Kucina di Kiara
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Caco mela...solo il nome è tutto un programma. Non so perchè, ma mi fa sorridere. Succede anche a voi? Da bambini, andavamo a cogliere i cachi maturi direttamente dall'albero di mia nonna. Dal produttore al consumatore. Altro che km 0...qui si trattava di metro zero! Che bei tempi e che bei ricordi. Però si parlava di cachi mela. Sinceramente non li avevo mai assaggiati ed ero curiosa. Fondamentalmente, della mela non c'è nulla, se non la consistenza. Ad ogni modo, il sapore dolce del caco mela, e la consistenza più soda, si presta benissimo ad accompagnare una buona torta. Ho trovato la ricetta sul blog Cosa ti preparo per cena...affascinata dalle foto, non ho saputo resistere e ve la riporto qui! E' strepitosa! E si prepara in un baleno!


Ingredienti per una torta (stampo a cerniera diam. 22 cm):

200 g farina 00
100 g zucchero semolato
2 cachi mela biologici Bioexpress
70 g olio di semi che preferite
3 uova a temperatura ambiente
1/2 bustina di lievito per dolci

Con una frusta, montate per 5 minuti le uova con lo zucchero. Quindi aggiungete l'olio a filo, sempre montando, e poi, a cucchiaiate la farina setacciata con il lievito.
Sbucciate i cachi mela e affettateli e aggiungeteli all'impasto, mescolando delicatamente.
Versate l'impasto nello stampo, precedentemente rivestito con carta da forno.
Infornate a 180°C forno statico per 50 minuti. Prima di sfornare fate sempre la prova stecchino. Spolverizzate con zucchero a velo, una volta che la torta si è raffredata. 




La zuppa di ceci neri della Murgia è una gustosissima minestra tipica dell'Italia meridionale, in particolare della Puglia e della Basilicata.

I ceci neri, rispetto ai bianchi, sono più piccoli, hanno buccia nera e rugosa e un sapore molto intenso e deciso, piuttosto caratteristico, ed una consistenza, quando passati, particolarmente vellutata. Io li adoro!


INGREDIENTI 
Per l'ammollo e la cottura dei ceci:

100 g di ceci neri possibilmente della Murgia (io non li ho trovati e ho usato quelli buonissimi Melandri Gaudenzio)
1 spicchio di aglio
4 foglie di salvia
sale grosso

Per la preparazione della zuppa:
1 spicchio di aglio Bioexpress
1 cipolla bionda piccola Bioexpress
2 foglie di salvia
1 rametto di rosmarino
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
Sale fino
Pepe nero macinato al momento
100 g di pasta tipo Ditali Le Pastine Pasta Armando

La preparazione di questa ricetta inizia molto rispetto quando deve essere cucinata, perchè i ceci devono essere ammollati. I ceci neri richiedono un ammollo piuttosto lungo. Io vi consiglio di ammollarli per almeno 24-36 ore. In questo modo si abbrevia la cottura e la buccia risulta più morbida. Per farlo mettere i ceci in un'ampia ciotola e coprirli completamente di acqua fredda. Abbondate perchè idratandosi si gonfiano e non devono mai restare scoperti.
Cambiare l’acqua almeno una volta durante l’ammollo e sciacquarli bene prima di cucinarli.

Mettere i ceci in una capace pentola assieme all'aglio spellato e le foglie di salvia ben lavate.
Aggiungere tanta acqua fredda quanta ne servirà per coprire abbondantemente tutti i ceci.
Coperchiare, mettere sul fuoco e cuocere per 2 ore dall'inizio del bollore. Tenere la pentola coperta, la fiamma bassa e girare di tanto in tanto. Se l'acqua messa non è abbastanza aggiungerne altra, ma che sia molto calda. Se si interrompe la cottura, infatti, le bucce diventeranno dure.
A 10 minuti dalla fine del tempo indicato unire un pizzico generoso di sale grosso, mescolare bene e ultimare la cottura.
Passato il tempo indicato assaggiare acqua di cottura e ceci. Devono essere ben cotti e saporiti. Proseguire se non fossero morbidi e valutare se regolare di sale.
Scolare i ceci conservando il liquido di cottura, che va filtrato con un colino a maglie fini. Eliminare l'aglio e la salvia.

Passare una parte dei ceci nel passaverdure aiutandosi con qualche mestolo di acqua di cottura. Se ne possono passare la metà, oppure di più a seconda che vi piacciano più o meno ceci interi.
Mettere l'acqua di cottura rimanente in una pentola sul fuoco. Andrà tenuta sempre a leggero bollore.
Spellare l'aglio e la cipolla e tritare entrambi molto finemente.
Lavare le foglie di salvia e pochi agli di rosmarino e farne un trito molto molto fine.
Mettere in una pentola da minestra con il fondo alto, l'olio e il trito di aglio e cipolla. Portarla sul fuoco e far soffriggere a fiamma bassa aggiungendo un pizzico di sale fintanto che non assume un aspetto dorato.
Unire un mestolo di acqua di cottura e cuocere per 10 minuti a fiamma bassa.
Alzare la fiamma, aggiungere i ceci interi e lasciare insaporire qualche minuto a fiamma vivace unendo il trito di salvia e rosmarino e una generosa macinata di pepe.
Unire i ceci frullati, metà acqua di cottura, mescolare e lasciare riprendere il bollore. Regolare di sale in modo che il brodo sia tendente al salato, perchè dovrà insaporire la pasta.
Quando ha ripreso il bollore buttare la pasta e cuocere mescolando spesso con un cucchiaio di legno, secondo il tempo di cottura del formato scelto. Aggiungere qualche mestolo di acqua di cottura se la minestra tende ad asciugarsi troppo. Tenerla piuttosto liquida perchè a fine cottura tenderà ad addensarsi.
Spegnere il fuoco, regolare di sale e lasciar intiepidire 5 minuti con il coperchio.
Servire con un filo d'olio a crudo.

 

Ma voi lo sapete quanto è buono il caffè con il pistacchio? Un bar a Favignana è divenuto famosissimo proprio grazie a questo felice matrimonio di sapori. Ed io ho voluto provare a ricrearlo in un golosissimo Muffin caffè e pistacchio.

Ingredienti per circa 12-15 muffins (dipende dalla grandezza dei vostri pirottini)

180 g di farina 00

110 g di burro

1 cucchiaino e mezzo di lievito vanigliato in polvere

100 g di zucchero

2 uova

50 ml di caffè 

un pizzico di sale

Granella di pistacchio Sciara - La Terra del Pistacchio

In una ciotola montare il burro con lo zucchero. Unire poi le uova e il caffè e mescolare con un cucchiaio di legno. In un'altra ciotola, setacciare la farina insieme al lievito. Aggiungere un pizzico di sale e mescolare. Unite i due composti mescolando grossolanamentem quindi suddividere l'impasto nei pirottini disposti all'interno di uno stampo per muffins. Ricoprire con granella di pistacchio.

Infornare a 180°C per circa 20 minuti (fate sempre la prova stecchino), sfornate e lasciate raffreddare poi gustateli insieme a una bella tazza di caffè fumante!


 

Credo che le ricette di torte di mele siano infinite. Ogni volta mi ritrovo a prepararne una diversa dall'altra, anche se, all'apparenza, gli ingredienti sembrano essere sempre gli stessi.

Questa l'ho preparata un bel di po' di tempo fa, ma ne ricordo il sapore come fosse ieri. L'avevo trovata sul libro di Benedetta Rossi.

E' davvero sofficissima e profumatissima! Provatela, non ve ne pentirete.

A differenza della versione originale, ho cambiato qualcosa. Sono buonissime entrambe!

Ingredienti per uno stampo a cerniera da 26 cm:

2 mele biologiche Bioexpress
3 uova intere
200 g di zucchero
80 g di olio di semi di girasole
150 g di yogurt greco
qualche goccia di essenza alla vaniglia
100g di amido di mais
250g di farina
1 bustina di lievito per dolci (16g)

Zucchero e velo per decorare

In una ciotola rompete le uova e mescolate con uno sbattitore elettrico. Aggiungete poco alla volta lo zucchero, poi l’olio di semi, lo yogurt e qualche goccia di essenza di vaniglia.

Aggiungete l’amido di mais e continuate a frullare abbassando al minimo la velocità (se non volete ritrovarvi completamente bianche) quindi incorporate pian piano la farina. Infine aggiungete la bustina di lievito e mescolate bene.

Pulite e tagliate a fettine sottili le mele e aggiungetele all’impasto. Mescolate con una spatola, e l’impasto base della torta di mele soffice è pronto.

Rivestite con carta da forno una teglia rotonda da 26 cm di diametro. Versate l’impasto e livellate la superficie con una spatola.

Infornate a 180°C e cuocete per 40 minuti circa (vale sempre la prova stecchino).

Sfornate, lasciate raffreddare, servite su un piatto da torta decorando con zucchero a velo.


 

 


Gli Spaghetti con ragù bianco di zucca, salvia fritta e noci rappresentano un primo piatto semplice e gustoso. La delicatezza della zucca si sposa alla perfezione con l'audacia della salvia croccante e la nota decisa della ricotta di pecora.

Ingredienti per 4 persone:

360 g di spaghetti Pasta Armando

1/2 cipolla dorata Bioexpress

1 gambo di sedano Bioexpress

300 g di zucca già pulita

100 ml dibrodo vegetale

un ciuffetto di salvia

una manciata di noci spezzettate grossolanamente

olio extra vergine di oliva

Ricotta di pecora salata

sale

pepe

Tritate finemente sedano e cipolla e fateli appassire in una padella con un filo di olio e un pizzico di sale. Tagliate la zucca a dadini molto piccoli, unitela al soffritto, fatela rosolare per 5 minuti e bagnate con il brodo caldo. Cuocete per 15' in modo che la zucca si ammorbidisca senza disfarsi.

Prendete circa 1/3 della zucca e frullatela insieme a due o tre foglioline di salvia modo da creare una parte più cremosa che leghi il condimento. Se serve, aggiungete brodo per non fare asciugare troppo.

Intanto cuocete gli spaghetti in abbondante acqua salata e friggete le foglie di salvia per pochi secondi in olio caldo finchè non diventano croccanti.

Scolate la pasta, versatela sul ragù, mescolate bene e legate con la parte cremosa di zucca, cospargete con qualche fogliolina di salvia fritta. Completate con la granella di noci e una grattugiata (usando la grattugia a fori larghi) di ricotta di pecora salata e servite subito.

Questo piatto, omettendo la ricotta salata, diventa un gustoso piatto vegano.



Adoro i dolci variegati! Due impasti he si differenziano per sapori e colori ma si amalgamano alla perfezione tra loro in spire voluttuose. Come questa torta stragolosa al cioccolato e Fiordifrutta Rigoni di Asiago ai Frutti di bosco. Da provare!

 


Ingredienti per uno stampo a cerniera da 20 cm: 

Per l'impasto al cioccolato:

150 g di farina 00

100 g di burro

70 g di cioccolato fondente

1/2 bustina di lievito per dolci

150 ml di latte

120 g di zucchero

2 uova

20 g di cacao amaro

sale 

Per l'impasto ai Frutti di bosco:

180 g di farina

120 g di burro

2 uova

200 g di Fiordifrutta ai frutti di bosco

1/2 bustina di lievito

100 ml di latte

80 g di zucchero

sale

Per la decorazione:

20 g di cioccolato fondente

50 g di Fiordifrutta ai Frutti di bosco

Zuccherini

Fiori di fiordaliso

Per prima cosa preparate l'impasto al cioccolato: tritate il cioccolato fondente, scaldate il latte, spegnete, unite al cioccolato e mescolate finchè è sciolto. In una ciotola, montare burro e zucchero fino a ottenere un composto soffice. Unite le uova e mescolate con le fruste. Aggiungete la farina setacciata con il cacao e il lievito, un pizzico di sale e amalgamate con una spatola. Versate il latte con il cioccolato, mescolate e tenete da parte.

Per l'impasto ai frutti di bosco, montate il burro con lo zucchero e un pizzico di sale. Unite le uova, la farina setacciata con il lievito, il latte e la Fiordifrutta. 

Rivestite di carta da forno lo stampo a cerniera.

Versate gli impasti alternando i colori. Proseguite sovrapponendo cucchiaiate dei due impasti fino a terminarli. Immergete il manico di un cucchiaio di legno al centro dello stampo e mescolate a spirale fino ad arrivare al bordo.

Infornate a 180°C per 45'.

Sfornate, sformate la torta e fatela raffreddare. 

Per la decorazione, tritate il cioccolato e scioglietelo a bagnomaria; scaldate la Fiordifrutta con un cucchiaio di acqua. Irrorate i due composti sulla torta e decorate a piacere.

Potete cambiare il gusto della Fiordifrutta con quello che più vi piace! Sono altrettanto buoni: ciliegie, visciole o fragole e fragoline di bosco.


 

Altra ricetta da fare assolutamente in autunno e perchè no? Anche in inverno, primavera o estate... è davvero golosa e leggera!

Ingredienti per 8 persone:

200 g di farina 00
1 uovo
500 g di pere biologiche Bioexpress
120 g di zucchero di canna
50 g di zucchero semolato
200 ml di panna fresca
120 g di burro
1 pizzico di sale
sale Maldon per decorare
Granella di fave di cacao, semi di zucca, semi di lino e zenzero Melandri Gaudenzio

Impastate la farina con 90 g di burro a tocchetti, lo zucchero semolato e un pizzico di sale. Unite l'uovo e 20 g di acqua fredda. Formate un panetto e avvolgetelo nella pellicola e lasciate riposare in frigorifero per almeno un'ora.

Sbucciate le pere, eliminate il torsolo e tagliatele a fettine sottili. 

Stendete la pasta sulla spianatoia leggermente infarinata a uno spessore di circa 3 mm e trasferitela in uno stampo con il fondo removibile, diametro 22 cm.

Bucherellate il fondo con i rebbi di una forchetta, eliminate la pasta in eccesso (io ho fatto dei biscottini per decorare la tarte). Riempite lo stampo con le pere e cuocete nella parte bassa del fondo preriscaldato a 180°C per 35'.

Nel frattempo scaldate lo zucchero di canna con un cucchiaio di acqua fino a ottenere un caramello ambrato. Spostate il pentolino dal fuoco, versate la panna intiepidita, mescolate e cuocete per 1 minuto. Spenete. Unite il burro rimasto freddo e tagliato a dadini e un pizzico di sale. Lasciate raffreddare.

Versate la salsa sulla torta fredda e servite decorando con fiocchi di sale Maldon e la granella di semi e qualche biscottino.

 

Oggi facciamo un vero e proprio tuffo tra i sapori autunnali con questi Gnocchi di cavolo viola su fonduta di Parmigiano e pistacchio. Una ricetta semplice ma talmente buona che vorrete rifarla ancora e ancora. Pochi ingredienti, semplici ma, mi raccomando, di qualità!


Ingredienti per 6 persone:

400 g patate farinose Bioexpress
200 g cavolo cappuccio viola Bioexpress
200 g farina 00
1 uovo
60 g parmigiano reggiano grattugiato
un pizzico di sale

Per la fonduta:
200 ml di panna fresca
100 g di parmigiano reggiato grattugiato
pepe qb
un cucchiaino di maizena

Sbucciate le patate e cuocetele a vapore o al microonde fino a che saranno morbide. Intanto sbollentate appena le foglie del cavolo cappuccio e frullatele fino ad ottenere una crema omogenea. Schiacciate le patate con uno schiacciapatate e impastatele, ancora calde, con il cavolo, il formaggio, l'uovo, il sale e la farina. La quantità di farina dipende dalla varietà delle vostre patate. 

Formate una palla e ricavate dei filoncini, che taglierete a tocchetti per ottenere gli gnocchi, poi rigateli con i rebbi di una forchetta o l'apposito attrezzo. Lessateli in abbondante acqua salata: quando verranno a galla, lasciateli cuocere due minuti e poi scolateli. 

Nel frattempo scaldate la panna in un pentolino, tenendone da parte una tazzina dentro la quale andrete a stemperare un cucchiaino di maizena (servirà a rassodare la vostra fonduta). Aggiungete il parmigiano e una spolverata di pepe nero e infine la maizena. Continuate a mescolare fino a quando il formaggio non si sarà sciolto. Io non ho aggiunto sale poichè il formaggio conferisce la giusta sapidità al piatto, ma dipende dai gusti.

Versate un mestolo di fonduta in ogni piatto e disponete sopra a ognuno una porzione di gnocchi scolati. Completate con granella di pistacchio Sciara - La Terra del Pistacchio.



I Bacioni di Lodi o Gnam Gnam rappresentano un dolce tipico di Lodi appartenente al passato. Forse c'è ancora una pasticceria che li produce, ma non ne sono tanto sicura e visti i tempi che corrono, non posso nemmeno accertarmi di persona. La ricetta di certe specialità, spesso e volentieri risulta introvabile. A tal proposito mi è tornata utile quella proposta anni fa da Cravatte ai Fornelli. Io ho dimezzato le dosi e il risultato è stato apprezzatissimo!

Con questa ricetta partecipo all'uscita di novembre de L'Italia nel Piatto: Pomeriggio uggioso: lo passiamo in cucina a preparare biscotti?

ingredienti per circa 12-15 bacioni:

350g di nocciole IGP
200g di zucchero a velo
100g di zucchero
40g di cacao amaro
35g di miele di tiglio Mielbio Rigoni di Asiago
3 albumi


Per la farcitura:
100g di panna
100g di cioccolato fondente

Per prima cosa tostate le nocciole e macinatele insieme allo zucchero di semola. Attenzione ad azionare il mixer a intermittenza, in modo tale da evitare che le nocciole rilascino il loro olio.
Montate gli albumi a neve con lo zucchero a velo poi, in maniera molto delicata, aggiungete le nocciole e il resto dello zucchero, il cacao e il miele. Mescolate con movimenti delicati dal basso verso l'alto e lasciate riposare qualche minuto.
Mettete l’impasto nella sac-à-poche e formate dei dischi da 4-5 cm sulla leccarda ricoperta di carta da forno. In cottura cresceranno leggermente quindi abbiate cura di distanziarli.
Lasciate asciugare l’impasto per almeno 3 ore e poi infornate in forno caldo a 200°C per 7 -10 minuti massimo.
Staccate i dischi quando saranno ben freddi. Un buon risultato si ottiene se all’esterno i dischi sono croccanti e dentro molto morbidi.
Per la farcitura, fate scaldare la panna senza portarla a ebollizione e, una volta tolta dal fuoco, aggiungete il cioccolato tritato. Mescolate bene con una frusta fino allo scioglimento di quest'ultimo.
Prendete due dischi e farciteli con la crema al cioccolato, schiacciateli e poneteli su un vassoio.



E ora vediamo cos'hanno preparato le altre regioni:
 
Valle d’Aosta: Torcetti di Saint Vincent 2.0
Piemonte: Krumiri: i Biscotti tipici di Casale Monferrato a forma di baffo per L'Italia nel Piatto
Liguria: Cobeletti
Lombardia: Bacioni di Lodi o Gnam Gnam
Trentino: Lebkuchen - i gustosi biscotti speziati
Veneto: I pandòli di Schio
Friuli Venezia Giulia: Favette triestine
Emilia-Romagna: Fave dei morti
Toscana: Amaretti di Santa Croce
Marche: Biscotti all’anice marchigiani
Umbria: Tisichelle delle monache, ricetta tipica di Todi
Lazio: I giglietti di Palestrina
Abruzzo: Frollini al farro abruzzesi
Molise: Ceppelliate di Trivento
Campania: I Caprilù: i biscotti di Capri fatti con mandorle e limoncello
Puglia: Il biscotto di Ceglie
Basilicata: I calzoncelli di Melfi
Calabria: I morticeddi reggini
Sicilia: I Biscotti al Latte Siciliani
Sardegna: Zambellas di Dorgali
 
Italia nel piatto

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Mi chiamo Chiara, ho 44 anni e ho aperto questo blog di cucina nel 2010, con la
speranza di rendermi utile a chi, come me, non sapeva cucinare nemmeno un uovo.
Mi sono "costruita" da sola, con tenacia e curiosità, ma i consigli e l'esperienza di mia madre mi hanno aiutata in maniera decisiva.
Il mio background di esperienze professionali e personali mi ha portato a creare una mia modalità con la quale divulgare l'importanza del cibo, sotto ogni suo aspetto.

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