Kucina di Kiara
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Prima o poi ne usciremo dal limbo della gastrointerite?! Dopo il recovero ospedaliero di Iris, è stata la volta del papà e della nonna. La mamma per ora tiene duro. Piccola peste, da brava cecchina, ha colpito e affondato, con i suoi potentissimi batteri, l'uomo di casa e la nonnina che la cura con tanto amore quando è malata. Domani si va in transferta dall'altra nonna e incrociamo le dita. Che il week end lungo non mieta altri feriti...
Intanto godetevi questi dolcetti. Una frolla morbida e profumata ricoperta da caramello morbido e arachidi croccanti...una coccola dovuta (almeno per me).


Ingredienti:
150 g di farina di farro Molino Rossetto
180 g di burro
1 uovo
120 g di zucchero di canna
120 g di arachidi
1 cucchiaino di lievito in polvere
20 g di miele ai fiori di arancio Mielbio Rigoni di Asiago


Setacciate la farina insieme al lievito facendola cadere in una terrina e aggiungete 90 g di burro fuso intiepidito. Aggiungete 60 g di zucchero e mescolate. A parte, sbattete l'uovo e amalgamatelo all'impasto fino a ottenere una certa compattezza.
Distribuite uniformemente l'impasto in una teglia 30x15 rivestita da carta da forno e mettetela in forno a cuocere a 180°C per 15'.
Preparate il caramello 5' prima di estrarre la teglia: fate sciogliere il restante burro in una casseruola con 60 g di zucchero e il miele e lasciatelo sobbollire 5' sempre mescolando con un cucchiaio di legno. Togliete dal fuoco e aggiungete le arachidi tritate grossolanamente.
Distribuite uniformemente il composto sulla base di pasta e passate il tutto in forno per altri 5'. Lasciate intiepidire nella teglia e poi tagliate il dolce a quadratini o losanghe per ottenere i dolcetti.

buzzoole code

...ovvero Vanilla Rum Cake, se vogliamo chiamarla col suo nome originale. Si tratta di un dolce tipico della cucina americana. La ricetta l'ho trovata sul libro American Bakery, che vi consiglio vivamente se vi piace questo tipo di cucina. Questa torta in particolare mi ha colpito prima di tutto per il nome, poi per l'aspetto ricco e invitante e il profumo voluttuoso che sprigiona. Potete sostituire il rum al liquore che più vi piace. Io ho provato a farla anche con l'Amaretto di Saronno...golosità allo stato puro!


Per l'impasto:
250 g di farina 00
1 cucchiaio di bicarbonato di sodio
sale
1 cucchiaio di noce moscata grattugiata
250 g di zucchero
100 g di olio di semi
3 uova
120 g di latte
60 ml di rum scuro
1 baccello di vaniglia


Per lo sciroppo:
100 g di burro
50 g di zucchero
120 ml di rum scuro


Preriscaldate il forno a 150°C. Imburrate e infarinate uno stampo da plumcake (o, se lo avete, il classico stampo americano col tubo). In una terrina setacciate la farina, il bicarbonato, una presa di sale e la noce moscata. Mettete da parte. In un'altra terrina, con la frusta elettrica (per me la praticissima di Russel Hobbs) lavorate lo zucchero, l'olio, le uova, il latte e il rum fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo. Aprite il baccello di vaniglia con la lama di un coltello, estraete i semi, aggiungeteli all'impasto, tenendo da parte il baccello vuoto, e unite lentamente il tutto al composto con la farina, mescolando con una frusta. Versate l'impasto nello stampo. Infornate per 60' o fino a che uno stuzzicadenti infilato al centro della torta non ne uscirà perfettamente pulito. Sfornate, lasciate la torta dentro lo stampo e bucate con uno stuzzicadenti tutta la superficie (per far assorbire lo sciroppo al rum).

Nel frattempo preparate lo sciroppo: in una casseruola versate 30 ml di acqua, il burro e il baccello di vaniglia tenuto da parte. Portate a ebollizione. Unite lo zucchero e cuocete a fuoco lento per 5', mescolando sempre. Lasciate raffreddare per qualche minuto poi aggiungete il rum.
Lasciate raffreddare lo sciroppo altri 10' poi versatene un po' sulla torta, aiutandovi con un cucchiaio. Quando la parte superiore è ben inzuppata, capovolgete lo stampo su un piatto da portata, sfilatelo delicatamente, e ripetete l'operazione (bucate la superficie e irroratela con altro sciroppo). Lasciate riposare il dolce finchè il liquido non sarà stato assorbito, poi ripetete il tutto dall'inizio, avendo cura di ricominciare dalla parte superiore. Questo processo di assorbimento può durare fino a 24 ore.

La Gianna, mia mamma, ormai 80enne, non smette ancora adesso di dirmi quant'era buona questa torta e di rifarla al più presto. La versione al rum, decisamente più alcolica, le è piaciuta di più della versione all'Amaretto di Saronno...un pochino più light...hai capito la mammina? 


Ciotolina e tovaglietta Green Gate
Ennesima ricetta rubacchiata, questa volta dalla parrucchiera. A sto' giro però non ho osato strappare la pagina, anche perchè c'erano troppe ricettine interessanti...mi sarei dovuta imboscare la rivista in borsa e non è bello. Allora ho iniziato a scattare foto col cellulare. Le clienti mi guardavano stranite...io, imbarazzata, ho continuato imperterrita a fotografare. Ne è valsa la pena, no?

Ingredienti per 4 persone:

1 rotolo di pasta sfoglia fresca
1 grosso porro
patè di tonno Campisi qb
3 cucchiai d'olio extra vergine di oliva
sale

Pulire il porro, eliminando la radice, la parte verde e le foglie esterne più dure. Tagliarlo a rondelle sottili e rosolare a fuoco dolce in un tegame antiaderente con l'olio, mescolando spesso. Aggiungere un poco d'acqua e lasciare stufare per circa 15' o comunque fino a che risulteranno teneri e ben asciutti. Aggiustare di sale e lasciar raffreddare.
Srotolare la pasta e ritagliarla in tanti dischetti da 4-5 cm di diametro. Distribuire al centro di metà di essi un cucchiaino di porri e un cucchiaino di patè di tonno, quindi appoggiare sopra i dischetti rimasti, sigillando i bordi con una forchetta.
Sistemare le sfogliatelle su una teglia foderata da carta da forno, se vi piace spennellarle con un tuorlo d'uovo sbattuto con un po' di latte (io non l'ho messo) e cuocere a 180°C per 15-20'. Servire le sfogliatelle calde o tiepide.


Dopo una settimana estenuante, sotto tutti i punti di vista, finalmente mi concedo un po' di relax. Sveglia alle 7 (nonostante Iris sia rimasta a dormire dai nonni), alle 8,30 inforno la prima torta per il pranzo di domani da Fede. Intanto preparo l'impasto per il pane e per la pizza. Mentre lievitano stendo i panni, finisco le varie faccende domestiche, vado in biblioteca, preparo il pranzo e alle 13 esco a prendere un po' di sole. Mi sdraio sul lettino e assaporo la pace e tranquillità del mio giardino. Si sentono gli uccellini cinguettare, qualche vicino starnutire, due vespe ronzare. Nient'altro. Sono spalmata da mezz'ora e già mi sento rigenerata! Pronta per infornare la prima teglia di panini...e si riparte.

Ingredienti per gli gnocchi di zucca:

1 kg di zucca con la buccia (possibilmente verde)
150 g di farina
150 g di semolino di riso
1 cucchiaio di grana grattugiato
1 uovo

Pulite la zucca da semi e filamenti, privatela della buccia e tagliatela a pezzi piccoli. Cuocetela in forno, avvolta da carta stagnola, a 200°C per circa 40 minuti o comunque fino a che non risulterà tenera.
Lasciatela intiepidire poi passatela al passaverdure, quindi mettete il composto in una casseruola a fuoco basso e mescolate finchè non risulterà ben asciutto.
Unite l'uovo intero e le farine e impastate con le mani. Aggiungete il grana (questo me l'ha insegnato la mia mamma) fino ad ottenere un composto consistente.
Lavorate l'impasto sulla spianatoia infarinata formando dei cilindri grossi come un dito medio e tagliateli a cilindretti di circa 2 cm.
Cuoceteli in acqua bollente salata e scolateli man mano che verranno a galla.

Ingredienti per la fonduta di Fior di Mugello:

200 ml di latte
1 cucchiaino di amido di mais
200 g di Fior di Mugello
sale e pepe qb

In un pentolino antiaderente fate scaldare il latte con l'amido, continuando a mescolare usando una frusta. Quando si sarà addensato abbassate la fiamma e aggiungete il Fior di Mugello tagliato a pezzettini. Continuate a mescolare aggiustando di sale e pepe.

Per l'impiattamento, disponete una cucchiaiata di fonduta sul fondo del piatto, adagiatevi sopra gli gnocchi sparsi qua e là. Spolverizzate con semi di papavero (a piacere) e decorate con fiori di rosmarino.
Il gusto saporito della fonduta a base di Fior di Mugello, ben si sposa con la dolcezza degli gnocchi di zucca.

 


A volte, anzi a dirla tutta spesso, ti guardo di nascosto. Ti fisso per l'esattezza, e rimango incantata. Mi domando come ho fatto. Sei proprio uscita dal mio corpo? Io che mi considero un'eterna incapace, io che faccio sempre fatica a dirmi brava, questa volta non posso proprio negarmelo. Vedo quel dolce profilino dove un nasino all'insù ti rende ancor più bella. Due occhioni che fissano, anzi, sfidano il mondo, incorniciano il tuo bel faccino. Quelle paroline che fanno così fatica a uscir dalla tua bocca, per me sono musica. Io ti capisco, io traduco agli altri ciò che tu vorresti dire. Le parole sono come mattoncini di Lego. Vanno messe una vicino all'altra, oppure incastrate, per formare una frase. Vedrai che riuscirai a fare anche quello mio piccolo fiorellino. Io intanto continuo a guardarti e a dirmi che sono proprio stata brava...

Ingredienti
260 g di yogurt greco
140 g di farina 00
140 g di zucchero
90 g di cacao amaro in polvere
130 ml di latte intero
50 g di cioccolato fondente (opzionale)
½ cucchiaino di lievito in polvere
2 uova
essenza di vaniglia q.b.
zucchero a velo q.b.
un pizzico di sale

Procedimento
In una ciotola capiente mischiare la farina, lo zucchero, il sale, il cacao ed il lievito. A parte sbattere le uova ed aggiungere lo yogurt greco, l’essenza di vaniglia ed il latte. Unire il cioccolato fondente spezzettato. Unire gli ingredienti umidi a quello asciutti e mescolare velocemente per amalgamare il tutto. Versare il composto in uno stampo rettangolare foderato di carta forno e cuocere a 180° per 20-25 minuti, finché l’impasto non sarà ben cotto fuori ma ancora umido all’interno. Far raffreddare, quindi tagliare a quadrotti e spolverizzare di zucchero a velo.

La ricetta l'ho trovata sul simpatico blog A little place to rest.


Piattino grigio e tovaglietta a quadretti Green Gate

Sono tornati i giorni intensi, quelli che non ti bastano fatti di 24 ore, quelli che arrivi a casa la sera e non riesci nemmeno ad appoggiare il fondoschiena sul divano che è già ora di andare a letto, quelli che l'alba arriva in un attimo per non parlare della fine della giornata, quelli che ti assorbono completamente, che ti trascinano nel vortice fino a farti girare la testa, in completa apnea. So che prima o poi tornerò a respirare, riafforando in superficie, ma in questo momento è così e se mi credete latitante o chissà cosa, non preoccupatevi. Sono ancora viva e vegeta. Grazie a Dio esistono pure i post programmati, così, appena mi avanzano 5 minuti, corro a sfogarmi nel mio angolo di paradiso, che è questo! Restando in tema di paradiso, vi propongo questa torta salata buonissima, un lievitato adatto a stupire i vostri ospiti come antipasto. E la firma è quella di Montersino, quindi ci siamo già capiti. Io l'avevo preparata qualche mese fa in occasione del compleanno di Iris. E' facilissima, non spaventatevi. Con queste dosi ho preparato una sola torta dal diametro di 30 cm, ma ne potete preparare tranquillamente due più piccole anche usando uno stampo da 18-20 cm (volendo, una delle due torte, potreste metterla anche nel congelatore bella pronta per un'altra gustosa occasione).

 
Ingredienti:

Per la pasta:
500 g farina 360W
130 g latte intero
100 g tuorlo
100 g uova intere
15 g lievito di birra
15 g latte magro in polvere
10 g malto in polvere (o miele)
30 g zucchero
100 g burro
10 g sale

Per la crema di pomodori secchi:
90 gr pomodori secchi sott'olio
5 gr olio extra vergine di oliva >>ROI<<
10 gr basilico fresco

Per le cipolle:
250 gr cipolla bianca
20 gr olio extra vergine di oliva >>ROI<<
1 gr circa di origano secco

Per la finitura:
70 gr pinoli
100 gr olive taggiasche >>ROI<<

Procedimento:
Impastare la brioches mettendo le polveri escluso sale e zucchero, aggiungere il latte, le uova e i tuorli, poi lo zucchero, quando l'impasto è liscio aggiungere il burro morbido e infine il sale. Lasciar puntare coperto per 15 minuti.
Stufare le cipolle con sale e origano, molto lentamente, finchè diventano dolci e trasparenti. 
Saltare in padella i pomodori e passarli al minipimer con olio e basilico.
Stendere quindi la pasta allo spessore di mezzo cm e spalmarci sopra la crema di pomodori secchi. Disporre quindi le cipolle i pinoli e le olive denocciolate, arrotolare sul lato lungo e tagliare le rondelle. mettere in teglia con il taglio verso l'alto, lasciandole un pò distanziate per permettere la lievitazione. Coprire con pellicola e far raddoppiare. Infornare a 170° per 25 minuti.


Timbrino per biscotti Guardini - Tovaglietta floreale Green Gate
Alias "Macine" home-made. Il sapore è proprio quello, anzi, più buono. E la ricetta è quella della vincitrice dell'ultima passata edizione di Bake Off, Roberta Liso. Ho letto il suo libro e ho trovato diverse cosine (chiamiamole così) sfiziose da rifare, tra le quali questi golosissimi frollini.


Eccovi la ricetta per circa 80 biscotti:
400 g di Farina Celtica
100 g di fecola di patate
150 g di zucchero a velo
200 g di burro
50 g di uova
50 ml di panna fresca
6 g di lievito per dolci
1 cucchiaino di estratto di vaniglia home-made
sale

Setacciate la farina con la fecola, lo zucchero a velo, il lievito e un pizzico di sale e versate il tutto in una capiente ciotola. Mescolate con un cucchiaio e formate una fontana. Al centro versatevi il burro ammorbidito a temperatura ambiente e tagliato a pezzetti, la panna, l'uovo leggermente sbattuto e l'estratto di vaniglia. Lavorate il tutto con le mani fino ad ottenere un composto liscio e compatto. Fate riposare l'impasto in frigorifero per almeno 15' (io l'ho lasciato un paio d'ore), quindi stendetelo e ricavate tanti frollini con gli stampini che più vi piacciono. Cuocete i biscotti a 180°C per 15-17'. Si conservano bene per diversi giorni in una scatola di latta.





Ciao a tutti! Passate bene le vacanze di Pasqua? Chi al mare, chi in montagna, chi in campagna, chi, come me, a casa, spero che comunque siano stati giorni sereni per tutti. Noi abbiamo portato Piccola Peste al parco della preistoria, a vedere i dinosauri...già, anche Iris è stata colpita dal morbo di George, il fratellino di Peppa Pig: è affetta da dinosaurite virale acuta. Che Dio che la mandi buona...
E ora una ricettina facile facile ma pur sempre buona!

Ingredienti per 4 persone:

400 g di penne rigate
6 carciofi
3 cucchiai di succo di limone
4 cucchiai di olio extravergine di oliva
uno spicchio d'aglio schiacciato (facoltativo)
150 g di pancetta affumicata a cubetti
60 g di cipolla tritata
80 g di Parmigiano Reggiano grattugiato
20 g di burro
sale q.b.

Preparazione:
Eliminate le foglie esterne più dure dei carciofi e tagliateli a metà nel senso della lunghezza ed eliminate la parte filamentosa che si trova al centro. Tagliateli a bastoncino e metteteli a bagno in acqua mescolata con il succo di limone per evitare che anneriscano.

Ponete su un fuoco di media intensità una padella con 2 cucchiai d’olio e, appena questo sarà caldo, l’aglio pelato e schiacciato con la lama di un coltello (se avete deciso di metterlo) e le fettine di carciofo scolate. Fate cuocere mescolando di tanto in tanto per 5 o 6 minuti, salate, quindi togliete i carciofi dalla padella e metteteli da parte in una ciotola.

Nella stessa padella aggiungete la cipolla e la pancetta a cubetti. Fate rosolare, mescolando di tanto in tanto, salate e pepate. A questo punto aggiungete i carciofi preparati precedentemente. Lasciate cuocere altri 2 o 3 minuti.

Fate cuocere la pasta in acqua bollente salata (io ho usato la splendida pentola apposita Pastilla di Illa), per il tempo indicato sulla confezione. Scolatela e saltatela con la salsa preparata in precedenza.

Quindi unite il formaggio e il burro, mescolate per bene e servite caldo.



E finalmente sta per arrivare anche la Pasqua…non immaginate con quanta attesa io abbia aspettato questo momento. Si perché per l’occasione e per l’appuntamento d’inizio mese con L’Italia nel piatto, che ha come protagoniste, appunto, le Ricette Pasquali, ho preparato la fatidica e tradizionale Colomba. Per molti di voi sarà una passeggiata questo lievitato così complesso. Ma per me era la prima volta. E non è stato per niente facile, per diversi motivi. Prima di tutto l’utilizzo del lievito madre. Ho iniziato un timido approccio con questo sconosciuto l’estate scorsa. Creato dalle mie manine e curato ogni santo giorno, dopo due settimane è stato letteralmente scaraventato nel cantiere abbandonato dietro casa.
 
Per questo tipo di lavorazione, non potendo farne a meno, ho percorso la strada più facile. Ne ho chiesto un pezzo alla mia benefattrice, nonché fata turchina Kiara, autrice del meravigliosissimo blog La pancia del lupo. Kiara è stata un tesoro. Mi ha consigliata, supportata e aiutata come nessun altro avrebbe potuto fare. Grazie di cuore! L'altro motivo per cui non è stato facile fare questa benedetta colomba è che il gioro prima della preparazione sono stata colpita da gastrointerite virale acuta, che solo il nome non rende, credetemi. Penso di non essere mai stata così male in vita mia. Ma il giorno dopo, cocciuta come un mulo, e con la consapevolezza di non volere mandare tutto all'aria, ho iniziato la mia avventura.

Per quanto riguarda le origini di questo dolce, nei primi del Novecento l'azienda milanese Motta decide di confezionare un prodotto simile al panettone, ma con un aspetto decisamente legato alla Pasqua. Nasce la colomba, un dolce con un impasto simile a quello del panettone, ma che si arricchisce di una copertura di amaretto. Non a caso nel 1930 la Motta commissiona ad un artista specializzato in manifesti pubblicitari, Cassandre, un affiche sulla colomba con questo slogan "Colomba pasquale Motta, il dolce che sa di primavera".
In realtà la colomba ha radici lontane, verso la metà del sesto secolo venne offerto ad Alboino, re dei Longobardi, che stava assediando la città di Pavia un pane lievitato dalla forma di ciambella. Gli ingredienti tuttavia erano molto poveri (uova, farina e lievito) rispetto a quelli di adesso, a cui è stato aggiunto burro, zucchero e canditi. Si deve, però alla Motta, l'aggiunta di una copertura di pasta di mandorle e frutta secca. La forma a colomba del dolce è una scelta dettata non solo dalla simbologia, ma anche dalla stagione, la primavera.




Per la ricetta, ho cercato di farmi una cultura assimilando qua e là consigli, tecniche e tipo di preparazioni. Sono partita dalla ricetta del Maestro, ma mi hanno aiutata in maniera non indifferente, le versioni di Anice e Cannella e, ovviamente, La pancia del lupo. Ho utilizzato due stampi da 500 g anzichè uno da chilo, anche per essere sicura che la colomba cuocesse per bene. Inoltre non ho voluto/potuto usare i canditi perchè a casa mia non piacciono a nessuno, se non alla sottoscritta; quindi li ho sostituiti con gocce di cioccolato.

Ingredienti 1° impasto (sera):

110gr lievito madre maturo, rinfrescato 3 volte con la stessa farina prevista dalla ricetta
355gr farina 00 W 400 per grandi lievitati Molino Rossetto
100gr zucchero semolato
90gr burr
1 uovo (medio)
3 tuorli
145gr acqua

Preparazione:
Montiamo la foglia, spezzettiamo il LM nell’acqua (26°) dove avremo messo un cucchiaio dello zucchero previsto, avviamo la macchina fino ad idratarlo.
Uniamo l’uovo e tanta farina quanta ne occorre per formare l’impasto; uniamo in sequenza un tuorlo e una spolverata di zucchero, seguiti a breve da una spolverata di farina, facendo in modo da esaurire i tre ingredienti contemporaneamente e facendo riprendere corda all’impasto prima del successivo inserimento.
Aggiungiamo il burro morbido (tirato fuori mezz'ora prima dal frigo), in tre volte, a metà inserimento ribaltiamo l’impasto.
Montiamo il gancio ed impastiamo a vel. 1,5, fino a che la massa non si presenterà liscia e semilucida.
Copriamo la ciotola con pellicola e trasferiamo in forno, con la sola lucetta accesa (28°), per tutta la notte (ca. 12 ore). L’impasto dovrà triplicare.
Prepariamo un’emulsione con:
30gr burro – 15gr miele (poss. arancia o acacia) – 30gr cioccolato bianco – zeste grattugiate di 1 arancia e 1 mandarino – semini di 1 bacca di vaniglia (o 1 cucchiaino di estratto) – tre cucchiai di liquore amaretto.
Sciogliere il burro ed il miele con gli aromi. Fuori dal fuoco aggiungere il cioccolato grattugiato e mescolare con una frusta fino a scioglimento completo, aggiungere il liquore. Coprire.

Prepariamo la glassa:
Mescoliamo 105gr di albumi con 115gr di farina di mandorle, 150gr di zucchero, 15gr di farina di riso, 15gr di fecola, poche gocce di aroma di mandorle, mezzo cucchiaino di cacao. Mescoliamo il tutto senza montare e riponiamo in frigo.


Ingredienti 2° impasto (mattino)

L’impasto precedente
165gr farina 00 W 400
115gr burro
120gr zucchero semolato
1 uovo (medio)
5 tuorli
30gr acqua
4gr sale
220gr di cioccolato in gocce (messe prima nel congelatore)


Preparazione:
Montiamo il gancio e serriamo l’incordatura del primo impasto, con qualche giro di macchina; uniamo l’acqua con un cucchiaio abbondante di zucchero e facciamo andare a vel. 1,5 per qualche istante. Uniamo uno spolvero di farina e riportiamo in corda. Aggiungiamo l’uovo intero con una manciata di farina e lasciamo legare.

Ora vanno aggiunti i tuorli, uno alla volta, seguiti da una parte di zucchero ed una di farina, curando che l’impasto riprenda elasticità, prima del successivo inserimento. I tre ingredienti dovranno esaurirsi contemporaneamente.

Con l’ultimo tuorlo, aggiungiamo anche il sale.

Uniamo il burro morbido (non in pomata), in tre volte, facendo attenzione a non perdere l’incordatura acquisita e ribaltando di tanto in tanto l’impasto nella ciotola.

Mescoliamo l’emulsione con una frusta, fino a renderla cremosa ed inseriamola poco alla volta alla massa.

Esauriti gli ingredienti, facciamo andare a velocità sostenuta (2), fino ad ottenere il “velo”.

Uniamole gocce di cioccolato tolte dal freezer, impastando a bassa velocità giusto il tempo di distribuirle uniformemente.

Lasciamo riposare 30’, poi spezziamo in due parti uguali ed arrotondiamo (pirlatura).


Spezziamo in due ogni porzione (ricordo che io ho usato due stampi da 500 g l'uno) e formiamo la prima parte che comporrà le ali.

Formiamo anche la seconda e sistemiamola a croce sulla prima.
Copriamo con pellicola e poniamo a 28 - 30° (quindi nel forno spento con la luce accesa) fino a che l’impasto non sarà arrivato ad un dito dal bordo (per questa operazione ci vorranno ancora dalle 4 alle 6 ore).

Negli ultimi 15’ scopriamo le colombe.


Mescoliamo con vigore la glassa, servendoci di una frusta e distribuiamola sulle colombe aiutandoci con una tasca da pasticceria ed un beccuccio piatto.
Cospargiamo con zucchero in granella, qualche mandorla spellata e spolveriamo abbondantemente con dello zucchero a velo.
Inforniamo a 180° fino a cottura (prova stecchino o temp. al cuore 96°)


Pezzature da 500gr – ca. 30 - 35'

Pezzature da 1kg – ca. 45-50’

Capovolgiamo utilizzando degli spiedini o ferri da calza e lasciamo raffreddare.
E’ possibile velocizzare e rendere più sicuro il risultato, inserendo un lievitino nel primo impasto, fatto con: 80gr acqua – 80gr farina (presi dagli ingredienti del 1° impasto) – 10gr di lievito di birra fresco - 1 cucchiaino di miele – lasciato fermentare fino al raddoppio ed inserito nell’impasto dopo il LM.


In questo caso, è consigliabile far maturare l’impasto in frigo per ca. 12 ore.Con queste dosi si ottengono tre colombe da 500gr o due da 750gr.





E ora un salto nelle altre regioni d'Italia:

Valle d'Aosta: Frittata di patate e ortiche http://www.atuttopepe.ifood.it/2015/04/frittata-di-pa…sta-nel-piatto.html

Trentino-Alto Adige:  Fiadoni Trentini http://www.afiammadolce.ifood.it/2015/04/fiadoni-trentini.html

Friuli-Venezia Giulia: Pinze triestine http://ilpiccoloartusi.weebly.com/litalia-nel-piatto/pinze-triestina-per-litalia nel-piatto

Lombardia: La colomba pasquale http://kucinadikiara.blogspot.com/2015/03/la-colomba-pasquale.html

Liguria:  tagliolini al sugo di carciofi      http://arbanelladibasilico.blogspot.com/2015/04/litalia-nel-piatto-le-ricette-di-pasqua.html

Emilia Romagna: Pagnotta Pasquale di Sarsina http://zibaldoneculinario.blogspot.com/2015/04/pagnotta-pasquale-di-sarsina-per.html

Toscana: Coniglio pasqualino (o in carciofaia)
http://acquacottaf.blogspot.com/2015/03/coniglio-pasqualino-o-in-carciofaia.html

Marche: I piconi marchigiani http://lacreativitaeisuoicolori.blogspot.com/2015/04/piconi-marchigiani-ricetta-tipica-delle.html

Umbria: Frittata Pasquale  http://www.dueamicheincucina.ifood.it/2015/04/frittata-pasquale.html
Abruzzo: :Cuori,Pupe e Cavalli di Pasqua http://ilmondodibetty.it/cuoripupe-e-cavalli-di-pasqua.html
  
Molise: La Pia: zuppa di grano alla molisana http://lacucinadimamma-loredana.blogspot.com/2015/04/la-pia-ovvero-zuppa-di-grano-molisana.html

Lazio:  Vignarola http://beufalamode.blogspot.com/2015/04/vignarola.html

Campania: Minestra Maritata di Pasqua
http://www.isaporidelmediterraneo.it/2015/04/minestra-maritata-di-pasqua.html

Puglia: Taradde ch-u scelèppe http://breakfastdadonaflor.blogspot.com/2015/04/cucina-pugliese-taradde-ch-u-sceleppe.html

Basilicata: Pane di Pasqua salato
http://blog.alice.tv/profumodicannella/2015/04/02/pane-di-pasqua-salato-il-puccillato-di-noepoli/

Calabria: Riganella http://ilmondodirina.blogspot.com/2015/04/riganella.html

Sicilia: Le colombine http://burro-e-vaniglia.blogspot.com/2015/04/le-colombine.html

 
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L'autore di questo blog non utilizza cookie di profilazione, né  risponde di  quelli eventualmente  installati da terze parti ai quali  non ha accesso. Ai sensi del punto 2 del provvedimento del Garante della  privacy "Individuazione delle modalità semplificate per l’informativa e  l’acquisizione del consenso per l’uso dei cookie" - 8 maggio 2014  [3118884] Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014. Questo blog non costituisce una testata giornalistica. Non ha carattere   periodico ed è aggiornato secondo la disponibilità e la reperibilità  dei  materiali. Pertanto non può essere considerato in alcun modo un   prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 2001.<div>Tutti i   diritti relativi a fotografie e immagini presenti su questo blog, sono   di mia esclusiva proprietà (Chiara Rozza) e non è autorizzato l'utilizzo   di alcuna foto  in siti o in spazi non espressamente autorizzati da  me.

Mi chiamo Chiara, ho 44 anni e ho aperto questo blog di cucina nel 2010, con la
speranza di rendermi utile a chi, come me, non sapeva cucinare nemmeno un uovo.
Mi sono "costruita" da sola, con tenacia e curiosità, ma i consigli e l'esperienza di mia madre mi hanno aiutata in maniera decisiva.
Il mio background di esperienze professionali e personali mi ha portato a creare una mia modalità con la quale divulgare l'importanza del cibo, sotto ogni suo aspetto.

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