Kucina di Kiara
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La ricetta di questa splendida pasta, l'ho scoperta grazie al meraviglioso blog di Ichigo: "L'angolo delle fragole". Conoscevo già la creatività di Jamie Oliver, ma, dopo aver visto questo splendido piatto, oltre che rifarlo immediatamente, sono corsa in libreria ad acquistare il libro da cui è tratto: "La mia scuola di cucina". Tratta ricette semplicissime, per cuochi alle prime armi, ma la maniera semplice e umile con cui è scritto ti conquista! Quindi grazie Ichigo! ;-)
Per la ricetta vi rimando a lei, e alle sue belle foto (la mia, anche stavolta, è decisamente scadente... sigh....), io stavolta non ho cambiato una virgola, tranne il formato della pasta; non avendo in casa tortiglioni, li ho sostituiti con dei mezzi paccheri della Fabbrica della Pasta di Gragnano.

Gironzolando tra i vari foodblog, degno di nota è senza dubbio quello di Stefania, alias Araba Felice in Cucina. Lo conoscerete sicuramente tutti, è talmente bello, le foto sono fantastiche, i suoi racconti ti tengono incollata allo schermo finchè non finisci di leggerli... insomma, è meraviglioso! Tra le varie, splendide ricette che mi sono segnata da rifare, c'è questa che, a mio parere (ma anche a vostro, di sicuro) è strepitosa, in tutta la sua semplicità. Agli zucchini, ho sostituito degli spinaci, ma il risultato è stato eccezionale! Grazie Stefy! Riporto di seguito la sua ricetta con le mie piccolissime modifiche tra parentesi:

5 uova intere
120 g di farina 
110 g di olio di semi
un cucchiaino e mezzo di lievito per torte salate
120 g di formaggio grattugiato (io grana)
mezza cipollina
3 grosse zucchine (io spinaci lessati e strizzati)
una carota (non l'ho messa)
sale, pepe

Mischiare in una ciotola le uova intere con l'olio, la farina e il lievito. Girare con una frusta a mano finche' il composto sara' perfettamente amalgamato.Unire quindi gli spinaci tritati grossolanamente, la cipollina tritatissima e il formaggio grattugiato. Girare bene e assaggiare per regolare eventualmente il sale.
Versare in una teglia coperta con carta forno e cuocere in forno preriscaldato a 180 gradi per circa 40-45 minuti, finche' sara' solido e brunito sulla superficie. Togliere la teglia dal forno e far raffreddare completamente prima di sformare. Servire tagliato a quadrotti. Nel mio caso ho servito una rosa a commensale.
Concordo con Stefy nel garantire che se gustate il piatto il giorno dopo è ancora più buono!



I sughi freddi sono un toccasana per la tavola estiva. Possono essere preparati con un po’ di anticipo, volendo si possono anche marinare, ma per questa versione "express" che vi propongo oggi, non è necessario. In questo periodo di canicola, il sugo crudo di pomodori e basilico è ottimo anche per la pasta fredda (una volta lessata e scolata al dente si condisce con olio e si allarga su un vassoio a raffreddare, prima di unire il sugo). A voi la scelta.


Portate a bollore l’acqua per la pasta, scottatevi i pomodori (secondo me i San Marzano sono ottimi), salatela e cuocete la pasta. Intanto si preparano i pomodori ai quali bisogna togliere i semi, che altrimenti renderebbero il condimento troppo acquoso, unendo poi il basilico spezzettato. Regolate di sale, emulsionate con dell’olio extra vergine di oliva ed il gioco è fatto!

E' la prima volta che faccio un gelato; non ho mai provato, se non con la macchina del gelato di mia madre; questa volta però è diverso... con i magici stampini Easy Cream Silikomart si riescono a realizzare le forme più disparate di gelati! E tutto in pochissimo tempo, poi fa tutto il freezer! Che soddisfazione, soprattutto quando viene il momento di mangiarli... la sera, spalmati sul divano, col caldo che ci divora e la tv che non dà niente di bello e divertente...

Ingredienti:
250 gr di more mature
100 ml di latte
3 cucchiai di zucchero

Frullate le more con lo zucchero, versate il latte e ponete il composto ottenuto negli appositi stampini per gelato; Riponete gli stampini in freezer per almeno 4 ore. Le dosi sopra indicate, sono sufficienti per riempire 4 stampini.
Ecco, questo è proprio un piatto del riciclo. Non amo buttar via il cibo, non lo faccio praticamente mai; odio gli sprechi, sotto qualsiasi forma, materiale e di tempo. Vi ricordate le verdure grigliate di qualche post fa? Beh, ne ho fatte in quantità industriali. Avrei potuto benissimo “invasettarle”, ma ci ho pensato troppo tardi. E allora quale riciclo migliore se non utilizzarle per un’ottima insalata fredda? Al posto del classico riso ho utilizzato ancora una volta il farro ((io ho utilizzato il “Farro di Montagna” dell’Azienda Agricola De Carolis Adelino presenti nel pacco inviatomi gentilmente da Atmosfera Italiana), fatto bollire in acqua leggermente salata per circa mezz’ora. L’ho scolato, passato sotto l’acqua fredda per fermarne la cottura, messo in una ciotola con le verdure grigliate tagliate a pezzetti e accompagnato con della caciotta tagliata a tocchetti (per me la deliziosa e delicata caciotta kremina di In.al.pi). Condite il tutto con una salsina preparata frullando i filetti di acciuga insieme con 100 gr d’olio (per la quantità regolatevi secondo il vostro gusto), il succo di mezzo limone, sale e pepe.

 
Per la presentazione ho usato il set Neopalm CHS Online Shop, monouso, formato da prodotti 100% biodegradabili e compostabili. I piatti Neoplam sono prodotti nella regione indiana del Kerala, utilizzando una tecnica centenaria: le foglie delle palme d'Arcea vengono pressate ad alta temperatura per ottenere la forma desiderata, nessun albero viene tagliato nè vengono utilizzati prodotti chimici. Questi piatti sono anche adatti al microonde. Le posate sono in legno che è resistente all'acqua, al grasso ed è adatto anch'esso al forno a microonde.
Ragazzi che caldo fa?!? L’afa mi appiccica persino i neuroni che ho nel cervello. Diventa faticoso addirittura mettere insieme una frase di senso compiuto… se poi ho Ale che da dietro continua a interrompere le frasi che cerco di formulare, facendomi domande su domande, è la fine! E’ quasi peggio di me con questa sua parlantina… e ce ne vuole, credetemi!

La ricetta che vi propongo oggi l’avevo vista su una rivista, durante la mia mini vacanza al mare. Spaparanzata al sole, spalmata sul lettino, adoro leggere qualsiasi cosa: libri, quotidiani, giornali di gossip (io le chiamo riviste di CUL-tura), di arredamento, moda… e potevano mai mancare le mie adorate riviste CUL-inarie?!?!? Certo che no! ;-)

Cuocete al dente 280 gr di riso Thay (o Parboiled) in una pentola con abbondante acqua bollente salata. Scolate e raffreddate sotto il getto dell’acqua fredda corrente. Mettetelo in una ciotola, unite un bel cipollotto rosso di Tropea (io avevo in casa questo ma potete aggiungere tranquillamente anche due cipollotti normali) affettato finemente, un avocado pulito tagliato a dadini e una bella fetta di salmone fresco cotto alla piastra (o al vapore). Condite con olio extra vergine di oliva, sale, pepe e il succo di un limone.


Ecco, queste sono le crostate che prediligo, quelle che si sciolgono in bocca, quelle che hanno un gusto particolare, in questo caso quello della crema alla ricotta abbinato ad una marmellata particolare, la marmellata alla rosa canina Fiordifrutta Rosa Canina Rigoni di Asiago, dal gusto delicato. Questa splendida ricetta non è opera mia; l’ho scovata su uno dei miei primi blog preferiti, quello di Antonella “Croce e delizia”. Riporto di seguito la ricetta con le mie varianti; per la versione originale vi rimando a quanto scritto da lei!

Per la frolla soffice:
5oo gr. di farina 00
200 gr di zucchero semolato
200 gr di burro
2 uova intere
un pizzico di sale
mezza bustina di lievito
la scorza grattugiata di un limone


Per il ripieno:
500 gr di ricotta setacciata con 50 gr di zucchero grezzo di canna e 1 tuorlo
un vasetto di marmellata biologica Fiordifrutta Rosa Canina Rigoni di Asiago


Preparate la frolla nel modo consueto; stendete in una tortiera imburrata e infarinata circa 2/3 dell’impasto; bucherellatelo con i rebbi di una forchetta; farcitelo con la marmellata (ho scelto la rosa canina per il suo particolare gusto intenso ed esclusivo) e spalmate sopra la crema di ricotta. Con la pasta avanzata formate delle striscioline e appoggiatele sopra. A me è avanzata anche un po’ di pasta per fare dei biscotti! Infornate la torta nel forno a 170° per 45 minuti. 






Ecco la ricetta:

Per le frange di pasta fresca:
200 gr di farina 00 di grano tenero per pasta fresca e gnocchi
1 uovo


Per le frange di pasta fresca rosa:
100 gr di farina 00 di grano tenero per pasta fresca e gnocchi
1 uovo
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro diluito con poca acqua



Preparate i due tipi di pasta fresca separatamente, unendo in una ciotola la farina con l’uovo e mescolando gli ingredienti con una forchetta. Quando saranno ben amalgamati aggiungete, se occorre, un cucchiaio d’acqua. Trasferite l’impasto sulla spianatoia e lavora telo a mano fino a quando non sarà perfettamente liscio ed omogeneo. Lascia telo riposare sotto una ciotola per 30’. Per la pasta colorata stesso procedimento. Una volta pronti gli impasti, passateli ripetutamente tra i rulli della macchina, infarinandoli. Infine, passateli tra i rulli per fare le fettuccine, stendetele ad asciugare (io poi le ho spezzettate per dar loro l'effetto "frangia") e metà del lavoro è fatto.

Per il condimento:

200 gr di patate
150 gr di salsiccia
pomodori secchi q.b.
timo



Mettete a bollire l’acqua per la pasta. Sbucciate le patate e tagliatele a dadini. Salate l’acqua l bollore, aggiungetevi i dadini di patata e la pasta fresca. Tagliate a tocchetti la salsiccia e fatela rosolare in una padella nel suo stesso grasso. Tagliate a filetti i pomodori secchi e fateli saltare con la salsiccia. Scolate la pasta con le patate, quindi versateli nella padella con la salsiccia. Mescolate al tutto qualche fogliolina di timo. 


Quando Caterina mi ha prestato questo libro: “From Nature with delicious recipes flowers” di Kees Hagemon ed Elisabeth De Lestrieux, non credevo ai miei occhi! Delle immagini così emozionanti e dei piatti così originali! Ne sono rimasta così colpita che solo un attimo dopo ho realizzato che era scritto totalmente in inglese! E mo’ come faccio??? Al liceo artistico l’inglese non era una delle materie principali, per non parlare della scuola di grafica fatta dopo… il mio english maccheronico non mi permette di leggere e capire un libro che tratta di fiori e ricette. Per fortuna Caterina lo mastica come fosse chewingum! E allora eccovi qua la ricetta che più mi è piaciuta, la lemon pie!

Ingredienti:

250 di pasta sfoglia rotonda
2 tuorli
2 albumi montati a neve
90 gr di Zucchero di canna grezzo
60 gr di burro morbido
il succo di 2 limoni
un pizzico di sale
zucchero a velo
un barattolo di mini mele verdi sottospirito(facoltativo)

Premetto che la pasta sfoglia l’ho comprata al supermercato, in quel bel reparto del banco frigo dove traslocherei volentieri per tutta l’estate…

Srotolate la pasta sfoglia, praticate dei buchi, con i rebbi di una forchetta, sulla superficie e stendetela su di una tortiera (per me tortiera Guardini). Cuocete il guscio in bianco, ricoprendolo con un foglio di carta da forno e versandoci sopra dei fagioli secchi o dei pesi, per circa 15’ a 200°C. Estrarre e far raffreddare. In una ciotola sbattere i tuorli con lo zucchero di canna; cuocere a bagnomaria per 3’ e aggiungere lentamente il burro a pezzetti (vi consiglio di metterne anche meno della dose indicata), cuocendo e mescolando con un cucchiaio di legno per altri 3’. Aggiungete il succo dei limoni e mescolate per 5’. Rimuovere il composto cremoso dal fuoco e far raffreddare. Battere a neve gli albumi con un pizzico di sale e aggiungerli alla crema al limone. Versare sulla torta, cospargerla di zucchero a velo e infornare per 3’ a 250°(io l’ho lasciata in forno per più di 5 minuti, fino a quando non ho visto formarsi una bella crosticina dorata sulla superficie). Decorare, una volta raffreddata, con le mini mele sottospirito.



Come scritto in un post passato, Real Time è uno dei miei canali preferiti quando capita che mi spalmo sul divano per guardare la tv (e non capita spesso, credetemi); ultimamente poi, la mia trasmissione preferita in assoluto, è diventata quella di Alessandro Borghese. Non perché sia una sua fan, intendiamoci; io rimango letteralmente incollata allo schermo davanti a qualsiasi trasmissione che parli di cucina, qualsiasi, sia che ai fornelli ci sia, chessò, Bud Spencer, sia che ci sia Raul Bova (beh, forse in questo caso ci rimarrei un po’ più incollata del solito…). Comunque torniamo a noi. L’ho visto preparare questa pasta e il gusto che poteva avere mi ha stregata. Detto fatto… era strepitosa! Una pasta con le sarde fuori dai canoni, un po’ particolare come piace a me! Provatela! Io vi riporto la ricetta di Borghese mettendo tra parentesi le mie modifiche:

Ingredienti per 4 persone:
360 gr di spaghetti
300 gr di filetti di sarde (le mie sarde erano di più, quasi mezzo chilo, e lo ho usate tutte)
150 gr di finocchietto selvatico (io ne avevo circa 100 gr)
4 fette di pane casereccio raffermo
2 cucchiai di uvetta rinvenuta in acqua
2 cucchiai di pinoli (io non li avevo, non li ho messi)
1 cucchiaio di capperi dissalati
50 gr di pecorino grattugiato (io parmigiano)
50 gr di parmigiano stagionato grattugiato
aglio
peperoncino (io in polvere)
olio extra vergine di oliva
sale



Mettete a bollire l’acqua con il sale e del finocchietto fresco per aromatizzare. Raggiunto il bollore, togliete il finocchietto e mettete a cuocere la pasta.
Tagliate a dadini il pane raffermo e mettetelo nel mixer con i capperi dissalati, l’olio, l’uvetta, il pecorino, il parmigiano e il finocchietto fresco, avendo cura di lasciarne un po’ da parte. Nel frattempo, fate rosolare in una padella l’aglio, l’olio e il peperoncino. Appena l’aglio è imbiondito, toglietelo e mettete nella padella i filetti di sarde. Lasciate cuocere pochi minuti, poi aggiungete il pane profumato, amalgamando bene i due composti; spengnete il fuoco.
In un padellino, tostate i pinoli fino a imbrunirli.
A questo punto, scolate la pasta e versatela nella padella con il condimento e mantecatela con un po’ di acqua di cottura.
Impiattate aggiungendo un pizzico di pane profumato, i pinoli tostati, il finocchietto e una spolverata di pecorino.
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Mi chiamo Chiara, ho 44 anni e ho aperto questo blog di cucina nel 2010, con la
speranza di rendermi utile a chi, come me, non sapeva cucinare nemmeno un uovo.
Mi sono "costruita" da sola, con tenacia e curiosità, ma i consigli e l'esperienza di mia madre mi hanno aiutata in maniera decisiva.
Il mio background di esperienze professionali e personali mi ha portato a creare una mia modalità con la quale divulgare l'importanza del cibo, sotto ogni suo aspetto.

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