quella rimasta aderente alla verdura dopo il lavaggio; scolatele, strizzatele e tagliatele grossolanamente.
Tritate la pancetta e, a parte, il prezzemolo con i cipollotti.
Rosolate l'aglio in una padella con un filo d'olio, eliminatelo, unite il trito di prezzemolo e cipollotti e la pancetta e fate soffriggere il tutto a fiamma dolce.
Aggiungete le verdure lessate, lascitele insaporire per qualche minuto, togliete dal fuoco, fate intiepidire, poi incorporate il parmigiano, regolate di sale e pepe e mescolate bene.
Stendete due terzi della pasta in una sfoglia sottile e rivestite una tortiera imburrata (diam. 24 cm), lasciandola sbordare. Distribuitevi sopra il ripieno e pareggiatelo.
Stendete il resto della pasta in un disco del diametro della tortiera, appoggiatelo sul ripieno e ripiegate verso l'interno la pasta che sborda.
Punzecchiate la superficie, spennellatela con il tuorlo diluito con poco latte e cuocete in forno a 190°C per 35-40 minuti.



Sia benedetto il giorno in cui, su Instagram, mi sono imbattuta nel profilo di Tortinsu! E' solo grazie a Jasmine se ho fatto questa sensazionale scoperta! Ragazzi i Cereal Cookies sono una vera e propria droga, sotto forma di biscotto. Non lasciatevi ingannare dal loro aspetto innocuo! Sono come le ciliegie, anzi peggio! Da quando l'ho scoperta, qui a casa non siamo più riusciti a farne a meno. Il problema è che non li mangiamo solo a colazione. Ma anche a merenda, per uno spuntino veloce o la sera, sul divano, davanti alla tv. Vedete voi...


Per la ricetta, ve la riporto qui. Io ho solo sostituito l'ammoniaca per dolci al lievito per un risultato più friabile e leggero.
In una ciotola, con una frusta, sbattete bene un uovo intero. Aggiungete 120 g di zucchero e continuate a sbattere. Aggiungete 70 ml di olio di semi e mescolate ancora. Quindi mettete 200 g di farina setacciata, continuando a mescolare questa volta con un cucchiaio. Ora è la volta del cioccolato. Aggiungete 50 g di gocce di cioccolato e infine due cucchiaini di ammoniaca per dolci. Se non l'avete in casa, va bene un cucchiaino di lievito. L'ammoniaca per dolci però, conferisce a questi deliziosi biscottini quella leggerezza, croccantezza e friabilità che il lievito non riesce a dare. Formate, con l'impasto, tanti piccoli chicchi, grossi poco più di un chicco di mais. Questo passaggio vi terrà occupati per un po' e vedrete come si divertiranno i vostri bimbi.


 Disponete i chicchi ben distanziati su una placca rivestita da carta da forno.
Infornate a 170° per 9 minuti. Con queste dosi dovreste ottenere 4 infornate.


Questa torta l'avevo preparata qualche sabato prima del lockdown definitivo. Qui A Lodi, epicentro dell'epidemia, molti di noi hanno iniziato la reclusione dai primi di marzo. Ricordo che quel sabato, avevamo in programma una cena a casa di amici. Giada, la padrona di casa, è celiaca. Per questo motivo avevo preparato questa torta di mele. Alla fine, visto che i casi di contagio aumentavano di minuto in minuto, abbiamo deciso di annullare tutto e starcene ognuno a casa propria. Ci siamo dovuti mangiare anche la torta :-) buonissima anche per chi celiaco non è.



Ingredienti per uno stampo da 22 cm di diametro:

3 uova medie
140 g di zucchero semolato
100 g di olio di semi
250 g di farina di riso
50 g di fecola di patate
16 g di lievito per dolci senza glutine
1 cucchiaio di estratto di vaniglia
2 mele biologiche Bioexpress
200 g di Fiordifrutta alle pesche Rigoni di Asiago
zucchero a velo qb per decorare



Per preparare la Torta di mele e Fiordifrutta alle pesche, senza glutine, in una ciotola grande uniamo le uova con lo zucchero e montiamole con le fruste elettriche fino a ottenere un composto chiaro e spumoso.
Versiamo l'olio di semi a filo e continuiamo a mescolare.
Aromatizziamo l'impasto con un cucchiaio di estratto di vaniglia, poi incorporiamo, poco per volta e la farina di riso, il lievito e la fecola di patate. Mescoliamo con un cucchiaio di legno.
Sbucciamo le mele, priviamole del torsolo e tagliamole a fettine sottili.
Trasferiamo metà dell'impasto in una tortiera da 22 cm di diametro, precedentemente rivestita da carta da forno.Versiamo sulla superficie la marmellata di pesche e ricopriamo con il restante composto.
Decoriamo la superficie con le fettine di mele, disponendole a raggiera o come preferiamo.
Cuociamo in forno ventilato preriscaldato a 180° per circa 60 minuti (in forno statico per 5-10 minuti in più). Se la superficie del dolce tende a scurirsi troppo, copriamola con un foglio di carta stagnola e continuiamo la cottura.
Trascorso il tempo indicato, facciamo la prova stecchino per verificare che l'impasto sia cotto, quindi togliamo dal forno e lasciamo intiepidire prima di servire.

   


Dire “fave e salame” evoca la primavera, i pic-nic sui prati con le coperte stese sull'erba, giornate luminose e tiepide, prati fioriti, bambini che giocano. Tutto questo nell'immaginario di un tempo. Oggi purtroppo non è così. Ma dato che la fantasia non ci manca, rimandiamo semplicemente tutto questo al prossimo anno e gustiamoci un sontuoso piatto di pasta con questi due golosi ingredienti, tra le dolci mura domestiche.


Ingredienti per 4 persone:

360 g di Linguine Pasta Armando
500 g di fave fresche biologiche Bioexpress
100 g di salame a fettine spesse 5 mm
40 g di pecorino fresco grattugiato
una manciata di basilico fresco
40 g di panna fresca (non montata)
50 g di granella di pistacchio Sciara - La terra del pistacchio
olio extra vergine di oliva qb
sale
pepe

Per preparare le linguine alla crema di fave e basilico con salame e pistacchio, per prima cosa sgranate le fave dai baccelli, sbollentatele in acqua bollente salata per pochi minuti. Fatele raffreddare velocemente in acqua fredda e sbucciatele.
Frullate le fave sgusciate con il pecorino, il basilico, la panna fresca e 2 cucchiai di olio extravergine di oliva. Regolate di sale e pepe.
Cuocete la pasta in abbondante acqua bollente salata e conditela con la crema di fave e poca acqua di cottura della pasta, se occorre.
Tagliate a cubetti le fettine di salame.
Impiattate e aggiungete ad ogni piatto una manciata di salame a cubetti e una spolverata di granella di pistacchio.
Se piace, aggiungere altro pecorino grattugiato.



Cari amici, ben trovati! Il tema di questo 2 maggio de L'Italia nel Piatto, non è stato per niente semplice da realizzare. Ho iniziato le mie ricerche in rete mesi fa, con scarsi successi. Avevo trovato una bozza di un ipotetico menù delle nozze fra Renzo e Lucia, de I promessi Sposi, ma era tutto molto approssimativo. Poi per caso, mi sono imbattuta in questa ricetta bresciana. Avevo ordinato qualche libro di cucina tipica lombarda. Sfogiando questo volumetto, a mio parere bellissimo e molto ben descritto (Cucina bresciana di Fausta Bettoni), ecco l'illuminazione: Tentasiù de la spusa!
Pensate che questa torta, che tutti noi conosciamo, fu servita per la prima volta in occasione del matrimonio tra Isabella d'Este e il marchese Francesco II Gonzaga: ebbe subito un enorme successo ed è oggi dolce tipico della zona di Desenzano e del garda in generale. Il nome dialettale tentasiù de la spusa, ne ricorda le nobili origini.
Per quanto riguarda la ricetta, ho solo variato le dosi di lievito e i tempi di lievitazione.



Ingredienti

Per la pasta:
350 g di farina (2/3 di farina bianca 00 + 1/3 di farina Manitoba)
3 tuorli d'uovo
1 bicchiere di latte
1 limone non trattato
6 g di lievito di birra
3 cucchiai di olio extra vergine di oliva
un pizzico di sale

Per il ripieno: 
150 g di burro nostrano
150 g di zucchero di canna grezzo

zucchero a velo qb

La sera prima, sciogliete il lievito di birra nel latte. Su un piano di lavoro disponete a fontana  le due farine setacciate e mischiate tra di loro. Mettete al centro i tuorli, la scorza del limone grattugiata, l'olio, il lievito sciolto nel latte e un pizzico di sale. Lavorate bene gli ingredienti fino a ottenere un impasto liscio e compatto. Potete usare anche la planetaria.
Lasciate riposare coperto da un canovaccio per tutta la notte. Io l'ho preparato alla sera verso le 21 e ripreso la mattina dopo, intorno alle 7.
Ricavate una sfoglia sottile dello spessore di circa 5 mm e di forma rettangolare.
Aiutandovi con un frustino elettrico, montate il burro ammorbidito a temperatura ambiente con lo zucchero, fino a ottenere una crema spumosa. Stendete il composto dolce sulla sfoglia e realizzate un rotolo, partendo dal lato più lungo. Tagliate il rotolo in cilindretti di 4-5 cm, chiudeteli leggermente alla base, proprio come fossero boccioli di rose e disponeteli in una tortiera leggermente distanziati.
Lasciate lievitare ancora un'ora in luogo caldo in modo che crescano fino a toccarsi.
Cuocete in forno già caldo a 180°C per 35-40'.
Servite il dolce spolverizzato con zucchero a velo.


E ora vediamo cosa succede nel resto d'Italia:
Valle d’Aosta: Polenta ai formaggi con crema di fave
Piemonte: Giuraje: I Confetti del Matrimonio Canavese per l'Italia nel Piatto
Liguria: Corzetti stampati con sugo di carne
Lombardia: Tentasiù de la spusa (Torta di rose)
Trentino: Brezdel
Veneto: Carfogn, il dolce degli sposi bellunese
Emilia Romagna: Zuccherini montanari
Toscana: Ginestrata
Marche: Ciaramilla marchigiana
Umbria: Zuccarini degli sposi
Lazio: La ciambella degli sposi
Abruzzo: Zuppa reale
Molise: Taralli di Venafro o v’scuott
Campania: Le pastarelle degli sposi
Puglia: La Faldacchea di Turi
Calabria: Suspiri o durci de zziti
Sicilia: "Maccarruna di zitu a stufatu" - Maccheroni dei fidanzati -
Sardegna: Bianchittos
Italia nel piatto
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Mi chiamo Chiara, ho 44 anni e ho aperto questo blog di cucina nel 2010, con la
speranza di rendermi utile a chi, come me, non sapeva cucinare nemmeno un uovo.
Mi sono "costruita" da sola, con tenacia e curiosità, ma i consigli e l'esperienza di mia madre mi hanno aiutata in maniera decisiva.
Il mio background di esperienze professionali e personali mi ha portato a creare una mia modalità con la quale divulgare l'importanza del cibo, sotto ogni suo aspetto.

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