Kucina di Kiara
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Ho mangiato il Daikon per la prima volta poco tempo fa, in occasione di una cena con Chef a domicilio. In quel caso era stato preparato in osmosi, ma il suo particolare sapore mi ha colpita. Oramai si trova facilmente nei supermercati, ma io mi affido sempre alla qualità dei prodotti Bioexpress che, tra le tante proposte, mi ha inviato anche questa particolare radice. Sapete che è un'efficace bruciagrassi? Si consuma sia cotta che cruda e si presta alle più svariate preparazioni.
Eccovi la mia proposta, spero vi piaccia.



Ingredienti per 4 persone:

2 grosse zucchine biologiche Bioexpress
1 daikon Bioexpress
2 peperoni gialli Bioexpress
1/2 cucchiaino di curcuma in polvere
una manciata di fiori di pisello farfalla
mirtilli
olio extravergine d'oliva
sale
pepe
granella di pistacchio qb

Per la ricetta dei tagliolini di daikon e di zucchine su salsa di peperoni arrostiti, per prima cosa cuocete i peperoni al forno. Per cuocere i peperoni al forno, li mettiamo lavati e asciugati in una teglia di alluminio, chiudiamo con un foglio di alluminio e mettiamo a cuocere a 220°C. Li mettiamo interi, senza aggiungere nulla. A metà cottura li giriamo se è necessario. Io li ho fatti cuocere per circa mezz'ora perchè le dimensioni erano ridotte. Una volta pronti li mettiamo ancora caldi in un contenitore con coperchio, li lasciamo raffreddare così una volta raffreddati sarà facile spellarli e togliere la pelle, facendo attenzione a toglierla tutta, compresi i semi e i filamenti interni, che li rendono indigesti.
Frullateli insieme alla curcuma e a un pizzico di sale e pepe. Tenete da parte.

Mondate il daikon e le zucchine e tagliate entrambi in striscioline molto sottili a mo’ di tagliolino oppure servitevi dell'apposito attrezzo, molto più comodo e veloce.

Fate bollire una casseruola con acqua e mettete in infusione una manciata di fiori di pisello farfalla, avendo cura di inserirli nel filtro portafoglie. Lasciate raffreddare.
Lessate separatamente in acqua salata per qualche minuto le zucchine e il daikon, scolateli e immergeteli in acqua fredda per bloccare la cottura. I tagliolini di daikon, immergeteli nel Pea Tea per almeno 30’.
Scolate accuratamente. 
Distribuite la salsa di peperoni arrostiti nei piatti, unite tutti i tagliolini scolati, qualche mirtillo e decorate a piacere con petali eduli e foglie di menta. Completate con granella di pistacchio e un giro d'olio a crudo.



Questa ricetta ce l'ho in archivio da diversi anni; mi aveva colpito fin da subito per questa particolare consistenza e non vedevo l'ora di provarla, solo che poi l'ho rimossa completamente fino a ieri. Avevo in casa un cestino di albicocche splendide e biologiche arrivate da Bioexpress e non sapevo come impiegarle, dato che non amo consumarle da sole ed ecco riaprirsi il cassettino della memoria.

La ricetta è della Cassata Celiaca, che la propone in veste gluten-free.

Io l'ho solo modificata parzialmente.

Che dirvi se non che le aspettative sono state ampiamente appagate? Questo dolce è meraviglioso, da rifare al più presto con altri frutti come prugne, fragole, ciliegie...



Ingredienti per una teglia rettangolare di 40 x 25 cm:

Per la base:

100 g zucchero bianco semolato
180 g burro a temperatura ambiente
180 g farina 00
100 g fecola
1 bustina di lievito per dolci vanigliato
3 uova a temperatura ambiente
1 kg di albicocche biologiche Bioexpress private del nocciolo, lavate e tagliate a metà
250 g di Fiordifrutta Rigoni di Asiago alle albicocche

per la copertura di biscotto savoiardo:

2 uova a temperatura ambiente
100 g zucchero bianco semolato
5 cucchiai di zucchero a velo
70 g fecola

Scaldate il forno a 200°C e foderate una teglia rettangolare con carta da forno.
In una terrina ponete il burro e lo zucchero e montate con le fruste elettriche fino a ottenere un composto spumoso.
Incorporate le polveri e il lievito e montate sempre con le fruste.
Aggiungete un uovo alla volta, continuando a mescolare, e aspettate che sia completamente incorporato prima di aggiungere il successivo.
Versate il composto ottenuto nella teglia, livellandolo in modo da avere uno strato uniforme e omogeneo.
Versate la Fiordifrutta sulla superficie, avendo cura di spalmarla per bene.
Disponete sulla superficie le albicocche, con la parte bombata verso l'alto, distribuendole per bene.
Infornate per 25′. Fate attenzione che la composta non si bruci, altrimenti coprite con della carta stagnola.
Nel frattempo preparate la copertura di biscotto savoiardo.
Separate i tuorli dagli albumi.
Disponete gli albumi in una terrina e montateli con le fruste elettriche.
Quando iniziano a gonfiare unite un cucchiaio di zucchero semolato, prelevato dal totale.
Continuate a montare gli albumi fino ad ottenere una meringa soda.
Incorporate i tuorli, lavorando il composto con una spatola, dal basso verso l'alto, facendo attenzione a non smontare il tutto.
Unite il restante zucchero e lo zucchero a velo, infine incorporate allo stesso modo la fecola setacciata.
Tirate fuori dal forno la base cotta (dovrà avere un bel colore dorato in superficie).
Versate il composto di biscotto savoiardo e lisciatelo con una spatola in modo da ricoprire uniformemente tutta la superficie.
Infornate di nuovo per  altri 15′.
Sfornate il dolce, aspettate che sia completamente freddo e spolveratelo con zucchero a velo.






Oggi vi propongo una ricetta particolare. Dopo la cena con la Chef Martina Tenz, ho deciso di provare ad impegnarmi e creare qualcosa di sfizioso ma ricercato. E allora eccovi le Linguine al pesto di pak choi con salmone Gravlax alla barbabietola.

Parliamo prima di tutto del pak choi. Lo conoscete? Si tratta di un ortaggio coltivato soprattutto in Cina, ma sta prendendo piede anche da noi, dal momento che cresce bene nei climi freddi. Io lo trovo facilmente al supermercato.

Il pak choi ricorda molto la "nostra" bieta. Il sapore è delicato, erbaceo, con un finale amaro che mi fa impazzire. Lessato e condito con salsa di soia e zenzero è delizioso!

Il pak choi è una verdura poco calorica, ricca di acqua, fibre e sali minerali e contiene vitamina A e C, quindi particolarmente indicato se state seguendo una dieta ipocalorica.

L’altro ingrediente particolare della ricetta è il salmone Gravlax alla barbabietola. L’esecuzione è facilissima ed è di grande effetto in alternativa al classico salmone affumicato! L’unica cosa da tenere in considerazione è che la marinatura prevede un tempo che oscilla tra le 24 e le 48 ore. Io onestamente, seguendo i consigli della chef Martina, l’ho tenuto poco meno di 24 h, proprio per evitare che si indurisse in maniera eccessiva.

In Svezia questa marinatura si chiama Gravlax, e non è altro che una miscela di zucchero, sale e le spezie che preferite. L’utilizzo della barbabietola fa si che l’esterno del salmone si colori di un bel rosso brillante, in contrasto con la polpa che rimarrà dell’arancione naturale del salmone. Una figata insomma!

Per questa preparazione, tra le varie trovate in rete, io mi sono affidata ai consigli e alla bravura di Zenzero in Cucina.


Ingredienti:

250 g di salmone fresco di ottima qualità privato della pelle e delle lische precedentemente congelato per almeno 48h e poi scongelato (questa operazione è consigliata per eliminare eventuali parassiti che possono essere presenti)

300 g di barbabietola precotta Bioexpress

200 g di sale

230 g di zucchero

Finocchietto selvatico fresco

1 cucchiaino di zenzero in polvere

Mescolate lo zucchero, il sale e il finocchietto (potete sostituirlo anche con aneto, semi di finocchio ecc…). Frullate grossolanamente la barbabietola e aggiungete alla miscela precedente.

Prendete una pirofila e versate metà della marinatura, adagiate il salmone e ricoprite con la marinatura restante, avvolgete con la pellicola tutta la pirofila e appoggiatevi sopra un peso che aiuterà la fuoriuscita dei liquidi.

Trasferite in frigorifero e lasciate marinare il tempo necessario quindi prelevate il salmone, sciacquatelo velocemente sotto l’acqua fredda e tamponatelo con panno carta.

Ora il vostro salmone è pronto per essere gustato.

Per questa ricetta, ho tagliato delle fettine spesse 3-4 mm tagliandole poi a tocchetti.

Per il pesto ho frullato a crudo due pak choi (affidandomi sempre alla qualità di Bioexpress) precedentemente mondati e lavati con cura. Ho aggiunto un filo d’olio, due cubetti di ghiaccio (per mantenere il verde brillante originale e aggiungere meno grasso), zenzero in polvere qb, sale e una manciata di nocciole. Sono andata a occhio, aggiungendo piano piano gli ingredienti fino a ottenere una bella consistenza cremosa e vellutata.

In un’ampia pentola bassa portate al bollore due dita di acqua, salatela e calate 360 g di linguine Pasta Armando. Man mano che l’acqua viene assorbita, aggiungetene altra (sempre bollente), un mestolo per volta, in modo da risottarla. Negli ultimi 5 minuti di cottura aggiungete il pesto, una manciata di Parmigiano Reggiano e terminate la cottura.

Impiattate decorando con tocchetti di salmone Gravlax alla barbabietola, una spolverata di nocciole tritate e un giro di olio extra vergine di oliva fruttato.

Da volare via…



Il sapore delle nocciole tostate è intenso e favoloso con le fragole, in quanto esalta il frutto come nemmeno il cioccolato sa fare. Ancora meglio se la dolcezza delle fragole è intensificata dallo zucchero, come per esempio una meringa alle nocciole farcita di fragole e panna montata. 

Per la meringa, montate a neve morbida 4 albumi grandi. Continuate a lavorare incorporando poco alla volta 220 g di zucchero. Amalgamate 100 g di nocciole tostate e macinate (per me le fantastiche Sciara - La Terra del Pistacchio), quindi distribuite il composto in uno stampo di 25x35 cm, foderato di carta da forno. Fate cuocere per 20 minuti a 190 °C. Togliete dal forno, lasciate raffreddare, poi staccate la meringa e ricavate 4 rettangoli uguali. 

Iniziate ad assemblare la millefoglie adagiando un primo strato di meringa su un piatto da portata. Spalmatelo con della panna fresca montata e distribuitevi le fragole tagliate a fettine (per me fragole biologiche Bioexpress)

Continuate così fino a esautimento strati.

Le nocciole condividono con le fragole l'amore per il toffee, pertanto qualche decorazione di caramello è ben accetta. Io ho cosparso la superficie di zucchero a velo e di salsa al caramello salato.

Note:

L’Oro Puro Cartizze di Valdo nasce nella zona più pregiata del Prosecco,ottenuto da uve Glera porta con sé l’esclusività e l’eccezionalità del territorio.

Si presenta di un bel giallo paglierino vivace tendente al giallo oro tenue, nel calice si esprimono meravigliosi sentori floreali e di frutta. Delicato al palato risulta ideale in abbinamento a frutta secca ed eleganti dessert.



Oggi voglio proporvi un piatto davvero gustoso e particolare, oltre che semplice da realizzare. Gli Gnocchi di patate al pistacchio con salsa al gorgonzola. vediamo insieme come prepararlo.

Ingredienti per 4 persone:

500 g di patate pesate con la buccia (utilizzate patate vecchie e farinose perchè sono ricche di amido e hanno una polpa meno acquosa) Bioexpress
120 g circa di farina + un pò per dare la forma (la quantità dipende dal tipo di patate usate)
1/2 uovo sbattuto
1 cucchiaio colmo di Crema di Pistacchio 100% Sciara - la terra del Pistacchio

Per prima cosa, bollite le patate con tutta la buccia in abbondante acqua fredda per circa 25-30 minuti (dipende dalla dimensione delle patate). 
Scolate le patate, eliminate la buccia e lasciate intiepidire.
Infine schiacciatele con uno schiacciapatate disponendo la purea in una ciotola e lasciandola raffreddare per almeno 10 minuti. Una purea fredda assorbirà meno farina.
Aggiungete quindi il sale, l’uovo sbattuto, la crema di pistacchio e la farina e impastate velocemente, giusto il tempo di assemblare tutti gli ingredienti (non lavorate troppo l’impasto, rischiereste di renderlo colloso)
Formate una palla e realizzate subito i vostri gnocchi di patate.
Spolverate il piano di lavoro con un poco di farina.
Tagliate un pezzo di impasto e realizzate dei filoncini dello spessore di circa 2 cm di diametro. Senza aggiungere farina, nel caso dovesse attaccare, spolveratevi solo le mani.
Affettate ogni filoncino ogni 2 cm circa, in modo da ottenere dei piccoli cilindri: a questo punto, se volete, potete potete lasciare gli gnocchi lisci oppure, per avere gnocchi rigati servitevi di una forchetta leggermente infarinata, fate scivolare il vostro gnocchetto sulla parte interna pressando leggermente con l'indice; una volta rigato il dorso, fatelo scivolare via delicatamente.
In alternativa alla forchetta, potete utilizzare l’attrezzo riga gnocchi spolverato anch'esso leggermente di farina.
Man mano che realizzate i vostri gnocchi, disponeteli in vassoio leggermente infarinato, in questo modo potrete cuocerli agevolmente versandoli direttamente nella pentola senza spostarli.
Lasciate riposare all’aria per circa mezz'ora.
Grazie al riposo, gli gnocchi di patate si seccheranno leggermente in superficie e conserveranno la loro forma rigata anche dopo la cottura.
Un errore da evitare è quello di cuocere immediatamente gli gnocchi di patate in acqua bollente! Questo potrebbe far attaccare tutti gli gnocchi tra loro incollandoli! Al contrario, lasciare all’aria gli gnocchi più di 3 h potrebbe rovinare diversamente l’impasto perché li seccherebbe troppo in superficie.

Mentre aspettate che i vostri gnocchi riposano, preparate la salsa al gorgonzola:

200 g di Gorgonzola dolce
30 ml di latte
1/2 cucchiaino di Crema di Pistacchio 100% Sciara - la terra del Pistacchio

fate sciogliere a fiamma bassa tutti gli ingredienti fino ad ottenere una crema densa.

Cuocete gli gnocchi in abbondante acqua salata. Gli gnocchi di patate sono pronti quando salgono completamente in superficie.
Scolateli con un mestolo forato inserendoli a mano a mano direttamente nella padella dove avete precedentemente preparato il condimento a base di gorgonzola.
Mantecateli a fiamma alta per qualche minuto con il sugo scelto e serviteli ben caldi cospargendo la superficie con granella di pistacchio.


Nella foto piatto decorato a mano Cepa Ceramica

La Caponata di melanzane e sgombro con fave di cacao tostate si è rivelato un piatto davvero vincente! Gustoso, vellutato, può essere gustato come piatto unico grazie alla presenza dei filetti di sgombro.



Ingredienti per 4 persone:

2 melanzane medie Bioexpress
1 cipolla grande Bioexpress
1 spicchio d'aglio Bioexpress 
1 cuore di sedano Bioexpress
200 g di passata di pomodoro
100 g di olive leccino Citres
250 g di filetti di sgombro sott'olio (o al naturale) 
4-5 cucchiai d'aceto di vino bianco
2 cucchiai di zucchero
2 rametti di origano fresco 
olio d'oliva extravergine 
sale 
fave di cacao in granella tostate biologiche Melandri Gaudenzio

Tagliate a dadini le melanzane, salatele e lasciatele spurgare per circa 20 minuti. Sciacquatele e tamponatele con carta assorbente. 
Scaldate 1/2 bicchiere d'olio e fatevi dorare le melanzane, scolate le e salatele. 
Tritate grossolanamente la cipolla, soffriggetela con lo spicchio di aglio in camicia, unite il sedano a tocchetti, salate e insaporite per 5 minuti. Aggiungete lo zucchero e l'aceto e versate la passata di pomodoro. Cuocete per 15 minuti semi-coperto. Aggiungete le melanzane e le olive e cuocete per altri 10 minuti. Profumate con l'origano. 
Fate intiepidire, quindi aggiungete i filetti di sgombro divisi in grossi pezzi e la granella di fave tostate e lasciate raffreddare.




Per questo mese di luglio, la protagonista non poteva essere che lei, La Bruschetta. Per essere precisi, parliamo della bruschetta d’estate, quindi noi de L'ItaliaNelPiatto vi offriremo una carrellata di ricette estive della tradizione o con ingrediente tipico regionale. Nel mio caso, con la Bruschetta al gorgonzola, pesche e noci ho optato per la seconda.
Non si conosce con esattezza il periodo della nascita del gorgonzola. Tracce storiche se ne hanno a partire del XV secolo, nella cittadina di Gorgonzola, nei pressi di Milano, da cui prende appunto il nome. Ci sono molte leggende sulla sua nascita. C'è chi la associa all'errore fatto da giovane casaro, innamoratissimo della figlia del suo padrone che, distratto dal pensiero della sua bella, mescolò sbadatamente due diverse cagliate, che formarono uno strano formaggio. Chi, invece, lega la sua nascita al passaggio di una cometa sopra la città di Gorgonzola.
Ne esistono due principali tipi: quello dolce, cremoso a pasta molle con sapore particolare e caratteristico leggermente piccante; e quello piccante: sapore deciso e la pasta dura, più consistente e friabile.

L'abbinamento con la dolcissima Fiordifrutta di pesche si abbina benissimo a formaggi dal sapore piccante come il Gorgonzola.

E quindi eccovi la ricetta, anche se non si può parlare di una vera e propria preparazione ma, piuttosto, di un abbinamento di ottimi ingredienti che hanno reso queste bruschette un appetizer molto interessante. 



Ingredienti:

8 fette di pane tipo casereccio
250 g di Gorgonzola dop piccante
1 vasetto di Fiordifrutta di pesche Rigoni di Asiago
Noci sgusciate qb
Spinacino fresco qb

Fate tostare le fette di pane in un tostapane oppure su una piastra in ghisa rovente e conditele ancora tiepide con una dose generosa di gorgonzola e un bel cucchiaio di Fiordifrutta di pesche.
Ultimate la bruschetta con aggiunta di foglioline tenere di spinacino e dei gherigli di noci tostate.
Gustose se mangiate tiepide.







Valle d’Aosta: Bruschetta della Valle
Piemonte: Bruschette con Robiola, Zucchine, Datterini e Pesto di basilico e prezzemolo
Liguria: Bruschette genovesi
Lombardia: Bruschetta al gorgonzola, pesche e noci
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Veneto: Bruschetta con prosciutto Veneto DOP, robiola e fichi carammelati al miele con pino mugo
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Toscana: Fettunta e dintorni
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Umbria: Bruschette umbre, la ricetta della tradizione e due varianti
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Campania: Tris di bruschette ai sapori campani
Puglia: La bruschetta in Puglia
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Mi chiamo Chiara, ho 44 anni e ho aperto questo blog di cucina nel 2010, con la
speranza di rendermi utile a chi, come me, non sapeva cucinare nemmeno un uovo.
Mi sono "costruita" da sola, con tenacia e curiosità, ma i consigli e l'esperienza di mia madre mi hanno aiutata in maniera decisiva.
Il mio background di esperienze professionali e personali mi ha portato a creare una mia modalità con la quale divulgare l'importanza del cibo, sotto ogni suo aspetto.

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