Kucina di Kiara
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Quanto mi piace questo primo piatto! E pensare che da piccola l'ho sempre snobbato...la Gianna me lo rifilava sotto al naso ed io giravo la testa dalla parte opposta, schifata... brutta bambina viziata che non ero altro! :-)
Questa ricetta è solo la versione decisamente più arricchita della classica pasta col pesto. Quest'ultimo io lo preparo rigoramente in casa; d'estate, quando il basilico dell'orto del mio papino necessita di essere tagliato, io e la Gianna prepariamo vasetti su vasetti di pesto, oppure li mettiamo in comode monoporzioni, nel contenitore dei cubetti del ghiaccio, così per l'inverno abbiamo una bella scorta!

Ecco la ricetta:

350 gr di bavette
200 gr di fagiolini
olio extravergine d'oliva
2 patate medie
pesto di basilico


Per prima cosa lavate i fagiolini e spuntate le loro estremità, quindi lessateli in abbondante acqua salata (quella che poi utilizzerete per cuocere la pasta). Intanto sbucciate le patate e tagliatele a piccoli dadini.
Quando l'acqua inizierà a bollire tuffatevi le patate, lasciate cuocere qualche minuto poi versatevi anche le bavette che, così facendo, saranno pronte insieme alle patate e ai fagiolini. Trascorso il tempo di cottura della pasta, scolate il tutto e riponete nella pentola, sul fuoco basso, aggiungendo il pesto e qualche cucchiaio di acqua di cottura, per rendere il composto più cremoso e mescolate delicatamente in modo da amalgamare bene gli ingredienti. Servite.

Il Natale ormai è alle porte; manca meno di un mese al suo arrivo e in giro si respira già la magica atmosfera che lo contraddistingue, quel miscuglio strano di sensazioni che a volte fanno a cazzotti tra di loro: malinconia, gioia, solitudine, voglia di far del bene... io ne sono già invasa... ma io sono un caso a parte, soprattutto quest'anno. Non è solo il mio Natale questo, è il Natale mio e della mia piccola Iris, egoisticamente parlando. Un Natale davvero speciale e sicuramente indimenticabile che verrà ricordato con tenerezza negli anni a venire. Io e il mio amore stiamo coronando il sogno di allargare la famiglia, un sogno forse più suo all'inizio, io non ne sentivo il bisogno. Mi dicevo: "la mia famiglia ce l'ho già, ci sei tu mio dolcissimo amore, ci sono i miei splendidi genitori, i miei due fratelloni con le loro rispettive famiglie, sto bene così"...ma il mio era sempre e solo un discorso egoistico. Quante volte ho scritto MIO, MIO, MIO... la famiglia è composta dal NOI, dal NOSTRO... ed io questo l'ho capito amore...un po' dopo, rispetto a te, ma l'ho capito, ed ora che c'è questa piccola creatura dentro di me, il simbolo della nostra unione e del nostro amore, lei renderà questo Natale un caldo focolare intorno al quale stringerci e magari piangere anche un po', si, ma di gioia per la nascita che ci sarà.

Per accompagnare questo mio pensiero, azzeccatissimi sono stati i Biscotti da Famiglia del mitico Pellegrino Artusi. La versione scaricabile, se vi può interessare, la potete trovare qui. E' uno dei miei tesori, contiene tante ricette interessanti, genuine, che sanno di casa e di famiglia, proprio come questi biscottini.
Intanto vi riporto la ricetta in versione originale:

«Sono biscotti di poca spesa, facili a farsi e non privi di qualche merito perché posson servire sia pel the sia per qualunque altro liquido, inzuppandosi a maraviglia. Farina, grammi 250. Burro, grammi 50. Zucchero a velo, grammi 50. Ammoniaca in polvere, grammi 5. Una presa di sale. Odore di vainiglia con zucchero vanigliato. Latte tiepido, un decilitro circa. Fate una buca nel monte della farina, poneteci gl'ingredienti suddetti meno il latte, del quale vi servirete per intridere questa pasta, che deve riuscir morbida e deve essere dimenata molto onde si affini; poi tiratene una sfoglia grossa uno scudo, spolverizzandola di farina, se occorre, e per ultimo passateci sopra il mattarello rigato, oppure servitevi della grattugia o di una forchetta per farle qualche ornamento. Dopo tagliate i biscotti nella forma che più vi piace, se non volete farne delle strisce lunghe poco più di un dito e larghe due centimetri come fo io. Collocateli senz'altro in una teglia di rame e cuoceteli al forno o al forno da campagna.»

Setacciate 250 gr di la farina (per me farina 0) con l'ammoniaca (5 gr) e un pizzico di sale, aggiungete poi 50 gr di burro sfregandolo insieme alla farina, così come si fa per la frolla, poi aggiungete 50 gr di zucchero a velo con la buccia di 1/2 limone grattato, una bustina di vanillina e il latte (100 ml). Lavorate l'impasto per circa 7/8 minuti e stendetelo poi in un rettangolo di circa 1/2 cm di spessore. Tagliate in pezzi di circa 6 cm. x 2 o 3 cm o come preferite. Adagiate i biscotti su di una teglia coperta di carta forno e infornateli a 180° fino a doratura.
Queste delizie le avevo addocchiate anche sul blog di Paoletta: Anice e Cannella; vi consiglio, anzi, vi raccomando, come ha fatto anche lei, di utilizzare l'ammoniaca per dolci e di non sostituirla al lievito chimico; perderebbero la loro inconfondibile croccantezza.

Ancora lei, ancora una ricetta di Donna Hay. Mi piacciono un sacco le sue creazioni e i suoi libri, la grafica con cui sono realizzati e la pace e armonia che infondono sfogliandoli.
Passo subito alla ricetta, oggi devo scapparea prendere gli esiti della curva glicemica (Gesù Bambino, ti prego ti prego ti prego continua a farmi mangiare dolci ti prego...prometto di essere ancora più buona se lo farai...):

50 gr di farina 0
80 gr di farina di mandorle
160 gr di zucchero a velo
90 gr di burro fuso
3 albumi leggermente sbattuti
1 cucchiaio di estratto di vaniglia (per me mezza fialetta di essenza di vaniglia)
125 gr di lamponi surgelati (per me freschi)

Scaldate il forno a 160°C. Mescolate in una ciotola la farina, la farina di mandorle, lo zucchero a velo, il burro, gli albumi e la vaniglia fino ad ottenere un composto liscio. Incorporate metà dei lamponi e trasferite in uno stampo per torte rotondo di 18 cm foderato di carta da forno. Distribuite i lamponi rimasti sulla superficie e infornate per 35-40', verificandone la cottura con uno stecchino.


Quanto mi piacciono le monoporzioni... anche a voi?
Io le adoro! Trovo siano, prima di tutto, molto eleganti e poi, nel mio caso specifico, con l'utilizzo delle cocottine, non sporchi praticamente quasi nulla! Metti tutto dentro et voilà!
Vi propongo questo millefoglie (chiamarlo così fa molto chic!) alle melanzane, farcito con dell'ottima caciotta. La ricetta originale (che poi io ho modificato) mi era arrivata via emal dal sito Bibliotheca Culinaria.


Ingredienti per 4 persone
2 melanzane
Farina
100 g di parmigiano reggiano
2 pomodori

300 g di Taleggio
Erbe aromatiche (basilico, timo, maggiorana, origano secco)
La scorza di 1 arancia
1 spicchio di aglio (io non l'ho messo)
Olio di semi di girasole per friggere
Sale

Preparare i millefoglie di melanzana tagliandole a fette molto sottili. In una bacinella, posizionare le fette e spolverizzare ogni strato con il sale fino. Lasciare riposare per circa un'ora, per far perdere loro il liquido di vegetazione. Strizzare le fette di melanzana, sciacquarle in acqua fredda e asciugarle con della carta assorbente da cucina. Passarle nella farina e friggerle in abbondante olio di semi di girasole aromatizzato con l’aglio (che io ho omesso).
Spellare i pomodori dopo averli incisi e passati per qualche minuto in acqua calda. Tagliarli al coltello, salare e pepare, aggiungere la scorza di arancia grattugiata e tutte le erbe aromatiche.
Imburrare dei piccoli stampini, aggiungere a strati le fette di melanzana, i pomodorini aromatizzati con la scorza d'arancia grattugiata e gli aromi, la caciotta a pezzettini, il parmigiano grattugiato fino a riempire totalmente gli stampi. Cuocere in forno preriscaldato a 180 °C per qualche minuto. Sono FA-VO-LO-SI!








Quando non trovo idee per fare una bella crostata, ed esigo un risultato perfetto, il cursore del mouse e la tastiera m'indirizzano automaticamente al blog dello Zio Piero. Non c'è confronto che tenga, le sue crostate sono fenomenali! Ogni volta che ne propongo una di quel Sant'Uomo qual'è, il successo è assicurato; anche in questo caso non ho sbagliato! Oltre alla consistenza deliziosa del ripieno, mi ha stregata questa sua frolla...una scioglievolezza unica! Provatela, vi prego...certe gioie vanno condivise! Per la ricetta io vi rimando direttamente al suo blog: I Pasticci dello Ziopiero. Le uniche mie varianti sono state: utilizzare ricotta vaccina anzichè di pecora, e ricoprire la superficie della crostata con la marmellata biologica Fiordifrutta Rigoni di Asiago alle visciole.


Tadààààààààà!!!!!!!!
Ecco a voi una ricetta realizzata ispirandomi ad uno dei nomi più noti del mondo della gastronomia internazionale...un nome nuovo, mai sentito nominare nel mio blog (?????)...Donnaaaaaaaaaa Haaaaaaaaayyyyyyyyyy! Ahahahhahaahhaha! Che ce volete fa??? Sarò monotona, ma le sue ricette per me sono strepitose!
Questa pasta, in realtà, l'ho modificata un po'... infatti ho scritto che mi sono ISPIRATA...tutto è nato, come sempre, sfogliando uno dei suoi fantastici libri...

Ecco la mia ricetta:

200 gr di spaghetti
60 ml di panna fresca
2 cucchiai di succo di limone
un trancio di salmone
una manciata di semi di finocchio Melandri Gaudenzio

Prima di tutto ho cotto il salmone sulla piastra, senza nessun tipo di condimento, togliendogli poi la pelle ed eventuali lische una volta cotto. Nel frattempo ho fatto lessare la pasta in una pentola antiadente. Una volta pronti gli spaghetti, li ho scolati e rimessi nella pentola. Ho unito la panna fresca, il succo di limone e una manciata di semi di finocchio, mescolando bene il tutto. Ho incorporato il salmone e servito. Un primo piatto veloce e squisito!

Come fatto per i semi di sesamo, vi posto un'altra piccola curiosità (sempre trovata su Wikipedia) relativa al finocchio, ed in specifico all'espressione "lasciarsi infinocchiare". Deriva dall'abitudine dei cantinieri di offrire spicchi di finocchio a chi si presentava per acquistare il vino custodito nelle botti. Il grumolo infatti contiene sostanze aromatiche che rendono gustoso anche un vino di qualità scadente. Hai capito... :-)

Una ricetta tratta dal magnifico libro di Donna Hay "Non ho tempo per cucinare", il Pollo con mozzarella fusa.


250 gr di pomodorini ciliegia tagliati a metà
75 gr di olive kalamata snocciolate (per me semplici olive verdi)
1 cucchiaio di olio d'oliva
4 fette spesse di mozzarella (io ho usato una mozzarella di bufala da 125 gr)
8 foglie di basilico
2 filetti di petto di pollo da 200 gr tagliati a metà per il lungo (io avevo del pollo a tocchetti)
8 fette di pancetta
io ho aggiunto anche una spruzzata di vino bianco secco

Scaldate il forno a 200°C. Mettete i pomodorini, le olive e l'olio di oliva in una teglia e infornate per 10' o finchè i pomodorini sono teneri (io questo passaggio l'ho omesso avendo utilizzato la conserva di pomodorini già pronti e sbollentati). Mettete una fetta di mozzarella e due foglie di basilico su ogni pezzo di pollo (io ho usato una manciatina di tocchetti di pollo) e avvolgeteli in due fette di pancetta. Appoggiate i petti di pollo nella teglia, spruzzateli con un po' di vino bianco secco e infornate per 15-20' o finchè il pollo risulta ben cotto.





Da quando ho scoperto questa ricetta di Erica scovata sul suo splendido blog Ogni Riccio un Pasticcio, che seguo sempre con piacevole interesse, si può dire che la mia vita è cambiata. Eh si, non sto mica esagerando sapete? Uno street-foodsenza eguali nella mia famiglia! Tutto lo vogliono tutti lo cercano! Ale, da quando li ha assaggiati, sembra impazzito! Dice che sono ancora più buoni di quelli mangiati a New York (e non posso dargli torto...questi sono home-made, nettamente genuini, al 100%). Ho passato la ricetta anche alla Gianna... premetto che la mia dolce mammina ha la bellezza di 75 anni (non ditegli però che ve l'ho scritto, se no m'ammazza!); da quando li ha fatti (e le sono venuti anche meglio dei miei... mani di fata!) ormai sono diventati il pasto abituale di almeno un giorno la settimana! Guai a dirle che una ricetta che ha fatto ti piace! Te la rifarà all'infinitoooooo!!!!!! La mia mammuzza...tenera lei! Beh, che dire se non grazie a Erica per avermi fatto conoscere quest'impasto, che tra le altre cose è pure veloce da fare! Per la ricetta vi rimando al suo blog! Io ho usato, per la copertura, i semi di sesamo Melandri Gaudenzio. 


Una curiosità trovata su Wikipedia: sapevate che i semi di sesamo (sia bianco che nero) sono considerati un simbolo di immortalità e profondamente legati ai culti sacri? Ne mangerò a tonnellate allora!!!! Non si sa mai... :-)

 

I "meini" o "pan de Mej" sono biscotti tipici della tradizione lombarda. Sono preparati, in occasione della festa di Ognissanti, con la farina di mais (prodotto tipico di questo territorio). Sono biscottini semplicissimi, ricordo che mia nonna diceva sempre che la tradizione li voleva intinti nella panna fresca liquida. Le ricette che li rappresentano sono molteplici, credo che cambino da zona a zona. Io, lodigiana, li preparo così come vedete sotto. Ho aggiunto, sulla superficie di alcuni, una manciata di semi di finocchio (facoltativa).

Ingredienti:


2 tuorli
200 gr di farina bianca 00
150 gr di farina gialla
250 gr di burro morbido
100 gr di fecola
150 gr di zucchero di canna
½ bustina di lievito per dolci
semi di finocchio Melandri Gaudenzio (facoltativi)


Lavorate insieme tutti gli ingredienti e formate una palla; avvolgetela nella pellicola e ponetela in frigorifero a riposare per almeno un’ora. Trascorso questo tempo dividetela in tre parti e formate dei filoncini che andrete a tagliare, con l’aiuto di un coltello (come se tagliaste a fette un salame), a fette spesse circa 5 mm. Ponete i biscotti ottenuti su una placca ricoperta di carta da forno e infornate a 180° per 15’ circa. Metà dei biscotti io li ho spolverizzati con dei semi di finocchio (prima di infornarli). Una volta pronti e raffreddati, potete spolverizzarli a piacere con dello zucchero a velo. 


L'altro giorno sono andata a fare tutti i controlli del caso per la piccola Iris e la principessa sta bene, benissimo! L'ho vista succhiare liquido amniotico e sbadigliare (tutta il papà... mangia e ha sempre sonno...eheheeh... speriamo rimanga così anche dopo che sarà nata)! Ogni volta è una gioia immensa, sempre puù grande! La mia cucciolina... le voglio già così bene! 
Essendo tornata a casa tardi dalla visita, ho dovuto improvvisare una cena veloce, anzi, velocissima! Però era necessario anche festeggiare, cenando con qualcosa di speciale; allora ecco che dalla dispensa appare il vasetto di Bottarga di tonno dolce. Mi sono ricordata dei consigli di Carla su come cucinarla nel caso avessi deciso di condirci una pasta... il risultato è stato strabiliante! Nel frattempo che la pasta cuoce, in una padella antiaderenteè bastato far rosolare uno spicchio d'aglio in due cucchiai di olio extra vergine di oliva; toglietelo e stemperatevi la bottarga di tonno dolce. Scolate gli Scialatielli al limone i e aggiungeteli al condimento; fateli saltare qualche minuto in padella e serviteli, se vi garba, con una spolverata di scorza di limone grattugiata.



 
L'altra sera ho preparato questo gustosissimo piatto etnico... non sono solita a cucinare piatti del genere, tra le mie ricette ne troverete ben pochi... temo sempre di esagerare con l'utilizzo delle spezie... ma poi, alla fine, il risultato ti infonde coraggio! Ad Ale è piaciuto tantissimo! La mia gioia! Lui mi dà sempre soddisfazioni!

La ricetta l'ho presa da Serena e dal suo bellissimo blog L'omino di Pan Pepato; riporto di seguito la sua squisitissima ricetta mettendo tra parentesi le mie varianti:

Ingredienti:
150 gr di fagioli neri
1 cipolla
1 cucchiaino di cumino
1 cucchiaino di chili
350 gr di macinato (io di manzo)
1/2 barattolo di pelati

1 cucchiaino di origano
olio evo
sale


Io, a differenza di Serena, ho cucinato il chili in pentola, quindi ho raddoppiato il tempo di cottura.

La sera prima mettere a bagno i fagioli e lasciarceli almeno una ventina di ore. 

Il giorno dopo preparare un soffritto con la cipolla affettata a velo, il cumino e il chili. Quando la cipolla sarà appassita, aggiungere la carne e farla rosolare. Versare quindi i pelati, l'origano, i fagioli, un pizzico di sale (meglio due) e acqua a coprire.

Chiudere la pentola e far cuocere per 30 minuti dal fischio, il tempo di lessare i fagioli per circa un'ora e un quarto). Aprite la pentola e fate ritirare l'acqua rimasta, mescolando spesso (la preparazione riuscirà, così, più cremosa).


Io ho accompaganto il chili con della piadina tagliata a spicchi.



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Mi chiamo Chiara, ho 44 anni e ho aperto questo blog di cucina nel 2010, con la
speranza di rendermi utile a chi, come me, non sapeva cucinare nemmeno un uovo.
Mi sono "costruita" da sola, con tenacia e curiosità, ma i consigli e l'esperienza di mia madre mi hanno aiutata in maniera decisiva.
Il mio background di esperienze professionali e personali mi ha portato a creare una mia modalità con la quale divulgare l'importanza del cibo, sotto ogni suo aspetto.

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