La Michetta o Rosetta

michetta


Il tema di questo mese di ottobre de L'Italia nel Piatto, ha come protagonista il pane: tra usanze e tradizioni storiche.
La Michetta o Rosetta è un tipo di pane soffiato ( che significa vuoto all'interno), che si riconosce dal tipo di stampo a stella con una sorta di “cappello” centrale. E rappresenta il pane simbolo delle tavole milanesi e delle zone circostanti.

Molti pensano che sia una ricetta tipica di Milano, ma le sue origini hanno in realtà a che vedere con l’Impero austro-ungarico. Furono i funzionari di questo potente impero a portare a Milano alcune novità alimentari, tra cui il Keisersemmel (kaiser significa, in tedesco, imperatore), un panino dalla forma di una piccola rosa.

Questo tipo di pane a Milano non rimaneva fresco e fragrante fino a sera, a differenza di quanto accadeva a Vienna. Bisognava quindi privare quel pane della mollica, svuotarlo e renderlo quindi “soffiato”. Solo in questo modo sarebbe stato fragrante. I maestri panificatori milanesi riuscirono nel loro intento e crearono un pane unico nel suo genere. I Milanesi ovviamente si rifiutarono di chiamare quel pane Keisersemmel (per evitare l’omaggio all’odiato imperatore asburgico) e decisero di utilizzare il diminutivo “micca”, ossia “Michetta”. 

La Michetta nasce dalla miscela di farina, lievito, malto, sale e acqua. Ha un peso variabile tra 50 e 90 g, con la caratteristica forma a fiore che viene ottenuta con 5 incisioni, realizzate sulla pasta ancora cruda, che dividono il panino in altrettanti spicchi, simili ai petali di un fiore (da cui il nome di “rosetta”).

Farlo in casa non è difficile, se si è esperti. Io a questo giro ho preferito affidarmi al mio panettiere di fiducia!

Vi lascio comunque una delle ricette che, a mio parere, potrebbe essere la migliore per una sicura riuscita.

Rosetta


INGREDIENTI PER 8 MICHETTE GRANDI:

500 g di farina 0
300 ml di acqua tiepida
5 glievito di birra secco (o 10 g fresco)
1 cucchiaino di miele
20 ml di olio extravergine d’oliva
10 g di sale

Per prima cosa bisogna preparare la biga, quindi iniziate a far rinvenire il lievito di birra. In una ciotola capiente versate l‘acqua tiepida e mettete il lievito di birra secco o fresco. Aggiungete il miele e mescolate. Lasciatelo riposare per 5 minuti. Mescolate ed unite 50 g di farina 0 presi dal peso totale. Mescolate e noterete che avrete ottenuto un impasto molto fluido. Lasciatelo riposare per circa mezz'ora.

Riprendete il lievitino e mescolatelo. Unite la restante farina 0 e l‘olio extra vergine di oliva. Mescolate con un cucchiaio di legno in maniera molto grossolana. Aggiungete il sale ed iniziate ad impastare energicamente. Infarinate un piano da lavoro e trasferite l’impasto delle rosette di pane. A questo punto impastate energicamente fin quando il panetto non sarà sodo ed elastico. Potete impastare le rosette anche con la planetaria. 

Dopo aver preparato l’impasto lievitato, ungete una ciotola con olio e adagiate il panetto.
Coprite con pellicola trasparente. Posizionate la pasta lievitata in un luogo caldo e lasciate riposare per almeno 5-6 ore. Trascorso il tempo di lievitazione noterete che l’impasto delle rosette di pane sarà triplicato di volume. Trasferitelo su un piano da lavoro infarinato e formate le pieghe. Allargatelo con le mano e ripiegatelo più volete su se stesso. Lasciate riposare la pasta per altri 30 minuti sempre in una ciotola con la pellicola trasparente.

Riprendete la pasta lievitata e trasferitela di nuovo su un piano infarinato. Tagliate 8 pezzi da circa 100 g ognuno. Allungate i pezzetti con un matterello e poi arrotolateli formando dei filoncini. A questo punto con le mani infarinate pirlate, cioè date una forma rotonda come per i panini al latte. Posizionate i panini rotondi su una placca foderata con carta da forno, copriteli con un canovaccio e lasciateli lievitare per 1 ora circa.

Ora, per dare la classica forma a "rosetta", vi occorre un tagliamela ma se non avete il tagliamela potete provare a fare delle incisioni con un coltello. Infarinate la superficie dei panini. Posizionate il tagliamela in superficie e pressate le palline di pasta fino in fondo.

Preriscaldate il forno in modalità statica a 230 °C
Infornate le michette di pane e lasciatele cuocere per 25 minuti circa senza mai aprire lo sportello del forno. Le rosette assumeranno un bel colore dorato, la crosta sarà croccante e l’interno con poca mollica. Sfornate le rosette di pane fatte in casa e lasciatele leggermente intiepidire prima di gustarle.

Fonte per la ricetta: qui.





Friuli Venezia Giulia: La Panada Friulana
Emilia Romagna: Il Pane di S. Petronio

9 commenti

  1. Il pane per me è pura poesia, farlo ti inebria con il suo profumo
    La rosetta e uno dei pani che non ho mai fatto, prediligo quelli con i semi, ma è giunto il momento di rimediare e naturalmente con la tua ricetta
    Grazie Manu

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  2. Che bontà! Complimenti per le michette meravigliose!

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  3. La adoro, mi ricorda tantissimo la mia gioventù perché questo era il panino che portavo a scuola con il salume di turno. Hai ragione, la rosetta è difficile da fare. IO ho comprato lo stampino apposito ma non sono mai riuscita a riprodurla tal quale come quella che compro dal fornaio. Proverò questa ricetta che consigli tu. Baci.

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  4. Adoro la rosetta, bella calda calda appena sfornata!
    Sai quante merende consumate a suon di rosetta nella mia infanzia!
    Che meraviglia che sono!

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  5. Da ragazzina con le amichette il pomeriggio alle 5 si andava dal fornaio sotto casa per prendere la rosetta con il salame per la merenda. Buonissima, freschissima perché arrivava con il pane del pomeriggio e naturalmente croccantissima. Una volta ho provato anch'io a farle, sono venute bene ma con l'aspetto un po' più rustico rispetto a quelle perfette dei forni! Un abbraccio

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  6. Mi è piaciuto leggere la storia della Michetta,un pane che mi piacerebbe mangiare appena sfornato,cosa che non ho mai fatto.

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  7. Queste mi ricordano le mie amate rosette romane, sono ottime, devo provare a farle.
    A presto
    Miria

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  8. La Rosetta… il pane di quando ero bambina!!
    Ciao,
    Elisa

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  9. difficoltosa da preparare, ma gustosissima! bella la storia! un abbraccio!

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