Kucina di Kiara
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Mentre sto scrivendo e programmando il post, mi domando a che punto saremo quando la ricetta verrà pubblicata. Confesso di avere un'enorme paura. Paura per le persone a me care, soprattutto gli anziani, come i miei genitori. Paura per il lavoro. Lo perderò? Paura e angoscia per tutte le persone che sono venute a mancare in questi ultimi due mesi. Una disgrazia così grossa non doveva accadere.
Pur di non uscire, cerco di arrangiarmi con tutto in casa. Faccio il pane, il pesto, il dado. Parola d'ordine: non si butta via niente. Questa ricetta, per esempio, nasce da un'esubero di melanzane grigliate. A volte basta poco per gustare un meraviglioso piatto di pasta. Una delle lezioni che sicuramente questa tragedia ci insegnerà, sarà quella del gioiere delle piccole cose. Riscoprire i piccoli piaceri della vita, dati anche da una ricetta del riciclo, come questa.

Ingredienti per 4 persone:
350 g Pasta tipo mezze maniche Pasta Armando
400 g di Melanzane Bioexpress
150 g Grana Lodigiano grattugiato
50 g Mandorle
40 g olio extravergine d'oliva
un cucchiaio di filetti di pomodorini secchi sott'olio Citres

Portare a bollore una capiente pentola piena di acqua salata. Quindi buttarvi la pasta e cuocere.
Nel frattempo lavare le melanzane, asciugarle, eliminare le estremità e, con un coltello affilato, affettarle a uno spessore di 5 mm, quindi grigliarle. Io questo passaggio lo avevo già fatto. Ne avevo un vassoio in frigorifero pronto per essere utilizzato.
In un mixer, frullare le mandorle e il grana insieme all'olio. Aggiungere le melanzane grigliate e frullare nuovamente fino ad ottenere una crema. Se serve aggiunge ulteriore olio. Una volta pronta, usare per condire la pasta. Aggiungere i filetti di pomodorini secchi e servire.

 
Ciao reclusi, come va? Mai e poi mai avrei pensato di scrivere un post così. Che situazione stiamo vivendo? Io sto malissimo. Nel senso che non sono malata, ma tutto questo flagello mi tormenta l'anima. Nel mio piccolo cerco di fare quello che va fatto. Limitare gli spostamenti alle strette necessità e stare in casa. Soprattutto voi, persone anziane, mettetevi sotto chiave e non uscite! Tommaso, lo dico anche a te che so leggermi sempre. Abbi cura della tua persona e non mettere il naso fuori dalla tua abitazione. Mi raccomando. Solo così ne usciremo, ma dobbiamo farlo TUTTI!
Visto che di tempo ne abbiamo, vi posto questa golosissima ricetta. Presa in prestito da Sonia Peronaci, ho solo aggiunto un po' di farina di riso per rendere l'impasto meno liquido, e arachidi intere per un effetto croccante.
In questa ricetta ci sono solo cinque ingredienti e nessuno di questi contiene farinacei, lievito o lattosio. Quindi via libera per tutti!


Ingredienti:
 
260 g di burro di arachidi senza zucchero
1 
uovo medie
180 g di 
zucchero
50 g di farina di riso
100 g di arachidi da sgusciare (per me Bioexpress)

Rompete l'uovo in un'ampia ciotola, aggiungete lo zucchero, la farina di riso, le arachidi sgusciate e il burro di arachidi. Con un cucchiaio di legno mescolate tutti gli ingredienti in modo da ottenere un composto liscio e omogeneo.
Foderate una teglia con carta da forno.
Modellate palline di circa 10 g di peso l'una e disponetele, ben distanziate, nella teglia. Schiacciate le palline con i rebbi di una forchetta, prima in verticale e poi orizzontale: dall'incrocio si formeranno tanti piccoli quadratini in superficie (classico decoro per i peanut butter cookies).
Procedete infornando la teglia per 10 minuti in forno ventilato a 170°C.



Ieri, la festa del papà, è passata un po' in sordina...i problemi sono altri e i momenti per festeggiare sono rimandati. Non ho potuto abbracciare il mio papà, ma l'ho pensato tanto. Ognuno di noi, giustamente, è sotto chiave e, per forza di cose, non ci si può vedere.
Per addolcire la giornata, io e Iris, abbiamo preparato insieme la TORTA DELLA QUARANTENA di Marco Bianchi. Come tutte le ricette dello chef scienziato, anche questa è sana e poco calorica. Si fa praticamente con una manciata di ingredienti, senza dover uscire per comprarli.
Pronti?

Ingredienti:
 
200 g di farina (lui consiglia una farina poco raffinata, di tipo 1 o 2, io ho usato quella che avevo in casa, la 00)
50 g di amido di mais (io avevo solo fecola)
90 g di zucchero di canna integrale
200 ml di acqua
80 g di olio di semi
1 bustina di lievito per dolci
2 mele biologiche Bioexpress
un cucchiaino di cannella

Mescolate insieme tutti gli ingredienti (eccetto le mele) e versate l’impasto nella tortiera foderata con carta da forno, affettate le mele con mandolina (o a mano, ma a fette sottili) e disponetele in superficie, infornate per 40 minuti a 180° (io ho usato una tortiera da 22 cm di diametro).

Una volta tolta dal forno, ho preferito lucidare le fette si mele con gelatina neutra.
Anche la gelatina si può preparare facilmente in casa.

Fate così:

80 ml di acqua
30 gr di zucchero
qualche goccia di succo di limone
1 cucchiaino scarso di maizena (o amido di mais)

Mettete in un pentolino 50 ml di acqua e lo zucchero. Ponete il pentolino sul fuoco e fate sciogliere lo zucchero a fuoco dolce.
A parte fate sciogliere la maizena (o l'amido di mais) nel resto dell'acqua (al fine di non far formare grumi) e versate poi il tutto nel pentolino.
Portate ad ebollizione e fate sobbollire qualche minuto. Spegnete il fuoco, aggiungete qualche goccia di succo di limone e mescolate.
La vostra gelatina neutra è pronta, lasciatela intiepidire bene prima di utilizzarla.

È una torta leggera. Quando la mangerete, non sarete assaliti da sensi di colpa. Ma, soprattutto, non sarà necessario uscire a correre per smaltirla.



Era da un bel po' di tempo che Iris mi chiedeva di preparaglieli... "Mamma, quando hai tempo me li fai?"...una domenica mattina, mi alzo presto e glieli preparo, con tutto l'amore di mamma. Peccato che, al primo assaggio, mi guarda con aria schifata dicendomi "Non mi piacciono"...e torna a inzuppare nel latte le sue amate Gocciole. Mia figlia, c'è da sottolinearlo, non mangia un tubo. Io ancora m'illudo che, proponendole qualcosa di nuovo, la ragazza si sblocchi, come per magia...ma per ora non è ancora successo. Pazienza...tale madre, tale figlia. La sottoscritta si è sbloccata alla veneranda età di 27 anni, quindi per la nana c'è tempo.
Intanto vi ripropongo questa ricetta, trovata sul blog di Marianna "Ricette dal Mondo".
Sono davvero squisiti! Io li ho spazzolati in un attimo, sia con confettura che con Nocciolata.
Ho abbinato quella senza lattosio semplicemente perchè adoro il suo gusto fondente. Volendo però, potete sostituire il latte e lo yogurt con prodotti analoghi senza lattosio, in modo tale da rendere felici anche gli intolleranti!



Ingredienti per 6 pancakes:
 
100 g di farina 00
15 g di zucchero bianco semolato
1 uovo intero
60 g di yogurt greco
60 ml di latte intero
1 cucchiaino di lievito per dolci
1 pizzico di bicarbonato



Per servire:
Nocciolata Rigoni di Asiago
Lamponi freschi

In una terrina riunire il latte, lo yogurt, l'uovo e mescolare con una frusta a mano.
In un'altra ciotola setacciare la farina, quindi aggiungere lo zucchero, il lievito e il bicarbonato.
Unire gli ingredienti liquidi alle polveri.
Lavorare sempre con la frusta per avere un impasto liscio, omogeneo e senza grumi.
Riscaldare una padella antiaderente e, quando sarà bella calda, aggiungere un mestolo di impasto.
Aspettare che la frittella formi le prime bollicine in superficie, quindi, con l'aiuto di una spatola, girare il pancake per farlo cuocere anche sull'altro lato. Ci vorrà circa un minuto per lato.
Procedere in questo modo fino a esaurire l'impasto.
Servire i pancake a piacere, con confettura, Nocciolata o frutti di bosco.
Io ho scelto l'abbinata Nocciolata e lamponi...da urlo!
Volendo potete preparare l'impasto la sera prima e conservarlo in frigorifero per la mattina dopo.




Oggi una ricetta golosissima, tipica del Brasile: il Bolo de Maracuja! Si tratta di un dolce delicato e sofficissimo che con le sue dolci note al frutto della passione, vi porterà in un attimo in vacanza...ma solo con il pensiero! :-)

Ingredienti per uno stampo da ciambella da 26 cm di diametro:
4 uova intere
100 g di olio di semi di mais
6 frutti della passione o maracuja
240 grammi farina 00
300 grammi zucchero
1 bustina lievito per dolci
1 cucchiaio burro 
farina per infarinare

Tagliare a metà i frutti della passione e ricavare la polpa con un cucchiaino.
Montare in una ciotola le uova intere, l’olio, lo zucchero e la polpa di 4 frutti della passione, tenendo da parte quella che rimane. Incorporare gradualmente la farina setacciata con il lievito.
Imburrare uno stampo a ciambella (possibilmente a cerniera, per facilitarne l'estrazione) e spolverizzalo di farina; quindi versare il composto.
Cuocere in forno già caldo a 180° C per circa 40 minuti: il dolce sarà pronto quando, infilandovi uno stecchino, questo ne uscirà asciutto.
Per finire, portare a bollore la polpa dei 2 frutti della passione rimasti con il burro e due cucchiai di zucchero. Appena la salsina risulterà sciropposa, versala sul dolce.




Mentre scrivo per programmare questo post, penso a come sarà la situazione quando sarà online. Chi mi segue sa che vivo nel lodigiano, a due passi dalla zona rossa. Spero torni tutto alla normalità, il prima possibile. Questa situazione assurda deve finire.
Per sdrammatizzare, vi offro questa deliziosa Vellutata di cavolo viola con pancetta e pistacchi. E' davvero squisita, talmente buona che sono riuscita a farla mangiare perfino a Iris.

  
Ingredienti per 4 persone:

400 g cavolo cappuccio viola bio (chiamato anche rosso) BioExpress
1 cipolla rossa BioExpress
1 porro Bioexpress
200 g pancetta affumicata a cubetti
80 g di granella di pistacchi Sciara - La Terra del Pistacchio
100 ml di panna fresca
brodo vegetale qb
olio extra vergine di oliva qb
sale qb

Per prima cosa mondate e lavate il cavolo viola e tagliatelo a listarelle.
In una pentola con bordi alti, scaldate qualche cucchiaio di olio evo, quindi aggiungete la cipolla rossa tritata finemente e il porro tagliato a rondelle. Rosolate bene e aggiungete il cavolo.
Copri a filo con il brodo vegetale e cuocete per circa 45 minuti.
Con un frullatore ad immersione riducete la verdura in una crema omogenea. Aggiungete la panna fresca e aggiustate di sale.
Nel frattempo in un piccolo tegame senza condimento rosolate i dadini di pancetta finché risulteranno belli croccanti.
Servite la vellutata con pancetta e granella di pistacchi.




Adoro i sapori decisi, soprattutto in un primo piatto di pasta. Questo che vi propongo oggi, la Pasta integrale alla siciliana, ne è un classico esempio. Pronti per la cena di stasera?



Ingredienti per 2 persone:

180 g di pasta integrale tipo trecce Pasta Armando
una decina di pomodorini secchi sott'olio Citres
2 cucchiaini di capperi sotto sale Citres
2 cucchiai di mandorle a lamelle
200 g di pomodorini datterini Bioexpress
50 g di olive nere denocciolate Citres
1 scalogno
origano secco
olio extra vergine di oliva
sale

Lessate la pasta in abbondante acqua salata.
Nel frattempo, tostate le mandorle in una padella antiaderente per qualche minuto.
In un mixer, frullate i pomodorini secchi.
In un capiente tegame, fate rosolare lo scalogno tritato in due cucchiai di olio, quindi aggiungete i pomodorini tagliati in quattro. Fate cuocere per cinque minuti, quindi aggiungete il pesto di pomodorini secchi e le olive tagliate grossolanamente.
Sciacquate i capperi sotto l'acqua corrente per togliere il sale, quindi aggiungeteli al sugo.
Continuate a cuocere aggiungendo, all'occorrenza, qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta.
Scolate la pasta al dente e versatela nel tegame con il condimento. Mescolate bene e servite con una spolverata di origano secco e le mandorle tostate.
Per un eventuale piatto unico (a casa mia vanno per la maggiore), aggiungete una scatoletta di tonno al condimento.


Alzi la mano chi conosce la Barbajada!
Nemmeno io, che sono lombarda, ne avevo mai sentito parlare prima. Eppure si tratta di un dolce storico, molto popolare nella cucina meneghina. Scoperta per caso nella ricerca di ricette per il nuovo tema de L'Italia nel Piatto, "Ho voglia di dolce al cioccolato", la Barbajada mi ha subito incuriosita, anche perchè trattasi di un dolce/bevanda dall'esecuzione molto facile e veloce.
Ma facciamo un passo indietro. La Barbajada prende il suo nome da Domenico Barbaia, un ex barista, divenuto poi impresario del famoso Teatro alla Scala, che l'avrebbe inventata nella prima metà dell'800.
Piu' che un dolce la Barbajada è un dessert, o meglio una bevanda dolce, che si può servire sia in estate che in inverno (per la versione estiva vi basterà frullare tutto a freddo con l'aggiunta di qualche cubetto di ghiaccio). Si può gustare da sola, a fine pasto o a merenda o per accompagnare torte e biscotti.
Per una versione senza lattosio, vi basterà sostituire il latte con latte di soia o latte di mandorla.
Ma vediamo come si prepara. In rete si trovano diverse versioni. Chi usa il cioccolato, chi il cacao. Chi ne modifica leggermente il procedimento. Io vi indico la mia strada, conforme a quella proposta dal Ristorante La Brioschina di Milano (che vi consiglio vivamente se vi trovate in zona).

Ingredienti per un bicchiere:
1 tazzina colma di cioccolato fondente fuso 
1 tazzina colma di caffè forte
1 tazzina colma di latte intero
panna fresca montata q.b. (non zuccherata, mi raccomando)
cacao amaro in polvere q.b. (per spolverizzare)
zucchero q.b. se vi piace

In un pentolino versate il caffè, zuccherando a piacere, il cioccolato e il latte. Lavorate a fiamma bassa con una frusta, finchè il composto non diventerà bello spumoso.
Togliete dal fuoco e versate in un bicchiere alto, decorando con panna montata e una spolverata di cacao.



E ora diamo un'occhiata ai finger-food delle altre regioni:

Valle d’Aosta: Strudel al cioccolato
Piemonte: Baci di dama al Cioccolato
Liguria:  Budino al cioccolato
Lombardia: La Barbajada, dolce tipico milanese
Trentino: Torta Sacher
Veneto: Torta Russa al cioccolato
Friuli Venezia Giulia: Torta Rigojanci
Emilia Romagna:  Il mandorlato di Modigliana 
Toscana: Torta co’ bischeri
Marche: Ciambellone rustico marchigiano
Umbria: Baci perugina fatti in casa
Lazio: Pastarelle al cioccolato
Abruzzo: Mousse abruzzese di ricotta e cioccolato
Molise: Loffe o castagnole agnonesi
Campania: Sciù al cioccolato
Basilicata: Scorzette di Bernalda
Calabria: Baci di dama alla calabrese
Sicilia: Riso Nero alla Messinese
Sardegna: Sospiri di Ozieri ricoperti al cioccolato e mirto
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Mi chiamo Chiara, ho 44 anni e ho aperto questo blog di cucina nel 2010, con la
speranza di rendermi utile a chi, come me, non sapeva cucinare nemmeno un uovo.
Mi sono "costruita" da sola, con tenacia e curiosità, ma i consigli e l'esperienza di mia madre mi hanno aiutata in maniera decisiva.
Il mio background di esperienze professionali e personali mi ha portato a creare una mia modalità con la quale divulgare l'importanza del cibo, sotto ogni suo aspetto.

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