...e finalmente quel giorno arrivò!
E' arrivato proprio oggi, nel pomeriggio, il momento che tanto aspettavo! Ci si diceva che prima o poi ci saremmo conosciute di persona...ma lei a Londra, io a Lodi...poi l'arrivo di Iris ha rallentato ulteriormente i progetti...ma alla fine sono bastate un po' di pazienza (3 anni per esser precisi...o sbaglio diretta interessata?) e buona volontà et voilà...oggi abbiamo potuto abbracciarci! Lei mi ha riconosciuta addirittura da dietro (deve aver avuto nascosto da qualche parte un paio di occhiali ad infrarossi, di quelli che si usano nelle missioni speciali...), io che me la sono ritrovata davanti, bella come il sole, proprio come me l'aspettavo! Che gioia conoscerti di persona Barbara! Peccato solo aver passato insieme così poco tempo! Saltavo da un discorso all'altro, avrai pensato che sono un po' matta...ehehehehe, ma erano talmente tante le cose che avrei voluto dirti e che ancora non ti ho detto, che...avevo la testa pieni di pensieri che facevano a botte pur di uscire per primi! :-) Sei proprio come credevo che fossi, una persona splendida e trasparente! Speriamo si ripresentino altre occasioni, così ci possiamo scattare anche qualche foto insieme, vero? :-)
E ora la ricetta...
Come ho aspettato così tanto tempo per incontrare Barbara, anche questa ricetta ha dovuto aspettare la bellezza di sei mesi prima di poter essere pubblicata, ma alla fine sono stata ricompensata da tanta pazienza...tutto iniziò quando scoprii il fantastico blog La ciliegina sulla torta. E' bellissimo, non si può non innamorarsene. E da lì ho preso l'ispirazione per la realizzazione di questo estratto. Detto fatto, ora ho un estratto che non ha niente a che vedere con la chimica vanillina. Sapore, odore, aroma, tutto completamente diverso. Provare per credere! Il viaggio in Madagascar di mio cognato ha facilitato il tutto...mi ha letteralmente sommersa di bacche di vaniglia dal profumo intenso e inebriante...
Riporto qui di seguito, pari pari, copiato e incollato, il procedimento per la realizzazione dell'estratto di vaniglia home made. Per tutti i dettagli vi rimando direttamente al blog La ciliegina sulla torta.
Come realizzare l’estratto di vaniglia in 5 semplici passi
1. Procurarsi una discreta quantità di bacche di vaniglia di buona qualità, io ho utilizzato la qualità Bourbon proveniente dal Madagascar, dall’aroma più standard e meno intenso rispetto alla qualità Tahiti (che adoro). Quali caratteristiche ci permettono di stabilire la qualità della vaniglia? Innanzitutto i baccelli devono essere “grassi” e non secchi, morbidi (non mollicci!) e belli lucidi, devono risultare flessibili (se il baccello si spezza non va per niente bene), devono trasudare olio ed avere una buona quantità di semi all’interno; last but not least, il profumo la dice tutta sulla qualità, ma per questo non posso aiutarvi molto, più baccelli passeranno sotto il vostro naso più imparerete a “sentire” quando la vaniglia è buona. Ah, servirà anche della buona Vodka, non importa quale, a noi interessa che contenga circa il 40% di alcol, in modo da avere la concentrazione ottimale per l’estrazione (qui trovate in PDF uno studio piuttosto interessante sull'argomento). In alternativa, facendo due calcoli, è possibile preparare una soluzione al 40% di alcol, andrà benissimo.
2. Pesare 60 g di baccelli (una quindicina, a seconda delle dimensioni) per ogni mezzo litro di vodka, queste sono le proporzioni per ottenere un estratto che possa essere definito tale.
3. Aprire i baccelli a metà nel senso della lunghezza, in modo da avere i semi esposti, tagliarli a pezzetti piccoli ed introdurli in una bottiglia di vetro scuro capiente (se si intende usare mezzo litro di vodka prendere una bottiglia da 1 litro, in modo da poter agitare comodamente il tutto) assieme alla vodka. Il fatto di tagliare i baccelli a pezzetti non è tanto dovuto alla migliore estrazione, quanto alla praticità di non doversi sempre accertare che tutti i baccelli siano completamente immersi nella vodka.
4. Chiudere bene la bottiglia, dare una prima vigorosa “scecherata” e riporre in un luogo fresco e buio; ripetere quest’operazione di frequente, diciamo una volta al giorno per i primi 15 giorni e, successivamente, una volta alla settimana o quando ve ne ricordate.
5. Dopo 6 mesi l’estrazione dovrebbe essere completa, non resta che filtrare il tutto e cominciare ad utilizzarlo nelle varie preparazioni. In realtà l’estratto si può incominciare ad utilizzare dopo il terzo mese ma la differenza c’è, infatti, passati i tre mesi l’estratto continua a diventare via via più denso e scuro e l’odore di alcol tende a lasciare sempre più spazio alla vaniglia, fino a sparire completamente (bisognerebbe addirittura lasciarlo riposare altri 6 mesi per permettere all'aroma di perfezionarsi). L’aroma dell’estratto tende a migliorare con il tempo e non ha una scadenza.
Come si usa?
Questo estratto è molto concentrato rispetto a quelli industriali, si utilizza soprattutto quando la preparazione non prevede un’infusione (in quei casi si usano i baccelli) o quando non avete tempo di aprire e raschiare i semi o perché magari, per qualche strano motivo, non volete che si vedano i “puntini”. Le quantità variano in base ai gusti e alle preparazioni, una volta fatta la mano ci si abitua. Se può esservi d’aiuto, io uso circa un cucchiaino da tè colmo di questo estratto là dove andrei ad utilizzare una bacca.
1. Procurarsi una discreta quantità di bacche di vaniglia di buona qualità, io ho utilizzato la qualità Bourbon proveniente dal Madagascar, dall’aroma più standard e meno intenso rispetto alla qualità Tahiti (che adoro). Quali caratteristiche ci permettono di stabilire la qualità della vaniglia? Innanzitutto i baccelli devono essere “grassi” e non secchi, morbidi (non mollicci!) e belli lucidi, devono risultare flessibili (se il baccello si spezza non va per niente bene), devono trasudare olio ed avere una buona quantità di semi all’interno; last but not least, il profumo la dice tutta sulla qualità, ma per questo non posso aiutarvi molto, più baccelli passeranno sotto il vostro naso più imparerete a “sentire” quando la vaniglia è buona. Ah, servirà anche della buona Vodka, non importa quale, a noi interessa che contenga circa il 40% di alcol, in modo da avere la concentrazione ottimale per l’estrazione (qui trovate in PDF uno studio piuttosto interessante sull'argomento). In alternativa, facendo due calcoli, è possibile preparare una soluzione al 40% di alcol, andrà benissimo.
2. Pesare 60 g di baccelli (una quindicina, a seconda delle dimensioni) per ogni mezzo litro di vodka, queste sono le proporzioni per ottenere un estratto che possa essere definito tale.
3. Aprire i baccelli a metà nel senso della lunghezza, in modo da avere i semi esposti, tagliarli a pezzetti piccoli ed introdurli in una bottiglia di vetro scuro capiente (se si intende usare mezzo litro di vodka prendere una bottiglia da 1 litro, in modo da poter agitare comodamente il tutto) assieme alla vodka. Il fatto di tagliare i baccelli a pezzetti non è tanto dovuto alla migliore estrazione, quanto alla praticità di non doversi sempre accertare che tutti i baccelli siano completamente immersi nella vodka.
4. Chiudere bene la bottiglia, dare una prima vigorosa “scecherata” e riporre in un luogo fresco e buio; ripetere quest’operazione di frequente, diciamo una volta al giorno per i primi 15 giorni e, successivamente, una volta alla settimana o quando ve ne ricordate.
5. Dopo 6 mesi l’estrazione dovrebbe essere completa, non resta che filtrare il tutto e cominciare ad utilizzarlo nelle varie preparazioni. In realtà l’estratto si può incominciare ad utilizzare dopo il terzo mese ma la differenza c’è, infatti, passati i tre mesi l’estratto continua a diventare via via più denso e scuro e l’odore di alcol tende a lasciare sempre più spazio alla vaniglia, fino a sparire completamente (bisognerebbe addirittura lasciarlo riposare altri 6 mesi per permettere all'aroma di perfezionarsi). L’aroma dell’estratto tende a migliorare con il tempo e non ha una scadenza.
Come si usa?
Questo estratto è molto concentrato rispetto a quelli industriali, si utilizza soprattutto quando la preparazione non prevede un’infusione (in quei casi si usano i baccelli) o quando non avete tempo di aprire e raschiare i semi o perché magari, per qualche strano motivo, non volete che si vedano i “puntini”. Le quantità variano in base ai gusti e alle preparazioni, una volta fatta la mano ci si abitua. Se può esservi d’aiuto, io uso circa un cucchiaino da tè colmo di questo estratto là dove andrei ad utilizzare una bacca.
20 maggio 2013 22:04
http://kuromomoswonderland.blogspot.it
20 maggio 2013 22:12
20 maggio 2013 22:53
Prezioso vasetto ed ancor più preziose e mozioni;))
Un abbraccio
20 maggio 2013 23:25
20 maggio 2013 23:34
Z&C
21 maggio 2013 08:42
Grazie!!! bacione
21 maggio 2013 09:42
21 maggio 2013 10:27
bello ed emozionante il vostro incontro... Complimenti
21 maggio 2013 11:12
21 maggio 2013 11:19
21 maggio 2013 13:42
21 maggio 2013 13:45
21 maggio 2013 22:15
22 maggio 2013 16:16
Intanto io segno ^_^
25 maggio 2013 14:19
Mi accorgo in ritardo di questo post...ora tocca a me dire chissà che hai pensato tu! che snobbo questi post dolcissimi... ti adoro!
25 maggio 2013 14:45