Kucina di Kiara
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Oggi mi sono superata, ho preparato la pasta fresca, quella all'uovo, fatta in casa. Quella che piace tanto a mio marito. Ma lungi da me dirgli che ho usato la spirulina. Lui, come tanti altri, ha la testa invasa da pregiudizi, soprattutto per quanto riguarda il cibo. Ho preparato quindi la mia pasta fresca mentre lui era al lavoro, l'ho tirata, trasformata in tagliatelle, cotta, condita e impiattata. Dopo aver divorato ben due piatti di pasta, e accingersi a servirsi col terzo, mi dice:
"Buonissime queste tagliatelle! Verdi, agli spinaci, proprio come piacciono a me!"
"Mah, veramente ho usato la spirulina..."
"La sbirulina??? E che cos'è?"
"La SPI-RU-LI-NA è un'alga, e io ne ho usato un cucchiaio in polvere, quella buonissima dell'Algheria, per aromatizzare le tagliatelle"
"Ah, ecco...sentivo io un sapore strano...."
"Si, infatti...ho visto proprio che non ti sono piaciute"

Piatti e tovaglietta Green Gate

Ma passiamo subito alla ricetta, facile, veloce e buonissima:

Per le tagliatelle alla spirulina (ingredienti per 4 persone):

300 g di farina 00
100 g di farina di semola
4 uova
1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva
1 cucchiaio di spirulina biologica in polvere Algheria

Mettete tutti gli ingredienti in una ciotola, lavorate prima con una forchetta poi con le mani. Rovesciate l’impasto su un piano da lavoro e impastatelo per qualche minuto fino a formare un composto di pasta piuttosto duro e liscio. Avvolgete la palla ottenuta nella pellicola e lasciatela riposare per 30’.
Attrezzatevi con una macchina per tirare la pasta. Prendete circa un quarto del composto messo a riposare, appiattitelo più che potete con le mani, quindi passatelo nei rulli distanziati al massimo (1). Piegate la pasta a forma di rettangolo e rimettetela dentro. Diminuite progressivamente la distanza dei rulli rimettendo dentro ogni volta la pasta (io in genere arrivo al massimo 5…non mi piace troppo sottile). Sganciate la manopola e infilatela nel vano per le tagliatelle.
Una volta fatta la pasta, portate a ebollizione l’acqua salata in una pentola capiente e tuffatela dentro (cuocerà in un attimo).
Nel frattempo preparate il condimento.
Io ho pensato a una ricetta molto veloce a base di fave (le avevo in casa fresche), pomodorini e gamberi.
Sbucciate le fave (circa 400 g, per me BioExpress) e privatele della pellicina facendole bollire qualche minuto.
Pulite i pomodorini (io ho usato 250 g di pomodorini ciliegini BioExpress) e tagliateli in spicchi da 4.
Sbucciate e tritate 1/2 cipolla, fatela dorare in una padella capiente con un filo d'olio extra vergine di oliva, aggiungete i pomodorini e fateli cuocere per una decina di minuti. Aggiustate di sale, aggiungete le fave, cuocete ancora per un minuto, quindi i gamberi (precedentemente puliti). Mescolate e fate cuocere il tutto per un minuto al massimo, girando i gamberi da entrambi i lati.
Scolate la pasta fresca alla spirulina, tuffatela nella padella con il condimento, saltatela per amalgamare bene tutti i sapori (aggiungete un poco di acqua di cottura della pasta, se necessario) e servitela.
Io ho aggiunto anche una spolverata di Spezie di Mare, (alga Nori dal gusto delicato) e una manciatina di foglie di origano fresco.
Da leccarsi i baffi.






Ci tenevo a dirvi, per chi non lo sapesse o, come mio marito, avesse semplicemente dubbi in proposito, che la SPIRULINA è la fonte più completa e digeribile di PROTEINE di qualsiasi altro alimento naturale. Le Proteine della SPIRULINA sono estremamente facili da digerire e da assimilare. Questo super alimento ha una concentrazione eccezionale di micronutrienti che non si è mai vita in nessun cibo, pianta, erba o cereale.
La SPIRULINA è la fonte naturale più ricca di Acido Gamma Linoleico (GLA) dopo il latte materno. 10 grammi di Spirulina offrono più di 90 mg di GLA (sono raccomandati 150-300 mg al giorno). Il GLA promuove la formazione di Prostaglandine PGF1 (Ormoni) ed è rinomata per ridurre le infiammazioni, l’aggregazione piastrinica, regolare il meccanismo dell’insulina, e modulare il sistema immunitario.


E' con estremo piacere (e a grande richiesta) che oggi pubblico la Torta con Crema alla Ricotta e Cioccolato. Si tratta di un dolce pa-ra-di-siaaaaacooooooo! Ho trovato la ricetta per caso sul blog della bravissima ChiaraPassion! Avevo in casa mezzo chilo di ottima ricotta di bufala, acquistata al caseificio. Bella soda, non acquosa, era necessario trovarle una degna fine. Beh, questa torta lo è stata! Sembra quasi una torta magica, per via dei tre strati che si formano una volta cotta ed estratta dal forno! 

Piatto, tovaglietta e ciotole Green Gate

Ingredienti per la torta con crema alla ricotta e cioccolato

Per la Base (teglia quadrata 22x22 cm o stampo tondo diam. 24 cm)

130 g di farina 00
2 uova a temperatura ambiente
150 g di zucchero bianco semolato
50 g di olio di semi
60 g di latte
1 bustina di lievito per dolci

Per la crema 

500 g di ricotta di bufala (o quella che volete, purchè asciutta)
2 uova
40 g di amido di mais o fecola di patate
100 g di zucchero bianco semolato
1 baccello di vaniglia
100 g cioccolato fondente tritato
zucchero a velo
 

Mescolate bene la ricotta con lo zucchero e la vaniglia e mettete in frigo. 




Preriscaldate in forno a 180°C in funzione statico. 
Montate le uova con lo zucchero per qualche minuto fino a quando diventano chiare e  spumose, aggiungete quindi il latte e la farina setacciata con il lievito, per ultimo l'olio a filo. 
Rivestite lo stampo prescelto con carta forno (io ho optato per quello quadrato). Versate metà impasto ed infornate per 15 minuti fino a quando la base non risulterà dorata. 




Intanto riprendete la ricotta dal frigo ed unite 2 uova, precedentemente sbattute con una forchetta e l'amido; mescolate brevemente con le fruste elettriche. Unite il cioccolato tritato e mescolate amalgamando bene il tutto. 




Sfornate la torta, versate sopra la crema di ricotta e sopra questa l'impasto avanzato. 
Infornate per altri 40 minuti nella parte centrale del forno. Gli ultimi 5 minuti, se vedete che la torta si colora troppo, coprite con un foglio di alluminio. 
Sfornate e fate raffreddare bene (le mie foto sono fatte a torta tiepida...se avessi avuto la pazienza di aspettare, sarebbero venute meglio, perdonatemi ma non resistevo più). 
Quando la torta è ben fredda, spolverizzate con zucchero a velo. 





Scientificamente provato: il giorno dopo è ancora più buona. 




Come tutte le ricette della tradizione, anche la torta di patate cambia a seconda della provincia, della famiglia ecc... io vi propongo questa ricetta, trovata su un libro di ricette tipiche emiliane, preso in prestito alla biblioteca comunale del mio paese.
Una ricetta semplice ma buona e gustosa. Potete anche pensare di farcirla con scamorza e prosciutto cotto o con quello che volete.

Piatto e tovaglietta Green Gate




Ingredienti:

1 kg di patate bianche biologiche BioExpress
2 uova
100 g di Parmigiano 
Reggiano
Pangrattato
Burro 
qb
Noce Moscata 
qb 

Sale e Pepe qb

Portare a bollore in una pentola abbondante acqua salata
Nel mentre lavare bene le patate sotto all'acqua corrente.
Appena l'acqua bolle tuffarvi le patate e farle lessare per circa 30-40 minuti, a seconda delle dimensioni delle patate (controllare la cottura inserendo la punta di un coltello in ogni patata).

Una volta che le patate sono cotte, scolarle leggermente e schiacciarle con lo schiacciapatate fino ad ottenere una purea. A questa amalgamare nell'ordine le uova, il parmigiano, la noce moscata, sale e pepe.

Imburrare e infarinare una tortiera da 24 cm di diametro, cospargere il fondo con del pangrattato e aggiungere il composto di patate; schiacciare bene.
 Spolverizzare la superficie della torta di patate con parmigiano e pangrattato, aggiungere alcuni fiocchetti di burro e far cuocere la torta in forno statico preriscaldato a 200° per circa 50-55 minuti.

Al termine della cottura sfornare e far intiepidire, poi togliere dallo stampo e servire. E' ottima sia calda che fredda.



Questa ve la devo raccontare. Mi è appena successa...
Sto per entrare in biblioteca quando mi suona il cellulare. E' mio fratello. Discutiamo dello stato di salute dei nostri genitori che, ultimamente, non se la passano molto bene. Passa una signora anziana, molto anziana (praticamente era in classe con Gesù). Mi dice che ha appena sentito in tv che in Italia sono aumentati i casi di tumore al cervello dovuti all'uso dei cellulari, e se ne va.
Con tutto rispetto signora, ma un vaffanculo non te lo leva nessuno (ahahahaah).

Detto questo passiamo a cose più dolci, tipo questa golosissima ciambella senza grassi. Esatto, avete capito bene, non contiene nè burro nè olio, eppure è strabuona! Provatela!
La ricetta è semplicissima, quasi imbarazzante.
 

Ingredienti:

200 g di farina 00
150 g di zucchero
3 uova
200 g di ricotta vaccina
1 bustina di lievito per dolci
un cucchiaino di estratto di vaniglia
250 g di fragole biologiche BioExpress
zucchero a velo

Montate le uova con lo zucchero fino a che non risulteranno bianche e spumose. Aggiungete la ricotta setacciata e mescolate bene, quindi l'estratto di vaniglia e da ultimo le polveri, quindi la farina e il lievito setacciati. Mescolate con cura e aggiungete le fragole, precedentemente mondate, tagliate a pezzi e leggermente infarinate (per evitare che cadano tutte sul fondo).
Infornate a 180°C per 40 minuti circa (fate sempre la prova stecchino, mi raccomando).
Lasciate raffreddare, cospargete la ciambella con zucchero a velo e servite.



Il Pan di Nuvola è una torta farcita, soffice e morbida, ideale per la merenda dei bambini. Potete arricchirla con crema al latte, crema pasticcera oppure semplice crema di cacao e nocciole, come ho fatto io. I vostri bambini ne andranno matti!



Ingredienti per 8 persone:

3 uova
170 g di zucchero bianco semolato
120 g di olio di semi
130 ml di latte intero
250 g di farina 00
20 g di cacao
1 bustina di lievito
1 cucchiaino di estratto di vaniglia

Per farcire:
250 g di Nocciolata Rigoni di Asiago

Per decorare:
Zucchero a velo qb

In una terrina montate le uova con lo zucchero (aiutandovi con uno sbattitore elettrico), poi aggiungete anche il latte, l'estratto di vaniglia e l'olio, continuando a mescolare bene.
Aggiungete la farina, il cacao, e il lievito e amalgamare il tutto.
Trasferite l'impasto in una tortiera imburrata e infarinata e cuocete in forno a 180°C per circa 30 minuti. Fate sempre la prova stecchino prima di estrarla dal forno.
Una volta raffreddata, dividete la torta in due e farcitela con Nocciolata.
Completare con una spolverizzata di zucchero a velo.



La Vignarola è un contorno tipico della cucina romana a base di carciofo romanesco, fave, piselli e cipollotto. Un tripudio di verdure che fa subito primavera, altro che rondini! Su internet ho visto versioni vegetariane e non. Io, questa volta, ho deciso di proporvi quella con l'aggiunta di pancetta tesa, molto più saporita.

Ingredienti per 4 persone:

5 carciofi biologici BioExpress
1 kg di fave fresche sgusciate BioExpress
1 kg di piselli sgusciati
60 g di pancetta tesa
1 cipollotto affettato sottilmente BioExpress
1/2 limone BioExpress
3 cucchiai d’olio extra vergine di oliva
sale
pepe

Eliminate le foglie più dure dei carciofi e rideceteli a fettine sottili. Immergetele quindi in acqua acidulata con succo di limone affinchè non anneriscano.
In una casseruola scaldate l’olio, fatevi dorare la pancetta finemente tritata, unite il cipollotto, spruzzate uno-due cucchiai d’acqua e lasciate insaporire. Dopo qualche minuto aggiungete i carciofi ben sgocciolati, un mestolo di acqua calda e cuocete per 5 minuti. Quindi mettete le fave, ancora un mestolo d’acqua calda e, dopo altri 5 minuti, unite i piselli. Coprite e proseguite la cottura per 15-20 minuti mescolando di tanto in tanto. Salate e pepate a fine cottura.
Questo piatto deve risultare un po’ brodoso. Servite tiepida o a temperatura ambiente.
Per una versione vegetariana e vegana, omettete la pancetta.




Questa uscita di maggio de L'Italia nel Piatto, avente come titolo "FOR-Maggio" vede come protagonisti i Formaggi (non l'avevate capito, vero?).
Abbiamo esteso il termine anche ai latticini, così da comprenderne un maggior numero.
Ogni regione d'Italia, ha un formaggio tipico di tutto rispetto da presentare e, con esso, tantissime gustose ricette della tradizione.
Per la Lombardia è stata un'impresa ardua. Non tanto per la scelta del formaggio (avevo solo l'imbarazzo della scelta) ma quanto per la ricerca della ricetta prescelta. Di questa ricetta nello specifico. Quella dei famosi Cannoli Lodigiani. A tal proposito è d'obbligo ringraziare il gruppo di Facebook "Sei di Lodi se..." da cui è nato tutto, in particolare grazie di cuore a Caterina Oprandi, Carla Marzani e a Giorgio Gandelli. Senza di voi non ce l'avrei mai fatta. Grazie per le dritte, le "spifferate", il supporto e tutto il resto! Grazie anche a Giovanna Menci per avermi illuminato sul dolce presentato nel menù di nozze di re Umberto e Maria José. Qui però c'è da fare un appunto allo chef dell'epoca. Le nocciole non vanno nel ripieno bensì a copertura della cialda. Pace all'anima sua :-)


Ma ora torniamo al vero protanista del mio dolce lodigiano, il Mascarpone.
Il mascarpone è un formaggio ricavato dalla lavorazione della panna e dell'acido citrico. È tipico di alcune zone della Lombardia (in particolare Lodi e Abbiategrasso) ed è riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali come prodotto agroalimentare tradizionale italiano. 
Il nome deriva dal termine lombardo mascherpa, che in dialetto significa ricotta o crema di latte.
Sembra poi che Napoleone, dopo averlo assaggiato a Lodi alla fine del’700, fosse rimasto particolarmente colpito dal gusto e dalla consistenza cremosa del mascarpone a tal punto da richiederlo anche per i suoi banchetti in Francia. Si dice infine che, proprio a causa del mascarpone, si suicidò il famoso cuoco e pasticcere francese François Vatel, che si tolse la vita poichè non era riuscito a procurarsi il quantitativo di questo formaggio necessario a realizzare un dolce per il Re Sole.
Quella che vi propongo però, ci tengo a precisarlo, è una mia interpretazione del Cannolo Lodigiano. La vera ricetta è coperta da marchio registrato, per cui mi è stata impossibile averla. Ho provato a corrompere pasticceri e pasticcini, ma senza risultato. Ma grazie all'aiuto delle persone sopra citate, eccovi una versione molto ma molto simile all'originale.
Piccola nota, i cannoli vanno farciti al momento, per avere un dolce contrasto tra la croccantezza della cialda e la morbidezza del ripieno.
Inoltre, le cialde potete tranquillamente prepararle anche il giorno prima. 


Ingredienti per circa 12 cannoli  
(per la realizzazione, io ho usato i classici stampi a forma di cono, in alluminio, per cannoncini):

Per il ripieno:
300 g di mascarpone lodigiano (io ho usato quello a marchio Carena, il più buono in assoluto) 
100 g circa di crema pasticcera 
Maraschino qb 

Per la decorazione: 
granella di nocciole
12 ciliegie candite  

Mescolare, nell'ordine, 100 g di burro fuso e raffreddato, 100 g di zucchero a velo, 80 g di farina 00, 20 g di cacao amaro in polvere, 3 albumi non montati.
Su un foglio di carta da forno, con la matita disegnare due cerchi da circa 10 cm l'uno, ben distanziati. Capovolgere il foglio e spalmare qualche cucchiaio di impasto sui cerchi, ben sottile, seguendo la forma del disco. Cuocere a 180°C sorvegliando bene la cottura (ci vorranno 10-12 minuti, ma dipende dal forno).
Appena tolto dal forno, ogni disco va posato delicatamente sul cono di alluminio e arrotolato, dandogli la forma del cono appunto, quindi passarlo velocemente nella granella di nocciole.
Vi brucerete un pochino le dita, ma che sarà mai?

Preparate il ripieno mescolando con cura tutti gli ingredienti.

Prima di gustare i vostri cannoli lodigiani, mettete un po' di crema nella siringa, farcite le vostre cialde e completate con una ciliegina candita.


E ora facciamo un salto nelle altre regioni d'Italia:
Valle d'Aosta: Insalata di montagna con tomette di capra
Piemonte: Patate alla savoiarda
Liguria: Pizza bianca al pesto
Lombardia: I Cannoli Lodigiani  
Trentino Alto Adige: Topfenknödel con salsa alle fragole
Veneto: Gnocchi con la fioretta
Friuli Venezia Giulia: Fricohttp://zuccheroandcannella.it/frico/
Emilia Romagna: La sfogliata o torta degli Ebrei  
Toscana: Cacio e baccelli
Umbria: Crostoni al pecorino con asparagi e guanciale
Lazio: Fave e Pecorino Romano Dop
Abruzzo: Fiadoni
Molise: Soufflé di caciocavallo molisano al tartufo
Campania: La mozzarella di bufala campana 
Puglia: Panzerotto con la ricotta asckuande  
Basilicata: Canestrato di Moliterno con miele e noci
Calabria: Caciocavallo di Ciminà arrostito
Sicilia: Cacio all'Argentiera
Sardegna: SUPPA CUATA

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Mi chiamo Chiara, ho 44 anni e ho aperto questo blog di cucina nel 2010, con la
speranza di rendermi utile a chi, come me, non sapeva cucinare nemmeno un uovo.
Mi sono "costruita" da sola, con tenacia e curiosità, ma i consigli e l'esperienza di mia madre mi hanno aiutata in maniera decisiva.
Il mio background di esperienze professionali e personali mi ha portato a creare una mia modalità con la quale divulgare l'importanza del cibo, sotto ogni suo aspetto.

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