Kucina di Kiara
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Una merenda golosa ma sana, fatta in casa con ingredienti semplici e genuini.
Niente di più facile per questi biscotti, ideali anche da sgranocchiare la sera davanti alla tv!
Per la frolla ho utilizzato ormai la collaudatissima ricetta di Knam.
Per la crema alle nocciole, niente di più sano della Nocciolata Rigoni di Asiago!


Ingredienti per la pasta frolla (circa 900 g):

250 g di burro morbido
250 g di zucchero semolato
2 uova intere
4 g di sale
1 stecca di vaniglia
10 g di lievito in polvere
480 g di farina 00

In una planetaria con il gancio (oppure a mano), impastate il burro con lo zucchero e la vaniglia. Quando gli ingredienti saranno amalgamati, unite lentamente le uova, quindi la farina 00, il lievito e il sale. Appena la farina è incorporata, smettete di impastare. Formate una palla, avvolgetela nella pellicola e riponetela in frigorifero per almeno 3 ore. Con queste dosi otterrete 900 g ca di frolla.
Una volta pronta la pasta frolla, con un mattarello (e su un piano leggermente infarinato) stendetela a uno spessore di 3-4 mm, quindi con un bicchiere dal diametro di 6 cm ricavate dei dischi.
Io ho fatto diverse forme, ma se volete un effetto tipo occhi di bue, vi basterà "bucare" l'esatta metà dei dischi, con un altro coppapasta di diametro inferiore (2-3 cm). Se non l'avete così piccolo, usate il tappo di una bottiglia d'acqua o di un succo di frutta.
Mettete un cucchiaino di Nocciolata sui ogni disco da 6 cm e sovrapponete poi quello "bucato".
Se volete altre forme, vi basterà decorare la parte da sovrapporre come più vi piace! Se volete fare i buchini usate un bucatino! Oppure incidete appena la superficie con un'altra formina per biscotti, senza premere eccessivamente.
Infornate a 180°C per circa 15-20 minuti o comunque fino a che i biscotti non risulteranno dorati.



Quando vidi la ricetta di questa magnifica torta da Chiara, fu amore a prima vista! La postò più di un anno e mezzo fa ma io la ripropongo oggi, dopo averla fatta assaggiare a parenti, amici e genitori dell'asilo! Sempre un successo! Se, come me, siete "chocoholic", questa non potete perdervela!
Nella foto si vede il mio primo esperimento, fatto con del comunissimo sale fino. Ad oggi posso consigliarvi di procurarvi il sale Maldon. La differenza è evidente.
Otterrete una dolce leggero, cremoso, se posso permettermi "quasi light" (per via dell'assenza di grassi), adatto anche per gli intolleranti al glutine.
Riporto la ricetta presa dalla pancia del Lupo, con le mie modifiche tra parentesi.

Ingredienti per uno stampo di 20 cm 
(io ho usato uno stampo da 28 cm perchè non ne ho uno da 20, aumentando le dosi in maniera proporzionale, del 50%)

200 g di ricotta vaccina di ottima qualità
30 g di amido di riso
75 g di zucchero bianco semolato
40 g di gocce di cioccolato
160 g di uova (un uovo intero pesa in media 55-60 g, quindi 3)
150 g di cioccolato fondente al 70%
sale Maldon

burro e cacao in polvere per lo spolverare la teglia

Preparazione
Separare i tuorli dagli albumi.
Montare i rossi d'uovo con lo zucchero aiutandosi con le fruste elettriche fino ad avere un composto chiaro e spumoso.
Aggiungere la ricotta setacciata, il cioccolato fuso e intiepidito, l'amido di riso e le gocce di cioccolato. Amalgamare bene il tutto e per ultimo aggiungere le chiare montate a neve, mescolando delicatamente dal basso verso l'alto, per non smontare l'impasto.
Preriscaldare il forno a 180°C in modalità statica.
Imburrare lo stampo e cospargerlo con il cacao in polvere, levando la quantità in eccesso.
Versare il tutto nella teglia e infornare per 35/40 minuti.
Far raffreddare il dolce lasciandolo nel forno spento.
Servire con una leggerissima spolverata di sale Maldon.


Questa semplicissima ricetta l'ho trovata sul bellissimo libro "Non ho tempo per cucinare" di Donna Hay. A parte che è un libro stupendo da guardare, per come è realizzato a livello grafico, contiene tanti spunti per ricette interessanti e veloci.
Nella sezione contoni ho trovato questa furbata, adatta anche per i bambini!

Eccovi la ricetta:
Portate a ebollizione 750 ml di brodo di pollo (io ho usato del brodo vegetale) con 375 ml di acqua.
Versate lentamente 255 g di polenta istantanea e cuocete, mescolando, finchè il composto è morbido. Incorporate 40 g di parmigiano.
Versate in una teglia foderata di carta da forno e lasciate solidificare.
Sformatela e tagliatela a bastoncini.
Spennellate le patatine con del burro fuso e infornatele a 200°C, girandole una volta, per 35' o fino a che saranno dorate e croccanti.

Da tempo sono iscritta al gruppo Facebook di Paoletta e Adriano.
Le ricette che vengono postate, prese dai loro blog come spunto o copiate pari pari, non si contano. E' bello vedere quante cose si possono fare nel rispetto dei veri autori.
Qualche tempo fa ho visto postate foto riguardante questa ricetta di Paoletta "Per favore non chiamatele Gocciole". Dirvi che è stato subito amore sarebbe scontato. Provate a farli questi biscotti. Provate ad assaggiarli questi biscotti. Chi si ferma più?!
La ricetta originalissima parte dai CHOCOLATE CHIP COOKIES del Maestro Santin.
Io riporto quella trovata da Paoletta!

Ingredienti:
185 g di burro pomata
185 g di zucchero semolato
370 g di farina 00 (per me Molino Rossetto)
200 g di cioccolato fondente in gocce oppure tritato
1 uovo intero + 1 tuorlo
5 g di lievito in polvere
2 g di bicarbonato
1 pizzico di sale
1 cucchiaino di essenza di vaniglia


Procedimento:
In una ciotola capiente lavorare il burro a pomata tirato fuori dal frigo circa mezz'ora prima, con lo zucchero e un pizzico si sale fino a ottenere una crema liscia ed omogenea. 

Aggiungere un uovo intero e un tuorlo, quindi l'essenza di vaniglia e mescolate accuratamente.
Aggiungere la farina setacciata con il lievito e il bicarbonato, lavorare poco col cucchiaio, e quasi subito aggiungere le gocce di cioccolato, in questo modo non si farà fatica ad amalgamarle per bene nell'impasto. Lavorare ancora un poco fino a compattare bene il tutto.
A questo punto dividere l'impasto in due parti o tre parti, a seconda delle dimensioni che vorrete ottenere, e modellare con le mani ogni pezzo dandogli la forma di un lungo cilindro.



Coprire con carta di alluminio avvolgendo ben stretto, chiudere ai lati tipo caramella e lasciar riposare in frigorifero per almeno 30 minuti.

Eliminare la carta e con un coltello affilato tagliare il cilindro in fette spesse circa 1 cm (anche meno).
Disporle su una placca da forno foderata con l’apposita carta, mettere le teglie in frigo e accendere il forno a 180°C.

Cuocere una teglia alla volta per 15 minuti o comunque fino a moderata colorazione. Lasciar raffreddare a temperatura ambiente, preferibilmente su una grata, e conservare in un contenitore di latta.
Credo si conservino per diversi giorni. Dico credo perchè sono talmente buoni che non ho avuto la possibilità d verificarne la durata...





Ho avuto modo di conoscere questa ricetta nel libro "La cena delle meraviglie", scritto a quattro mani da Camilla Baresani e Allan Bay.
Nel mio frigo non manca mai!
Ecco la ricetta tratta dal libro:

Ingredienti per 1 kg di composta:
1 kg di polpa di zucca
250 g di scalogni
250 g di zucchero di canna
2,5 dl di aceto di mele
1 limone
essenza di senape
sale

Tagliate a dadini la polpa di zucca e gli scalogni. Metteteli in una casseruola antiaderente e unite lo zucchero di canna, l'aceto di mele, il succo filtrato di un limone e un pizzico di sale. Portate a bollore e lasciate sobbollire per circa un'ora o fino a quando il composto avrà la densità di una marmellata. Spegnete, lasciate intiepidire, profumate con essenza di senape a piacere, ma abbiate l'accortezza di usarne poca poichè è fortissima (la si trova facilmente in farmacia, io ne ho messe 4 gocce come suggerito nel libro e non sono poche, credetemi), versate nei barattoli di vetro puliti e sterilizzati, chiudeteli e conservateli in frigorifero. Dopo 1 mese la si può gustare ma dopo 2 mesi è anche meglio!



Oggi su Kucina di Kiara abbiamo come protagonista una ricetta semplice e veloce di origine campana: la Pasta allo Scarpariello. 
Si tratta di un primo piatto antico, nato nei Quartieri Spagnoli di Napoli.
La parola scarpariello deriva da “scarparo” ossia calzolaio in napoletano, un mestiere solito in questa zona di Napoli.
Questa pasta fondamentalmente era nata per permettere ai calzolai di prepararsi un piatto di pasta anche con poco tempo a disposizione. I due ingredienti principali sono il sugo al pomodoro e il formaggio. Il primo di solito era il sugo della domenica avanzato, che per non essere buttato veniva “riutilizzato” nella pasta allo scarpariello.
Il formaggio invece veniva utilizzato perché sovente, alcuni clienti dei calzolai erano contadini, ed essendo impossibilitati a pagare con il denaro, barattavano il lavoro eseguito con i prodotti che producevano, quindi gli “scarpari” si trovavano ad averne molto da dover consumare.
Questa ricetta antica quindi nacque per recuperare gli avanzi e non perdere tempo. 
Un classico formato di pasta utilizzato per questa ricetta sono i paccheri o schiaffoni.
Io ho utilizzato gli anelli (o mezzi paccheri). Nulla vi vieta di utilizzare il formato di pasta che più vi aggrada.

Ingredienti per 4 persone:

320 g di Anelli (o mezzi paccheri) Grano Armando
Strutto o Olio Extra Vergine d'Oliva
Aglio
Pomodorini o pelati (per me pomodorini ramati BioExpress)
Parmigiano Reggiano e Pecorino Romano
Peperoncino
Procedimento:

La ricetta antica prevede di far soffriggere dell’aglio tritato nell’olio o nello strutto. Poi si aggiunge il sugo, che ai tempi degli “scarpari” non era altro che il ragù della domenica che era avanzato, ma che oggi molto spesso viene sostituito dai pomodorini o dai pelati.
Dopo aver preparato il sugo, lessiamo la pasta in una pentola di acqua bollente salata, scolandola molto al dente.
Questo passaggio è fondamentale perché la pasta deve ultimare la sua cottura insieme al sugo, in modo da poter far amalgamare gli altri due ingredienti, il parmigiano e il pecorino.
Dopo aver completato la cottura della pasta con il sugo e con l’aggiunta poco alla volta le due tipologie di formaggio grattugiato, aggiungiamo qualche foglia di basilico ed il peperoncino.

PS - difficilmente troverete le dosi del formaggio, poichè in questa ricetta dovrete abbondare ed essere generosi...buon appetito!




Oggi Kucina di Kiara vi propone la ricetta del Cous cous aromatizzato allo zafferano, con pollo e verdure. Adoro questo piatto sia freddo in estate che caldo nelle stagioni più fredde. E' ricco, colorato, mi ricorda tanto la paella spagnola. La prossima volta vorrei infatti aggiungere una parte di pesce.
Eccovi la ricetta.

Tovaglietta, piatti, ciotola e cucchiaio Green Gate

Ingredienti per 4 persone:
200 g di cous cous precotto
1 bustina di zafferano
1 petto di pollo
200 g di acqua
1 peperone rosso BioExpress
2 zucchine BioExpress
500 g dirca di broccoli BioExpress
1 cipollotto
una manciata di pinoli tostati
olio extra vergine di oliva qb
sale qb

Per realizzare la ricetta del cous cous allo zafferano di pollo e verdure innanzitutto taglia a tocchetti il petto di pollo (di circa 500 g) eliminando l'osso e la cartilagine centrale.
Lava tutti gli ortaggi. Spunta le zucchine, tagliale a metà, nel senso della larghezza, e quindi a fettine, nel senso della lunghezza. Elimina radichette e la parte verde dei cipollotti e tagliali in quarti, nel senso della lunghezza. Abbrustolisci i peperoni. Monda i broccoli e scottali in acqua bollente salata per qualche minuto.
Scalda 2 o 3 cucchiai d'olio in una padella antiaderente e cuoci i tocchetti di pollo. Salali e tienili in caldo.
Griglia i cipollotti 3-4 minuti per lato, le zucchine 2 minuti per lato.
Versa il cous cous in una casseruola e unisci pari peso di acqua bollente nella quale avrai sciolto una bustina di zafferano. Lascia riposare 5 minuti coperto. Sgrana il cous cous con la forchetta e condiscilo con un filo d'olio. Aggiungi le verdure e il pollo e insaporisci con un pizzico di sale. Aggiungi una manciata di pinoli tostati a completare il tutto.
Servi il cous cous di pollo e verdure.


Anche i tortelli appartengono alla tradizione padana, ma quelli con la coda sono ritenuti piacentini, con vanto e un certo sussiego per la difficoltà nella realizzazione che richiede una certa manualità. Ho cercato diversi video in rete per studiarne i passaggi d'esecuzione. Molti mi sono stati di grande aiuto, come quello di Ornella Pasquariello. Il mio risultato è molto lontano da quelli visti, ma non posso negare di essermi divertita come una bambina. Confezionare il tortello in questo modo è davvero difficile perchè lo si impara come gesto famigliare e lo si trasmette come tale: la tecnica si coniuga con abitudine e rapidità.
I tortelli con la coda si preparano in genere con un ripieno a base di ricotta, grana, spinaci scottati e tritati, uovo e noce moscata. La pasta deve essere soda e sottile ma non deve prevaricare il ripieno. Il condimento dev'essere semplice: burro fuso spesso profumato di salvia. Nel piacentino capita spesso che li servano anche con sugo ai funghi.
Io li ho preparati rispettando la tradizione nell'impasto.
Ricetta per 4 persone.

Ingredienti per il ripieno:
200 g di ricotta
100 g di spinaci scottati e tritati a coltello
50 g di Grana Padano grattugiato
sale
pepe
noce moscata

Ingredienti per la pasta:
400 g di farina di grano tenero 00
3 uova
acqua
sale

Per il condimento:
50 g di burro
qualche foglia di salvia

Impastare gli ingredienti partendo da un cratere di farina riempito di uova, 2-3 cucchiai di acqua fredda e un pizzico abbondante di sale.
Con le dita amalgamare bene la farina spostandola pian piano verso il centro occupato dalle uova. Ottenuto l'impasto farlo riposare un'ora, coperto da un canovaccio umido, oppure avvolto nella pellicola.

Preparate il ripieno. Mi raccomando, scottate gli spinaci in padella semplicemente con un goccio d'acqua. Non lessarli perchè perderebbero sia le loro proprietà nutrizionali che il loro sapore pungente. Sminuzzateli con un coltello e incorporateli alla ricotta. Aggiungete il grana, aggiustate di sale, e aggiungete un pizzico di pepe e noce moscata.

Prepariamo i tortelli.
Per comodità vi riporto uno dei video che mi ha aiutata nell'operazione, quello di Ornella Pasquariello.





Tirare la sfoglia in una pasta sottile e ritagliare quadrati di circa 4 cm di lato.
Disporvi sopra un cucchiaio di ripieno.
La chiusura si realizza tenendo sul palmo di una mano il tortello e lavorando con l'altra. Si ripiega all'interno la pasta partendo da uno degli angoli quindi, alternando il pollice e l'indice dal basso verso l'alto, si procede in avanti fino a ottenere una saldatura regolare del tortello. In questo modo rimarranno sui lati lunghi  due code di pasta.
E' necessario avere cura di non lasciare aria all'interno.
Se la coda non riesce chiudere il tortello a triangolo o in altra forma.



Mentre l'acqua salata per cuocere i tortelli prende bollore, disporre il burro in una pentola e scaldarvi dolcemente le foglie di salvia.
Gettare i tortelli nell'acqua salata e toglierli appena affiorano. Passarli nella pentola col burro per qualche minuto, il tempo necessario per lucidarli. Servire con grana grattugiato e foglie di salvia fritta.



Oggi voglio presentarvi quella che per me è LA Torta di Mele per eccellenza.
L'avevo proposta come una delle primissime ricette all'apertura del blog. Parlo del lontano 2010 e il nome era Gateaux aux Pommes. Un nome elegantissimo per una torta dalla semplicità estrema ma dal gusto unico. Da allora l'ho riproposta più e più volte, senza mai cambiarla, senza mai stancarmene. Oggi ve la presento con un nome italianizzato, abbinata a una salsa mou semplicissima che la rende solo più golosa.

Ingredienti:
4 mele BioExpress
4 uova
180 g di zucchero
100 g di farina 00
120 g di burro fuso
una manciata di mandorle a lamelle tostate
una manciata di caramelle mou
panna fresca

Preparazione:
Separare gli albumi dai tuorli. 
Sbattere i tuorli e lo zucchero con una frusta elettrica fino ad ottenere una crema bianca e spumosa. Aggiungere il burro fuso, poi la farina. Mescolare bene. Montare a neve gli albumi ed incorporarli delicatamente nel composto. 
Sbucciare le mele, eliminare il torsolo, tagliarle a fettine molto sottili e aggiungerle al composto. Mischiare il tutto. 
In un pentolino scaldare la panna e sciogliervi dentro le caramelle mou; continuare a mescolare fino a che le caramelle non si saranno ben sciolte e amalgamate alla panna.
In uno stampo di silicone versare la panna-mou quindi il composto con le mele. Infornare in forno preriscaldato a 190° per circa 40 minuti.
Lasciare raffreddare, sformare e decorare con le mandorle a lamelle.



Il pane Polka è un pane tipico francese, soprattutto della valle della Loira e a colpo d'occhio assomiglia molto al nostro pane tartaruga per i tagli incrociati presenti sulla crosta.
L'esecuzione non è di certo delle più facili, poichè prevede ben tre tempi di lievitazione, ma il risultato vi appagherà.
Ho trovato la ricetta sull'ormai collaudato libro "Il pane fatto in casa".
Per la biga
115 g di farina (io ho usato una farina di forza, per lunghe lievitazioni)
120 ml di acqua
7 g di lievito di birra fresco
sale
Per l’impasto
450 g di farina 0
7 g di lievito di birra fresco
1 cucchiaino di sale
280 ml di acqua tiepida

Per la biga impastare gli ingredienti aggiungendo man mano l’acqua finché si sarà assorbita.
L’impasto deve risultare appiccicoso.
Lasciar riposare in un luogo fresco coperto, a temperatura ambiente, per almeno 4 ore.
Trascorso il tempo capovolgere l'impasto su un piano di lavoro infarinato e impastare con la farina e il lievito dell'impasto, aggiungendo pian piano l’acqua. Per ultimo aggiunge il sale.
Incordare bene finché diventa liscio ed elastico (potete usare anche la planetaria) e lasciare riposare coperto per 2 ore circa.
Trascorso il tempo tirare fuori, dargli la forma tondeggiante e lasciare riposare un’altra ora coperto con carta oleata.

Spolverate la superficie della pagnotta (io ne ho fatta una grande ma potete tranquillamente realizzarne due uguali) con po’ di farina sopra, praticate dei tagli ad X con un coltello affilato mentre riscaldate il forno.

 
Dopo ulteriori 10 minuti di riposo infornare.
Spruzzare l’interno del forno con acqua e ripetere per altre tre volte (una subito all’inizio).
Infornare e cuocere per 25 minuti circa finché sarà dorato (i tempi di cottura e la temperatura è indicativa a seconda del forno)
Far raffreddare su griglia.



Ho provato a fare questa pasta con diversi tipi di agrumi, quali limone (classica e ottima) e arancia (particolare e golosa) e ogni volta mi ha piacevolmente appagata. Questa volta voglio proporla con il pompelmo, un abbinamento certo più azzardato ma, credetemi, unico e delizioso.
Il segreto per una buona riuscita sta nella mantecatura: l'effetto finale dev'essere quello di una crema vellutata che avvolge la pasta.




Ingredienti:
250 g di bucatini
1 pompelmo biologico BioExpress
5 cucchiai di Grana Padano grattugiato
200 g di feta
2 cucchiai di pinoli tostati
olio extra vergine di oliva
sale

Preparazione:
Lessare la pasta. Nel mentre grattugiare la scorza dal pompelmo e spremerne il succo. 
Scolare la pasta al dente, lasciando nella pentolaqualche cucchiaio di acqua di cottura. 
Rimettere la pasta nella pentola e aggiungere l'olio di oliva (circa 4 cucchiai - uno a testa-), il succo e la scorza del pompelmo, il Grana e tre quarti della feta sbriciolata. 
Mescolare bene e regolare di sale il condimento. Servire, completando con la feta rimasta e con i pinoli tostati.



La zucca fritta alla mantovana è un piatto davvero sfizioso e semplice da preparare e ve lo voglio proporre in occasione di questa nuova uscita per L'Italia nel Piatto.
Il tema per questo mese di ottobre è "Il profumo dell'autunno" e per la Lombardia ho pensato a un piatto a base di zucca.
Preferite una zucca come la Mantovana che unisce a una consistenza leggermente tenace un gustodavvero inconfondibile.


 
Ingredienti per 4 persone:
800 g di zucca mantovana
2 uova
80 g di burro
100 ml di latte circa
farina qb
pangrattato qb

Eliminate la buccia della zucca, togliete i semi e i filamenti della parte centrale. Tagliate la polpa a fette di circa 1 cm di spessore.

In una casseruola unite la zucca e sufficiente latte da coprirla completamente. Chiudete con il coperchio e portate a bollore. Fate cuocere a fiamma media per 3 - 4 minuti senza girare: la zucca deve risultare morbida ma non disfarsi. Scolate la zucca con una schiumarola e fatela raffreddare in un piatto da portata.

Disponete la farina e il pangrattato in due piatti separati. In una ciotola sbattete le uova con un pizzico di sale e una macinata di pepe. Infarinate uniformemente le fette di zucca, passate le fette nell'uovo sbattuto e infine nel pangrattato.

Sciogliete 2 cucchiai di burro in una padella antiaderente e friggete poche fette di zucca alla volta. Devono risultare croccanti e dorate.

Aggiungete più burro se necessario. Una volta cotta disponete la zucca su un foglio di carta paglia per assorbire l'unto in eccesso.

Servite calde.






E ora andiamo a vedere cosa propongono le altre regioni:


Friuli-Venezia Giulia: Cavucin
Lombardia: Zucca fritta alla Mantovana
Emilia Romagna: La sapa o saba romagnola 
Liguria: torta della Val Roja 
Toscana: Zuppa di funghi porcini
Umbria: Torta di castagne 
Abruzzo: Funghi all'abruzzese 
Campania: Spaghetti con le nocciole
Puglia: Olive in acqua
Calabria: Olivi rutti
Sardegna Gueffusu di Nuraminis


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Mi chiamo Chiara, ho 44 anni e ho aperto questo blog di cucina nel 2010, con la
speranza di rendermi utile a chi, come me, non sapeva cucinare nemmeno un uovo.
Mi sono "costruita" da sola, con tenacia e curiosità, ma i consigli e l'esperienza di mia madre mi hanno aiutata in maniera decisiva.
Il mio background di esperienze professionali e personali mi ha portato a creare una mia modalità con la quale divulgare l'importanza del cibo, sotto ogni suo aspetto.

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