Kucina di Kiara
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Oggi vi propongo una ricetta realizzata con il nuovo preparato per pan di spagna di Lo Dough (lo potete trovare su Pinkfoodshop), che permette di sfornare in modo facile e veloce un pan di spagna sofficissimo con pochissime calorie (pensate che contiene solo 47kcal a porzione). Inoltre è senza zucchero (dolcificato con eritritolo) e senza glutine. Quindi perfetto come base per muffin! Con una busta di preparato ho realizzato 6 muffin grandi, tre con cioccolato senza zucchero e tre con frutti di bosco.

Vediamo insieme come prepararli:

Ho usato una busta di impasto, dividendo la polvere in due parti (circa 80 g divisi in due ciotole diverse). In una delle due ciotole ho aggiunto 2 cucchiaini di polvere di barbabietola + 130 ml di acqua; nell'altra ciotola ho aggiunto 120 ml di acqua e dopo aver montato l'impasto con le fruste elettriche, ho aggiunto 50 g di cioccolato fondente senza zucchero. Ho riempito 6 pirottini per muffin e li ho collocati nell'apposito stampo. Ho acceso il forno in modalità statica a 180°C e successivamente cotto per circa 20-22 minuti. 

Per i muffin alla barbabietola, una volta raffreddati, li ho decorati con semplice panna fresca montata e frutti di bosco freschi.

Al posto dei muffin, con una busta di preparato potete realizzare una torta utilizzando uno stampo da 20 cm. In questo caso vi consiglio di mettere sul fondo del forno, una teglia con acqua. E come tempi di cottura, prolungate a 30-35 minuti facendo sempre la prova stecchino.

In alternativa, per servire come una torta in tazza, aggiungi 30 g del composto in una tazza, quindi aggiungi 40 ml di acqua e mescola bene.

Una terza alternativa con questo preparato è quella di realizzare delle Mug Cake al microonde. In questo caso, ccuocere la torta nel microonde alla massima potenza (800 watt) per 2 minuti e lasciare riposare per un altro 1 minuto. Una confezione consente di ottenere fino a sei mug cake individuali.



I Crackers ai semi sono una famosa ricetta di Natalia Cattelani. Possono essere preparati con la farina che preferite: di riso, avena, integrale ecc. e prevedono l'aggiunta di semi, ovviamente a vostro gusto e scelta. Sono senza lievito, senza uova e senza latticini, e volendo appunto anche senza glutine se al posto delle farine di grano si usa per esempio la farina di riso o quella di mais.

Ingredienti per 2 teglie scarse:

50 g semi di zucca Melandri Gaudenzio
50 g di semi di lino Melandri Gaudenzio
50 g di papavero Melandri Gaudenzio
50 g di semi di girasole Melandri Gaudenzio
50 g di fiocchi di avena
150 g di farina a scelta, in base ai vostri gusti ed esigenze
140 g circa di acqua
50 ml di olio extravergine
sale

se lo desiderate, potete aggiungere anche erbe aromatiche o spezie a scelta

In una ciotola mescolate gli ingredienti secchi: semi, farine, fiocchi d’avena e sale.
In una brocca mescolate l’olio e l’acqua e unite i due composti.
Mescolate con un cucchiaio fino ad ottenere un impasto omogeneo, dividetelo in due parti.
Con l’aiuto di un cucchiaio disponetelo su un foglio di carta da forno, coprite con un altro foglio e stendete con un matterello fino ad ottenere uno spessore sottile come quello di un normale cracker.
Togliete il foglio, incidete la superficie ricavando dei rombi o quadretti.
Potete condire con un velo d’olio se li volete più saporiti e distribuire un po’ di sale in superficie.
Cuocete in forno caldo ventilato a 180°C per circa 20 minuti o fino a doratura.
Togliete dal forno, dividete in crackers e conservate una volta raffreddati un un recipiente chiuso, di vetro o latta. Si conservano fragranti per diversi giorni.

Oggi vi propongo una leggera rivisitazione di una famosa ricetta dello Chef Felix Lo Basso: La parmigiana in un risotto. E' stata una bella sfida, difficile sotto certi aspetti, ma è stata utile per l'apertura di nuovi e interessanti orizzonti. Perchè non provate a realizzarla anche voi?



Dosi per 4 persone:

Per la polvere di pomodoro

300 g di pomodoro

Frullare i pomodori a crudo, scolarli per una notte. Frullare una seconda volta con un filo d’olio, stendere il composto, essiccare a 65° C per 36 ore. Non avendo un essicatore, ho proceduto utilizzando il forno. La temperatura rimane invariata, mentre le ore di essicazione si sono ridotte a 24 circa.
Frullare ottenendo la polvere.

Per la crema di melanzana


2 melanzane
Olio evo
Sale
Erbe provenzali essicate

Tagliare in due le melanzane, nel senso della lunghezza, inciderle con la punta di un coltello creando una griglia, cospargerle di sale ed erbe provenzali essicate, irrorarle con olio extra vergine di oliva, cuocerle al forno per 35-40' a 180°C. Sbucciarle. Frullarle fino ad ottenere una crema.


Per il risotto

280 g di riso Carnaroli
1 burrata da 250 g
40 g di burro
50 g di vino bianco
60 g di parmigiano
1 l di latte
500 l di acqua
acqua di conservazione della burrata

Tostare il riso senza usare grassi. Sfumare con il vino bianco e continuare la cottura per 16 minuti con acqua e latte. A fine cottura mantecare con burro e parmigiano.


Composizione del piatto

4 tuiles al basilico
4 foglie di basilico

Disporre al centro un cucchiaio di crema di melanzane calda e sopra di essa qualche pezzo di burrata,
ricoprire con il risotto, appiattire. Spargere la polvere di pomodoro a coprire il risotto, adagiare la tuile al basilico (rispetto alla ricetta originale, basta aggiungere un cucchiaino di pesto) e le foglie di basilico precedentemente fritte.
 

Ecco una ricetta che vi conquisterà! Devo ringraziare Giulia Laservida per averla condivisa! La Sbriciolata alla ricotta, amaretti e pere!



Ingredienti per una tortiera con stampo a cerniera da 22 cm:

Per la sbriciolata:
400 g di farina tipo 00
30 g di farina di mandorle
2 uova intere
155 g di burro morbido
150 g di zucchero semolato
10 g di lievito per dolci
1 cucchiaino di estratto di vaniglia

Per la farcitura:
Amaretti q.b
Fiordifrutta Rigoni di Asiago alle pere
400 g di ricotta di pecora
140 g di zucchero semolato

Iniziate la preparazione della Sbriciolata alla ricotta, amaretti e pere lavorando, con una frusta, la ricotta con lo zucchero, inserire quindi l'estratto di vaniglia e tenere in frigo.
Per la sbriciolata, lavorate velocemente tutti gli ingredienti ottenendo un composto sbriciolato, quindi foderate con carta forno la tortiera apribile e versate il primo strato di pasta facendo un po' di pressione, idem per i bordi. Riducete in briciole gli amaretti coprendo tutto il fondo della crostata e versate la crema di ricotta e infine la Fiordifrutta alle pere. Ricoprite con la restante frolla sbriciolata. Fate riposare in frigorifero almeno un'ora quindi infornate a 180°C (forno statico) per circa 40/45 minuti (la temperatura e il tempo di cottura ideale variano da forno a forno). Deve risultare bella dorata in superficie.




Questo piatto è di Davide Caranchini, cuoco del ristorante Materia a Cernobbio. Cercavo un primo piatto deciso e ricco di gusto e l'ho trovato!


Ingredienti per 6 persone 
500 g di Spaghettone Pasta Armando
500 g di cavolo nero mondato
250 g di pecorino toscano
200 g di pepe nero in grani
150 g latte
sale
olio extravergine di oliva

Raccogliete il pepe in un contenitore, coprite con acqua fredda e lasciate in frigorifero per 12 ore. 
Scolate i grani e passateli all’estrattore, ottenendo così un succo di pepe molto concentrato (in alternativa, potete frullare il pepe con un mestolino di acqua e passare tutto al colino fine foderato di garza). Conservate in frigorifero.
Tagliate il pecorino a fette e lasciatele a bagno nel latte per un paio di ore. Trasferite tutto in una pentolino e fate sciogliere a bagnomaria, continuando a mescolare per evitare che si formino grumi. Tenete questa fonduta in caldo.
Lavate accuratamente le foglie di cavolo nero e passate anche queste all’estrattore. Trasferite il succo nel bicchiere del frullatore a immersione e create un’emulsione aggiungendo a filo 50 g di olio. Aggiustate di sale e conservate in frigo fino al momento dell’utilizzo.
Cuocete la pasta in abbondante acqua salata, scolatela in una padella con l’emulsione di cavolo nero e saltate tutto sulla fiamma vivace per qualche minuto.
Distribuite la pasta nei piatti e completate con la fonduta di pecorino e qualche goccia di succo di pepe. 
In alternativa al succo di pepe, completate semplicemente con una generosa macinata di pepe prima di servire.

dolce dimenticato

Sarà che sono particolarmente sensibile alle cose o alle persone dimenticate. Ecco perchè, non appena ho letto di questo dolce, è scattata subito l'empatia.
Si tratta di una ricetta di Nigella Lawson. La cosa bella è che, fortunatamente, questa delizia, una volta mangiata, non può più essere dimenticata. Si tratta di una vecchia, vecchissima ricetta pubblicamente riesumata - si presume - dal defunto Richard Sax. 
Va pensato come a una specie di pavlova dalla base di marshmallows. In pratica, si sbattono gli albumi come per fare una meringa, poi si adagiano in una teglia lisciandoli e poi si cuociono in forno (che però, attenzione, va spento immediatamente), lasciando lì per tutta la notte. Per questo il termine "dimenticato".
E' un dolce adatto ai celiaci.


Ingredienti per circa 12 pezzi:

6 albumi
½ cucchiaino di sale
250 g di zucchero semolato
½ cucchiaino di cremor tartaro
1 cucchiaino di aroma di vaniglia
burro per ungere la teglia
250 ml di panna fresca
250 g di mirtilli freschi (potete mettere i frutti che volete: fragole, lamponi, ribes ecc...)

Riscaldare il forno a 220°C.
In una grande ciotola, con una frusta elettrica, sbattere gli albumi e il sale fino a che cominciano a formarsi dei picchi.
Aggiungere pian piano i 250 g di zucchero, poi il cremor tartaro e la vaniglia, montando il tutto velocemente, finché gli albumi diventano sodi e lucenti.
Ungere una teglia poi ricoprila completamente con il composto di meringa.
Infornare, chiudere lo sportello, e spegnere immediatamente, lasciando riposare il dolce per tutta la notte, senza aprirlo e senza pensare di dare anche solo una sbirciatina.
Una volta pronto, trasferirlo su un piatto da portata.
Montare la panna sino a che diventa densa ma ancora morbida e spalmarla sulla meringa marshmallow.
Lasciar cadere i mirtilli (o i frutti che preferite) sulla superficie. 
Tagliare ottenendo dei quadrati.


torta rovesciata

La torta rovesciata con zucca e peperoni allo zenzero è una sfiziosa torta salata rovesciata, una ricetta vegetariana semplice da realizzare e dal risultato colorato e gradevole. Preparatela come antipasto o come secondo piatto. Vi sorprenderà!


Ingredienti per uno stampo da 20-22 cm:

1 rotolo di pasta sfoglia rotonda
1 piccolo peperone rosso
1 piccolo peperone giallo
200 g di polpa di zucca già mondata
zenzero fresco
100 g di provola a fette 
20 g di burro
10 g di zucchero di canna
olio extravergine di oliva
sale

La preparazione di questa torta rovesciata con zucca, peperoni e zenzero è piuttosto semplice e veloce. Lavate e asciugate i peperoni, spennellateli con poco olio, disponeteli sulla leccarda del forno rivestita con carta da forno e fateli abbrustolire sotto il grill a 180°C per circa 20'. Rigirateli su ogni lato in modo che abbrustoliscano in maniera uniforme. Una volta freddi, spellateli, puliteli e dividete la polpa in falde. Tagliate la zucca in fette dello spessore di circa mezzo centimetro e cuocetele al vapore per qualche minuto (potete cuocerle anche in forno). 
Fate sciogliere il burro in uno stampo di 22 centimetri di diametro posto sopra una retina spargifiamma. Unite lo zucchero distribuendolo in modo uniforme e disponetevi sopra la zucca e i peperoni. Insaporite le verdure con una presa di sale e un poco di zenzero grattugiato (se non lo avete fresco, potete usare anche quello in polvere) e proseguite la cottura per altri 5 minuti, fino a che lo zucchero caramella. Levate lo stampo dal fuoco e lasciate intiepidire. 
Disponete le fettine di provola sulle verdure.
Adagiatevi sopra la pasta sfoglia e ripiegate i bordi verso il fondo dello stampo. Bucherellate la superficie con i rebbi di una forchetta e cuocete in forno preriscaldato a 180°C per circa 30 minuti. 
Sfornate torta rovesciata con zucca e peperoni allo zenzero, lasciatela riposare per 5 minuti, quindi capovolgetela nel piatto da portata (mi raccomando, eseguite questa operazione in questi tempi altrimenti non si staccherà più). Cospargetela con qualche fiore di rosmarino o erba aromatica a vostra scelta e servite.


Buongiorno ma, soprattutto, Buon ANNO!!! Spero abbiate passato delle feste serene...
Noi de L'Italia nel Piatto siamo pronte ad accogliervi in questo freddo 2 gennaio con piatti a base di verdure, vegetariani o vegani. Un modo gustoso, ma più leggero, per affrontare il nuovo anno, dopo gli immancabili bagordi delle feste.

Per la Lombardia vi propongo la Parmigiana di bietole, piatto tipico cremasco.
In gergo, si definisce parmigiana o alla parmigiana, un qualunque preparato di verdure già cotte, passate poi in forno con un qualsiasi condimento e formaggio parmigiano.

Al contrario di quanto si potrebbe credere è un piatto di origine napoletana e non emiliana; ma siccome entra nella gastronomia lombarda già dal "Nuovo Cuoco Milanese" del Luraschi (1829, coste alla parmigiana), può vantare una larga diffusione in tutta la regione. Nella corretta dizione cremonese, le biide, costole delle bietole o biete, si mangiavano “cotte e condite con burro e cacio” (Peri, Vocabolario Cremonese-Italiano, 1847).



Ingredienti per 4 porzioni:

500 g di Bietole
150 g di Burro
300 g di Grana Padano Dop grattugiato
100 ml brodo vegetale
Sale qb
Pepe bianco qb

Lavare con cura i gambi (le coste), quindi farli lessare in acqua salata.
Scolarli, ponendoli in un setaccio e, una volta freddi, spremerli, senza spappolarli, per farne uscire i liquidi residui.
Sistemarli a strati in una teglia da forno, condendo ogni strato con burro, formaggio Grana grattugiato e una spruzzata di pepe bianco.
Infornare per 20-25 minuti, avendo cura di bagnare con un po’ di brodo vegetale (o sugo d'arrosto, come prevede la ricetta originale) ogni qualvolta dovessero asciugarsi troppo.

L’utilizzo dei gambi delle bietole presuppone lo scarto delle foglie verdi, che tuttavia è impensabile finissero nell’immondizia, in una società come quella tradizionale abituata a consumare tutto ciò che potesse essere consumato. Così le foglie scartate da preparazioni gastronomiche di maggior momento, finivano nelle farciture per le torte salate, nei minestroni o in gustose minestre di riso (in Lombardia si è sempre preferito la bietola, più delicata, agli spinaci, meno adatti, per il loro sapore intenso alla cucina padana).

La bietola, o bieta da costa, o semplicemente costa, è un ortaggio della famiglia delle Chenopodiacee, cioè delle barbabietole.
Al contrario delle altre varietà della famiglia, di cui si utilizza la radice, della bietola si utilizzano le grandi foglie e i gambi bianchi e carnosi.
Denominate anche erbette (in Emilia), le bietole hanno sapore delicato e solitamente si consumano dopo una breve lessatura, nelle stesse preparazioni usate per i cardi (la bietola è chiamata anche cardonetto).
Le bietole hanno modesto apporto calorico, ma sono ricche in ferro (quasi quanto gli spinaci), in potassio ed in vitamina A, oltre che di fibre facilmente digeribili.




E ora vediamo cos'hanno preparato le altre regioni:

Valle d’Aosta: Minestra di porri
Piemonte: Minestra di Riso e Cavolo: Ris e Còj
Liguria: Polpettone di bietole
Lombardia: Parmigiana di bietole
Trentino-Alto Adige: Zuppa di verza, patate e funghi
Veneto: Pesto di broccolo fiolaro
Friuli Venezia Giulia:
Emilia-Romagna: Cipollata o Zigulleda
Toscana: Minestra con la palla (di cavolfiore)
Marche: Cavolfiore gratinato con la besciamella
Umbria: Cipolle sotto la cenere
Lazio: Puntarelle e alici
Abruzzo: Finocchi gratinati al forno
Molise: Riso e verza
Campania: Spaghetti e friarielli
Puglia: Cime di rape al limone
Basilicata: Purè di fave e cicoria
Calabria: Licurdia
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Mi chiamo Chiara, ho 44 anni e ho aperto questo blog di cucina nel 2010, con la
speranza di rendermi utile a chi, come me, non sapeva cucinare nemmeno un uovo.
Mi sono "costruita" da sola, con tenacia e curiosità, ma i consigli e l'esperienza di mia madre mi hanno aiutata in maniera decisiva.
Il mio background di esperienze professionali e personali mi ha portato a creare una mia modalità con la quale divulgare l'importanza del cibo, sotto ogni suo aspetto.

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