Kucina di Kiara
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La ricetta di questo primo piatto l’ho vista in tantissimi blog, non l’avevo mai provata ma era sempre lì, in considerazione… è un primo piatto salutare nel quale i broccoli sono i protagonisti. Non mi è mai piaciuta questa verdura, ma nel corso degli anni, crescendo e sentendo ad ogni angolo che broccoli, cavoli, cavoletti, verze ecc… la fanno da padrone anche nella campagna di prevenzione ai tumori, mi sono autoconvinta che, oltre a fare bene, non sono nemmeno poi così tanto male… questo piatto l'ho gustato insieme alla mia inseparabile Amica Paola!!!!!!!!
La ricetta l'ho trovata qui!
Nei prossimi giorni vi sommergerò di ricette tratte dal nostro pranzo natalizio... più cena natalizia... più pranzo di Santo Stefano... credo di aver messo su una trentina di chili, mannaggia alla buona cucina!!!! Ahahahaha!!!! Ovviamente tutto quello che posterò non sarà solo frutto della mia cucina, ma anche di quella di Giannina, Magda, Elisa, Teresa.....


I tarallini sono uno dei nostri snack preferiti! Al posto dei popcorn, sul divano, spesso e volentieri finiscono interi sacchetti di tarallini acquistati al supermercato! Visto che in dispensa è finita l’ennesima scorta, mi sono ricordata di questa ricetta della cara Ornella Ammodomio. L’avevo già sperimentata tempo fa, ieri mi sono riproposta.

Riporto qui di seguito la sua ricetta, seguita pari pari:

500 gr. di farina
150 gr di olio extra vergine di oliva
vino bianco q.b.
sale q.b.

Mettere la farina sulla spianatoia mescolarvi il sale, formare al centro una conchetta ed aggiungere l’olio, impastare con il vino bianco tiepido, fino ad ottenere un impasto sodo ma non duro.Ricavare dall’impasto dei bastoncini e poi da questi i tarallini. Cuocere i tarallini poco per volta in acqua bollente per qualche minuti, scolarli con il mestolo forato quando salgono a galla ed adagiarli su un vassoio coperto da un canovaccio. Se possibile far riposare i taralli anche mezza giornata, prima di infornarli altrimenti.... Infornare tutto a 250° fino a doratura.

Questa è la ricetta base, i Taralli possono essere insaporiti in vari modi aggiungendo all'impasto gli aromi che si desidera. Per quelli alla cipolla per esempio, faccio rosolare un po' di cipolla affettata sottilmente nell'olio che poi uso nell'impasto. Sono buonissimi anche fatti con la pasta per il pane, non troppo "cresciuta" a cui si può aggiungere altra farina se è troppo morbid.




La polenta è sempre stato uno tra i miei piatti preferiti anche se, ultimamente, la cucino di rado. L’altro giorno ho comprato due belle salsicce fresche pensando di prepararle con la cipolla, per la gioia di Ale (un po’ meno per la mia, visto l’alito pestilenziale che poi si ritrova…. Ahahahah); poi, invece, avendo ancora nel congelatore una bella porzione di funghi raccolti da Mario, mi son detta “perché non con la salsiccia e la polenta”? Così avrei assaporato anch’io le salsicce e avrei salvato l’alito di Ale! Le dosi sono molto approssimative, le ho cucinate rigorosamente “ad occhio” e sono venute buonissime!

250 gr di farina di granoturco per polenta bramata
2 salsicce
funghi tipo chiodini
1 cipolla
salsa di pomodoro
sale, pepe e aromi
vino bianco q.b.

Prima di tutto ho messo sul fuoco un pentolino antiaderente con ca. 750 cl di acqua e un po’ di sale grosso da cucina (allo scopo di prevenire la formazione di grumi); vi ho versato la farina quando l’acqua era ancora tiepida in modo da evitare un violento impatto con l’acqua bollente, versandola a pioggia e mescolando lentamente (queste indicazioni le riporto dalla confezione della polenta…). Ho seguito il tempo di cottura consigliato, che è di ca. 40 minuti. Nel frattempo, in un’altra pentola, in due cucchiai d’olio vi ho soffritto la cipolla tagliata a fettine sottili alla quale ho aggiunto la salsiccia spezzettata; l’ho rosolata bene per qualche minuto, sfumata con del vino bianco e unito i funghi. Ho mescolato bene il tutto, ho aggiunto qualche cucchiaiata di salsa di pomodoro (rigorosamente fatta in casa da Giannina), insaporito con del sale, pepe e un pizzico di trito di aromi vari. Pronta la polenta, pronto l’accompagnamento a base di salsicce e funghi: risultato ottimo!






Questo non è un primo tipicamente lodigiano, ma qui a casa piace sempre molto! Agli spaghetti, non me ne vogliate, preferiamo sempre la pasta corta e da qui la scelta delle mezze penne rigate; la ricetta l’ho presa pari pari dal “Cucchiaio d’argento” ma si accettano consigli, pareri e critiche per migliorare!

Una curiosità... credevo che questa pasta fosse una ricetta tipica romana, invece, leggendone la storia su Wikipedia ho scoperto che:

"Quando è nata l'amatriciana, Amatrice faceva parte del Regno delle Due Sicilie, dipartimento dell'Abruzzo Ultra. Contrariamente a quanto si pensi, dunque, non ha alcun legame storico con la città di Roma, all'epoca capitale dello Stato della Chiesa, ancorché sia ben apprezzata dai Romani. Essi l'hanno importata piuttosto tardi, dopo l'annessione delle Due Sicilie e dello Stato pontificio al Regno di Sardegna, dai pastori di Amatrice, i quali transumavano con le loro greggi nella campagna romana durante il periodo invernale ed erano soliti recarsi a Roma per vendere i loro prodotti caseari e le carni ovine e bovine.[senza fonte]
Invero prima di chiamarsi amatriciana, si chiamava gricia (o più propriamente griscia); questo nome deriva da un piccolo paesino a pochi chilometri da Amatrice, frazione del comune di Accumoli, di nome Grisciano. La griscia, ricetta antichissima (probabilmente precedente alla scoperta dell'America[senza fonte], da cui l'ortaggio rosso proviene), era ed è ancora conosciuta come l'amatriciana senza il pomodoro, anche se differisce per alcuni ingredienti. L'utilizzo del pomodoro con gli spaghetti fu descritto per la prima volta dal gastronomo francese Grimond de la Reyniére nel 1807 nell'Almanach des gourmandes: è probabilmente nel periodo della conquista napoleonica (1798-1814) che l'uso del pomodoro come sugo di condimento della pasta si diffonde lungo la penisola italica."

Ingredienti per 4 persone:

350 gr di spaghetti (io mezze penne rigate)
100 gr di guanciale o di pancetta
500 gr di pomodori (io pelati)
peperoncino
1 cipolla
olio
sale
pepe

In una casseruola spennellata d’olio mettete il guanciale (o la pancetta) a dadini e fate soffriggere. Appena il grasso si è completamente sciolto aggiungete la cipolla tagliata a fettine sottili, fatela diventare leggermente dorata e poi unite i pomodori spellati, privati dei semi e spezzettati, il peperoncino sminuzzato, un pizzico di sale e uno di pepe. Coprite e cuocete per circa 40 minuti aggiungendo, se occorre, un po’ d’acqua calda. Lessate in acqua salata la pasta, scolatela al dente e conditela con la salsa sul piatto da portata caldo.

Ebbene si... ce l'ho fatta! Ho partecipato al mio primo concorso ufficiale! Trattasi del Concorso "Verrine in rete", vi ho aderito con la ricetta della mitica foodblogger Sandra Salerno: "Uova in camicia con peperoni"... perchè questa scelta? Ovvio! Ho sempre amato gli ingredienti "primari": sono loro che danno vita alle più svariate ricette, come i colori. Essendo la mia vita intrisa di grafica e disegno, sono sempre rimasta affascinata, sin da piccola, dai colori primari e da quello che può nascere da un semplice ciano, magenta o giallo; così come in cucina: uova, farina, zucchero... quanti piatti si possono creare?!? Basta aggiugere un pizzico di fantasia ed il gioco è fatto!

Ovviamente vi sarete anche accorti della particolarità delle foto: per questo devo ringraziare Exzio e la sua di fantasia! Io ai fornelli e lui alla macchina fotografica! Potrebbe nascere una bella collaborazione... staremo a vedere! ;-D






Un’alternativa alla carbonara (che non mi viene mai buona, mai, mai, mai, uff……….) è questa pasta in giallo! Un po’ di colore in questo inverno grigio e freddo non guasta di certo! Ecco la ricetta:

Ingredienti per 4 persone:

300 gr. di pipe rigate
100 gr. di speck
parmigiano reggiano
una bustina di zafferano
prezzemolo
1 uovo
latte
olio extra vergine di oliva
sale
pepe

Tagliate a dadini lo speck e fatelo cuocere in una padella ben calda senza aggiungere altri grassi, finchè non sarà ben croccante. In una tazza sbattete insieme l’uovo con lo zafferano, due dita di latte e tre cucchiaiate di parmigiano, sale e pepe. Cuocete la pasta al dente, scola tela e versa tela nella padella con lo speck, mescolate bene poi, fuori dal fuoco, aggiungete il composto a base d’uovo e il prezzemolo tritato. Servire con un filo d’olio.


Domenica è sempre domenica…. Piove sempre di domenica! Oramai non guardo più nemmeno le previsioni del tempo perché già so… questa mattina però di acqua dal cielo non ne scendeva, ma l’aria pungente che tirava non lasciava presagire a nulla di buono…infatti… detto fatto: nevica! Per coccolarci un po’ e scaldarci il cuore, mi è sembrata la giornata ideale per fare queste splendide treccine la cui ricetta l’avevo segnata più di un anno fa, quando avevo appena scoperto il blog di Antonella, Croce e Delizia… amore a prima vista! Per la ricetta vi rimando a lei, non ho cambiato nulla… il risultato è stato soddisfacente e lo scopo è stato raggiunto: morale più alto e cuore scaldato! Preparo il thè… vi aspetto, ce né per tutti.




L’altra sera ho cucinato questa pasta, ispirandomi ad una ricetta trovata su internet che prevedeva queste due verdure sposarsi in un risotto… Ale però, di mangiare un risotto non ne aveva proprio voglia, e quindi vai di pappardelle all’uovo! Non avevo mai mangiato nulla con zucchine e funghi e l’accostamento mi ha piacevolmente stupito…Io ho usato dei funghi chiodini perchè papà Mario, nelle sue passeggiate mattutine, ne ha trovati a borsate! Questa pioggia che ci cade sulla testa da giorni e giorni e giorni e giorni… qualcosa di buono a casa mia l’ha portato….

Ingredienti per 2 persone:
125 gr di pappardelle all’uovo
2 zucchine medie
funghi chiodini (regolatevi voi, io ho messo quelli che avevo)
mezzo bicchiere di panna fresca
1 cipollina
olio extra vergine di oliva
sale
pepe

Pulite e lavate i funghi e le zucchine; tagliate a tocchetti grossolani i primi e affettate le seconde; io, per comodità mia, avendo poi preparato anche un secondo piatto a base di chiodini, ho cucinato le due verdure separatamente, facendo saltare le zucchine in una padella con un filo d’olio e i chiodini in un altro tegame, dove prima ho fatto appassire la cipollina tagliata a fettine molto sottili. Salate, pepate e unite le zucchine e i chiodini dopo una decina di minuti di cottura, amalgamandoli con la panna fresca. Nel frattempo lessate le pappardelle in abbondante acqua salata, scolatele al dente e unitele al composto. Mescolate bene il tutto e servite.
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Mi chiamo Chiara, ho 44 anni e ho aperto questo blog di cucina nel 2010, con la
speranza di rendermi utile a chi, come me, non sapeva cucinare nemmeno un uovo.
Mi sono "costruita" da sola, con tenacia e curiosità, ma i consigli e l'esperienza di mia madre mi hanno aiutata in maniera decisiva.
Il mio background di esperienze professionali e personali mi ha portato a creare una mia modalità con la quale divulgare l'importanza del cibo, sotto ogni suo aspetto.

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