Kucina di Kiara
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Dicono che il picco dell'influenza stia arrivando. Dicono. Per quanto mi riguarda, qui nel Lodigiano, non conosco ancora nessuno (tranne me) che non l'abbia scampata. Ora che sto scrivendo, i primi colpi di tosse mi assalgono. Maledetta bocca... :-)
Tralasciamo i malanni di stagione e passiamo a qualcosa di più buono e interessante. Questi panini turchi che vi propongo oggi, non sono altro che schiacciate versatili e morbide. Se preparate in dimensioni maggiori di quelle che vi presento io, in fase di cottura formano una tasca e sono quindi perfette per ripieni di verdure, insalata o carni.
115 g di farina bianca
115 g di farina integrale
1 cucchiaino di sale
12 g di lievito fresco
140 ml di acqua tiepida
2 cucchiai di olio extra vergine di oliva
Setacciare farina e sale insieme in una terrina. Mescolare il lievito con l’acqua finchè non si dissolve, poi mescolare l’olio di oliva e versare in una grande terrina.
Sbattere gradualmente la farina nel mix di lievito, poi impastare fino a farne un morbido impasto.
Rovesciare su una superficie leggermente infarinata e impastare per 5 minuti minuti ancora. Posizionare in una grande terrina, coprire con della pellicola trasparente leggermente oliata e lasciare lievitare, in un luogo caldo, per circa 1 ora e mezza e finchè non è raddoppiato di volume.
Girare l’impasto. Dividerlo in 6 parti uguali su una superficie leggermente infarinata e dargli la forma di palline. Coprire con pellicola trasparente leggermente oliata e lasciare riposare per 5 minuti.
Ruotare ogni pallina fino a formare un ovale di circa 5 mm di spessore e 15 cm di lunghezza (potete anche fare pitte più piccole, come nel mio caso, di 10 cm di diametro, da servire come snack). Posizionare su un tovagliolo infarinato e coprire con della pellicola trasparente leggermente oliata. Lasciare lievitare a temperatura ambiente per altri 30’.
Intanto scaldare il forno a 230°C. Posizionare le pitte su una teglia rivestita da carta da forno e cuocere per 6’ o finchè non si sono sgonfiate. Non hanno bisogno di dorare. Trasferite le pitte su una griglia per raffreddare poi copritele con un tovagliolo per mantenerle morbide.



Piatto, tazza e tovaglietta Green Gate
E poi arriva il giorno in cui ti capitano ospiti inaspettati a cena. Non capita spesso, ma a volte succede. Ovviamente quando tu hai il frigorifero vuoto che, quando apri lo sportello, fa l'eco, anzi, l'eco-o-o-o-o. Sul primo ripiano giace trionfante un pacco nuovo di zecca della tanto attesa pasta fillo. Erano mesi che ti disperavi. Nessun supermercato della zona ce l'aveva. Poi, finalmente, l'ultima volta che sei andata a fare la spesa, l'hai trovata. E ora è lì che aspetta di essere utilizzata. Fai scorrere l'occhio e vedi tanti bei formaggini, poi il vuoto. Più nulla, se non qualche cipolla e vasetti mezzi vuoti di sugo, pesto, acciughe e via dicendo. Cosa cucinare??? Guai a me se domani non vado a far scorta al super! A parte il classico piatto di pasta, ecco cosa ho escogitato...

Ingredienti per circa 12 sfogliatelle:

2 cucchiai di olio extra vergine di oliva
2 cipolle affettate finemente
80 ml di vino bianco secco
3 cucchiaini di miele di castagno Mielbio Rigoni di Asiago
30 g di prezzemolo fresco tritato
8 acchiughe scolate e tritate finemente
100 g di Camoscio d'Oro tagliato a cubettini
6 fogli di pasta fillo (o phyllo)
60 g di burro fuso
pepe qb

Preriscaldate il forno a 220°C e scaldate una placca da forno. In un'ampia padella antiaderente fate scaldare l'olio e cuocetevi la cipolla a fuoco basso per 5'. unite il vino e il miele e fate cuocete per 15', finchè la cipolla non sarà dorata. Togliete dal fuoco e fate raffreddare.
Mescolate insieme il prezzemolo, le acciughe, il formaggio e la cipolla.
Mentre lavorate, tenete la pasta fillo coperta, prendetene un foglio per volta, spennellatelo con il burro fuso (al quale avrete aggiunto un po' di pepe nero macinato), copritelo con un altro foglio, spennellatelo di nuovo e ripetete l'operazione ancora una volta. Spalmate il composto sopra la pasta, e coprite con gli altri 3 fogli ripetendo quanto avete appena fatto. Tagliatela in due nel senso della larghezza e poi ritagliatela ancora a striscioline larghe 2 o 3 cm. Spennellatele con il burro e con attenzione torcete ogni strisciolina. Trasferitele sulla placca calda ricoperta di carta da forno e infornate le sfogliatelle per circa 10-12 minuti, finchè non saranno dorate.

Piatto, tazza e tovaglietta Green Gate

Piatto, tazza e tovaglietta Green Gate



Oggi vi delizierò con i miei speciali “Bucatini caponati con capperi al sale”

La caponata di melanzane è un piatto che racchiude in sé la ricchezza, la storia, i profumi e la complessità della cultura siciliana, di cui è piatto tipico. Nella sola Sicilia, di questo piatto ne esistono quasi 40 varianti e come sempre accade nei piatti che si perdono nella tradizione, alla base storica molto viene aggiunto dalle usanze locali, spesso familiari. Con questo piatto ho voluto rendere omaggio alla Sicilia, ispirandomi alla loro tradizione.

Ingredienti per 4 persone:
300 g di bucatini
1 grossa melanzana
1 costa di sedano
una manciata di capperi al sale Citres
50 g di olive snocciolate tagliate a rondelle (sia verdi che nere) Citres
una cipolla
6 cucchiai di passata di pomodoro
sale q.b.

Mentre lessate la pasta, in un pentolino con poca acqua fate bollire il sedano tagliato a pezzetti. Tagliate a tocchetti anche la melanzane e soffriggetela in poco olio extravergine d'oliva insieme alla cipolla tagliata sottilmente. Quindi aggiungete il passato di pomodoro e lasciate cuocere fino a che il sugo risulti leggermente ristretto. A questo punto, unite alla padella anche il sedano, i capperi al sale (preventivamente sciacquati per togliere il sale) e le olive; regolate di sale. Lasciate cuocere il tutto a fuoco lento aggiungendo, se necessario, un mestolo di acqua di cottura della pasta. Scolate i bucatini al dente, versateli nella padella del sugo, mescolate e servite.


Tovaglietta, tazza e piattino Green Gate

Ogni volta che sperimento una nuova ricetta, mi piace andarne a cercare l'origine. Così ho fatto anche per i croissant. E' la seconda volta nella mia vita che li preparo. La prima è stata seguendo la ricetta di Paoletta (Anice e Cannella)...semplicemente strepitosi. La seconda è stata qualche settimana fa, dopo l'acquisto del libro di Michel Roux "Frolla&Sfoglia". Anche questa pasta croissant non mi ha delusa, anzi...

Tornando all'origine della nostra ricetta, la nascita del Croissant, il Kipfel “lunetta”, il cornetto o brioche a forma di mezzaluna, la si deve alla grande storia.
Siamo nel 1683, nel bel mezzo dello scontro frontale tra Occidente e Oriente, l’assedio e la battaglia dei Turchi davanti a Vienna, le venticinquemila tende dell’armata di Kara Mustafà accampate tutt’intorno, con gli alloggi delle millecinquecento concubine e i settecento enunchi.
Il gran Visir è sconfitto, a Belgrado lo raggiunge il messo del sultano che gli porta il laccio di sete con il quale coloro che cadevano in disgrazie dovevano farsi strangolare. Narra splendidamente questo evento Claudio Magris nel suo libro “Danubio”.
Pare che croissant, vocabolo francese, dal significato letterale di “crescente”, abbia dato il nome al dolce proprio per la sua forma di luna (crescente). I primi croissant sono stati preparati a Vienna, dopo la fine dell’assedio alla città, a ricordo della mezzaluna turca sconfitta.

Fonte: L.Beccaria- Tra le pieghe delle parole (Enaudi 2008)

Tovaglietta, tazza e piattino Green Gate
E ora la ricetta!
Riporto fedelmente la ricetta di Michel Roux per una quindicina di croissants, con le mie midifiche tra parentesi:
  • 25 g di lievito fresco;
  • 250 ml di latte intero;
  • 500 g di farina (non specifica quale, io ho usato farina specialeper sfoglia Molino Rossetto);
  • 12 g di sale;
  • 50 g di zucchero;
  • 275 g di burro freddo ma non troppo duro (per me 250 g);
  • 1 tuorlo sbattuto con un cucchiaio di latte;
1) Sciogliete il lievito nel latte (per me tiepido). Mettete la farina, il sale e lo zucchero nella ciotola dell’impastatrice e mescolate a velocità bassa con il gancio aggiungendo il latte poco per volta. Non appena la pasta si stacca dalle pareti smettete di lavorare l’impasto perché non diventi troppo elastico. Coprite la ciotola e lasciate lievitare in luogo caldo fino a che non raddoppia di volume (45 minuti- un’ora). Impastate rigirando la pasta con la mano per renderla più leggera. Coprite di nuovo e mettete in frigo per almeno 4 ore e non più di 8. Lavorate ancora la pasta su un piano di lavoro leggermente infarinato.
2) Formate una palla e incidete al centro una croce di circa 3 cm di profondità. Stendete i 4 lati per creare delle alette. Schiacciate il burro in un rettangolo, mettetelo al centro della pasta e ripiegateci sopra le alette.
3) Infarinate il piano, stendete la pasta in un rettangolo di 60x30 e ripiegatela in tre. Avete dato il primo giro. Avvolgete l’impasto nella pellicola e mettetela a riposare in frigo per 30 minuti. Ripetete lo schema altre due volte. Al terzo giro lasciate riposare un’altra mezz’ora l’impasto nel frigo.
4) Stendete la pasta in rettangolo spesso circa 3 mm e ritagliate dei triangoli con base di 9 cm e altezza 18 cm. Con un coltello praticate a metà della base un’incisione di 1 cm circa. Tirate leggermente i due angoli alla base e poi il vertice.
5) Arrotolate dalla base al vertice. Io ne ho farciti alcuni con un cucchiaio di marmellata, altri con un cubetto di cioccolato. Spennellate leggermente i croissants con uovo e latte e lasciate lievitare in luogo caldo e umido per circa due ore. Infornate a 170°C per 12 minuti avendo cura di spennellare un’ultima volta con uovo e latte immediatamente prima di infornare.
Avendo così poco zucchero nell’impasto sono perfetti anche con le farciture salate.
Avendoli preparati per una dolce colazione, dopo averli spennellati con uovo e latte prima di infornarli, li ho ricoperti con una spolveratina di zucchero.

Volendo potete anche congelarli. Al punto 5, prima di spennellarli, potete avvolgerli delicatamente uno ad uno nella pellicola e riporli nel freezer. Vanno scongelati circa 6 ore prima di essere infornati e a questo punto potete spennellarli (volendo anche solo con il latte o solo con il tuorlo sbattuto se avete intolleranze verso l'uno o l'altro).

Tovaglietta, tazza e piattino Green Gate

Piatto Green Gate
EMILY DICKINSON
Il cielo è basso

Il cielo è basso, le nuvole a mezz'aria,

un fiocco di neve vagabondo
fra scavalcare una tettoia o una viottola
non sa decidersi.
Un vento meschino tutto il giorno si lagna
di come qualcuno l'ha trattato;
la natura, come noi, si lascia talvolta sorprendere
senza il suo diadema.  
Ho voluto condividere con voi questa bellissima poesia di Emily Dickinson. Ora condivido anche questa bellissima ricettina, facile facile, ideale come antipasto se servita in monoporzioni.
Ingredienti per 6 persone:
Per il flan:
200 g di patate
300 g di ricotta
2 uova
noce moscata
pangrattato
sale e pepe
Per la salsa:
2 cespi di radicchio trevigiano
2 cucchiai d’olio extra vergine di oliva
1 cucchiaio di farina bianca 00
300 ml di brodo vegetale
sale e pepe
Lessate le patate in acqua bollente, sbucciatele e passatele con lo schiacciapatate. Unite la ricotta, aggiungete i due tuorli e gli albumi montati a neve. Salate, pepate e insaporite il tutto con la noce moscata.
Imburrate e spolverate di pangrattato 6 stampini monoporzione di alluminio o, se preferite, una teglia (20x20 ca). riempiteli con il composto e cuocete in forno a 180°C per 20’.
Tagliate il radicchio a striscioline e fatelo stufare in una casseruola con l’olio per qualche minuto. Spolverizzate con un cucchiaio di farina, mescolate, unite il brodo, salate e pepate e cuocete per 15’. Frullate la salsa con un minipimer.
Servite il flan di ricotta e patate molto caldo insieme alla salsa di radicchio.
 
Oggi vi propongo la ricetta base dei muffins, secondo il maestro E. Knam. Una semplice ricetta per andare alla scoperta di questo universo così variegato e versatile. Una preparazione per tantissime ricette, semplice, rapida e a basso costo, perchè i muffins nascono proprio come "dolcetti della domestica". Una vera e propria tradizione pasticcera che potrete fare vostra sperimentando sui muffins base e dando libero sfogo al vostro estro!

250 g di farina 00
125 g di zucchero semolato
15 g di lievito chimico in polvere
200 g di latte fresco intero
3 g di sale
90 g di burro fuso
1 uovo

In un'ampia ciotola unite il burro e l'uovo con il latte. In un'altra ciotola mescolate la farina, lo zucchero, il lievito e il sale. Aggiungete le polveri ai liquidi amalgamando i due composti. Riversate il tutto in uno stampo apposito rivestito da pirottini oppure imburrato e infarinato. Cuocete in forno a 180°C per 20' circa.
  
 

Eccoci al nostro consueto appuntamento bimestrale con L'Italia nel Piatto! Tema di oggi: Festa del Maiale. Una delle poche cose per cui amo l'inverno è la cassoeula, piatto meraviglioso dalle origini contadine, tipico delle famiglie milanesi e lodigiane, preparato in origine con le parti povere del maiale: puntina, cotenna, codino, musetto, orecchie, piedini, a cui veniva aggiunto (solo per chi se lo poteva permettere) i salamini verzini e la salsiccia…. e poi tanta tanta tanta verza…costa poco, è buona, è saporita …. insomma, la cassoeula è il piatto che meglio rappresenta il detto: “del maiale non si butta via niente".

Ogni famiglia ha la sua ricetta e il suo tipo di preparazione. Io vi riporto quella della Gianna.
Una piccola curiosità. La cassoeula era il piatto preferito dal famosissimo direttore d'orchestra Arturo Toscanini!

Da ultimo, ma non per questo meno importante, la cazzoeula l’ha da vess ben tacchenta e minga sbrodolenta!

Ingredienti per 4 persone:

  • 300 gr di costine di maiale
  • 8 verzini
  • qualche pezzo di salsiccia
  • qualche pezzo di lonza
  • 1 verza da circa 1 kg
  • sedano, carote e cipolla
  • olio extravergine di oliva
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • 2 noci di burro
  • brodo vegetale
  • 1 cucchiaio abbondante di salsa di pomodoro
  • sale e pepe
In una casseruola alta,  mettere olio extravergine e il burro quindi soffriggere dolcemente il sedano, la carota e la cipolla tagliati a dadini. Aggiungere le costine e lasciare insaporire quindi sfumare con il vino bianco e lasciare evaporare. Aggiungere il concentrato di pomodoro stemperato nel brodo.
Tagliare la verza grossolanamente e unirla al maiale e coprire la casseruola con un coperchio.
Lasciarla cuocere e regolare di sale  e pepe. Dopo circa 1 ora, aggiungere i salamini verzini  e la salsiccia. A questo punto abbassare il fuoco e lasciare cuocere lentamente almeno  per un’altra ora (un po' come per preparazioni come il ragù di carne, più cuoce più diventa buona). Di tanto in tanto con una schiumarola togliere il grasso che si formerà in superficie. La cassoeula sarà pronta quando la carne si staccherà dalle costine. Servire con una fumante polenta di mais.

P.S. - esistono tanti metodi per cucinare la cassoeula, tanti cuociono il maiale a parte e poi lo uniscono alle verze in modo che la pietanza non risulti grassa, ma la vera cassoeula deve essere collosa e questa collosità si ottiene solamente se si fa cuocere tutto assieme.

Piatti in porcellana Store Montemaggi



E ora un salto nelle altre regioni d'Italia:

Valle d'Aosta: I salumi valdostani derivati dal maiale http://atuttopepe.blogspot.com/2015/01/la-valle-daosta-nel-piatto-i-salumi.html

Friuli-Venezia Giulia: Salam tal aset http://ilpiccoloartusi.blogspot.com/2015/01/salam-tal-aset-per-litalia-nel-piatto.html

Veneto:  NON PARTECIPA

Lombardia: Cassoeula lodigiana
 http://kucinadikiara.blogspot.com/2015/01/cassoeula-lodigiana.html

Liguria: cardi in ta poela   http://arbanelladibasilico.blogspot.com/2015/01/litalia-nel-piatto-gennaio-il-mese-del.html
  
Emilia Romagna: Pancetta piacentina dop su crostoni di polenta http://zibaldoneculinario.blogspot.com/2015/01/pancetta-piacentina-dop-su-crostoni-di.html

Toscana: Suino maiale porco: grufolando dal passato al presente, fra parole, ricette e salumi toscani
http://acquacottaf.blogspot.com/2015/01/suino-maiale-porco-grufolando-dal.html

Marche: non partecipa

Umbria: Fegatelli di maiale arrosto: http://amichecucina.blogspot.com/2015/01/fegatelli-di-maiale-arrosto-per-litalia.html

Abruzzo: Il maiale : Tour gastronomico: http://ilmondodibetty.it/2015/01/il-maiale-tour-gastronomico.html

Molise: Lesconda maritèta
 http://lacucinadimamma-loredana.blogspot.com/2015/01/lesconda-mariteta-dal-molise-per.html

Campania: Salsiccia di Polmone 
http://www.isaporidelmediterraneo.it/2015/01/salsiccia-di-polmone.html

Basilicata: Maiale con peperoni sott'aceto
http://blog.alice.tv/profumodicannella/2015/01/14/maiale-con-peperoni-sottaceto-secondo-dinverno/

Puglia: Salsiccia a punta di coltello con cime di rape stufate http://breakfastdadonaflor.blogspot.com/2015/01/cucina-pugliese-salsiccia-punta-di.html

Calabria: Gelatina calabrese
  http://ilmondodirina.blogspot.com/2015/01/gelatina-calabrese.html

Sicilia: Suino nero in crosta di pistacchi
 http://burro-e-vaniglia.blogspot.com/2015/01/suino-nero-in-crosta-di-pistacchi-per.html


Il nostro blog - http://litalianelpiatto.blogspot.it/

Una ricetta al volissimo...il tempo per cucinare è poco quando la tua casa sembra essersi trasformata in un sanatorio...scatole di medicinali ovunque, termometro sul tavolo, fazzoletti sparsi quà e là...e la tua bimba con la febbre alta che ti guarda con quei due occhioni tutti rossi e luccicanti.
Ecco cosa ho preparato ieri sera...niente di che ma il piatto è risultato sfiziosissimo!!!!
Scusate per le foto...ma la luce artificiale si sa... :-(
Ingredienti per 4 persone:
100 g di speck a tocchetti
100 g di formaggio tipo Emmentaler
80 g di panna fresca
8 uova
4 grandi foglie di verza
prezzemolo tritato
zenzero in polvere
sale
pepe
Scegliete da una verza 4 foglie tra le più interne, verde chiaro e tenere, grandi circa come una mano. Rosolate lo speck in una padella, senza grassi aggiunti, per un paio di minuti, poi tenetelo da parte. Battete le uova con la panna, un ciuffo di prezzemolo tritato, sale, pepe e un pizzico di zenzero in polvere. Disponete le foglie di verza in 4 ramequin. Appoggiate quest’ultimi, per comodità, sulla placca del forno, poi, con un mestolo, distribuite le uova nelle foglie di verza. Aggiungete lo speck rosolato e l’Emmentaler, grattugiato con una grattugia a fori grossi. Infornate i ramequin a 170°C per 15’ circa. Sfornateli e servite subito.

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In un post datato 8 gennaio, forse sarebbe difficile non parlare dei fatti accaduti a Parigi nelle ultime ore. Cosa dire se non che sono affranta e allibita dinnanzi a tanta crudeltà. Solo che non riesco a capire. Davvero, io ci provo, ma ciò che passa nel cervello di certa gente davvero non lo concepisco. Come loro, di sicuro, non capiscono come io non possa capire. Mentalità, culture diametralmente opposte. Sta di fatto che resta la paura. Si, quella tanta. Per i miei cari ma soprattutto per mia figlia. In che razza di mondo la sto dando in pasto? Il problema è che di risposte non ce ne sono. E allora cerchiamo di non pensarci, almeno non più di quel tanto. Parlarne si, ma senza angosciarsi...me lo dico da sola per confortarmi un po'..
Cambiando argomento per alleggerire mente e cuore, ero curiosa di scoprire l'origine di questi strepitosi dolcetti. La parola muffin viene citata per la prima volta in Inghilterra nel 1703 con la scrittura "moofin". Qualcuno vuole derivato il termine dal francese mouflet, che significa soffice inteso come il pane, altri vogliono far derivare la parola dal tedesco muffen che significa piccole torte perché all'origine si trattava di piccole torte. Le prime versioni di muffin erano meno nobili. Il fornaio di famiglia inizialmente cucinava i muffin per la servitù con i rimasugli del pane del giorno prima e dei rimasugli di lavorazione di biscotti, mescolando il tutto con delle patate schiacciate. Il tutto veniva fritto facendo divenire il composto così ottenuto in muffin leggeri e croccanti. Questo preparato venne scoperto dai padroni dell'epoca facendo divenire questo composto il dolcetto preferito per l'ora del tè.
Ingredienti per circa 15 muffin:
250 g di farina 00 Molino Rossetto
125 g di zucchero semolato
15 g di lievito in polvere
200 g di latte intero
3 g di sale
90 g di burro fuso
1 uovo
2 mele
1 limone
zucchero a velo 
Sbucciate e pulite le mele. Una metà riducetela in fettine sottili, le altre in piccoli tocchetti da circa 0,5 mm. Mettete il tutto in una ciotola con il succo del limone.
In un’ampia ciotola unite il burro e l’uovo con il latte. Aggiungetevi poi le mele a tocchetti (tenendo da parte le fettine per la guarnizione) e la scorza del limone grattugiata. A parte, mescolate la farina con lo zucchero, il lievito e il sale. Aggiungete quindi le polveri ai liquidi. Amalgamate bene i due composti, quindi riversate il tutto negli appositi stampini. Disponete sopra ogni muffin una fettina di mela e infornate a 180°C per 20’ ca. Fate raffreddare su di una gratella. Spolverizzate a piacere di zucchero a velo.

 



Ciao a tutti!!! Come avete iniziato il nuovo anno??? Io non posso lamentarmi. Ho ricevuto uno dei regali più belli. Mia figlia pare si sia sbloccata iniziando nuovamente a mangiare! Ha iniziato verso la metà di dicembre. Credevo che Babbo Natale coi suoi regali avesse gran parte del merito, se non tutto. Ma la cosa ha continuato a funzionare bene anche dopo! Non che mangi chissà cosa, solo quattro alimenti in croce (spaghetti, scaloppine di pollo al vino bianco, pizza o focaccia e bastoncini di pesce al forno), ma sono contentissima così! Dopo un anno, eh si, 365 lunghi giorni in cui mi sono arrabbiata, disperata e alla fine rassegnata, Iris è tornata pian piano ad apprezzare anche ciò che non è latte. La pizza (o focaccia) fa parte del quartetto fortunato (ovviamente non imbottita come ve la proporrò io). E allora eccovi la ricetta e di nuovo buon anno!
Ingredienti:
- 500 g di farina (io ho messo 250 g di farina 00 e 250 g di farina integrale)
- 375 ml di acqua
- 10 g di sale
- 10 g di olio evo
- 5 g di lievito compresso
- Origano qb
- filetti di tonno Angelo Parodi
- Melanzane
- Mozzarella
Realizzazione:
Questa focaccia è realizzata utilizzando l’impasto diretto, ovvero mescolando tutti gli ingredienti in una volta sola. La ricetta è del Maestro Renato Bosco.
Si procede così: setacciare la farina, aggiungere l’acqua poco a poco e il lievito e poi ancora acqua fino al completo assorbimento. All’inizio si puó lavorare anche solo l’acqua e la farina e lasciarla riposare. Finire la prima fase dell’impasto, far riposare per mezz’oretta e poi rilavorare. Questa lavorazione si puó fare fino a tre volte per far formare le proteine. Nel frattempo tagliare le melanzane sottilmente per il lungo e cuocerle in padella con un giro d’olio. Lavorare l’impasto per altre 2 volte e far formare le alveolature. Trasferire l’impasto sulla teglia, spennellare con olio e se si vuole sale (a scelta). Far lievitare un’oretta poi cuocere a 220 gradi per 15 minuti. Farla raffreddare, tagliarla e farcirla prima con la mozzarella, poi melanzane, tonno, origano altra mozzarella e poi richiudere e mettere in forno per 3/4 minuti per far sciogliere la mozzarella.

Tovaglietta Green Gate
Eccoci ritrovati al nostro consueto appuntamento con L'Italia nel Piatto. Il primo tema di questo nuovo anno è la frutta secca, che io personalmente adoro!!! La scelta più ovvia è caduta sugli amaretti. Una realizzazione tanto semplice quanto golosa!
Ridurre quasi in polvere 100 g di mandorle, precedentemente sbucciate e tostate. Aggiungere due albumi (NON montati) e mescolare fino ad ottenere un composto uniforme. Aggiungere 100 g di zucchero continuando a mescolare, evitando la formazione di grumi.
Con un cucchiaio formare dei mucchietti su una placca rivestita da carta da forno. Io ho usato lo stampo per i macarons, ottenendo così un amaretto dalla forma più schiacciata e arrotondata (l’ho fatto solo per far si che la mia piccola li mangiasse…se i biscotti hanno una forma “strana”, manco li assaggia). Infornare a 200°C per circa 10-12 minuti.
Tovaglietta Green Gate


E ora un salto nelle altre regioni d'Italia:

Valle d'Aosta: Tegole valdostane http://atuttopepe.blogspot.com/2015/01/tegole-valdostane-la-valle-daosta-nel.html

Piemonte: Non partecipa

Trentino-Alto Adige:  Non partecipa
  
Friuli-Venezia Giulia: Presnitz http://ilpiccoloartusi.blogspot.com/2015/01/560-presnitz-per-litalia-nel-piatto.html

Veneto:  Nadalin http://ely-tenerezze.blogspot.com/2015/01/nadalin.html

Lombardia: Amaretti lodigiani (Amareti ludesani)
http://kucinadikiara.blogspot.com/2015/01/amaretti-lodigiani-amareti-ludesan.html

Liguria: chicche della nonna con salsa di noci http://arbanelladibasilico.blogspot.com/2015/01/litalia-nel-piatto-la-frutta-secca.html
  
Emilia Romagna: Il croccante http://zibaldoneculinario.blogspot.com/2015/01/il-croccante-per-litalia-nel-piatto.html

Toscana: Panficato http://acquacottaf.blogspot.com/2015/01/panficato.html

Marche: Le beccute http://lacreativitaeisuoicolori.blogspot.com/2015/01/le-beccute-ricetta-tipica-delle-marche.html 

Umbria: Fazzoletti di farro alle noci  http://amichecucina.blogspot.com/2015/01/fazzoletti-di-farro-alle-noci-per.html

Abruzzo: Non partecipa

Molise: Citillo http://lacucinadimamma-loredana.blogspot.com/2014/12/citillo-del-molise-per-litalia-nel.html

Lazio: Nociata http://beufalamode.blogspot.com/2015/01/nociata-per-litalia-nel-piatto.html

Campania: Pane calzone alle noci e caciocavallohttp://www.isaporidelmediterraneo.it/2015/01/pane-calzone-alle-noci-e-caciocavallo.html

Basilicata: Non partecipa

Puglia: Le Castagnelle http://breakfastdadonaflor.blogspot.com/2015/01/cucina-pugliese-le-castagnelle.html

Calabria: Salame di fichi al cioccolato http://ilmondodirina.blogspot.com/2015/02/salame-di-fichi-al-cioccolato.html

Sicilia:  Giuggiulena o torrone al sesamo http://burro-e-vaniglia.blogspot.com/2015/01/giuggiulena-o-torrone-al-sesamo.html

Sardegna: Non partecipa


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L'autore di questo blog non utilizza cookie di profilazione, né  risponde di  quelli eventualmente  installati da terze parti ai quali  non ha accesso. Ai sensi del punto 2 del provvedimento del Garante della  privacy "Individuazione delle modalità semplificate per l’informativa e  l’acquisizione del consenso per l’uso dei cookie" - 8 maggio 2014  [3118884] Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014. Questo blog non costituisce una testata giornalistica. Non ha carattere   periodico ed è aggiornato secondo la disponibilità e la reperibilità  dei  materiali. Pertanto non può essere considerato in alcun modo un   prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 2001.<div>Tutti i   diritti relativi a fotografie e immagini presenti su questo blog, sono   di mia esclusiva proprietà (Chiara Rozza) e non è autorizzato l'utilizzo   di alcuna foto  in siti o in spazi non espressamente autorizzati da  me.

Mi chiamo Chiara, ho 44 anni e ho aperto questo blog di cucina nel 2010, con la
speranza di rendermi utile a chi, come me, non sapeva cucinare nemmeno un uovo.
Mi sono "costruita" da sola, con tenacia e curiosità, ma i consigli e l'esperienza di mia madre mi hanno aiutata in maniera decisiva.
Il mio background di esperienze professionali e personali mi ha portato a creare una mia modalità con la quale divulgare l'importanza del cibo, sotto ogni suo aspetto.

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