Kucina di Kiara
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Oggi una ricetta "al volo"... ho pochissimo tempo, le vacanze si stanno avvicinando per il 90% della popolazione italiana e a me tocca sgobbare a più non posso! Mi aspettano 15 giorni da urloooooooo al lavoro... se ne uscirò viva ci risentiremo presto... incrociate le dita! ;-)

Vi lascio questa ricetta tipica di Urgnano (BG).

Ingredienti
 
1 pollo
6 cucchiai di olio di oliva extravergine
5-6 cipolle
4-5 foglie di salvia
1 rametto di rosmarino
1 bicchiere di vino rosso
sale e pepe

Preparazione

Riempite la pancia del galletto con un trito grossolano di salvia e rosmarino e una cipolla. Ponetelo in una pirofila da forno, irrorate con olio d'oliva e cospargete, ricoprendo interamente il tutto, con le cipolle tagliate a rondelle. Mettete nel forno già caldo a 180° e dopo una ventina di minuti sfumate con un bicchiere di vino rosso. Salate e pepate. Fate cuocere per almeno un'ora, girando il pollo e mescolando le cipolle. Servitelo direttamente dalla pirofila.



Per la pasta per pizza ai cereali*:
1 l di acqua
1,4 kg di farina macinata a pietra ai cereali
3 g di lievito
20 g di olio extra vergine di oliva
50 g di sale

(*queste sono le dosi suggerite dal maestro pizzaiolo Antonino Esposito; io le ho dimezzate ottenendo una focaccia bauletto dal peso di circa 400 g e una pizza. Volendo potete congelare la pasta in eccesso)

peperonata qb




Preparazione:

In una ciotola capiente stemperate il lievito nell’acqua, aggiungete ¼ della farina e mescolate bene. Unite il sale e l’olio extra vergine di oliva e amalgamate, lavorando energicamente l’impasto per pochi secondi.
Unite poco alla volta la farina restante e continuate a lavorare il composto, fino a che non si stacca dalle pareti della ciotola.
Trasferite l’impasto sul piano di lavoro e lavoratelo delicatamente, facendo delle pieghe. Formate un panetto, coprite con la ciotola e fate riposare per 15’. Lavorate per 10 secondi e ripetete questa operazione per altre tre volte.
Dividete l’impasto ottenuto in 10 parti (nel mio caso, avendo dimezzato le dosi e servendomi l’impasto per il bauletto e una pizza abbondante, l’ho diviso in due panetti), formate altrettanti panetti e fateli lievitare in un luogo fresco per 5-7 ore in una cassetta (io li ho messi in cantina). Se a metà lievitazione vi accorgete che l’impasto è caldo, mettetelo in frigorifero e toglietelo un’ora prima dell’utilizzo.
Trasferite il panetto di pasta per pizza ai cereali in uno stampo per plumcake (rivestito da carta da forno) e lasciatelo lievitare, fino al raddoppio del suo volume. Spennellate la superficie con l’olio extra vergine di oliva e fate cuocere in forno a 180°C per 25-30’.
Una volta cotta, sfornate la focaccia, toglietela dalla forma e lasciatela raffreddare. Tagliatela a fette e farcitela con la deliziosa peperonata.





Stanchezza muscolare, mancanza di appetito, sonnolenza, disattenzione…certo l’afa e la calura estive ci mettono del loro, ma questi sintomi potrebbero essere causati anche da carenza di potassio, uno dei minerali più preziosi per mantenere il giusto tono. I legumi secchi, è risaputo, sono una vera miniera di potassio. E allora ecco la mia proposta, una pasta e fagioli (preparata con fagioli borlotti e fagioli occhio nero) da consumare tiepida. Un vero e proprio piatto unico e ben equilibrato, ideale anche a cena, dopo un bell’antipasto di verdure crude.

Ingredienti per 4 persone:

100 g di fagioli occhio nero Melandri Gaudenzio
200 g di fagioli borlotti Melandri Gaudenzio
200 g di pasta a scelta (io ho scelto i ditalini)
100 g di vino bianco secco
60 g di cipolla
40 g di doppio concentrato di pomodoro
40 g di olio extra vergine di oliva
2 lt di brodo vegetale
salvia
pepe in grani

Mettete a bagno i fagioli per una notte.

Rosolate la cipolla tritata finemente in metà dell’olio, aggiungete i fagioli scolati, bagnate con il vino bianco che farete evaporare. Coprite i fagioli con un paio di litri di brodo vegetale, aggiungete il concentrato di pomodoro, mescolate e lasciate cuocere a fuoco moderato per circa 2 ore (regolatevi assaggiando la consistenza dei fagioli). Quando i fagioli saranno cotti, unite la pasta, fatela cuocere per 5’, spegnete il fuoco, aromatizzate con una decina di foglioline di salvia, coprite e lasciate intiepidire. La pasta finirà di cuocere con il calore residuo e la minestra si potrà gustare alla giusta temperatura. Una volta distribuita la minestra nei piatti, conditela con l’olio rimasto e il pepe macinato.







Il mese scorso ho saltato il giro perchè ero al mare, ma stavolta non manco! Eccomi al consueto appuntamento con L'Italia nel piatto! Il tema di luglio riguarda i piatti freddi. Qui nel lodigiano le temperature non sono esorbitanti (a parte questi ultimi giorni), ma una bella ricettina fresca è comunque l'ideale, se poi tipica del luogo o realizzata con prodotti nostrani (come nel mio caso) è ancora più gradita! La mia proposta è una torta salata atipica. La base non è fatta nè di pasta sfoglia nè di pasta brisèe ma bensì con pane in cassetta tostato. La raspadura conferisce quel tocco di sapore in più! Provare per credere...

Ingredienti per 8 persone:

750 g di patate
120 g di fagiolini lessati
80 g di tonno sott’olio
40 g di raspadura (sottilissimi petali di formaggio grana lodigiano)
7 fette di pancarré
capperi sotto sale
prezzemolo
peperoncino fresco
limone
olio extra vergine di oliva
sale

Lessate le patate con la buccia. Intanto preparate una base di pancarré: rifilate tutte le fette eliminando la crosta (che io non ho buttato, ovviamente. Se la tagliate a cubetti potete farla saltare in padella, con un filo di olio extra vergine, ottenendo così dei gustosi crostini) e giustapponetele su una teglia coperta con carta da forno, formando una superficie uniforme e aiutandovi con un coppapasta rettangolare o un anello, aggiustatele al suo interno (io mi sono aiutata con l'anello regolabile. Irrorate la superficie di pancarré con dell’olio extra vergine di oliva quindi infornate a 200°C finchè non sarà tostato. Pelate le patate e schiacciatele grossolanamente con una forchetta; conditele con olio, sale e un cucchiaio di prezzemolo tritato. Distribuite il composto di patate sopra il pancarré, livellandolo bene. Fate poi uno strato con i fagiolini tagliati a tocchetti, quindi andate a ricoprire con la raspa (noi lodigiani ne abbreviamo il nome così).
Frullate il tonno con un cucchiaio di capperi dissalati, 50 g d’acqua, un cucchiaio di succo di limone, 25 g d’olio e peperoncino fresco a piacere (facoltativo) ottenendo così un’ottima salsa tonnata che accompagnerete alla torta.



Ed ora eccovi tutte le altre ricette d'Italia:
Trentino Alto Adige http://afiammadolce.blogspot.com/2014/07/pomodori-estivi-ripieni.html
Veneto:http://ely-tenerezze.blogspot.icom/2014/07/crostini-di-polenta-alla-montelliana-per-litalia-nel-piatto.html
Liguria:http://arbanelladibasilico.blogspot.com/2014/07/litalia-nel-piatto-le-ricette-fredde.html
Emilia Romagna:http://zibaldoneculinario.blogspot.com/2014/07/spinacino-ripieno-per-litalia-nel-piatto.html
Marche:http://lacreativitaeisuoicolori.blogspot.com/2014/07/suri-sottovento-ricetta-tipica-delle.html
Umbria:http://amichecucina.blogspot.com/2014/07/frittata-con-fiori-di-zucca-per-litalia.html
Molise:http://lacucinadimamma-loredana.blogspot.com/2014/07/a-serbetta-per-litalia-nel-piatto.html
Campania:http://www.isaporidelmediterraneo.it/2014/07/insalata-di-polpo-al-profumo-di-limone.html
Puglia:http://breakfastdadonaflor.blogspot.com/2014/07/cucina-pugliese-le-friselle.html
Calabria:http://ilmondodirina.blogspot.com/2014/07/la-lestopitta-ovvero-pitta-veloce-per- l'Italia-nel -piatto.html
Sardegna:http://blog.giallozafferano.it/vickyart/fregola-con-verdure-all-insalata/ ‎




Adoro la frutta secca e voi? Sarà perché è tanto buona, ma senza distinzione ne mangerei a quintalate ogni giorno! Fortunatamente, questi deliziosi frutti, se consumati nelle giuste quantità ovviamente, fanno anche bene alla salute. Le nocciole, insieme alle mandorle, sono tra i frutti più ricchi di vitamina E. Contengono fitosteroli, sostanze utili per la prevenzione delle malattie cardiache e circolatorie, e grassi buoni, in grado di abbassare i livelli del colesterolo LDL. Le nocciole sono quindi un ottimo snack da consumare a colazione o a merenda. Io le ho utilizzate per questa golosissima crostata!



Ingredienti:

150 g di farina 00
150 g di burro
3 tuorli d’uovo
180 g di nocciole tostate
150 g di zucchero
250 g di marmellata biologica di albicocche FiordifruttaRigoni di Asiago
la buccia grattugiata di un limone

Imburrate e infarinate una tortiera con la chiusura a cerniera. Tritare finemente 80 g di nocciole. Setacciare la farina, aggiungere le nocciole tritate, mettervi al centro il burro a pezzetti, lo zucchero, i tuorli e la buccia di limone grattugiata.
Impastare rapidamente con la punta delle dita, senza lavorare troppo l’impasto. Avvolgere la pasta nella pellicola e farla riposare per almeno un’ora in frigorifero.
Dividere la pasta a metà e stendere due dischi dello spessore di 3-4 mm, metterne uno nella tortiera, spalmarvi la marmellata in uno strato uniforme (tenetene da parte un paio di cucchiai); adagiarvi sopra il secondo disco di pasta e spennellarlo con la marmellata rimasta.
Tritare grossolanamente, a granella, le nocciole rimaste, distribuirle sopra e premerle leggermente, facendole penetrare leggermente nella pasta.
Cuocere la torta in forno a 180°C per 30 minuti circa.





Ce la farà mai quest’estate a sbocciare? Ormai sembra di stare ai Caraibi, solo che non si sa quando questa maledetta stagione delle pioggie possa finire…speriamo presto! Nel frattempo, visto che le temperature lo permettono – eccome – eccovi un delizioso pane che tutti conosciamo, la ciabatta. La ricetta l’ho trovata su un vecchio numero de La Cucina Italiana ed è opera dello chef Walter Pedrazzi. Ve la riporto di seguito.

Preparate il poolish (preimpasto semiliquido): amalgamate 250 g di farina Manitoba con 1 g di lievito di birra fresco e 350 g di acqua. Coprite con la pellicola e lasciate riposare in frigorifero per 12 ore (io l’ho preparato la sera prima).
Mescolate 200 g di farina 0 con 50 g di farina di semola di grano duro sbriciolatevi 12 g di lievito di birra fresco, poi unite il poolish ormai fermentato. Iniziate ad amalgamare gli ingredienti con la spatola. Aggiungete 12 g di sale e continuate a lavorare a mano: alla fine otterrete un impasto molle e appiccicoso, ma che si staccherà comunque dalla ciotola. Modellatelo a palla, spolveratelo di farina, copritelo con la pellicola e lasciatelo lievitare per 1 ora.
Rovesciate sul piano infarinato l’impasto lievitato, che risulterà molto cedevole. Non andrà più lavorato per non dargli forza. Dividetelo in due per il lungo aiutandovi con una spatola. Lavorando con la maggior delicatezza possibile, trasferite le due parti su di un telo infarinato, lasciandole divise dal telo stesso per non farle appiccicare. Ricopritele col telo (deve essere abbastanza grosso) e lasciate lievitare le ciabatte per altri 30’. Al termine della lavorazione, ribaltate i due impasti su una teglia coperta da carta da forno. Se l’impasto vi sembra troppo lievitato “sgonfiatelo” con le dita. Infornate a 185°C per 25’.



Ciao a tutti! Come state? Per me oggi giornata meravigliosa, nonostante stiamo parlando di un lunedì! La mia principessina è finalmente tornata, quindi non ho motivo per essere triste. Poi al lavoro ho ricevuto una splendida notizia...che di questi tempi, ormai, è una rarità (quantomeno da noi). Quindi si festeggia! Io lo faccio proponendovi questo piatto semplice ma gustoso! Da provare in questa calda estate...

Ingredienti per 4 persone:

320 g di riso Carnaroli
300 g ca. di melone a cubetti (calcolatene circa una fetta a testa, quindi 4 nel mio caso)
70 g di burro
1 bicchierino di cognac
formaggio grana lodigiano
½ bicchiere di vino bianco secco
½ cipolla
brodo vegetale

Tagliare a cubetti il melone maturo, metterli in una ciotola e insaporirli con un poco d’olio extra vergine di oliva, sale e il bicchierino di cognac.
Far soffriggere la cipolla con metà burro, aggiungere il riso, quindi sfumare con mezzo bicchiere di vino bianco secco e portarlo a cottura aggiungendo brodo. Al termine della cottura aggiungere il melone con il suo sughetto e mantecare con il restante burro e il formaggio grana. Mescolare con cura e servire tiepido.



Quando vidi la foto e la ricetta di questa torta, sullo splendido blog di Lilli, fu amore a prima vista. Mi succede spesso d'innamorarmi, soprattutto con i dolci. E questa crostata, credetemi, merita tutto l'amore del mondo perchè è un qualcosa di indescrivibile! Buonissima e da sapore particolare conferito dalla robiola in contrasto con l'amarognolo del biscotto. Dovete assolutissimamente provarla! Grazie Lilli per avermela fatta conoscere! Per la ricetta originale vi rimando al Suo blog! Io comunque ve la riporto qui di seguito, pari pari, con le mie modifiche tra parentesi.
Detto questo, non mi resta che augurarvi un meraviglioso week end!
Per me sarà splendido...torna la mia principessa!

INGREDIENTI:

per la frolla:

400 gr di farina 00
250 gr di burro
200 gr di zucchero
 2 uova
sale fino

per il ripieno:


400 gr di robiola
120 gr di zucchero
 2 uova
150 gr di amaretti
lamelle di mandorle (io non le avevo, ho ricoperto la crostata con una decorazione di zucchero a velo)

1 Preparate la frolla impastando rapidamente tutti gli ingredienti, formate una palla, copritela con della pellicola e lasciatela riposare almeno mezz'ora in frigorifero.

2 In una ciotola lavorate la robiola con lo zucchero, incorporate i tuorli continuando a montare con una frusta, amalgamate gli albumi montati a neve ben ferma.

3 Tritate gli amaretti e aggiungeteli al composto, amalgamate.

4 Accendete il forno a 180°C, riprendete la pasta, dividetela in due parti, stendete con un mattarello due dischi, imburrate uno stampo o ricoprite di carta forno, adagiatevi il primo disco di pasta frolla, versatevi il composto di amaretti e formaggio, coprite con il secondo disco, chiudete bene i bordi.

5 Cuocete la torta per 30 minuti, la frolla deve essere dorata, se necessario cuocete altri 10 minuti, lasciate raffreddare prima di sformare su un piatto da portata, mettete in frigorifero per far rassodare il formaggio, cospargete con lamelle di mandorle (quest'ultimo passaggio, come anticipato, io l'ho omesso; ho sostituito le lamelle di mandorle con dello zucchero a velo).



Buongiorno a tutti! Come state? Io bene, anche se mi manca da morire la mia pulcina! E' al mare con i nonni, quindi sta bene, si diverte un mondo...ma a me manca davvero tanto. La casa è vuotissima senza di lei! Riempie ogni cosa, ogni spazio...ma tra qualche giorno torna, ed io non vedo l'ora! Ne approfitto per subissarvi di post e gustose ricette...quando mai mi ricapiterà di pubblicare quasi un post al giorno?! Mai più, almeno fino al prossimo anno, nel momento in cui Iris non tornerà in vacanza coi nonni! E allora diamoci dentro! Oggi una ricetta sprint! Veloce ed economica, ideale con questo caldo!

INGREDIENTI

300 g di cous cous precotto
300 g di acqua
1 cucchiaio di olio extravergine

Per il condimento:

1 scatoletta di sgombro sott'olio
100 g di mozzarella
una bella manciata di olive nere denocciolate
una bella manciata di pomodorini
semi di senape nera biologici Melandri Gaudenzio
olio extravergine di oliva
pepe nero macinato
sale qb


Preparare il cous cous secondo le indicazioni riportare sulla confezione: io ne ho usato 300 gr e altrettanti di acqua bollente salata con 1 cucchiaio di olio....

Mescolare per bene, lasciare riposare coperto da pellicola per 5', quindi sgranare con una forchetta. Aggiungere lo sgombro spezzettato a mano, i pomodorini tagliati a metà e privati dei semini, la mozzarella tagliata a dadini. Regolare di sale, se necessario, e aggiungere anche una spolverata di pepe, se gradito. Quindi cospargere con semi di senape nera.
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Mi chiamo Chiara, ho 44 anni e ho aperto questo blog di cucina nel 2010, con la
speranza di rendermi utile a chi, come me, non sapeva cucinare nemmeno un uovo.
Mi sono "costruita" da sola, con tenacia e curiosità, ma i consigli e l'esperienza di mia madre mi hanno aiutata in maniera decisiva.
Il mio background di esperienze professionali e personali mi ha portato a creare una mia modalità con la quale divulgare l'importanza del cibo, sotto ogni suo aspetto.

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