Brownies del pianto di Mezzanotte


Adoro leggere. Parlo di libri, di ogni genere. Dal romanzo al thriller, divoro circa 2 o 3 libri la settimana. E' un modo come un altro per aprire la mente ed essere rapita per qualche ora dalla vita di qualcun altro. Mi piace anche provare a rifare le ricette che trovo in alcuni di questi testi. E' il caso di questi Brownies del pianto di Mezzanotte, tratti dal libro "La cucina degli ingredienti magici" di McHenry Jael.



Il nome mi fa pensare a una persona triste, che piangeva di notte, al buio. Chissà quale motivo aveva per essere triste...

Analizzo la ricetta, confrontandola con altre versioni che conosco. Pirofila più piccola, quantità inferiore di ingredienti. Polvere di caffè, interessante. Il doppio dello zucchero e della farina, la giusta proporzione.

La ricetta dice "Zucchero greggio" che dovrei avere, anche se il sapore dovrebbe essere a metà tra quello raffinato e quello scuro, quindi in caso nom l'avessi, potrei fare metà di uno e metà dell'altro. Niente cioccolato, solo cacao. Probabilmente questi sono più soffici, più simili a un tortino, non sono quelli compatti e fondenti. Il sale è una differenza evidente. Contrappunto. Chissà se rimane sopra ai brownies o se affonda sotto la superficie mentre cuociono. L'unico modo di scoprirlo è provare!

Mi immergo nella ricetta e mi rilasso. Rivesto una pirofila quadrata di venti centimetri di lato con la stagnola e la ungo con le dita sporche d'olio, attenta a seguire tutti i punti, nell'ordine in cui sono scritti. La calma me la dà il ritmo. Accendere il forno per riscaldarlo, con un clic e un lieve sibilo della fiamma azzurra. Sciogliere il burro, mescolarci dentro il cacao e la polvere di caffè. L'impasto si raffredda leggermente mentre mi occupo del resto degli ingredienti. Rompere le uova in una ciotola più grande e sbatterle a mano, riempiendo d'aria gli spazi tra le molecole. Zucchero dorato che piove sulla schiuma, sbattere ancora, la nuova mistura oppone resistenza alla frusta con la tenacia della sabbia mobile. Ci siamo quasi. Aggiungo la mistura con il burro, poi la farina e la vaniglia, mescolando il meno possibile. Il tocco leggero è essenziale. Mescolare troppo appiattirebbe la pastella.

Un nastro scintillante di pastella densa e marroncina si posa nella pirofila rivestita di stagnola. Ricca e pesante, collassa sotto il suo stesso peso. Vi spargo un po' di sale e infilo subito in forno, così la pastella non perde altra aria. Con il cucchiaio di legno non riesco a pulire bene la ciotola, ma ho almeno trenta minuti prima che i brownies si cuociano. La pastella densa e scura ricopre l'interno della mia bocca. Il gusto amaro del caffè attenua il sapore dolce. Raschio il cucchiaio di legno con un cucchiaio di metallo per raccogliere la pastella che è rimasta attaccata. Non mi va di leccare i cucchiai di legno. Odio quella sensazione sulla lingua. Troppo ruvido. Il cucchiaio di metallo invece lo lecco. 

Questo testo è tratto dal libro. Sono stata letteralmente rapita dalla descrizione...è successo anche a voi? Se si, non vi resta che provare a farli!



Brownies del pianto di Mezzanotte

1 cucchiaino di vaniglia (i semi estratti da un bacello)

1/2 tazza di farina

1/2 cucchiaino di sale grosso

250 g di burro

1/2 tazza di cacao

1 cucchiaio di polvere di caffè

3 uova

1 tazza di zucchero greggio

Riscaldare il forno a 180°.
Sciogliere il burro e mescolarci insieme il cacao e la polvere di caffè. Lasciar raffreddare un росо. In una ciotola più grande sbattere le uova finchè assumono un color giallo pallido, poi aggiungere lo zucchero e continuare a sbattere. Aggiungere la mistura con il burro. Mescolare aggiungendo la vaniglia e la farina e versare in una pirofila di vetro quadrata, di venti centimetri di lato, rivestita di stagnola leggermente oliata. Spargervi il sale. Cuocere in forno per 30 o 35 minuti, finchè, infilando uno stuzzicadenti, viene fuori pulito.

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