Una fresca ricetta (tratta da La Cucina Italiana), dal momento in cui il caldo - per fortuna - è tornato...
Ingredienti per 8 persone:
2 melanzane
160 g di tonno al naturale
50 g di olio extra vergine di oliva
40 g di olive verdi snocciolate
30 g di grana grattugiato
acciughe in salsa piccante
qualche foglia di basilico
una manciatina di mandorle pelate
prezzemolo
aglio
aceto
sale
Affettate le melanzane per il lungo e scottatele in una
padella cosparsa di sale per circa un minuto per lato. Mettetele quindi in una
pirofila ed irrora tele con mezzo bicchiere di aceto, lasciandole marinare per
mezz’ora. Frullate al mixer il prezzemolo, il basilico, le olive, le acciughe,
il tonno, mezzo spicchio di aglio sbucciato, il grana, l’olio, le mandorle e un
pizzico di sale. Spalmate le fette di melanzana con questa salsa, poi
sovrapponetele a due a due, piegatele a metà per il lungo e arrotolatele a
forma di rosa. Dovrete ottenerne almeno 16.
Postare qualcosa sta diventando difficile ultimamente...sarà colpa del caldo, mi dico io...ma in fondo so che non è dovuto a questo, ma non voglio tediarvi ancora con le mie lagne...già , sto diventando una piagnucolona...possibile? Sto trascurando persino le mie amiche, sia quelle che mi stanno accanto fisicamente, sia quelle in rete...è un periodo così, ma abbiate fede che prima o poi ritorno...intanto vi abbraccio e vi lascio questa gustosissima ricettina estiva! :-)
Ingredienti per 4 persone:
3oo gr di fusilli
100 gr di tonno al naturale sgocciolato
60 gr di prezzemolo pulito
50 gr di pane tipo pugliese senza crosta
40 gr di olio extra vergine di oliva
30 gr di mandorle pelate
2 filetti di alici in salsa piccante
1 limone
sale
pepe
Cuocete la pasta in acqua bollente salata. Tagliate a
pezzetti il pane, bagnatelo con il succo del limone e altrettanta acqua. Mettete
nel frullatore l’olio, il pane, le mandorle, le alici, il prezzemolo, 40 gr di
acqua e una bella macinata di pepe. Scolate la pasta, conditela mescolandola
con la salsa e completate aggiungendo il tonno sbriciolato e i semi di senape neri.
Ricetta tratta da La Cucina Italiana
La pissaladiere è una pizza rustica a base di cipolle, olive nere e acciughe. È di origine francese, in particolare provenzale, della Costa Azzurra. La versione poi esportata in Italia, in Liguria (in particolare nella zona di Imperia), ha preso il nome di pizzalandrea e ha visto aggiungere in pomodori alla ricetta e eliminare gli aromi di timo e alloro. Pare che Garibaldi, nato a Nizza, gradisse avere spesso a tavola questa particolare focaccia dal sapore rustico.
Ecco la ricetta, trovata sul numero di marzo 2011 de La Cucina Italiana:
300 gr di farina 00
250 gr di cipolla
150 gr di pelati
6 gr di lievito di birra
olive nere
filetti di alici in salsa piccante
olio extra vergine di oliva
sale
Mescolate la farina con il lievito sbriciolato poi impastatela con 180 gr di acqua, un cucchiaio di olio e sale. Raccogliete la pasta a palla, copritela con un telo umido e lasciatela lievitare finchè non sarà raddoppiata di volume. Nel frattempo affettate la cipolla, cuocetela in padella con un velo d'olio e un goccio d'acqua per circa 10', poi allargatela su un vassoio per farla raffreddare. Quando la pasta è lievitata stendetela in una teglia unta d'olio. Sminuzzate i pelati, distribuiteli sulla pasta e conditeli con un filo d'olio e sale. Stendete sopra le cipolle, le acciughe, le olive e infornate a 230°C per circa 18-20' (regolatevi con il vostro forno).
Sono tante le frasi che fanno a pugni nella mia testa in questo momento; tutte vorrebbero aprire il post ed io mi ritrovo combattuta...è un post importante, devo valutare bene...ma poi alla fine faccio ciò che mi dice il cuore, come sempre. Vorrei promettervi che sia l'ultimo post nel quale parlo della mia gravidanza - effettivamente non faccio altro che parlare di quello, manco fossi l'unica donna sulla faccia della Terra ad aspettare un bimbo, e magari alcune l'hanno pensato - non vi biasimo, forse lo penserei anch'io, ma è un evento così eccezionale che non si può non esternare! Comunque manca poco, sforno il mio biscottino e si torna alla vita di sempre...ehm, o quasi... Beh, comunque mi impegnerò a non assillarvi ulteriormente e a trovare argomenti nuovi. Ecco, questa era la prima cosa che mi premeva dirvi.

Secondo...con questa ricetta partecipo al contest della foodblogger alla quale sono più affezionata, Barbara. In questa competizione, come spiega la mia Amica: "il cibo che portiamo in tavola deve saper conquistare la vista prima di tutto, proprio come accade quando vediamo una bella borsa". Ecco, io so già che non vincerò in partenza, perchè non posseggo nè il dono nè i mezzi per rendere le mie ricette accattivanti per mezzo di una bella foto, però ci provo lo stesso.
Ho cercato di presentare in maniera "chiccosa" questi ravioloni, sulla cui superficie spiccano le lettere della mia futura amata, Iris. Sono solo 4 lettere, legate insieme da un ciondolo, l'accessorio moda al quale sono più legata in questo periodo...e non solo, sarò legata a lui per la vita!
E' un regalo da parte di due amiche speciali, Paola e Fede, alle quali voglio un bene dell'anima! Vi ho fatto incidere sul retro il nome della piccola ed ora è per eccellenza il REGALO PERFETTO! Lo indosserò sempre, per tutto il resto della mia vita, finchè morte non ci separi, come la fede nuziale; si perchè su questo ciondolo ho fatto un giuramento piccola mia:
"...Ti proteggerò
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce
per non farti invecchiare.
E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te..."
...e dopo queste parole tratte dalla canzone "La cura" di Franco Battiato (ogni volta che la sento mi fa piagere...mi ha sempre fatto piangere...) ecco a voi la ricetta.
Ah, un'ultima cosa... perchè il tè matcha? Perchè secondo la cultura giapponese chi utilizza questo tè guarda la vita con gioia pura e poi è verde, colore della speranza! Più chic di così...ehehehehehe
Ho trovato ispirazione dal numero di febbraio di SaleEPepe; ecco la ricetta con le mie modifiche in verde:
Per la pasta brisèe:
300 gr di farina
150 gr di burro
sale q.b.
1 cucchiaino di tè matcha
2-3 cucchiai di acqua fredda
Per il ripieno:
300 gr ca. di broccoli
un uovo intero
una manciata di grana grattugiato
qualche filetto di acciuga
sale
pepe nero macinato
un uovo sbattuto per sigillare e dorare la pasta
Sulla spianatoia versate la farina a fontana, aggiungete il cucchiaino di tè matcha, praticate al centro un buco nel quale andrete a mettere il burro a pezzetti; lavorate con la punta delle dita fino ad ottenere una consistenza sbriciolata; aggiungete l'acqua e amalgamate velocemente il tutto. Formate un panetto, avvolgetelo nella pellicola e mettetelo a riposare in frigorifero per almeno mezz'ora. Nel frattempo cuocete a vapore le cimette del broccolo e frullatele; fate asciugare il frullato in un pentolino a fiamma bassa, salate e pepate e lasciatelo raffreddare, quindi unitevi l'uovo e il grana.
Tirate fuori la pasta dal frigorifero, stendetela sottilmente e tagliatela a dischi di 5-6 cm aiutandovi con un bicchiere. Distribuite il composto al centro di metà dei dischi; sovrapponete un pezzo di acciuga, spennellate i bordi dei dischi farciti con l'uovo sbattuto, copriteli con i rimanenti dischi di pasta e premete tutt'intorno con i rebbi di una forchetta per sigillarli. Spennellate anche la superficie con l'uovo e praticate al centro un forellino per consentire la fuoriuscita del vapore. Sistemate i ravioloni di brisèe su una placca ricoperta da carta da forno e cuoceteli a 180°C per ca. 25 minuti.
Come scritto in un post passato, Real Time è uno dei miei canali preferiti quando capita che mi spalmo sul divano per guardare la tv (e non capita spesso, credetemi); ultimamente poi, la mia trasmissione preferita in assoluto, è diventata quella di Alessandro Borghese. Non perché sia una sua fan, intendiamoci; io rimango letteralmente incollata allo schermo davanti a qualsiasi trasmissione che parli di cucina, qualsiasi, sia che ai fornelli ci sia, chessò, Bud Spencer, sia che ci sia Raul Bova (beh, forse in questo caso ci rimarrei un po’ più incollata del solito…). Comunque torniamo a noi. L’ho visto preparare questa pasta e il gusto che poteva avere mi ha stregata. Detto fatto… era strepitosa! Una pasta con le sarde fuori dai canoni, un po’ particolare come piace a me! Provatela! Io vi riporto la ricetta di Borghese mettendo tra parentesi le mie modifiche:
Ingredienti per 4 persone:
360 gr di spaghetti
300 gr di filetti di sarde (le mie sarde erano di più, quasi mezzo chilo, e lo ho usate tutte)
150 gr di finocchietto selvatico (io ne avevo circa 100 gr)
4 fette di pane casereccio raffermo
2 cucchiai di uvetta rinvenuta in acqua
2 cucchiai di pinoli (io non li avevo, non li ho messi)
1 cucchiaio di capperi dissalati
50 gr di pecorino grattugiato (io parmigiano)
50 gr di parmigiano stagionato grattugiato
aglio
peperoncino (io in polvere)
olio extra vergine di oliva
sale
Mettete a bollire l’acqua con il sale e del finocchietto fresco per aromatizzare. Raggiunto il bollore, togliete il finocchietto e mettete a cuocere la pasta.
Tagliate a dadini il pane raffermo e mettetelo nel mixer con i capperi dissalati, l’olio, l’uvetta, il pecorino, il parmigiano e il finocchietto fresco, avendo cura di lasciarne un po’ da parte. Nel frattempo, fate rosolare in una padella l’aglio, l’olio e il peperoncino. Appena l’aglio è imbiondito, toglietelo e mettete nella padella i filetti di sarde. Lasciate cuocere pochi minuti, poi aggiungete il pane profumato, amalgamando bene i due composti; spengnete il fuoco.
In un padellino, tostate i pinoli fino a imbrunirli.
A questo punto, scolate la pasta e versatela nella padella con il condimento e mantecatela con un po’ di acqua di cottura.
Impiattate aggiungendo un pizzico di pane profumato, i pinoli tostati, il finocchietto e una spolverata di pecorino.