Kucina di Kiara
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Piatto Green Gate
L'ho chiamata così perché tra un piatto e l'altro, in questi giorni di festa che ancora ci aspettano, è perfetta per rinfrescare il palato, distraendolo dalla portata precedente. Una variante al solito sorbetto.
Per questo tipo di preparazioni a crudo, mi affido sempre alla freschezza e qualità dei prodotti biologici Bioexpress.

Lavate e asciugate 3 cespi di indivia belga e affettateli. pelate al vivo un'arancia ed eliminate la pelle degli spicchi inserendo un coltellino sottile fra pelle e polpa di ognuno.
Aprite una melagrana e sgranatela.
Raccogliete tutto quanto preparato in una coppa con una manciata di pistacchi.
Versate in una ciotolina 2-3 cucchiai di olio extra vergine di oliva, un cucchiaio di aceto balsamico, sale e battete con la forchetta per ottenere una piccola emulsione, con cui condire l'insalata solo al momento di portarla in tavola.

Detto questo, non mi resta che augurarvi uno splendido anno, fatto di tante cose buone e belle, perché ognuno di noi si merita almeno un po' di felicità nella vita. Felice anno a tutti!




Siete sopravvissuti alle cene e ai pranzi di Natale? Spero per voi di sì! Io, se avessi avuto in casa l'allenatore del Montpellier, a quest'ora sarei già in bancarotta per tutti i chili presi! Ma sappiamo bene che non è ancora finita, poiché il capodanno è alle porte e quindi, altro giro altro regalo, soprattutto per il girovita! Ma poi da gennaio torneremo di nuovo in forma, non è vero?
Restando in tema di cibo, non posso non proporvi uno sfizio per queste feste, che si può comunque gustare anche in qualsiasi altro giorno invernale: i datteri ripieni di mascarpone e noci. Ricetta semplice che prevede l'utilizzo di pochi ingredienti, purché di qualità. Per i datteri mi sono affidata a  BioExpress che da sempre è sinonimo di freschezza e qualità mentre per il mascarpone e la panna fresca ho preferito acquistarli direttamente al caseificio più vicino a casa. Vi assicuro che la differenza è palpabile.

Ricetta per 24 datteri:

24 datteri freschi BioExpress
30 g di zucchero a velo
100 g di mascarpone fresco
50 g di panna fresca
½ cucchiaino di cannella
24 gherigli di noce BioExpress

Versare in una ciotola il mascarpone, lo zucchero a velo e la cannella.
Montare la panna fresca e aggiungerla agli altri ingredienti, quindi mescolare bene con un cucchiaio di legno.
Incidete i datteri e privateli del nocciolo interno, quindi apriteli a libro.
Mettete la crema di mascarpone in una sac-a-poche e farcite i datteri con la crema mettendo in mezzo ad ogni dattero un gheriglio di noce.
Fate riposare per 2 ore in frigo e servite in tavola.

Volendo potete aromatizzare la vostra crema con del rhum se piace.
Generalmente questa ricetta non prevede l'uso della panna. Avendone in casa di freschissima, acquistata, come detto sopra, al caseificio, ho voluto provare ad aggiungerla. Beh, calorie per calorie, il mio consiglio è di non privarvene!
C'è chi serve queste prelibatezze come antipasto, a voi la scelta. Io, personalmente, preferisco concluderci un pasto piuttosto che iniziarlo. Questione di gusti.



Del burro in realtà non c’è nulla. Il nome allude alla consistenza cremosa di questa golosa composta, deliziosa sulle fette biscottate o per arricchire le vostre crostate. Ma c’è di più! Questa delizia si sposa perfettamente con le carni di maiale, il petto d’anatra e i formaggi robusti.

Riposta in vasetti di vetri sterilizzati e infiocchettata con un nastro rosso è perfetta come regalo gourmand.

E ora la ricetta: lavate e tagliate a spicchi 1,8 kg di mele tipo Granny Smith, Annurca o Royal Gala, senza togliere buccia e torsolo. A questo proposito vi consiglierei di usare mele biologiche e dal canto mio vi consiglio la qualità d’eccellenza dei prodotti biologici BioExpress.

Mettetele in una pentola capiente dl fondo spesso con 240 ml di aceto di mele e 480 ml di acqua. Portate a ebollizione e cuocete coperto a fiamma bassa per 25’.

Passate le mele al setaccio, misurate la purea ottenuta con un bicchiere e aggiungete 1/2 bicchiere di zucchero di canna per ogni bicchiere di purea.

Mettete tutto di nuovo in pentola e unite un pizzico di sale, 2 cucchiaini di cannella, la scorsa di un limone biologico (per me sempre BioExpress) e un cucchiaio di spezie miste in polvere (zenzero, cardamomo, noce moscata, chiodi di garofano).

Cuocete a fuoco basso per almeno un’ora e mezzo mescolando spesso. Dovrete ottenere una purea molto densa.

Versatela ancora bollente nei vasetti sterilizzati o a chiusura ermetica e lasciateli raffreddare capovolti.

Il burro di mele si conserva in frigo fino a due settimane oppure in freezer fino a 1 mese.



Che vita sarebbe senza passione?
Piatta, grigia e monotona. Ma chi di noi non ne ha? Qual è la vostra più grande passione?
La mia è stata per un certo periodo la pittura poi, negli anni, è stata sostituita quasi interamente dalla cucina. Per il food e tutto quello che vi ruota attorno, nutro una vera e propria venerazione. A volte credo perfino di essere malata. Se navigo in internet è perché sono alla ricerca di ricette. Se mi trovo in biblioteca, libreria o edicola, mi dirigo inconsciamente verso libri o riviste che trattano questo tema. Mi accorgo che quando parlo, gira che ti rigira, vado a finire nel cibo.
Giusto per restare in tema, oggi vi propongo una delle ricette pensate per il pranzo di Natale. Ideale anche per chi festeggia la Vigilia, visto che si tratta di un antipasto leggero a base di frutta esotica e pesce.
Per la realizzazione di questo piatto, devo ringraziare “Le Passioni” (giusto per rimanere in tema con quanto detto precedentemente), ovvero il nuovissimo catalogo di Natale di Auchan e Simply. Un assortimento speciale di prodotti freschi, di altissima gamma e qualità, per festeggiare con eleganza le imminenti festività natalizie. 
Oltre a trovare un vasto assortimento di piatti pronti, per chi non ama stare ai fornelli o, semplicemente, non ha tempo, potete trovare tutto, ma proprio tutto, quello che vi serve per preparare una cena o un pranzo di Natale coi fiocchi.
Potete consultare il catalogo direttamente online oppure recarvi presso i punti vendita Auchan e Simply più vicini a voi.
Sfogliando il catalogo, oltre a quanto detto poc'anzi, potete trovare inoltre tantissime idee regalo e preziosi consigli su come rendere speciale il proprio Natale.


E ora passiamo alla ricetta, realizzata con alcuni dei prodotti presentati nel catalogo "Le Passioni".

INSALATA DI MANGO E CODE DI GAMBERO

Ingredienti per 4 persone:

16 code di gambero devenate
1 mango
1 melagrana
vino bianco secco qb
olio extra vergine di oliva qb

Dividete il mango a metà, eliminate il nocciolo, pelatelo e tagliatelo a fettine sottili.
Aprite la melagrana in due e con l'aiuto del dorso di un cucchiaio, picchiettate la scorza per far uscire i chicchi. 
In una padella antiaderente fate scaldare le code di gambero in due o tre cucchiai di olio, quindi bagnatele con un goccio di vino bianco e cuocete per pochi minuti.
Disponete le fette di mango nei piatti, completate con le code di gambero e i chicchi di melagrana.
Condite con un filo d'olio extra vergine di oliva e, se vi piace, del peperoncino fresco tritato.


Buzzoole
Piatto e tovaglietta Green Gate

Mi piace sempre sperimentare le cosiddette "ricette furbe", ovvero preparazioni facili e veloci adatte a tutti quelli che hanno sempre poco tempo per stare ai fornelli ma, allo stesso tempo, piace sempre un po' stupire.
Ho trovato queste simpaticissime Girelle Furbe su questo carinissimo blog, ed è stato subito amore.
Non si tratta di una ricetta vera e propria, ma per far felici i vostri bimbi (e i loro papà) questo e altro.

Ingredienti per circa 15 girelle:
1 confezione di fette di pane per tramezzini, senza crosta, da 250 g (5 fette)
Nocciolata Rigoni di Asiago
100 g di cioccolato fondente

Procedimento:
Spalmare un generoso strato di Nocciolata su ogni fetta di pane.
Arrotolare la fetta di pane fino a ottenere un cilindro e, con un coltello molto affilato, tagliare ogni cilindro in 3, formando così le girelle furbe.
Sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente, poi immergere le girelle da un alto nel cioccolato e metterle a raffreddare a testa in giù su di un foglio di carta da forno.
Una volta asciugato il cioccolato le girelle sono pronte da gustare ma si possono conservare tranquillamente anche per un paio di giorni in una scatola di latta.




Ci siamo, ormai manca davvero poco all'arrivo del Natale. Avete già pensato a cosa cucinare? Oppure, come me, sarete invitati a casa di amici o parenti? Sia in un caso che nell'altro, è d'obbligo pensare almeno a un antipasto. Da me si gusterà il tradizionalissimo panettone gastronomico, ripieno di ogni leccornia. Ma se non avete tempo (o voglia) eccovi una proposta furba e deliziosa che vi salverà in corner. Queste girandole ripiene sono una turbata pazzesca! Io le ho farcite con  zucchine e speck, ma sono fantastiche con ogni cosa (prosciutto e provola, salmone e robiola, salame e scamorza...). Provatele, e non solo a Natale!

Ingredienti:
1 rotolo di pasta sfoglia
1 zucchina biologica BioExpress
Speck Alto Adige SudTirol
1 uovo

Preparazione:
Stendere il rotolo di pasta sfoglia e tagliarlo a strisce di circa 2 cm. 
Tagliare la zucchina per il lungo a fettine sottili e disporle su ogni striscia.
Completare con uno strato di speck, tagliato possibilmente con l'affettatrice a fettine sottili. Arrotolare la sfoglia lasciando la farcia all’interno. 
Disporre le girandole ottenute su una placca ricoperta di carta da forno. 
A piacere, potete sbattere un uovo e spennellare le girandole. 
Mettere in forno ventilato a 180°per circa 20'-30’. 
Queste girandole si possono realizzare anche con la pasta della pizza.




L'ho conosciuto solo recentemente, ma mi ha letteralmente stregata! Sto parlando di questo meraviglioso tubero, il topinambur. Per il suo particolare sapore lo chiamano anche il carciofo di Gerusalemme, per un malinteso sulle sue origini. Ma il tubero è arrivato dal Sudamerica. Nelle nostre campagne, dove cresce spontaneo, si riconosce dai caratteristici fiori gialli, simili a piccoli girasoli. Questo è il suo periodo di raccolta. Adatto alle più diverse cotture, è delizioso sia cotto che crudo. Povero di calorie, il topinambur è anche privo di grassi e di sodio, mentre possiede una buona quantità di potassio. Inoltre, per me ma soprattutto per mio padre che soffre di diabete, grazie al suo altissimo contenuto di inulina (fibra altamente solubile) è il cibo migliore per chi ha problemi di glicemia.


Coltello in ceramica Euro Inox Italy



Ingredienti per 4 persone:

600 g di topinambur Bioexpress
mezza melagrana Bioexpress
200 g di code di gambero devenate
1 lt di latte
alloro
sale
olio extra vergine di oliva

Pelate i topinambur con l'aiuto di uno spelucchino (per me i fantastici coltelli in ceramica Euro Inox Italy) e tagliateli a dadini. 



Metteteli in una casseruola con un litro di acqua e il latte, la foglia di alloro e un pizzico di sale. Portate a bollore e lasciate cuocere per 30'.
Scolate i topinambur e frullateli con circa 250 g del loro liquido di cottura, ancora caldo, fino a ottenere una crema liscia e densa.
A parte scottate le code di gambero in una padella antiaderente, con un filo d'olio.
Servite la crema accompagnata con i gamberi, qualche chicco di melagrana e un filo d'olio.




Coltelli in ceramica Euro Inox Italy

Oggi, oltre alla ricetta, voglio parlarvi dell'eccellente qualità dei coltelli in ceramica Euro Inox Italy, associata alla più accurata lavorazione di affilatura, che rende le lame di questi gioiellini adatti a un uso professionale.
Il manico in ABS con impugnatura ergonomica in silicone antiscivolo, assicura un'esperienza di taglio sicura e confortevole.
L'impiego della migliore ceramica conferisce una lama duratura e un bordo affilato per lungo tempo.
Proprio per questo molti chef scelgono di usare questi coltelli per la loro precisione e leggerezza.
Visto il periodo e l'eleganza del ceppo, sono un'ottima idea regalo!


Piatti e Tovaglietta Green Gate

La tradizione culinaria italiana vuole che alla Vigilia di Natale in tavola si porti solo pesce: la ricetta dei classici spaghetti alle vongole è quindi scontata. Io voglio invece proporvi qualcosa di alternativo ma altrettanto gustoso, dove il sapore della terra incontra quello del mare.  



Ingredienti per 4 persone:

400 g di spaghetti alla chitarra Grano Armando
1 kg di cime di rapa biologiche BioExpress
400 g di vongole
10 pomodorini secchi Citres
1 spicchio d'aglio Orsino BioExpress
1 peperoncino essicato
Sale qb
Pepe qb
olio extra vergine di oliva qb

Preparazione:
Lavare le vongole sotto l'acqua corrente, trasferirle in una ciotola piena d'acqua fredda salata (calcolare 30 g di sale grosso per ogni litro d'acqua) e lasciarle spurgare per un'ora.
Scolare le vongole con delicatezza, senza smuovere la sabbia sul fondo, sostituire l'acqua e ripetere il passaggio per 2 volte. Eliminare quelle aperte o con il guscio rotto.
Pulire le cime di rapa, lavarle e scottarle per 2 minuti in abbondante acqua bollente salata. Scolarle e farle sgocciolare bene in un colino.
Lessare gli spaghetti in abbondante acqua salata. Intanto soffriggere l'aglio con la camicia in mezzo bicchiere di olio, aggiungere le cime e le vongole sgocciolate.
Bagnare con 2 mestolini di acqua di cottura della pasta e cuocere per 4-5 minuti.
Aggiungere i pomodorini secchi tagliati a tocchetti e il peperoncino.
Salare, pepare e far saltare gli spaghetti nel condimento.
Servire ben caldi.




Eccoci al consueto appuntamento mensile con L'Italia nel Piatto. Tema di questo periodo, visto l'avvicinarsi delle festività, non poteva che essere Dicembre a tavola.
Per quanto riguarda la Lombardia, vi propongo un secondo piatto che sulle nostre tavole non manca mai il giorno di Natale: il cappone ripieno. La ricetta e la completa esecuzione è di mia madre, la Gianna. A lei il merito.
Per secoli nelle famiglie dell’alta borghesia, in cui veniva cucinato a Natale, ma anche nelle case più umili, il cappone non mancava quasi mai, ma spesso veniva acquistato a fronte di notevoli sacrifici. In altri casi veniva regalato in cambio di particolari favori e protezione. Un’usanza che anche il Manzoni richiama nei Promessi Sposi, quando racconta di Renzo Tramaglino che regala quattro capponi all’avvocato Azzaccagarbugli.
Il cappone ripieno è un piatto che si trova spesso sulle tavole in festa di noi italiani. Un tempo il ripieno era fatto con le interiora a cui, per dar sapore, si aggiungevano castagne o noci, qualche pezzetto di salsiccia e pane raffermo per amalgamare il tutto. Oggi l’ingrediente principale per farcirlo è la carne macinata, di bovino o di maiale, impastata sempre con pane raffermo bagnato, uova, mortadella, prosciutto cotto o salsiccia e frutta secca come uvetta passita, pinoli, noci o castagne. Sono queste ultime, però, che rappresentano da secoli uno degli ingredienti caratterizzanti il ripieno.
Se volete evitare la fatica di disossare il cappone e privarlo delle interiora, acquistatelo già pronto dal vostro macellaio di fiducia. Servito durante il pranzo di Natale, sarà un’ottima alternativa al tacchino ripieno.
Le tradizioni regionali e familiari hanno fatto si che le ricette per il ripieno si moltiplicassero negli anni, aggiungendo aromi, piuttosto che bagnando il cappone col vino oppure con brodo vegetale.
Il segreto per un ottimo risultato del piatto, in qualsiasi modo lo si prepara, è comunque dettato da una cottura lenta, senza fretta.
Quella che vi scrivo di seguito è la ricetta della mia famiglia, che prevede l'uso delle interiora nell'impasto ma omette quello delle castagne o dell'uvetta, semplicemente per un gusto personale.

Ingredienti:
1 cappone
200 g carne tritata sceltissima di manzo
100 g di salsiccia di suino (noi usiamo ovviamente quella buonissima lodigiana)
le interiora del cappone
1 uovo
1/2 cipolla
prezzemolo
50 g di Grana Padano grattugiato
qualche fetta di pane raffermo ammollato nel latte
1 bicchiere di vino bianco secco
olio extra vergine di oliva
un rametto di rosmarino
qualche foglia di salvia
sale e pepe

Preparazione:
Tritate la cipolla e fatela dorare in una padella antiaderente con due cucchiai d'olio. Aggiungete la macinata di manzo e la salsiccia sgranate, fate cuocere per qualche minuto quindi sfumate con mezzo bicchiere di vino bianco. Continuate la cottura per circa 20'. Ponete la carne e la salsiccia in una ciotola. Unite il prezzemolo, l'uovo, il formaggio e il pane ammollato. Aggiustate di sale e pepe e impastate con cura (non abbiate paura di sporcarvi le mani!).
Farcite con il composto l'interno del cappone. Cucite con spago da cucina l'apertura e legatelo per bene.
Preparate una pirofila che sia adatta sia alla cottura su fiamma che in forno. Aggiungete un goccio d'olio extra vergine di oliva. Adagiateci il cappone, guarnito con un rametto di rosmarino e qualche fogliolina di salvia. Ponete la pirofila sul fuoco e fate rosolare il cappone sia da un lato che dall'altro. Sfumate con mezzo bicchiere di vino bianco. Fate assorbire e cuocete per circa mezz'ora quindi spostate la pirofila in forno per almeno un paio d'ore a 180°C (il tempo di cottura ovviamente varia a seconda delle dimensioni del cappone). Mia madre usa ricoprire la pirofila con carta stagnola.
Servite ben caldo.

Quando acquistate il cappone, controllate che le zampe abbiano un aspetto lucido, che la pelle sia di colore uniforme e che non siano presenti chiazze. Il grasso sottocutaneo dev’essere giallo chiaro e distribuito in maniera uniforme. L’animale non deve emanare cattivi odori e deve avere una carne assolutamente bianca.


Versione inglese

Here is our monthly appointment with L'Italia nel Piatto. This time the topic is December at the table, since Christmas is getting closer.
As far as Lombardy is concerned, I recommend a main course that is never missing on our tables at Christmas: stuffed capon. This recipe is my mom’s, Gianna. I give credit to her.
For centuries, the capon was never missing on the tables of the upper middle classes, as well as the lower classes on Christmas day. However, it was often bought in the face of considerable sacrifices. In other cases, it was received as a gift in return of favours and protection. It’s a tradition that even Manzoni recalls in “The Betrothed”, when he writes that  Renzo Tramaglino gives lawyer Azzeccagarbugli four capons as a gift.
The stuffed capon is a meal that can be often found on our Christmas tables. In the past, the stuffing was made of the insides, to which chestnuts or walnuts, sausage and stale bread were added to amalgamate everything. Today, the main ingredient to stuff it is ground meat or pork, kneaded with stale bread, eggs, mortadella, cooked ham or sausage and dried fruit like raisins, pine nuts, walnuts or chestnuts. However, the latter ones represent the main ingredient of the stuffing.
If you want to avoid deboning and depriving the capon of its insides, just let your trusted butcher do it for you. If you serve it for Christmas lunch, it will be a great alternative to stuffed turkey.
Regional and family traditions led to the creation of many recipes for stuffing over the years, adding aromas rather than wine or vegetable broth.
The secret to getting the best result is slow cooking, whatever way you decide to prepare your capon.
Here’s my family’s recipe, which uses the insides in the dough, but not the chestnuts or the raisins, simply because of personal taste. 

Ingredients:
1 capon
200 g of ground beef
100 g of ground pork
capon's insides
1 egg
half onion
parsley
50 g of grated Grana Padano
a few slices of stale bread soaked in milk
1 glass of dry white wine
extra virgin olive oil
a twig of rosemary
some leaves of sage
pepper and salt 


Directions:
Chop the onion and fry it in a non-stick frying pan with two spoons of oil. Add the ground beef and pork and let them cook for a couple of minutes, then add half glass of white wine. Let everything cook for about 20 minutes. Then, put the meat in a bowl and add parsley, one egg, cheese, soaked bread, pepper and salt and knead everything (don’t be afraid of getting your hands dirty!)
Stuff the capon with this dough. Sew its opening with twine and tie it well.
Prepare an oven pan that is suitable for both the cooker and the oven. Add a drop of extra virgin olive oil and the capon with a twig of rosemary and some leaves of sage. Put the oven pan on the cooker and let the capon brown off on both sides. Add half glass of white wine. Let everything cook for about half an hour, then put the oven pan in the oven for two hours at 180°C (cooking time differs based on the capon’s size). My mom usually covers the oven pan with kitchen foil.
Serve it hot.
When you buy the capon, check that its paws are clear, its skin colour is uniform and there are no dapples. Its subcutaneous fat must be light yellow and uniform. The animal shouldn’t smell bad and its meat must be white.
 
E ora andiamo a vedere cosa propongono le altre regioni:  
Friuli-Venezia Giulia: Sope di Nadal 
Lombardia: Cappone ripieno
Veneto: Risotto al radicchio trevigiano
Emilia Romagna: Tortelli di Natale
Liguria: Ravioli di magro con pomodoro e basilico
Toscana: Pane di Natale chiantigiano
Umbria: Parmigiana di gobbi
Lazio: Spaghetti con il tonno - Vigilia di Natale
Abruzzo: Tarallucci olio e vino 
Campania: Linguine al granchio melograno e pomodorino giallo
Calabria: Nacatuli
Sardegna: Le Seadas

Venite a visitare il nostro blog:
http://litalianelpiatto.blogspot.it/ 



Con questa ricetta partecipo al Calendario Internazionale dell'Avvento 2016

bab.la Advent Calendar 2016

Oggi su Kucina di Kiara una ricetta che in teoria dovrebbe piacere molto sia ai grandi che ai piccini. Dico in teoria perché, ovviamente, Iris è sempre un caso a parte. Lei, per partito preso, non mangia nulla che vada al di là delle cotolette e dei bastoncini di pesce.
L'avevo vista in tv tantissimo tempo fa e ora ve la propongo. La fonduta di Parmigiano, molto delicata, si sposa alla perfezione con la dolcezza della zucca. Un piatto davvero buono e gradevole da servire a tavola.




Ingredienti (per 3 persone):
300 g di tortiglioni Grano Armando
200 g di zucca biologica Bioexpress
un rametto di rosmarino

per la crema di Parmigiano:
70 g di Parmigiano Reggiano grattugiato
200 ml di panna fresca
sale e pepe qb.

Semi oleosi misti Melandri Gaudenzio

Preparazione:
Tagliamo la zucca in fettine abbastanza sottili e posizionamole su una teglia rivestita con la carta da forno. Disponiamo qualche ago di rosmarino sulla zucca. Saliamo e condiamo con un filo d’olio e inforniamo a 180° per circa 10 minuti, finchè i bordi non iniziano a scurirsi un pò.
Nel frattempo prepariamo la crema al Parmigiano: mescoliamo in una pentola il Parmigiano con la panna fresca su fuoco dolcissimo e continuiamo a mescolare fino a che la crema non si addensa.
Nel frattempo lessiamo la pasta. Appena la salsa sarà pronta, aggiustiamo di sale e pepe, scoliamo la pasta nella pentola della fonduta, amalgamiamo velocemente il tutto, serviamo e completiamo con i petali di zucca, una spolverata di Parmigiano e una manciata di semi misti di zucca, bacche di goji ecc...





L'Antica di E. Knam è una crostata goduriosa a base di cioccolato e lamponi. Di facile esecuzione, porta il nome della sua prima pasticceria. E' una torta fresca e leggera, anche se la protagonista è la ganache di cioccolato.
Ma passiamo subito alla ricetta...




Per la pasta frolla
250 g burro
250 g zucchero semolato
100 g uovo intero
240 g farina integrale
240 g farina 00
10 g di lievito chimico
3 g sale
1 bacca di vaniglia

Per la ganache al cioccolato220 g panna fresca liquida
300 g cioccolato fondente

200 g di confettura di lamponi (per me Fiordifrutta ai lamponi Rigoni di Asiago)
250 g di lamponi freschi


Procedimento

Per prima cosa preparate la frolla (anche la sera prima). In planetaria con lo scudo lavorare il burro morbido con lo zucchero semolato e i semi della vaniglia. Unire velocemente le uova con il sale, e per ultimo, le farine precedentemente setacciate con il lievito. Appena il composto risulterà omogeneo formare una panetto, avvolgerlo nella pellicola, e far riposare in frigorifero.
Stendere la frolla a uno spessore di 3/5 mm e foderare lo stampo precedentemente imburrato.
Coprire con uno strato di confettura di lamponi il fondo della crostata. 

Infornare a 175° per circa 15/20 minuti. Lasciare riposare fino a raffreddamento.

Nel frattempo preparare la ganache al cioccolato. Portare a bollore la panna e versare il cioccolato precedentemente spezzettato. Quindi mescolare con delicatezza aiutandovi con una frusta fino a ottenere un composto lucido. Lasciar raffreddare leggermente prima di utilizzare.

Una volta raffreddata la crostata, coprire con la ganache e lasciare raffreddare e addensare. Guarnire con lamponi freschi.




Oggi su Kucina di Kiara una ricetta che volevo preparare da tempo, la Fluffosa!
Quella della foto è stata fatta qualche tempo fa con un comunissimo stampo per ciambella, ma pochi giorni fa è arrivato l'apposito stampo ordinato su internet. Quindi preparatevi a vedere sempre più spesso questo genere di dolce!
La Fluffosa o Chiffon Cake è una torta soffice, leggera che vi stupirà! Girovagando per la rete ho trovato questa splendida versione con pere e cioccolato. La ricetta originale in questo splendido blog.


Ingredienti per uno stampo da chiffon cake da 18 cm
(io ho usato uno stampo per ciambella da 20 cm):

150 g di farina 00
150 g di zucchero
1/2 bustina di lievito per dolci
1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio
120 ml di olio di semi
3 uova intere
3 pere mature bio Bioexpress
qualche goccia di succo di limone
1 cucchiaino di estratto di vaniglia

Per la copertura:
100 g di cioccolato fondente
50 ml di panna fresca
25 g di burro
1 cucchiaio raso di zucchero

zuccherini per decorare

Procedimento:
In una grande ciotola setacciate la farina insieme allo zucchero, il lievito e il bicarbonato (ingredienti secchi).
Sbucciate le pere, eliminate i torsoli e frullatele con qualche goccia di succo di limone in modo che non anneriscano.
Unite nella ciotola degli ingredienti secchi l'olio di semi, la pera frullata, la vaniglia, i tuorli e mescolate con una spatola.
Montate gli albumi a neve ferma e uniteli poco per volta, mescolando delicatamente dal basso verso l'alto, con una spatola.
Versate l'impasto nell'apposito stampo e cuocete a 165°C 50 minuti circa (fate sempre la prova stecchino).
Sfornate e capovolgete lo stampo a testa in giù appoggiandolo su un piatto da portata fino a completo raffreddamento. Di solito la torta si stacca da sola e per effetto della gravità si appoggia al piatto. Se ciò non dovesse accadere non preoccupatevi, basterà passare una spatola di silicone lungo tutto il bordo e spingere leggermente la base dello stampo.
Preparate la copertura facendo fondere il cioccolato insieme al burro e allo zucchero. Aggiungete quindi la panna e mescolate fino ad ottenere una crema liscia e lucida.
Versate il cioccolato sulla torta ormai fredda e guarnite, se vi fa piacere, con zuccherini colorati.



Che il finocchio sia un ortaggio tra i più versatili, si sa. Il suo inconfondibile aroma peculiare (grazie alla presenza dell'anetolo) e il suo gusto dolce e delicato, dona ai piatti sapori e consistenze davvero sorprendenti. Io vi propongo una ricetta davvero semplice, direi quasi banale, ma sentirete che bontà!

Ingredienti per 4 persone:
un foglio di pasta sfoglia rettangolare
2 finocchi biologici BioExpress
2 scalogni
100 g di provolone dolce
olio estra vergine di oliva
sale
pepe

Lavare accuratamente i finocchi, mondarli e tagliarli a metà; rimuovere il torsolo centrale, tagliarli a fettine spesse circa 1 cm. Ungerle con un filo di olio evo e grigliarle su una piastra non troppo calda.
Tagliare il provolone a dadini e affettare gli scalogni.
Stendere la pasta sfoglia e ricavare 8 rettangoli.
Disporre sopra il provolone a dadini, gli scalogni e i finocchi grigliati e condire con un filo d'olio evo e un pizzico di sale e pepe.
Trasferire in una teglia rivestita da carta da forno e infornare a 180°C per circa 20' o comunque fino a doratura.
Servire subito.




Ho scoperto la ricetta di questa salsa sull'ultimo libro della Peronaci. Avevo giusto nel frigorifero un brick di panna fresca prossimo alla scadenza. Detto fatto. Il bello di questa salsa è che si fa praticamente da sola! Non bisogna mescolarla ma solo tenerla d'occhio.
E' una salsa golosissima e versatile. La si può utilizzare per decorare torte, gelati, brownies, dessert o semplicemente gustarla a cucchiaiate davanti alla tv.

Ingredienti: (per due vasetti piccoli)

260 g di zucchero semolato
120 g di burro di ottima qualità
200 ml di panna fresca
10 g di sale

 Metti lo zucchero in un pentolino dal fondo spesso e scaldalo su fiamma media.
Lascialo sciogliere roteando il pentolino, evitando di toccare il caramello con mestoli o cucchiai.
Il caramello sarà pronto quando raggiungerà una colorazione dorata.
Ora spegni il fuoco, aggiungi il burro freddo a tocchetti e il sale, mescolando con una frusta.
Per ultimo aggiungi anche la panna fredda e mescola velocemente per ottenere una salsa liscia e vellutata.


Tovaglietta a quadretti Green Gate

Nel corso di questi anni vi ho parlato spesso della mia venerazione verso la mitica Paoletta, autrice del blog Anice e Cannella. Per me è un vero e proprio guru, soprattutto quando si tratta di lievitati, sia dolce che salati. Oltre a Paoletta, il mio dovere è citare anche il grande maestro Adriano. Degni di nota i suoi panini al latte. Fatti e strafatti, questa volta vi propongo questi magnifici panini, esattamente uguali (se non più buoni) di quelli che si mangiano nel più famoso fast food del mondo. Iris ne va matta e io non posso che ringraziare ancora una volta questi due grandi personaggi che, con le loro ricette e i loro riuscitissimi esperimenti, non fanno che arricchire ogni giorno che passa le nostre cucine! 

I panini tipo Mc Donald's di Paoletta

Ingredienti:
500 g di farina (250 g di manitoba e 250 g di farina 00 per me Molino Rossetto)
325 ml di latte intero
30 g di burro
10 g di strutto
20 g di zucchero
8 g di lievito di birra fresco
10 g di sale
1/2 cucchiaino di malto (per me Molino Rossetto)

Latte per spennellare
Semi di sesamo (se piacciono)

Procedimento: 
Fare intiepidire il latte e sciogliere dentro il lievito e il malto (in mancanza del malto mettere stessa quantità di miele). 
Lasciar riposare 10 minuti e nel frattempo setacciare insieme le due farine in una ciotola, versarvi il latte e far assorbire. Aggiungere lo zucchero, il sale, lo strutto e il burro. Impastare bene a mano o nella planetaria.
Far lievitare l'impasto fino al raddoppio (ci vorrà circa 1 ora e 1/2, ma dipende dalla temperatura)
A questo punto sgonfiare un poco l'impasto, e fare le pieghe del secondo tipo. 
Lasciare riposare coperto circa 15/20'.
Poi, senza maneggiarlo troppo, fare pezzature da 90 g cad.
Formare i panini, facendo attenzione alla pirlatura, in modo da conferire loro una forma sferica regolare e poggiarli su una teglia ricoperta di carta da forno.
Far riposare 10' poi spennellare di latte, spolverare di semi di sesamo e lasciar lievitare ancora 1 ora.
Infornare a 180°/190° fino a doratura.


Tovaglietta a righe Green Gate

La Cocada (o il? a me piace pensare sia femminile) è un dolce tradizionale della cultura messicana e, più in generale, di tutta l’America latina. Gli ingredienti di questo particolare dessert, sono tutti di uso comune anche nelle nostre cucine e questo fa sì che possa essere realizzato senza troppi problemi anche dalle nostre parti. Scopriamo cosa serve per poter preparare alla perfezione la famosa Cocada.


Ingredienti:
5 tazze di cocco grattugiato fine (se fresco è meglio ma si ottengono ottimi risultati anche con la farina di cocco)
4 tazze di latte (io ho usato latte intero)
3 tazze di zucchero bianco semolato
4 tuorli d’uovo
2 cucchiai di mandorle tritate (io non le ho messe e le ho sostituite con altro cocco grattugiato)

Procedimento:
Mettere il latte, il cocco e lo zucchero in una casseruola e cuocere a fuoco basso, mescolando continuamente fino a ottenere un composto omogeneo. 
Togliere dal fuoco e lasciare riposare per 15 minuti. 
Aggiungere a filo i tuorli sbattendo continuamente. 
Quando gli ingredienti saranno ben amalgamati rimettere il tutto sul fuoco e fare addensare. Depositare delle piccole quantità della pasta ottenuta, della grandezza opportuna per ottenere dei biscotti, su una placca coperta da carta da forno, quindi spolverare con le mandorle tritate finemente e mettere in forno a dorare. 
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L'autore di questo blog non utilizza cookie di profilazione, né  risponde di  quelli eventualmente  installati da terze parti ai quali  non ha accesso. Ai sensi del punto 2 del provvedimento del Garante della  privacy "Individuazione delle modalità semplificate per l’informativa e  l’acquisizione del consenso per l’uso dei cookie" - 8 maggio 2014  [3118884] Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014. Questo blog non costituisce una testata giornalistica. Non ha carattere   periodico ed è aggiornato secondo la disponibilità e la reperibilità  dei  materiali. Pertanto non può essere considerato in alcun modo un   prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 2001.<div>Tutti i   diritti relativi a fotografie e immagini presenti su questo blog, sono   di mia esclusiva proprietà (Chiara Rozza) e non è autorizzato l'utilizzo   di alcuna foto  in siti o in spazi non espressamente autorizzati da  me.

Mi chiamo Chiara, ho 44 anni e ho aperto questo blog di cucina nel 2010, con la
speranza di rendermi utile a chi, come me, non sapeva cucinare nemmeno un uovo.
Mi sono "costruita" da sola, con tenacia e curiosità, ma i consigli e l'esperienza di mia madre mi hanno aiutata in maniera decisiva.
Il mio background di esperienze professionali e personali mi ha portato a creare una mia modalità con la quale divulgare l'importanza del cibo, sotto ogni suo aspetto.

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