Kucina di Kiara
  • Home
  • Su di me
  • Party recipes
  • Mediakit
  • Dosario
  • collaborazioni
-->

…uno dei simboli della gastronomia irlandese, tanto che ne parla persino James Joyce in Gente di Dublino. Si prepara in occasione della festa di Halloween e si serve con burro o marmellata, insieme al tè del pomeriggio: al suo interno nasconde un anellino, augurio di felicità e matrimonio imminente per il fortunato che lo trova.

Ho letto su una rivista che un tempo, il lievito utilizzato per questo tipo di preparazione, fosse ottenuto “scremando” la birra in fermentazione. Un “trucco” ancora oggi utilizzato per preparare barm brack ancora più deliziosi è quello di mettere in ammollo le uvette in tè freddo molto forte, per tutta la notte: se lo farete anche voi, dovrete impastare il pane con ancora più delicatezza per evitare che la frutta, così ammorbidita, di rompa.

Oltre che con il tè del pomeriggio, questo dolce è ottimo a colazione, tagliato a fette e leggermente tostato.

Vi riporto di seguito la ricetta tradizionale. Io l’ho modificata a mio piacimento, dal momento che a casa mia, il solo nominare la frutta candita fa accapponar la pelle…a me non dispiace affatto ma i gusti son gusti…


500 g di farina 00

200 g di latte

120 g di uvetta zibibbo

100 g di uvetta sultanina

120 g di zucchero

80 g di burro

60 g di scorza d’arancia candita

30 g  di cedro candito

io ho sostituito la frutta candita con 100 g di mandorle tritate grossolanamente

12 g di lievito di birra

5 g di sale

1 uovo

cannella in polvere

noce moscata

Raccogliete in una ciotola la farina, un cucchiaino di cannella, una grattata di noce moscata, 60 g di burro morbido e il sale. Lavorate con le punta delle dita per intridere di burro la farina, poi unite 80 g di zucchero e trasferite tutto nella ciotola dell’impastatrice. Ammollate in acqua l’uvetta. Sciogliete il lievito di birra in due cucchiai di latte tiepido. Avviate l’impastatrice con la frusta a gancio e unite poi, nell’ordine: il latte tiepido, quello con il lievito sciolto, l’uovo sbattuto. Amalgamate bene, quindi spegnete l’impastatrice, aggiungete l’uvetta scolata e strizzata e le mandorle. Proseguite impastando delicatamente a mano. Lasciate lievitare l’impasto ottenuto per circa 2 ore, coperto con un telo umido: deve raddoppiare di volume. Lavorate di nuovo l’impasto, fatene un panetto e nascondete al centro l’anellino. Trasferite l’impasto in una teglia con stampo a cerniera precedentemente imburrato. Copritelo con un telo umido e fatelo lievitare ancora per altri 40’. Infornate a 180°C per 50’. Preparate uno sciroppo sciogliendo lo zucchero rimasto in 3-4 cucchiai d’acqua. Trascorsi i 50’ sfornate la torta, spennellatela subito con lo sciroppo su tutta la superficie, versatevi sopra lo sciroppo rimasto, aspettate qualche secondo perche se ne imbeva, poi infornate nuovamente completando la cottura in altri 10’.


Spero di non avervi ingannato col nome della ricetta…crocchette “gelato” non perché sono fredde gelate di freezer (anche perché, va bene che per essere in autunno fa ancora calduccio, ma proporvi del gelato ora mi sembra un po’ fuori luogo…) ma semplicemente per come le si mangiano, proprio come un gelato, tipo Mottarello per intenderci. Lo stecco facilita l’uso ed il consumo! Essendo uno street-food, ossia cibo da passeggio, che si mangia mentre si cammina, cosa c’è di più comodo e pratico di un gelato?! E allora eccovi le mie crocchettine…


Ingredienti per 4 persone:


2 grosse patate vecchie a pasta gialla

40 g di salame

un pizzico di peperoncino

4 belle strisce di Le Gruyère - Formaggi dalla Svizzera

100 g di spinaci freschi mondati

2 uova

1 cucchiaio di Sbrinz - Formaggi dalla Svizzera grattugiato

pangrattato

olio extra vergine di oliva

olio di semi di arachidi per friggere

sale e pepe




Cuocete le patate con la buccia in acqua fredda per circa 40’, spella tele e schiacciatele ancora calde in una terrina. Incorporatevi il salame tritato finemente, il peperoncino, lo Sbrinz grattugiato, un uovo sbattuto e aggiustate di sale e pepe. Impastate bene il tutto e lasciate raffreddare. Fate appassire per meno di 1’ gli spinaci in una padella con 2 cucchiai di olio extra vergine di oliva, poi allargateli su un vassoio e fateli raffreddare. Su di un piatto, appiattite una manciata di composto di patate – cercando di dargli una forma rettangolare all’altezza di circa 1 cm - distribuitevi sopra un po’ di spinaci, completate con la striscia di Le Gruyère e richiudete bene il tutto, dandogli la forma di una crocchetta. Continuate fino a terminare gli ingredienti. Sbattete l’uovo rimasto con il sale e con il pepe e passatevi le crocchette. Rigiratele poi nel pangrattato e friggetele in abbondante olio di semi di arachide fino a farle dorare. Scolate le crocchette su carta assorbente e terminate la cottura in forno a 200°C per 10’ circa. Infilate in ognuna uno stecco di legno e servitele ben calde. 




Ho trovato la ricetta di questa particolare torta sul meraviglioso blog di Ilaria - Dolci Sognare. L’ho copiata circa un anno fa e da allora mi sono sempre ripromessa di farla - un giorno o l’altro - e gira che ti rigira guarda quanto tempo è passato! Ma alla fine ce l’ho fatta! Ed eccola qui… che dirvi se non di provare a farla?! E’ deliziosa e dal sapore molto particolare e delicato! A casa mia è piaciuta a tutti!

Vi riporto di seguito la sua ricetta, con le mie modifiche tra parentesi:

Ingredienti:

per la base
250 gr di farina 00
125 gr di burro
80 gr di zucchero semolato
1 uovo intero
1 tuorlo
1 pizzico di sale
scorza di limone



Setacciare la farina, tagliare a tocchetti il burro e sfregarlo, usando la punta delle dita, con la farina, aggiungere lo zucchero, le uova, il sale e la scorza grattugiata di mezzo limone. Fate un panetto, avvolgetelo con carta forno e fate riposare in frigo un’ora.

Stendere sottilmente la pasta su uno stampo con bordo piuttosto alto, bucherellare il fondo con i rebbi di una forchetta e mettere in frigo almeno mezzora a riposare. Preparare intanto la farcitura:

Per la farcitura:

7 chiari d’uovo

130 gr di zucchero semolato

200 gr di mandorle tritate finemente

100 gr di cioccolato fondente in pezzi

Succo di 1 un limone filtrato

1 bicchierino di sassolino o mistrà o altro liquore all’anice (per me liquore all’anice)

Mescolare in una capiente ciotola le mandorle tritate finemente, lo zucchero, il cioccolato in piccoli pezzi, il succo filtrato del limone e l’anice. Montare a neve fermissima gli albumi ed unirli, mescolando delicatamente per non smontare il composto, al resto dell’impasto.
Riempire il guscio ben freddo, manualmente o con sac a poche (per ottenere una superficie più omogenea) ed infornare a 170°C per 50 minuti circa, fino a doratura della frolla. Non deve scurirsi troppo la farcitura.

E’ una torta che necessita di un poco di riposo. E’ ottima il giorno seguente la preparazione.




Sono in piena fase full-immersion, sia al lavoro che a casa. Per chi non mi vede o non mi sente più da un po’ (sia sui vostri blog che su Facebook), posso dire di star tranquilli che sto bene. Solo un po’ stanca. Siamo nel periodo che precede il natale e, per il lavoro che faccio io di grafica pubblicitaria, questo è uno dei momenti più intensi dell’anno. E dobbiamo cavalcare l’onda finchè possiamo. Da gennaio chissà…abbiamo un futuro un po’ incerto come azienda, ma non mi voglio sbilanciare o fasciare la testa prima del tempo. Staremo a vedere. Per quanto riguarda il resto, quest’anno ho deciso di iscrivermi in palestra, giusto per incasinarmi maggiormente la vita, ma del resto, sono fatta così…Iris pensa a prosciugarmi tutto il tempo restante…con tutto il diritto! :-)

Ed io cosa posso offrirvi se non una ricetta express?? Io la pasta l’ho preparata tempo prima, congelandola, così da trovarmela già pronta in una delle sere in cui non avevo praticamente tempo per cucinare!

Ingredienti per 18 chiocciole:

250 g di farina Manitoba

80 ml di latte

10 g di lievito di birra fresco

1 cucchiaino di zucchero

25 g di burro

1 cucchiaino di sale

50 g di concentrato di pomodoro

30 g di grana grattugiato

un pizzico di Origano

olio extra vergine di oliva

In una larga terrina mettete la farina, la provola tritata finemente, il latte tiepido in cui avrete sciolto il lievito di birra e lo zucchero. Iniziate a impastare; aggiungete poi il burro ammorbidito e il sale, continuando ad impastare. Quando l’impasto è formato trasferitelo sulla spianatoia e lavoratelo ancora energicamente, fino a che non diventa elastico. Formate una palla e mettetela in una ciotola che la contenga abbondantemente, unta d’olio. Coprite quindi con pellicola trasparente e fate lievitare in luogo tiepido per circa 50-60’. Trascorso questo tempo, controllate che il volume sia raddoppiato e stendete la pasta sulla spianatoia infarinata, formando un rettangolo dallo spessore di circa 0,5 cm. Spalmatelo con il concentrato di pomodoro e spolverate con il grana e l’origano. Arrotolate stretta la pasta per il lato lungo formando un salame, poi mettetela in frigo a rassodare, avvolta nella pellicola, per circa mezz’ora. Dopodiché tagliate il rotolo a tronchetti larghi un dito, appoggiateli su una placca rivestita da carta da forno e fate lievitare per circa 40’. Infornate a 220°C per circa 7-8’ (regolatevi con il vostro forno). Servite le chioccioline tiepide come stuzzichino.



Ricetta tratta dal libro di Anna Moroni
-->
Teglia a pois Green Gate
La tiella come la paella, due piatti tipici delle rispettive zone di appartenenza, legati tra loro non soltanto dall’assonanza del nome che, tra le altre cose, deriva per entrambe dal recipiente utilizzato per cucinarle, ma anche per il loro contenuto, fatto di riso prima di tutto, pomodori e molluschi. Inoltre li accomuna anche la storia che hanno alle spalle: due preparazioni povere, che si dovevano cucinare con i pochi ingredienti che ognuno aveva a disposizione. Come la paella è regina incontrastata nelle cucine valenciane, la tiella regna sovrana in quelle di Bari. La versione che vi propongo io l’ho trovata su un vecchio numero de la Cucina Italiana. Si accettano critiche, trucchi e segreti da chi del posto, per migliorare una ricetta dal gusto unico e particolare.

Teglia a pois Green Gate
Ingredienti per 6 persone:

500 g di cozze (per me 1 kg, di cui 500 g sgusciate e 500 g con la valva)

500 g di patate

300 g di riso

300 g di pomodorini pugliesi (per me ciliegino)

2 cipolle

pecorino grattugiato

aglio

prezzemolo

olio extra vergine di oliva

sale

pepe

Raschiate e lavate le cozze, poi fatele aprire in una casseruola; eliminate la valva vuota, tenendo quella con il mollusco.

Pelate patate e cipolle e tagliatele a fette sottili.

Tritate finemente un bel cuiffo di prezzemolo insieme a uno spicchio d’aglio a tagliate grossolanamente i pomodori mondati.

Disponete in una pirofila uno strato di cipolle, cospargete con il prezzemolo, irrorate con 2 cucchiai d’olio, poi fate uno strato con le patate. Adagiate le cozze e i pomodori sopra le patate e condite con il pecorino, sale, pepe, 4 cucchiai d’olio. Sopra tutto spargete il riso crudo, in maniera uniforme.

Coprite parzialmente con qualche fettina di patata, mettete ancora un filo d’olio e un po’ di prezzemolo tritato, poi aggiungete tanta acqua quanta ne occorre per coprire gli ingredienti. Infornate a 180°C per circa 30’, controllando al termine che il riso sia cotto.

Teglia a pois Green Gate

Post più recenti Post più vecchi Home page

About me

About me

SUBSCRIBE & FOLLOW

I PIù LETTI

  • Brownies pere e cioccolato
  • Scendiletto alle fragole e pistacchio
  • Asparagi al forno con prosciutto e pecorino
  • Pane azzimo integrale
  • Picanha al forno in crosta di sale bianco e nero

Categorie

ad Agosto Albicocche Albumi Alici Amaretti ananas Anguria Antipasti aprile Arancia Aringhe Asparagi Avena Avocado Baccalà Banane Barbabietole Bietole birra Biscotti blog bottarga Broccoli Cacao CacoMela Caffè Carciofi Cardamomo Carote Castagne Cavoletti Bruxelles Cavolfiore Cavolo cappuccio rosso Cavolo nero Ceci Cetrioli ciliegie Cime di rapa Cioccolato cipolle clementine Cocco Cocotte Colazione Concorsi Conserve Contorni Cozze Crauti Crostate Crudismo Cucina internazionale Cucina Lombarda Cucina Regionale curcuma curry Datteri Daycon Dessert dicembre Dolci drink Eventi Fagioli Fagiolini Farro Fave febbraio Fichi Finger Food Finocchi Fiori Formaggi Fragole Frangipane Friggitelli Frutti di bosco Funghi Gamberi Gelato gennaio ginepro giugno Gnocchi Granchio Indivia Insalate Lamponi Latte Lavanda Lenticchie Lievitati light Limone low-carb luglio maggio Mandorle mango Maracuja Marzo Mascarpone Matcha melagrana Melanzane Mele Melone Menta Merenda Mirtilli More Nocciole Noci novembre Nutella olive Ortiche Orzo ottobre Pancetta Pane Paprica Pasta di salame Pasta fredda Pasta fresca Patate Peperoni Pere Pesce Pesche Piatti unici Piselli Pistacchio Pizze e Focacce Polenta Pollo Pomodoro Pompelmo porri Porro Preparazioni base Primi piatti Prosciutto prugne Quinto quarto Rabarbaro Radicchio Ravanelli Ribes Ricette per bambini Ricotta Riso freddo Riso soffiato Risotti Rucola Salmone salse Salsiccia Sambuco Secondi piatti Sedano Sedano rapa Semi di chia Semi di papavero Semi di zucca Semi vari Sesamo settembre Sfizi Sgombro speck Spinaci Street Food Tacchino Taccole Tartufo Tea Tonno Topinambur Torte Torte salate Uova Uva Varie Vegetariano e Vegano verza Vongole yogurt Zafferano Zenzero Zucca Zucchine Zuppe e Vellutate
Powered by Blogger.

L'autore di questo blog non utilizza cookie di profilazione, né  risponde di  quelli eventualmente  installati da terze parti ai quali  non ha accesso. Ai sensi del punto 2 del provvedimento del Garante della  privacy "Individuazione delle modalità semplificate per l’informativa e  l’acquisizione del consenso per l’uso dei cookie" - 8 maggio 2014  [3118884] Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014. Questo blog non costituisce una testata giornalistica. Non ha carattere   periodico ed è aggiornato secondo la disponibilità e la reperibilità  dei  materiali. Pertanto non può essere considerato in alcun modo un   prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 2001.<div>Tutti i   diritti relativi a fotografie e immagini presenti su questo blog, sono   di mia esclusiva proprietà (Chiara Rozza) e non è autorizzato l'utilizzo   di alcuna foto  in siti o in spazi non espressamente autorizzati da  me.

Mi chiamo Chiara, ho 44 anni e ho aperto questo blog di cucina nel 2010, con la
speranza di rendermi utile a chi, come me, non sapeva cucinare nemmeno un uovo.
Mi sono "costruita" da sola, con tenacia e curiosità, ma i consigli e l'esperienza di mia madre mi hanno aiutata in maniera decisiva.
Il mio background di esperienze professionali e personali mi ha portato a creare una mia modalità con la quale divulgare l'importanza del cibo, sotto ogni suo aspetto.

Cerca nel blog

Archivio

  • ►  2025 (14)
    • ►  maggio (2)
    • ►  aprile (4)
    • ►  marzo (3)
    • ►  febbraio (2)
    • ►  gennaio (3)
  • ►  2024 (33)
    • ►  dicembre (3)
    • ►  novembre (2)
    • ►  ottobre (3)
    • ►  settembre (2)
    • ►  agosto (3)
    • ►  luglio (4)
    • ►  giugno (2)
    • ►  maggio (3)
    • ►  aprile (3)
    • ►  marzo (3)
    • ►  febbraio (3)
    • ►  gennaio (2)
  • ►  2023 (59)
    • ►  dicembre (4)
    • ►  novembre (6)
    • ►  ottobre (6)
    • ►  settembre (5)
    • ►  agosto (4)
    • ►  luglio (5)
    • ►  giugno (5)
    • ►  maggio (5)
    • ►  aprile (4)
    • ►  marzo (5)
    • ►  febbraio (4)
    • ►  gennaio (6)
  • ►  2022 (72)
    • ►  dicembre (6)
    • ►  novembre (6)
    • ►  ottobre (5)
    • ►  settembre (6)
    • ►  agosto (5)
    • ►  luglio (5)
    • ►  giugno (7)
    • ►  maggio (7)
    • ►  aprile (6)
    • ►  marzo (4)
    • ►  febbraio (7)
    • ►  gennaio (8)
  • ►  2021 (89)
    • ►  dicembre (8)
    • ►  novembre (7)
    • ►  ottobre (8)
    • ►  settembre (6)
    • ►  agosto (6)
    • ►  luglio (7)
    • ►  giugno (8)
    • ►  maggio (7)
    • ►  aprile (8)
    • ►  marzo (8)
    • ►  febbraio (7)
    • ►  gennaio (9)
  • ►  2020 (104)
    • ►  dicembre (9)
    • ►  novembre (9)
    • ►  ottobre (9)
    • ►  settembre (8)
    • ►  agosto (8)
    • ►  luglio (10)
    • ►  giugno (10)
    • ►  maggio (9)
    • ►  aprile (9)
    • ►  marzo (8)
    • ►  febbraio (8)
    • ►  gennaio (7)
  • ►  2019 (87)
    • ►  dicembre (8)
    • ►  novembre (8)
    • ►  ottobre (8)
    • ►  settembre (7)
    • ►  agosto (6)
    • ►  luglio (8)
    • ►  giugno (7)
    • ►  maggio (7)
    • ►  aprile (7)
    • ►  marzo (8)
    • ►  febbraio (6)
    • ►  gennaio (7)
  • ►  2018 (83)
    • ►  dicembre (7)
    • ►  novembre (6)
    • ►  ottobre (7)
    • ►  settembre (6)
    • ►  agosto (6)
    • ►  luglio (7)
    • ►  giugno (7)
    • ►  maggio (7)
    • ►  aprile (7)
    • ►  marzo (8)
    • ►  febbraio (6)
    • ►  gennaio (9)
  • ►  2017 (89)
    • ►  dicembre (6)
    • ►  novembre (8)
    • ►  ottobre (8)
    • ►  settembre (8)
    • ►  agosto (5)
    • ►  luglio (7)
    • ►  giugno (8)
    • ►  maggio (7)
    • ►  aprile (6)
    • ►  marzo (8)
    • ►  febbraio (8)
    • ►  gennaio (10)
  • ►  2016 (146)
    • ►  dicembre (9)
    • ►  novembre (11)
    • ►  ottobre (12)
    • ►  settembre (13)
    • ►  agosto (13)
    • ►  luglio (15)
    • ►  giugno (15)
    • ►  maggio (14)
    • ►  aprile (12)
    • ►  marzo (13)
    • ►  febbraio (10)
    • ►  gennaio (9)
  • ►  2015 (116)
    • ►  dicembre (10)
    • ►  novembre (9)
    • ►  ottobre (11)
    • ►  settembre (11)
    • ►  agosto (7)
    • ►  luglio (8)
    • ►  giugno (10)
    • ►  maggio (8)
    • ►  aprile (9)
    • ►  marzo (12)
    • ►  febbraio (10)
    • ►  gennaio (11)
  • ►  2014 (81)
    • ►  dicembre (9)
    • ►  novembre (8)
    • ►  ottobre (8)
    • ►  settembre (7)
    • ►  agosto (5)
    • ►  luglio (9)
    • ►  giugno (6)
    • ►  maggio (7)
    • ►  aprile (4)
    • ►  marzo (6)
    • ►  febbraio (5)
    • ►  gennaio (7)
  • ▼  2013 (73)
    • ►  dicembre (5)
    • ►  novembre (8)
    • ▼  ottobre (5)
      • BARM BRACK CAKE, la tradizionale merenda di Hallow...
      • CROCCHETTE “GELATO” di patate saporite
      • Torta dei “chiari”
      • CHIOCCIOLE con PROVOLA fresca e POMODORO
      • TIELLA, bandiera di Bari
    • ►  settembre (6)
    • ►  agosto (7)
    • ►  luglio (5)
    • ►  giugno (7)
    • ►  maggio (6)
    • ►  aprile (5)
    • ►  marzo (5)
    • ►  febbraio (8)
    • ►  gennaio (6)
  • ►  2012 (94)
    • ►  dicembre (5)
    • ►  novembre (6)
    • ►  ottobre (9)
    • ►  settembre (7)
    • ►  agosto (7)
    • ►  luglio (7)
    • ►  giugno (9)
    • ►  maggio (7)
    • ►  aprile (6)
    • ►  marzo (11)
    • ►  febbraio (7)
    • ►  gennaio (13)
  • ►  2011 (116)
    • ►  dicembre (8)
    • ►  novembre (11)
    • ►  ottobre (7)
    • ►  settembre (9)
    • ►  agosto (8)
    • ►  luglio (10)
    • ►  giugno (13)
    • ►  maggio (11)
    • ►  aprile (9)
    • ►  marzo (10)
    • ►  febbraio (9)
    • ►  gennaio (11)
  • ►  2010 (61)
    • ►  dicembre (8)
    • ►  novembre (12)
    • ►  ottobre (13)
    • ►  settembre (12)
    • ►  agosto (8)
    • ►  luglio (8)

kucinadikiara

Login | Privacy & cookies | Graphics Sara Bardelli

Copyright © Kucina di Kiara. Designed by OddThemes