Kucina di Kiara
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Piatti e ciotola Green Gate

Oggi prepariamo un piatto semplice ma di effetto (i vostri ospiti ne saranno felici): la vellutata di lenticchie rosse. Questo legume si presta molto bene come base per gustose zuppe e vellutate, poiché ha la tendenza a sfaldarsi in cottura.
Non necessitano di ammollo, basta sciacquarle e cuocerle. Sono deliziose abbinate a curcuma, curry e zucca e, grazie al loro caratteristico colore rosso-arancio, rendono invitante qualsiasi piatto.
Per questa preparazione vi consiglio di usare le lenticchie rosse Melandri Gaudenzio.
Tempo fa preparai questo delizioso dahl indiano, giusto per darvi qualche altro spunto.
Per preparare la versione base della vellutata di lenticchie rosse mettete in una pentola una cipolla, una carota, una costa di sedano (per me BioExpress) tritata con un paio di cucchiai d’olio. Fate soffriggere e aggiungete 200 g di lenticchie rosse, 4 bicchieri di brodo vegetale e una foglia d’alloro. Fate cuocere per 15-20 minuti finché le lenticchie non sono tenere e sfaldate, salate e frullate con un frullatore ad immersione. Aggiungete eventualmente altra acqua oppure fate addensare sul fuoco fino a raggiungere la consistenza desiderata. Io ho aggiunto qualche cucchiaio di panna fresca.
Alla vellutata ho accompagnato dei crostini di pane e dei gamberi, semplicemente scottati in padella. Infine, per un tocco di colore e sapore in più, qualche grano di pepe rosa. Servite con un giro d'olio extra vergine a crudo.



Tovaglietta, piatto e tazze Green Gate

Gli occhi di bue al cacao sono dei biscotti golosissimi facili da preparare in casa e danno una gran soddisfazione anche a chi è alle prime armi in cucina. Perfetti per una merenda sfiziosa o per una colazione super golosa. Buoni, friabili e belli da vedere, sono una ricetta assolutamente da provare.
Ho provato a fare la versione classica, bianca, secondo una ricetta di Alda Muratore parecchio tempo fa. Trovate qui la ricetta.



Ingredienti per 10-12 occhi di bue

Per la pasta frolla al cacao
165 g di farina 00
95 g di burro
85 g di zucchero
2 tuorli
1 g di lievito per dolci
9 g di cacao amaro
un cucchiaio di estratto di vaniglia

Per la farcitura
30 g di Fiordifrutta Rigoni di Asiago Mandarino e Curcuma

Per la ganache
60 g di cioccolato al latte
60 ml di panna fresca
un cucchiaino di miele Mielbio Rigoni di Asiago

In una terrina, impastate il burro morbido con lo zucchero, quindi incorporate un pizzico di sale e i tuorli. Aggiungete la farina setacciata con il lievito (facoltativo), l'estratto di vaniglia e il cacao, quindi impastate brevemente, avvolgete l'impasto nella pellicola e fate riposare in frigorifero per almeno un'ora.
Trascorso il tempo necessario, stendete la pasta frolla con il mattarello a uno spessore di circa 4-5 mm. Ritagliate dei dischetti con un coppapasta da 5 cm, calcolando due dischetti per ogni occhi di bue.
Dividete gli occhi di bue su due teglie rivestite da carta da forno. Praticate un foro con un coppapasta da 3-4 cm al centro dei dischetti della prima teglia, ottenendo degli anelli.
Infornate a 180°C per circa 12-13', estraendo la teglia con gli anelli un paio di minuti prima dell'altra.
Lasciate raffreddare completamente i biscotti.
Capovolgete i dischi e spalmateli, metà con la Fiordifrutta Rigoni di Asiago Mandarino e Curcuma
o marmellata di vostro gradimento, quindi sovrapponete gli anelli, facedoli aderire.
Per la ganache, tritate il cioccolato e mettetelo in una ciotola, poi fate bollire la panna in un pentolino con il miele e versatela bollente sul cioccolato. Mescolate accuratamente con una spatola morbida fino a ottenere una crema liscia e omogenea.
Farcite la cavità degli occhi di bue con la ganache, utilizzando una sac-à-poche.


 
 


Oggi la ricetta di una delle mie donne preferite in cucina, Lorraine Pascale.
La particolare lavorazione trasforma un semplice filone di pane in una grande spiga. La mia non è impeccabile, ma con un po' d'immaginazione si può arrivare alla perfezione! :-)

Ingredienti per un pane spiga:
275 g di farina bianca forte (più un altro po' per infarinare e spolverare)
1 cucchiaino scarso di sale (più un altro po' da cospargere)
2 cucchiaini di lievito secco attivo
150-185 g di acqua tiepida
1 cucchiaino di olio extra vergine di oliva

Mettete in una capiente ciotola la farina, il sale e il lievito.
Aggiungete acqua a sufficienza per ottenere un impasto morbido, unite l'olio e mescolate fino a che l'impasto comincia ad amalgamarsi. Per una lavorazione a mano ci vorranno almeno 10', con la planetaria sono sufficienti 5'.
Spolverate con la farina una teglia capiente, date alla pasta la forma di una palla in modo che la superficie sia liscia e tesa, quindi tiratela con le mani formando una baguette lunga e sottile (più sottile di una normale baguette, perchè lievitando si gonfierà).
Coprite la teglia con una pellicola, sigillando bene i bordi. Fate lievitare in un luogo caldo per circa 1 ora o fino a quando il volume della pasta sarà raddoppiato.
Scaldate il forno a 200°C.
Spolverate il pane lievitato con un po' di farina. Mettete il filo di pane con un'estremità rivolta verso di voi (ossia per il lungo) e, iniziando dall'estremità più distante, tenete un paio di forbici parallele al pane, quindi inclinatele a 45°. Praticate un taglio ampio a 10 cm dall'estremità, quasi come se voleste tagliare via quel pezzo (lasciandolo però attaccato, mi raccomando), quindi prendete questo pezzo e spostatelo sulla sinistra.
Praticate un altro taglio circa 10 cm sotto la base del taglio precedente e spostae verso destra quest'altro pezzo. Continuate alternando i pezzi in questo modo fino a raggiungere l'altra estremità del pane.
Cospargete con farina e sale. Spruzzate un po' d'acqua nel forno per creare un po' di vapore (fate 8-10 spruzzi). Infornate per 25' o finchè il pane è cotto.



Photo by @unicuique.p
Forse non tutti li conoscono e allora eccomi qui per le presentazioni ufficiali. I blondies nascono come "fratelli" chiari dei brownies, i famosi dolcetti americani al cioccolato. Questa versione non prevede cioccolato fondente o al latte, ma il più dolce cioccolato bianco. Inoltre il cioccolato non è sciolto nell'impasto, ma presente in pezzetti per dare quel tocco di consistenza che funziona molto bene in questo dolce. Nella mia versione, ho arricchito il tutto con una pioggia di granella di pistacchio Sciara, prodotto ottenuto dalla sfarinatura di pistacchio sgusciato.
Detto questo.... no, ma avete visto la bellezza di queste foto?? Purtroppo non sono io l'autrice di tutto ciò, anche se solo il Signore sa quanto mi piacerebbe arrivare a certi livelli. Il fotografo in questione è il bravissimo @unicuique.p
Vi consiglio di farvi un giro sulla sua pagina ufficiale, così da vedere un po' di bellezza seria.


E ora passiamo alla ricetta:

2 uova intere
80 ml di olio di semi
200 g di zucchero di canna
150 g di burro
300 g di farina 00
1/2 bustina di lievito per dolci
100 g di noci tritate
50 g di granella di pistacchio Sciara
100 g di cioccolato bianco tritato
un pizzico di sale

Sbattete le uova con lo zucchero, unire l'olio a filo e il burro fuso. Incorporate la farina e il lievito setacciati, un pizzico di sale e mescolate bene. Aggiungete infine le noci tritate, la granella di pistacchio e il cioccolato bianco tritato.
Trasferite l'impasto in una teglia rettangolare, rivestita da carta da forno (oppure imburrata e infarinata), quindi cuocete in forno a 180°C per 30'.
Quando i blondies saranno pronti, lasciarli raffreddare su una gratella.
Tagliarli a quadrotti e, se vi piace, spolverizzarli di zucchero a velo (per me lo zucchero era più che sufficiente...).




Eccoci al consueto appuntamento mensile con la cucina tradizionale italiana. Per questo 2 ottobre (tra l'altro auguri a tutti i nonni del mondo), noi de L'Italia nel Piatto abbiamo pensato di proporvi come tema "Un piatto diVino", dove appunto la bevanda degli dei la fa da padrone.
Per la Lombardia ho pensato di proporvi questo delizioso brasato allo Sforzato. Come molti già sanno, la Valtellina è la zona con la più alta concentrazione di prodotti agroalimentari a marchio europeo e a livello enogastronomico vanta innumerevoli prodotti di nicchia. Vigneti terrazzati ne caratterizzano il meraviglioso paesaggio e tra questi spicca la coltivazione di uva Nebbiolo, da cui nascono vini rossi corposi come lo Sforzato (o Sfurzat) di Valtellina DOCG.
Da qui la ricetta semplice della tradizione valtellinese.


1 kg di carne di manzo per brasato
100 g di farina 00
olio extra vergine di oliva
un gambo di sedano bio Bioexpress
1 carota bio BioExpress
1 cipolla di Sermide
10 bacche di ginepro
1 foglia di alloro
3 chiodi di garofano
100 g di concentrato di pomodoro
1 lt di Sforzato di Valtellina DOCG
sale
pepe

Infarinare la carne e farla rosolare in una pentola con i bordi alti, con tutti gli aromi nell'olio caldo.
Unire le verdure tagliate a cubetti, il pomodoro e rosolare per 10 minuti.
Aggiungere la farina rimasta e bagnare con lo Sforzato.
Cuocere a fuoco dolce per almeno un'ora.
A cottura ultimata, togliere la carne e passare al mix la salsa, aggiustando di sale e pepe.
tagliare a fette la carne e napparla con la salsa.

Ma ora vediamo cosa propongono le altre regioni d'Italia.



 
Valle d'Aosta: Risotto con riduzione al Torrette
Piemonte: Brasato al Barolo
Liguria: Sarago al Vermentino
Lombardia: Brasato allo Sforzato di Valtellina DOCG
Trentino Alto Adige: Spitzbuben
Veneto: Risotto all’Amarone
Emilia Romagna: Sogliola al vino
Toscana: Spaghetti briachi
Marche: Filetto di branzino al limone con salsa al vino Passerina
Umbria: Umbricelli al Sagrantino con ragù bianco di piccione
Lazio: Ciambelline al vino rosso
Abruzzo: Tarallucci al vino
Molise: Torta alla Tintilia vino del Molise
Campania: Coniglio all’ischitana, profumato al vino Coda di Volpe del Sannio 
Puglia: Minchiareddhi
Basilicata: Paparotta lucana
Calabria: I cannariculi
Sicilia: Scaloppine di Manzo al Marsala
Sardegna: Tonno in agro

Tovaglietta e Tazza Green Gate

Oggi facciamo un salto alle isole Baleari. Ho avuto la fortuna di assaggiare questo dolce tipico, durante la mia ultima vacanza a Ibiza. Per due volte, a colazione, ci hanno servito questa brioche friabile e leggera, dalla caratteristica forma a spirale, farcita con crema o marmellata di zucca. Fantastica! Ho provato a rifarla a casa, seguendo una ricetta trovata su un vecchio numero de La Cucina Italiana. Ne sono uscite due spirali, di cui una lasciata liscia e una farcita con Fiordifrutta alle Pesche Rigoni di Asiago. E la colazione è servita!



500 g di farina 0
75 g di zucchero semolato
10 g di lievito di birra
2 uova
sale
strutto (io l'ho sostituito con burro)
olio extra vergine di oliva
zucchero a velo

Impastate 100 g di farina con il lievito disciolto in 100 g di acqua. fate lievitare questo impasto madre per almeno 4 ore.
Unite a questo impasto la farina restante, le uova, lo zucchero e un pizzico di sale.
Amalgamate bene, unendo altri 50 g di acqua e 2 cucchiai di olio e lavorate l'impasto finchè non diventa omogeno e molto elastico.
Spezzate l'impasto in due pezzi (o più se volete preparare dei dolci più piccoli), ungete con un poco d'olio il piano di lavoro, poi stendete la pasta in uno strato il più sottile possibile (non farete fatica), quasi trasparente.
Spalmate la pasta con abbondante strutto (o burro ammorbidito), circa 60 g o poco più, aiutandovi con una spatolina.
Arrotolate la pasta a serpentone, in una striscia, che disporrete poi su una teglia coperta con carta da forno, in forma di spirale ben allargata. Con questa quantità di impasto otterrete due spirali di 22 cm di diametro.
Lasciate lievitare i dolci finchè non raddoppiano il volume: almeno per 3-4 ore, meglio se più a lungo, fino a 12 ore, proprio come avviene a Maiorca.
Spruzzate la superficie con un po' d'acqua e infornate a 180-200°C per circa 15'.
Servite spolverizzato di zucchero a velo.

Provate a chiudere gli occhi.
Non sbirciate, mi raccomando.
Immaginate di essere su un'isola deserta.
Il rumore delle onde come musica in sottofondo, il sole che vi accarezza gentilmente la pelle, la sabbia che, come velluto, vi avvolge delicatamente...
...ecco, dopo tutto questo lavoro ci vorrebbe qualcosa da mettere sotto i denti, che ben s'intoni alla scena. Cosa desiderare se non della frutta esotica? Io l'adoro, e voi?
Da oggi però non è necessario sognare tutto questo per gustarsi qualche succoso frutto esotico. A noi amanti del genere, ci ha pensato il marchio F.lli Orsero, sinonimo di frutta di qualità Extra Premium.
F.lli Orsero garantisce un’altissima qualità del prodotto grazie alla gestione e al controllo dell’intera filiera: dalla produzione fino all’arrivo sul punto vendita, sempre in ottime condizioni di freschezza.
Ma torniamo alla nostra frutta esotica.
Potrete scoprire di più sui prodotti "Maturi al punto Giusto" di F.lli Orsero, semplicemente cliccando qui.
Ad aspettarvi: Avocado, mango, papaya, frutto della passione e bananito, frutti esotici confezionati in un pack moderno e funzionale, arricchito da informazioni nutrizionali, suggerimenti di utilizzo e un QR code che porta ad un video che spiega come gustare il frutto prescelto.
Ma entriamo nel dettaglio.
L'avocado (uno dei miei preferiti) ricco di grassi monoinsaturi, consumandolo abitualmente aiuta a tenere sotto controllo i normali livelli di colesterolo nel sangue. Contribuisce inoltre al mantenimento di una pelle sana ed elastica grazie all’elevata presenza di vitamina A.
La papaya, ricca di vitamina A e C, è il frutto ideale anche a colazione.
Il Passion Fruit, o maracuja, dalla polpa morbida e gelatinosa, ricca di sali minerali preziosi per il nostro organismo, quali ferro, magnesio, potassio e fosforo, contiene anche diverse vitamine (in particolare A e C), essenziali per la buona salute della nostra pelle. Inoltre è un’ottima fonte di fibre che contribuiscono al normale funzionamento intestinale.
I bananito, infine, ricchissimi di potassio e così carini da vedersi e pratici da portare con sé fuori casa, a scuola o al lavoro.
“Maturi al punto Giusto” di F.lli Orsero rende l’esotico di qualità accessibile a tutti.
Con questo nuovo prodotto il consumatore è certo della qualità che mangia, con tante, dettagliate informazioni che lo aiutano a consumarla al meglio.
Di seguito vi lascio una delle infinite idee con le quali utilizzare al meglio uno dei frutti esotici sopra descritti.



Ho pensato di lasciarvi la ricetta della TORTA ROVESCIATA AL MANGO.

Ingredienti per uno stampo da 24 cm

• 3 uova intere

• 200 g di zucchero di canna

• 100 g di burro

• 2 mango “Maturi al punto Giusto” di F.lli Orsero

• 200 g di farina 00

• 1/2 bustina di lievito per dolci

• un cucchiaino di estratto di vaniglia

Sbattete con le fruste elettriche le uova con lo zucchero di canna, poi aggiungete il burro sciolto (tiepido) e l'estratto di vaniglia. Aggiungete la polpa di un mango grattugiato e, infine, la farina, con il lievito setacciati.
Imburrate e spolverizzate con un po’ di zucchero di canna il fondo di una tortiera dai bordi già imburrati e infarinati (meglio se a cerniera con il fondo removibile).
Tagliate l’altro mango a spicchi e disponeteli sulla base dello stampo e poi versate sopra l’impasto. Cuocete a 190°C per circa 40 minuti (fate sempre la prova stecchino prima di sfornare).
Aspettate qualche minuto, poi capovolgete la torta su un piatto da portata e sformatela (se aspettate troppo, rischiate di non riuscire nell'intento).


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Mi chiamo Chiara, ho 44 anni e ho aperto questo blog di cucina nel 2010, con la
speranza di rendermi utile a chi, come me, non sapeva cucinare nemmeno un uovo.
Mi sono "costruita" da sola, con tenacia e curiosità, ma i consigli e l'esperienza di mia madre mi hanno aiutata in maniera decisiva.
Il mio background di esperienze professionali e personali mi ha portato a creare una mia modalità con la quale divulgare l'importanza del cibo, sotto ogni suo aspetto.

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