Kucina di Kiara
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Foto di Exzio - Tovaglietta americana ERCreazioni

Ed anche quest'anno è arrivato Halloween. Questa festa non mi ha mai fatta impazzire più di quel tanto, forse perchè ho paura della mia stessa ombra. Anche i film horror non sono proprio il mio genere...potrei nascondere la faccia nel cuscino e dormire avvinghiata a mio marito per tutta la notte se dovessi vederne uno. Per non parlare di zombie o fantasmi...no, no, no...però non posso nascondere che questa festa ha comuque un suo fascino. Sono andata a cercarmi in rete l'origine di questa ricorrenza ed ho scoperto che la parola Halloween rappresenta una variante scozzese del nome completo All-Hallows-Even, cioè la notte prima di Ognissanti.

Fare dolcetto o scherzetto è un'usanza di Halloween. I bambini girano di casa in casa, in costume, chiedendo dolciumi come caramelle o qualche spicciolo con la domanda "Dolcetto o scherzetto?". La parola "scherzetto" è la traduzione dell'inglese "trick", una sorta di minaccia di fare danni ai padroni di casa o alla loro proprietà se non viene dato alcun dolcetto ("treat"). "Trick or treat" (dolcetto o scherzetto) in realtà significa anche "sacrificio o maledizione".


Ed ora la ricetta, dei muffins molto semplici ma non per questo meno gustosi.



Foto di Exzio - Tovaglietta americana ERCreazioni
Ingredienti per 18 muffins medi:

210 g di farina 00
140 g di zucchero semolato
cioccolato fondente in scaglie q.b.
8 g di lievito per dolci
2 fette di zucca pulite
125 g di yogurt bianco
120 ml di latte
1 pizzico di sale



Per la decorazione:


150 g di cioccolato fondente
con 15 g di burro
100 g di cioccolato bianco
con 15 g di burro


Preriscaldate il forno a 190°C. Inserite i pirottini all’interno dello stampo per i muffins. In una ciotola capace predisponete tutti gli ingredienti secchi: setacciate la farina con lo zucchero, il sale e il lievito, poi aggiungete la zucca, precedentemente cotta al vapore e ridotta in purea. In un altro contenitore sbattete il latte con lo yogurt e versatelo, in un solo colpo, nell’altra ciotola. Mescolate velocemente, con pochi giri di cucchiaio (per la spiega dettagliata guardate qui), facendo un movimento dall’alto verso il basso. Riempite gli stampi per un terzo, aggiungete qualche scaglia di cioccolato fondente e ricoprite con altro impasto fino a raggiungere la metà. Poneteli a cuocere in forno per circa 20’, verificandone la cottura. Aspettate ancora 5’ prima di sformare i muffins, per non romperli. Trasferiteli su una griglia a raffreddare. Preparate quindi la decorazione sciogliendo a bagnomaria il cioccolato fondente con 15 gr di burro e, a parte, il cioccolato bianco con 10 gr di burro. Ricoprite con il cioccolato fondente (basta un cucchiaio per ogni muffin) e mettere la cioccolata bianca in una siringa o sac a poche e “disegnate” sopra la decorazione. 

Foto di Exzio - Tovaglietta americana ERCreazioni
Foto di Exzio - Runner gray in lino ERCreazioni
Oggi vi propongo una ricetta tradizionale, tipica della Valchiavenna, che ho avuto modo di conoscere quasi per caso, grazie a dei parenti lontani venuti a trovarmi in occasione della nascita di Iris.
Le foto, questa volta, sono bellissime, come non se ne vedono mai sul mio blog, ed il merito, ovviamente, non è mio ma del mio collega (nonchè Responsabile creativo) Exzio!

E ora un po' di storia...
I biscottini di Prosto ("biscotìn de Prost" in dialetto) sono dei biscotti tradizionali di Prosto, frazione del comune di Priuro, in Valchiavenna.

La ricetta tradizionale è in mano alla famiglia Del Curto, ma si possono trovare preparati da altri pasticceri della valle.

I biscottini richiedono, come ingredienti, solo farina, zucchero e soprattutto una grande quantità di burro. Io ho trovato la ricetta qui, ma, durante la lavorazione, mi sono accorta che l'impasto non si amalgamava...ho aggiunto quindi un albume, per legare e non alterarne il sapore.
Foto di Exzio - Runner gray in lino ERCreazioni
Ecco la ricetta (metto tra parentesi e in rosso le mie modifiche):

1 kg di farina (per me 500 g di farina 0)
500 g di zucchero (per me 250 g)
600 g di burro (per me 300 g)
un pizzico di sale
un albume

Setacciare due volte la farina con un pizzico di sale sulla spianatoia e distribuirci sopra lo zucchero ed il burro ben freddo a cubetti (e l'albume non montato). Lavorare l’impasto con due spatole e avvolgere in pellicola e tenere in frigo per 1 ora (io l'ho tenuto in frigo per tutta la notte; inoltre l'ho riposto in frigo lavorando già l'impasto a cilidri per non doverlo maneggiare ancora dopo). Lavorare ancora per qualche minuto fino ad
ottenere delle strisce d’impasto di circa 4 cm di diametro e tagliare a
fette regolari di circa 1,5 cm sistemandoli su una placca da forno
imburrati e infarinati. Cuocere a 220° (io li ho cotti per circa 10' o comunque quando i bordi hanno cominciato a dorare).

Foto di Exzio - Runner gray in lino ERCreazioni
Benché propri del comune di Piuro, sono considerati un dolce caratteristico dell'intera Valchiavenna e solitamente chiudono il pasto nei ristoranti tipici. Sono stati dichiarati un prodotto agroalimentare tradizionale della Lombardia.

La ricetta rimane comunque un segreto di stato... Si dice che l'arcano fosse il fatto che un tempo le vecchiette masticassero l'impasto per renderlo più omogeneo prima di cuocere i biscotti...Speriamo che non sia così!!! Blèèèèèè!!! :-)

Le informazioni storiche le ho trovate tutte qui.

Foto di Exzio - Runner gray in lino ERCreazioni

…o tortino di zucca che in questo periodo dell’anno calza a pennello. Il nusät è un piatto tipico dell’Oltrepò Pavese le cui origini risalgono addirittura al Medioevo; il quel periodo era servito durante la sera delle Sette Cene (cena di magro, ma con ben sette portate, tra le quali, appunto, il nusät), che s’imbandiva l’antivigilia di Natale, per poter affrontare al meglio il digiuno eucaristico. Il nome deriva da un termine dialettale che sembrerebbe alludere alla noce moscata. Con il tempo si cominciò ad impreziosire il tortino con gherigli di noce e poi, via via, con molti altri ingredienti, anche dolci, che a mano a mano hanno trasformato la ricetta originale in molteplici versioni. Io ho aggiunto i semi di zucca tostati.

La ricetta è stata tratta dal numero di ottobre 2012 de La Cucina Italiana.

Ingredienti per 8 persone:

800 g circa di polpa di zucca
60 g di grana grattugiato
60 g di pangrattato (più un po’ per lo stampo o gli stampini)
1 uovo
1 cipolla
noce moscata
2 noci di burro più un po’ per imburrare lo stampo o gli stampini
olio extra vergine di oliva
sale
pepe nero
semi di zucca Melandri Gaudenzio


Lessate la polpa della zucca in acqua per circa 15, oppure cuocetela in forno a 180°C per circa 40’ o al vapore per 20'. Sbucciate intanto la cipolla e affettatela. Sciogliete in una padella 2 noci di burro con 40 g di olio extra vergine di oliva e rosolatevi lentamente la cipolla, per circa 8’. Spegnete, levate la cipolla e tenete da parte il condimento. Schiacciate la zucca con uno schiacciapatate e raccogliete la polpa in una ciotola. Unitevi l’uovo, il grana, il pangrattato e la noce moscata. Aggiustate di sale e pepe e amalgamate bene il tutto. Aggiungete poi il condimento e mescolate bene. Imburrate uno stampo tondo con bordi alti (io ho usato 6 ramequin) e spolverizzate con il pangrattato; versatevi il composto e decorate con i rebbi di una forchetta. Infornate a 150°C per circa 35’. Servite decorando con gherigli di noce o, come nel mio caso, da semi di zucca o con ciò che vi suggerisce la fantasia… 


Mamma mia, quanto sto correndo in questi giorni! Mi dico sempre “la settimana prossima dovrei essere più tranquilla”, poi ti capitano immancabilmente una marea di imprevisti che ti fanno trottare più del solito; ecco…la settimana prossima dovrei essere più tranquilla…speriamo! Questo fine settimana poi è stato più impegnativo del solito. Iris ha avuto la sua prima influenza, quindi vi lascio immaginare il mio stato. Avrei dato una gamba per star male al suo posto. Nelle poche sue ore di sonno, invece di riposare a mia volta, ho sentito la necessità di cucinare, per distrarmi un po’. Ecco quindi queste tartellette, un antipasto sfiziosissimo realizzato appositamente per il contest di Tery, di Peperoni e Patate in collaborazione con Formaggi dalla Svizzera:

Ingredienti per 4 persone:
250 g circa di pasta brisée
150 g di filetto di salmone
250 g di ricotta
80 g di Sbrinz DOP
1 rametto di timo
sale
pepe

Preparate la pasta brisée e ponetela in frigorifero a riposare per mezz’ora. Intanto private il filetto di salmone della pelle, cuocetelo al vapore o alla piastra (come preferite) e riducetelo a pezzetti. In una ciotola mescolate la ricotta al salmone, aggiungete le foglioline di timo, aggiustate di sale e pepe. Rivestite 4 stampini per tartellette con carta forno; adagiatevi la pasta brisée stesa a sfoglia sottile. Bucherellatene il fondo, riempitele con la farcia di ricotta e salmone e spolverizzate il tutto con lo Sbrinz DOP grattugiato. Con la pasta avanzata ricavate delle striscioline con le quali andrete a decorare ogni tartelletta come più vi piace (io ho realizzato la classica griglia). Ponete a cuocere in forno a 185°C per 15-20’ circa.

Sembra ieri che ci siamo conosciuti. Tu giocavi nella stessa squadra di calcio dei miei amici. La domenica pomeriggio, presa dalla noia, venivo sempre a vedervi giocare ed un giorno il destino ha voluto che mi accorgessi di te, ma tu nulla...mi ero presa una cotta colossale ma, ai tuoi occhi, sembravo trasparente (e dire che non sono poi così piccola). Poi le mie preghierine sono state ascoltate. Ti ruppi un piede (non a causa mia, è...) e, non potendo partecipare alla partita, stavi fuori a tifare i tuoi compagni di squadra, proprio accanto a me...stavi parlando con un amico quando, ad un tratto, ti sei reso conto del mio sguardo appiccicato al tuo...il mio viso, in quel momento, credo abbia cambiato cinquanta sfumature di rosso...ho abbassato immediatamente gli occhi, imbarazzatissima...poi i nostri amici hanno fatto il resto, scambiando i nostri numeri di cellulare affinchè uscissimo insieme. E da lì siamo stati inseparabili. La convivenza quasi immediata, il matrimonio dopo due anni ed Iris, il frutto del nostro amore, arrivata otto mesi fa. Oggi, amore mio, è il tuo compleanno, ed io lo voglio festeggiare cantandoti (come tu sai) questa splendida canzone:

....
Sai perché parlo sempre di te
con i miei amici i miei amici i miei amici
sai perché quando dormo con te
quasi quasi trattengo il respiro
mentre ridi e dici
ma tu sei qui per me

Sei felice

sono felice sì, sì
buon compleanno ora spegnimi

Sai perché parlo sempre di te

con i miei amici i miei amici i miei amici
sai perché quando parlo con te
spero che sia sincero che si avveri ogni più profondo desiderio
sai di acqua di mare sai di vento
mentre ridi e dici
tutto quello che vuoi

Dimmi chi sei
amo te
volevo dirtelo
per il tuo compleanno

E ora vi lascio questa ricetta. Vi prego, provatela perché è goduria allo stato puro! Credo sia una delle crostate più buone che abbia mai fatto (parola di mio marito)! La ricetta l’ho trovata sul libro “Piacenza – il territorio e la cucina temporanea”, io però l’ho modificata un pochino... Se lui fosse un dolce, sarebbe proprio come questa crostata: delicata, particolare, con quella nota di caffè che conferisce al dolce un sapore unico.
 
Per la sfoglia:
250 g di farina 00
125 g di burro
75 g di zucchero a velo
1 uovo intero
1 stecca di vaniglia Bourbon del Madagascar (che ho in casa grazie ai miei cognatini e ai loro viaggi esotici…)

Per la crema al caffè:
140 g di burro
150 g di zucchero di canna
150 g di latte
5 uova
40 g di mandorle tritate
3 cucchiai di farina
3 caffè ristretti

Preparate la sfoglia disponendo nella planetaria (o sulla spianatoia) la farina a cratere, aggiungete il burro ridotto a pomata, l’uovo, lo zucchero a velo e i semini della vaniglia. Impastate fino ad ottenere una palla omogenea. Imburrate e infarinate una tortiera dal diametro di 28 cm, stendete la pasta e foderatela. Cuocetela in bianco (aiutandovi con i fagioli secchi o gli appositi pesini) in forno caldo a 200°C per 20’. Preparate intanto la crema al caffè: sbattete con le fruste in una ciotola 3 tuorli con 100 g di zucchero. Quando il composto sarà bianco e spumoso, aggiungete 100 g di burro fuso e i caffè. Continuate a sbattere fino ad ottenere un composto omogeneo. In un’altra ciotola sbattete 2 tuorli con 50 g di zucchero; quando il composto sarà bianco e spumoso, aggiungete i 3 cucchiai di farina setacciata, le mandorle tritate finemente, il latte e 50 g di burro fuso. Continuate a sbattere con la frusta fino ad ottenere un composto omogeneo. Unite e mescolate i due composti. Versateli quindi sulla base cotta in precedenza e ancora nella tortiera. Mandate in forno caldo a 120°C per 30’.


Questa è stata una delle torte preparata per il mio amore per il suo compleanno...è passato un po' di tempo e la pubblico solo ora...sorry! Dico "una delle torte" perchè il signorino se ne è beccate ben tre! Una per lui personale (questa), una per i colleghi ed una per i compagni di squadra...dite niente???? :-)))
La ricetta l'ho trovata su un vecchio numero de La Cucina Italiana ed è dello Chef Fabio Granata, del ristorante l'Arsenale di Cavenago d'Adda (Lo). Tra le altre cose è vicino a casa mia! Se passate da queste parti, fateci una capatina perchè credo sia uno dei migliori ristoranti del Lodigiano!

Ecco la ricetta:

Pasta frolla:
300 gr di farina 0
200 gr di burro
100 gr di zucchero di canna
3 uova
scorza di limone grattugiata
sale

Crema:
100 gr di latte
30 gr di zucchero semolato
25 gr di pistacchi di Bronte tenuti in freezer una notte
12 gr di farina 00
un tuorlo

Per completare:
300 gr di lamponi (io 250 gr)
granella di pistacchi
zucchero a velo

Preparate la pasta frolla impastando la farina con lo zucchero, il burro morbido, i tuorli, un pizzico di sale e una scorza di limome grattugiata. Avvolgete la pasta nella pellicola e fatela riposare in frigo per un'ora (io l'ho preparata la sera prima). Stendete la pasta e rivestite una pirofila imburrata e infarinata. Ritagliate un disco di carta da forno e disponetelo sulla pasta, poi coprite con fagioli secchi e infornate a 175°C per 10'. Sfornate, eliminate carta e fagioli e cuocete per altri 8-10' (vedete voi in base al vostro forno). Preparate poi la crema, frullando i pistacchi tolti dal freezer con il latte, metteteli in un pentolino poi portate a ebollizione. Mescolate tuorlo, zucchero e farina, unite il latte e riportate sul fuoco. Mescolate con una frusta fino far a riprendere il bollore, dopo un paio di minuti spegnete a fate raffreddare. Distribuite la crema sulla torta fredda aiutadovi con una spatolina di silicone, completate con i lamponi, una spolverata di zucchero a velo e la granella di pistacchi.



Oggi voglio parlare con Te. Non avere paura, non farò il tuo nome, nessuno sa chi sei, voglio solo dirti due cose, scambiare due chiacchere, solo io e Te. Stamattina, quando mi hai detto quello che ti era successo, non ho sentito più la terra sotto ai piedi. Le mie gambe sono diventati molli, tremanti e un nodo si è subito formato in gola. Che cazzo stai combinando? Mi verrebbe da urlarti che ti odio, ma mentirei a me stessa. Che sei pazzo, questo si sa, ma non credevo fino a questo punto. Devo scrivere, devo scrivere se no rischio di impazzire anch’io. Perchè non mi sono accorta di niente? Io ti vorrei salvare, ma non solo io (io, io, io). Chi ti sta accanto tutti i giorni ti vorrebbe salvare la vita! Persone come te non nascono tutti i giorni! Ricordati che quello che per te è niente, per noi è tutto! Hai un baco, un virus, ma si può guarire! Non devi tenerti tutto addosso, impara a parlare, a dividere, a non tenerti tutto dentro. Vomita addosso quello che hai, quello che senti a noi che ti stiamo accanto, a noi che ti vogliamo bene. Facci sentire utili, ti prego...ti scongiuro...ti supplico. Non voglio più sentirti dire quelle parole crudeli, fai parte di noi e devi continuare a farlo ancora per un bel pezzo mio caro...

Questo dolce è per te, visto quanto sei goloso... 

Ingredienti:

230 g di mandorle tritate non in polvere fine
200 g di cioccolato fondente al 50%
75 gr di cacao amaro in polvere
350 gr di zucchero
370 gr di burro
370 gr di uova
2 bicchierini di liquore Strega


Preparazione:
Montare a spuma le uova con lo zucchero finchè il composto scrive. Nel frattempo, sciogliere il cioccolato a bagno-maria oppure nel forno a microonde a bassa potenza. Quando il cioccolato è fuso per metà, aggiungere il burro e riscaldare finchè il composto è completamente fuso e fluido. Aggiungerlo alla montata di uova, rimescolando con delicatezza dall’alto verso il basso. Versare le mandorle ed il cacao ben setacciato. Infine, completare con il liquore Strega. Imburrare ed infarinare una tortiera da 26 cm. Versare l’impasto ed infornare.
Cottura: 160°C per circa 40-45 minuti.

Ricetta tratta da La Cucina Italiana - maggio 2009



Incredibile come cambino le nostre abitudini, le nostre vite nel giro di pochi anni. Sembra ieri che non aspettavo altro che l'arrivo del fine settimana, del venerdì e del sabato sera in particolare, per andare a ballare con gli amici...ed ora? Attendo con brama il week-end solo per riposare! Il sabato sera andrei a letto con le galline! Altro che febbre del sabato sera... Prima, a cena, c'è mancato poco che mi addormentassi nel piatto! E' stata una settimana lunga e sfiancante, sotto tutti i punti di vista. Vorrei poter staccare la spina e dormire per almeno una settimana intera, ma non è possibile. Vabbè, cercherò di sopravvivere...

Colgo l'occasione per segnalarvi il nuovo numero di Progetto-9...correte a sfogliarlo! Mi trovate alle pagg. 112-113!
Ora però vado a letto, ma prima vi lascio questa ricettina al volo e... good night!

Ingredienti per 4 persone:
240 g di riso Carnaroli
400 g di radicchio rosso
2 l di brodo vegetale
16 scampi
parmigiano reggiano
olio extra vergine di oliva
1 scalogno
sale
pepe
Scaldate il brodo vegetale e tuffatevi gli scampi interi. Mondate e lavate il radicchio, asciugatelo e tagliatelo a striscioline. Tagliate finemente anche lo scalogno. In una pentola fate rosolare lo scalogno e il radicchio in 2 cucchiai d’olio. Aggiungete il riso e fate tostare per 5 minuti; continuate a cuocere per 10’, bagnando poco alla volta con il brodo e aggiustando di sapore durante la cottura. Nel frattempo sgusciate le code degli scampi; unitele al riso un paio di minuti prima di ultimare la cottura e mantecare con dell’altro olio e il parmigiano. Servire…

Come vi avevo promesso, eccomi a raccontarvi della carrambata, terminata solo poche ore fa! La Tata avevo già avuto il piacere d’incontrarla, ma la dolce Paola mi mancava! E’ stato un enorme piacere incontrarle, peccato solo per poco tempo… il bello di questi incontri è che le persone sono proprio come te le immagini! Sia con Debora che con Paola è stato amore a prima vista! Sapete quando c’è proprio il feeling? Ecco… il tempo poi è stato dalla nostra parte…si preannunciava una giornata grigia e piovosa invece, poco dopo mezzogiorno, ora del nostro incontro, le nubi si sono aperte per lasciare spazio ad un sole pazzesco! I miracoli di noi foodblogger… eheheheheh!

Eccoci qui! Da sx Paola, Debora con in braccio la piccola Iris ed io!



E ora passiamo allaa ricetta che ho trovato sul blog Croce e Delizia, che a sua volta ha preso ispirazione da una ricetta dell'Artusi - Offelle di marmellata. Vi riporto di seguito la Sua ricetta pari pari, con le mie modifiche tra parentesi.


 
Per il ripieno:
Mele, 2
Zucchero, 40g
Acqua, un bicchiere
Succo di mezzo limone
Cannella in polvere


Per la pasta frolla:

Farina, 250g (per me farina 00
Uova, 1
Tuorli d'uovo, 1
Zucchero, 110g
Burro, 125g
Buccia di limone grattugiata


Preparate la pasta frolla e lasciatela riposare in frigorifero.
Sbucciate e tagliate le mele a fettine sottili, mettetele in una casseruola mescolandole con il succo di mezzo limone e ponetele sul fuoco con un bicchiere di acqua - se bollendo rimanessero troppo asciutte, aggiungetene dell'altra. Quando sono spappolate, aggiungete lo zucchero e un pizzico di cannella e poi assaggiate se il dolce è giusto - le mele, a seconda della maturità, possono essere più o meno acide.Nel frattempo stendere la pasta frolla sottile - 4mm circa - e ricavatene delle formine utilizzando uno stampo rotondo e smerlato: un disco sotto e un disco sopra, e in mezzo la marmellata, inumidendo gli orli affinchè si attacchino bene. Infornate a 180° per circa 15 minuti. A cottura ultimata spolverizzate i biscotti con lo zucchero a velo.

Con le dosi indicate a me è avanzata una quantità abbondante di ripieno. Con una confezione di pasta sfoglia rettangolare, ho realizzato queste sfogliatine, davvero semplici e gustose!





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Mi chiamo Chiara, ho 44 anni e ho aperto questo blog di cucina nel 2010, con la
speranza di rendermi utile a chi, come me, non sapeva cucinare nemmeno un uovo.
Mi sono "costruita" da sola, con tenacia e curiosità, ma i consigli e l'esperienza di mia madre mi hanno aiutata in maniera decisiva.
Il mio background di esperienze professionali e personali mi ha portato a creare una mia modalità con la quale divulgare l'importanza del cibo, sotto ogni suo aspetto.

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