Kucina di Kiara
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Buongiorno a tutti e buon 31 dicembre... anche quest'anno ormai se ne sta andando, portando via con sè gioie e dolori. C'è chi, come me, ha passato un 2011 strepitoso, favoloso, all'insegna della Felicità con la "F" maiuscola; un anno che ha portato, oltre la fortuna, anche la gioia unica della maternità, la conoscenza di persone nuove - meravigliose -, tante soddisfazioni sia in ambito lavorativo che col blog di cucina. C'è chi, invece, il 2011 ha portato solo dispiaceri, dolore, sfortuna, malattie... il mio piccolo augurio, che viene dal profondo del mio cuore, è che il 2012 possa riscattare tutto questo portando amore, pace, serenità e, perchè no, anche un po' di soldi in più - vista la crisi che c'è -. 

Il mio augurio lo accompagno a questa particolare torta di lenticchie, trovata sul numero di dicembre 2006 de La Cucina Italiana.
200 gr di Lenticchie rosse decorticate (per me Melandri Gaudenzio)
150 di burro
100 gr di zucchero grezzo di canna
80 gr di farina 00
60 gr di maizena
50 gr di latte
3 albumi
2 tuorli
una bustina di lievito in polvere per dolci
rum o maraschino (facoltativo)
sale
burro e farina per lo stampo

In una casseruola, lessate per 30' le lenticchie rosse (non necessitano di ammollo preventivo), coperte a filo d'acqua, con una cucchiaiata di zucchero, quindi scolatele e frullatele. In una ciotola montate a spuma, con la frusta elettrica, il burro morbido con 100 gr di zucchero e un pizzico di sale quindi, sempre lavorando con la frusta, aggiungete i tuorli, uno alla volta, il frullato di lenticchie e la farina setacciata con la maizena e il lievito. Per ultimo incorporate all'impasto il latte, una cucchiaiata di Maraschino (facoltativa) e gli albumi che avrete montato a neve ben soda con un pizzico di sale. Per incorporare la neve usate un cucchiaio di legno lavorando il composto con movimenti dal basso verso l'alto e viceversa (non circolari), per non smontarlo. Imburrate e infarinate uno stampo a cerniera, versatevi l'impasto preparato e passatelo in forno già riscaldato a 165°C per 45' circa: prima di sfornare la torta provatene la cottura con uno stecchino che, infilato nella parte più alta, deve rimanere asciutto. Sfornate la torta e sformatela su di una gratella a raffreddare. Io l'ho guarnita con pagliuzze di zucchero dorato.



Ecco a voi il mio dolce di Natale, questo simpatico trenino realizzato con il favoloso kit di Tescoma. Mi sono divertita un sacco a comporlo e non oso immaginare quanto ancora mi divertirò quando, accanto a me, ci sarà ad aiutarmi la piccola Iris. Le decorazioni non sono perfette, ma premetto che era la prima volta che mi cimentavo ad ornare di glassa un dolce…quindi posso ritenermi soddisfatta. Per la frolla ho seguito le indicazioni di Greta, del blog Greta’s Corner, dimezzando le dosi e aggiungendo, al posto dell'estratto di vaniglia, un cucchiaino di zenzero in polvere. Come scritto nel suo post, questo tipo di frolla in forno ha mentenuto perfettamente la forma (cosa che a me premeva più di tutte per la riuscita del trenino). Per la glassa, io ho setacciato 125 gr di zucchero a veloraccogliendolo in una ciotola e lavorandolo con una frusta unendo qualche goccia di succo di limone e poco meno di 1/2 albume leggermente sbattuto, aggiungendolo poco per volta per controllare la consistenza della glassa. Sono partita dalle decorazioni bianche e per quelle rosa ho aggiunto 2-3 gocce di colorante alimentare rosso. Per guarnire mi è stata di grande aiuto la sac à poche monouso Tescoma della linea Delicia.




Oggi è un giorno Speciale... è il mio compleanno!!! 
Tanti Auguri A Me! Tanti Auguri A Me! Tanti Auguri A Kiara! Tanti Auguri A Me! 
E per coccolarmi ecco i Diamantini di Montersino... ma non è l'unico dolce che ho preparato... posterò, più avanti, la crostata portata per la festa a casa dei miei e la torta per i colleghi (più una torta di arrivederci che di compleanno)... alla faccia del riposo, lo so, non ditemelo... ma ho fatto tutto con estrema calma e rilassatezza, senza affaticarmi.

L'altra sera ho fatto la visita e diciamo che "laggiù" non è tornato tutto a posto, ma per lo meno la situazione non è peggiorata. Sto entrando nell'ottavo mese e il riposo mi è stato praticamente imposto. Devo fare tutto con calma e bla bla bla... le solite cose. L'ho accettato, per il bene della piccola, sarà così. E' inutile straziarmi in lamenti, adesso basta. Non sto morendo, sto bene, sia io che la piccola, devo solo fare una vita più tranquilla. Tutti mi dicono di godermi questi due mesi di riposo perchè dopo ne dovrò usare di energie... vuol dire che è la verità. Quindi state tutte tranquille, sono serena e col morale più alto! Vi devo ringraziare per le belle parole di conforto che avete avuto per me. Mi sono servite, sapete? Tanto, tantissimo! Ma adesso passiamo alla ricetta, se no mi scende pure una lacrima di commozione... ehehehheheh 

Vi riporto le dosi originali di Montersino con le mie modifiche tra parentesi:

Ingredienti:
450 gr di burro
250 gr di zucchero a velo
40 gr di tuorli  
25 gr di uova 
500 gr di farina di riso
60 gr di cacao amaro in polvere

Per la finitura:  
150 gr di zucchero semolato
5 gr di caffè solubile

Impastate tutti gli ingredienti seguendo l’ordine. Lavorate fino ad ottenere un impasto sodo. Modellate dei filoncini che rotolerete nello zucchero mischiato al caffè. Tagliateli poi a fettine spesse 3 cm. (io li ho fatti un po’ più bassi). Cuocete in forno a 180°C per 15 minuti circa.




Cuore di Mamma...
inizio il post con queste parole perchè la vita è una cosa mervigliosa... far figli o esser figli è una cosa meravigliosa... in questo periodo un po' così, la mia dolce mamma è una fonte inesauribile di amore e affetto. Mi chiama due o tre volte al giorno per sapere come sto, se mi serve qualcosa, spronandomi quando mi sente affondare, coccolandomi quando mi vede bisognosa... cuore di mamma... domani viene a trovarmi. Già me la vedo scendere la macchina sommersa di pacchi, pacchini, pacconi: "Ti ho portato questo, ti ho portato quello..."; cosa farei senza di lei? Ti voglio troppo bene mammut!
Le faccio onore con questa ricetta che mi ha passato lei. In inverno, con la polenta, è uno spettacolo! Se poi ne avanza, si prepara il ripieno per i ravioli!
Rosolate per bene la polpa di manzo (da 1 kg - 1,2 kg) in una pentola capiente, con uno spicchio d'aglio e qualche cucchiaiata d'olio extra vergine di oliva. Sfumate con un bel bicchierone (anche un bicchiere e mezzo) di vino rosso. Quando è evaporato aggiungete una costa di sedano, una carota e due scalogni tagliati a tocchetti, una bella spolverata di cannella  e qualche chiodo di garofano. Ricoprite la carne con del brodo (io uso sempre il brodo vegetale) e cuocete per almeno due ore o finchè il brodo non sarà stato assorbito quasi completamente. Una volta pronto il brasato, toglietelo dalla pentola, adagiatelo su di un tagliere e con un coltello ben affilato tagliatelo a fette (potete anche aspettare che intiepidisca un po' così lo taglierete meglio). Con l'aiuto di un frullatore ad immersione, riducete in purea il restante contenuto presente nella pentola. Risistemate la carne nella pentola, amalgamandola alla purea di verdure e spezie, date un'ultima scaldata e servite con della polenta.




In questi giorni, l’unica “ora d’aria” che mi concedo, è quella ai fornelli, anche se Ale è contrario pure a questo. Io credo che fare qualcosa che mi piace non faccia male alla piccola, e poi si tratta solo di stare in piedi circa mezz’ora, niente di più. Oggi poi mi è tornata la tristezza… vorrei uscire almeno per una passeggiata… fuori c’è un sole tiepido invernale che infonde calore solo a vederne i raggi, ed io non posso goderne, se non stando seduta alla finestra. Porca miseriaccia…

Va beh, passiamo oltre, se no vi strazio coi miei sospiri e i miei lamenti…

Oggi è domenica e come tale Ale “mi lascia sempre sola per andare a giocare la partita di pallone” (ve la sto cantando a mo’ di Rita Pavone…). Al posto della classica pasta bianca, con burro e formaggio, alle 11 di questa mattina (ebbene si, avete capito bene) ci siamo gustati questa delicatissima alternativa. Niente di nuovo né tantomeno di elaborato, però il risultato è piaciuto. Se, come me, avete nel frigorifero una confezione di ricotta prossima alla scadenza, ve la consiglio! Poi potete sostituire alle spezie e agli aromi che ho usato io, quelli che più vi piacciono!

In una capiente pentola portate a ebollizione l’acqua, salatela e tuffateci gli scialatielli. Intanto, in una padella antiaderente fate rosolare in un goccio d’olio extra vergine d’oliva uno spicchio d’aglio, toglietelo e stemperate la ricotta (per mezzo chilo di pasta, ho usato 250 gr di ricotta vaccina), diluendola con un mestolo di acqua di cottura della pasta; regolate di sale e pepe. Una volta pronta la pasta, scolatela e unitela al composto cremoso, spolverizzando di paprika dolce e rosmarino. Completate con parmigiano grattugiato.

Buongiorno e buon 9 dicembre!
Oggi va meglio, il mio morale è più alto dei giorni scorsi... nel pomeriggio il mio amore torna a casa a farmi compagnia quindi non sarò sola soletta. Poi, fortunatamente, sono riuscita a portarmi a casa qualche lavoretto da fare a computer, quindi le giornate passeranno e la mia piccola starà con la mamma a riposo.
Questa ricettina l'ho trovata sullo splendido blog di Federica: La Cucina di Federica. Sono venute benissimo e piaciute tantissimo! Come lei ho provato a farne anche una piccola quantità in forno ma il sapore non è stato altrettanto soddisfacente come quelle fritte! Quindi a voi la scelta... ogni tanto uno strappo alla regola lo si può fare...

Riporto di seguito la Sua ricetta con le mie modifiche tra parentesi:

Ingredienti per 28 polpettine da 16 grammi (le mie erano di meno ma non le ho contate):
270 gr petto di pollo macinato (io 250 gr. ca.)
100 gr ricotta (per me vaccina)
1 albume
sale, pepe, rosmarino, salvia, timo, prezzemolo (io ho omesso la salvia ed il prezzemolo utilizzando solo sale, pepe nero in polvere e rosmarino in foglie contuse)
3 cucchiaini colmi di farina

Per friggere:
farina, 1 uovo, pangrattato, olio di semi di arachide (io ho aggiunto al pangrattato delle nocciole tritate)

Amalgamare bene tutti gli ingredienti e preparare le polpettine. Lasciarle poi riposare in frigorifero per almeno un'ora. Scaldare l'olio d'arachide a 170 gradi. Prendere le polpettine, passarle nella farina, nell'uovo sbattuto e rigirarle nel pangrattato mischiato alle nocciole tritate; friggerle nell'olio.
Buongiorno a tutti!
Come state?
Io vi scrivo direttamente dal mio letto, mobile con cui dovrò prendere molta ma molta confidenza in questi dieci giorni che verranno. Ebbene si, la mia frenesìa, il mio correre di continuo a destra e a sinistra mi hanno fregata. Procedeva tutto troppo bene per essere vero. Lunedì sera la dura sentenza: il mio collo dell'utero si è accorciato notevolmente, sono a rischio di un parto prematuro. Iris però non è pronta, i suoi polmoncini sono ancora in fase di sviluppo; sono appena entrata nel settimo mese, troppo presto per uscire. Forse questa condizione è dovuta ad un semplice sovraffaticamento. In effetti sono stata sconsiderata, lavorando troppo in quest'ultimo mese. Il mio sentirmi bionica ha messo in secondo piano la vita che porto in grembo e queste sono le conseguenze. Lunedì il mondo ha tremato sotto i miei piedi. Lo sconforto mi ha assalita, facendomi sentire una madre sconsiderata ancor prima di esserlo realmente. Potrai mai perdonarmi piccola mia? D'ora in poi, ti giuro sulla mia testa che mi darò una regolata. I commentini del tipo "Bella vita che fai, sempre a letto" me li farò scivolare addosso, senza che turbino il tuo benessere. Ti prometto che starò in piedi lo stretto necessario e che non mi affaticherò. Tu però devi startene buona buona nella mia panciona. Non voglio trovarti sotto l'albero, è ancora presto per te. Stai qui dentro al calduccio Iris, fuori fa troppo freddo per te... capito testina? Tutta sua madre... 

Ingredienti per 4 persone:
300 gr di broccoli a cimette
300 gr di mezzi rigatoni
qualche filetto di alici in salsa piccante Rizzoli
60 gr di pecorino grattugiato
mezza cipolla
1 tuorlo
cannella in polvere Tec-Al
olio extra vergine di oliva
sale
pepe nero macinato Ariosto

Per questa ricetta mi sono ispirata ad un piatto visto sul numero di ottobre de La Cucina Italiana. Le modifiche ovviamente non sono mancate per renderlo piacevole al palato mio, di mio marito e della piccola peste.
In una pentola capiente (io ho usato la splendida pentola antiaderente Ballarini Greenline), con acqua bollente non salata, lessate i broccoli. Nel frattempo tagliate a fettine la cipolla e mettetela a rosolare in un goccio d'olio (io ho utilizzato l'innovativa padella antiaderente Illa Pearl Bio-Cook) aggiungendoci i filetti di alici in salsa piccante Rizzoli, un pizzico di cannella (facoltativa) e del pepe macinato. Aspettate che i filetti si siano sciolti, quindi scolate i broccoli (senza buttare l'acqua di cottura) aggiungendoli a questo soffritto.
Salate l'acqua di cottura dei broccoli riportandola a bollore quindi buttatevi la pasta. Quando mancano un paio di minuti al termine della cottura, tuffate la pasta nella padella dei broccoli facendo insaporire. Aggiungete quindi il tuorlo leggermente sbattuto con il pecorino e un poco di acqua di cottura della pasta, per amalgamare bene il tutto. Servite quindi completando con ancora un po' di pepe macinato.

Oramai quasi tutti i miei post ruotano attorno alla mia gravidanza; mi scuso con chi è stufo di leggere sempre le stesse cose, ma per la mia vita (e tante di voi mi capiranno) è un avvenimento straordinario. Stupefacente è il fatto che duri 9 mesi... le cose belle di solito persistono così poco! Sono appena entrata nel settimo mese; dicembre, con tutte le sue festività, volerà in un baleno e in un attimo ci ritroveremo a gennaio e da lì il countdown finale. 
E il timore mi assale: 
- paura del parto e del dolore (io che ho una soglia altissima) o meglio, terrore perchè non conosco il tipo di male che proverò...
- preoccupazione di non essere all'altezza della situazione: come si fa per essere un buon genitore? Vorrei essere un esempio per la mia piccola, ma la società in cui viviamo mi permetterà di lasciarle i valori che i miei genitori, a loro volta, hanno dato a me?
Spero solo che, non appena i nostri sguardi s'incroceranno, mia piccola creatura, tutti questi dubbi si dissolvano in polvere di stelle...

Tornando a noi invece, indovinate di chi è la ricetta???? Avete capito???? No??? Il suo nome  inizia per D.... D come Donna.... ed il cognome per H... H come Hay... gridatemi pure "MA BASTAAAAAAAAAA", intanto io continuo a farvela conoscere ugualmente! :-)

240 gr di burro
240 gr di cioccolato fondente
3 uova
1 1/2 tazze di zucchero (per me 200 gr di zucchero di canna)
3 tazze di farina (per me 450 gr di farina 00
2 cucchiaini di lievito in polvere
1 1/2 tazze di cioccolato bianco tagliato a pezzettini (per me una tavoletta da 200 gr)
zucchero a velo

Mettete il burro e il cioccolato fondente in un pentolino e mescolate su fuoco dolce finchè si saranno sciolti. Sbattete in una ciotola le uova con lo zucchero fino a ottenere un composto denso e spumoso, che incorporerete al burro e al cioccolato fusi. Aggiungete la farina setacciata con il lievito e il cioccolato bianco, amalgamate e versate il composto in una teglia quadrata o rettangolare, unta e foderata con carta da forno antiaderente. Fate cuocere per 30' circa in forno preriscaldato a 180°C. Lasciate raffreddare, tagliate a riquadri e cospargete di zucchero a velo.


 


Quanto mi piace questo primo piatto! E pensare che da piccola l'ho sempre snobbato...la Gianna me lo rifilava sotto al naso ed io giravo la testa dalla parte opposta, schifata... brutta bambina viziata che non ero altro! :-)
Questa ricetta è solo la versione decisamente più arricchita della classica pasta col pesto. Quest'ultimo io lo preparo rigoramente in casa; d'estate, quando il basilico dell'orto del mio papino necessita di essere tagliato, io e la Gianna prepariamo vasetti su vasetti di pesto, oppure li mettiamo in comode monoporzioni, nel contenitore dei cubetti del ghiaccio, così per l'inverno abbiamo una bella scorta!

Ecco la ricetta:

350 gr di bavette
200 gr di fagiolini
olio extravergine d'oliva
2 patate medie
pesto di basilico


Per prima cosa lavate i fagiolini e spuntate le loro estremità, quindi lessateli in abbondante acqua salata (quella che poi utilizzerete per cuocere la pasta). Intanto sbucciate le patate e tagliatele a piccoli dadini.
Quando l'acqua inizierà a bollire tuffatevi le patate, lasciate cuocere qualche minuto poi versatevi anche le bavette che, così facendo, saranno pronte insieme alle patate e ai fagiolini. Trascorso il tempo di cottura della pasta, scolate il tutto e riponete nella pentola, sul fuoco basso, aggiungendo il pesto e qualche cucchiaio di acqua di cottura, per rendere il composto più cremoso e mescolate delicatamente in modo da amalgamare bene gli ingredienti. Servite.

Il Natale ormai è alle porte; manca meno di un mese al suo arrivo e in giro si respira già la magica atmosfera che lo contraddistingue, quel miscuglio strano di sensazioni che a volte fanno a cazzotti tra di loro: malinconia, gioia, solitudine, voglia di far del bene... io ne sono già invasa... ma io sono un caso a parte, soprattutto quest'anno. Non è solo il mio Natale questo, è il Natale mio e della mia piccola Iris, egoisticamente parlando. Un Natale davvero speciale e sicuramente indimenticabile che verrà ricordato con tenerezza negli anni a venire. Io e il mio amore stiamo coronando il sogno di allargare la famiglia, un sogno forse più suo all'inizio, io non ne sentivo il bisogno. Mi dicevo: "la mia famiglia ce l'ho già, ci sei tu mio dolcissimo amore, ci sono i miei splendidi genitori, i miei due fratelloni con le loro rispettive famiglie, sto bene così"...ma il mio era sempre e solo un discorso egoistico. Quante volte ho scritto MIO, MIO, MIO... la famiglia è composta dal NOI, dal NOSTRO... ed io questo l'ho capito amore...un po' dopo, rispetto a te, ma l'ho capito, ed ora che c'è questa piccola creatura dentro di me, il simbolo della nostra unione e del nostro amore, lei renderà questo Natale un caldo focolare intorno al quale stringerci e magari piangere anche un po', si, ma di gioia per la nascita che ci sarà.

Per accompagnare questo mio pensiero, azzeccatissimi sono stati i Biscotti da Famiglia del mitico Pellegrino Artusi. La versione scaricabile, se vi può interessare, la potete trovare qui. E' uno dei miei tesori, contiene tante ricette interessanti, genuine, che sanno di casa e di famiglia, proprio come questi biscottini.
Intanto vi riporto la ricetta in versione originale:

«Sono biscotti di poca spesa, facili a farsi e non privi di qualche merito perché posson servire sia pel the sia per qualunque altro liquido, inzuppandosi a maraviglia. Farina, grammi 250. Burro, grammi 50. Zucchero a velo, grammi 50. Ammoniaca in polvere, grammi 5. Una presa di sale. Odore di vainiglia con zucchero vanigliato. Latte tiepido, un decilitro circa. Fate una buca nel monte della farina, poneteci gl'ingredienti suddetti meno il latte, del quale vi servirete per intridere questa pasta, che deve riuscir morbida e deve essere dimenata molto onde si affini; poi tiratene una sfoglia grossa uno scudo, spolverizzandola di farina, se occorre, e per ultimo passateci sopra il mattarello rigato, oppure servitevi della grattugia o di una forchetta per farle qualche ornamento. Dopo tagliate i biscotti nella forma che più vi piace, se non volete farne delle strisce lunghe poco più di un dito e larghe due centimetri come fo io. Collocateli senz'altro in una teglia di rame e cuoceteli al forno o al forno da campagna.»

Setacciate 250 gr di la farina (per me farina 0) con l'ammoniaca (5 gr) e un pizzico di sale, aggiungete poi 50 gr di burro sfregandolo insieme alla farina, così come si fa per la frolla, poi aggiungete 50 gr di zucchero a velo con la buccia di 1/2 limone grattato, una bustina di vanillina e il latte (100 ml). Lavorate l'impasto per circa 7/8 minuti e stendetelo poi in un rettangolo di circa 1/2 cm di spessore. Tagliate in pezzi di circa 6 cm. x 2 o 3 cm o come preferite. Adagiate i biscotti su di una teglia coperta di carta forno e infornateli a 180° fino a doratura.
Queste delizie le avevo addocchiate anche sul blog di Paoletta: Anice e Cannella; vi consiglio, anzi, vi raccomando, come ha fatto anche lei, di utilizzare l'ammoniaca per dolci e di non sostituirla al lievito chimico; perderebbero la loro inconfondibile croccantezza.

Ancora lei, ancora una ricetta di Donna Hay. Mi piacciono un sacco le sue creazioni e i suoi libri, la grafica con cui sono realizzati e la pace e armonia che infondono sfogliandoli.
Passo subito alla ricetta, oggi devo scapparea prendere gli esiti della curva glicemica (Gesù Bambino, ti prego ti prego ti prego continua a farmi mangiare dolci ti prego...prometto di essere ancora più buona se lo farai...):

50 gr di farina 0
80 gr di farina di mandorle
160 gr di zucchero a velo
90 gr di burro fuso
3 albumi leggermente sbattuti
1 cucchiaio di estratto di vaniglia (per me mezza fialetta di essenza di vaniglia)
125 gr di lamponi surgelati (per me freschi)

Scaldate il forno a 160°C. Mescolate in una ciotola la farina, la farina di mandorle, lo zucchero a velo, il burro, gli albumi e la vaniglia fino ad ottenere un composto liscio. Incorporate metà dei lamponi e trasferite in uno stampo per torte rotondo di 18 cm foderato di carta da forno. Distribuite i lamponi rimasti sulla superficie e infornate per 35-40', verificandone la cottura con uno stecchino.


Quanto mi piacciono le monoporzioni... anche a voi?
Io le adoro! Trovo siano, prima di tutto, molto eleganti e poi, nel mio caso specifico, con l'utilizzo delle cocottine, non sporchi praticamente quasi nulla! Metti tutto dentro et voilà!
Vi propongo questo millefoglie (chiamarlo così fa molto chic!) alle melanzane, farcito con dell'ottima caciotta. La ricetta originale (che poi io ho modificato) mi era arrivata via emal dal sito Bibliotheca Culinaria.


Ingredienti per 4 persone
2 melanzane
Farina
100 g di parmigiano reggiano
2 pomodori

300 g di Taleggio
Erbe aromatiche (basilico, timo, maggiorana, origano secco)
La scorza di 1 arancia
1 spicchio di aglio (io non l'ho messo)
Olio di semi di girasole per friggere
Sale

Preparare i millefoglie di melanzana tagliandole a fette molto sottili. In una bacinella, posizionare le fette e spolverizzare ogni strato con il sale fino. Lasciare riposare per circa un'ora, per far perdere loro il liquido di vegetazione. Strizzare le fette di melanzana, sciacquarle in acqua fredda e asciugarle con della carta assorbente da cucina. Passarle nella farina e friggerle in abbondante olio di semi di girasole aromatizzato con l’aglio (che io ho omesso).
Spellare i pomodori dopo averli incisi e passati per qualche minuto in acqua calda. Tagliarli al coltello, salare e pepare, aggiungere la scorza di arancia grattugiata e tutte le erbe aromatiche.
Imburrare dei piccoli stampini, aggiungere a strati le fette di melanzana, i pomodorini aromatizzati con la scorza d'arancia grattugiata e gli aromi, la caciotta a pezzettini, il parmigiano grattugiato fino a riempire totalmente gli stampi. Cuocere in forno preriscaldato a 180 °C per qualche minuto. Sono FA-VO-LO-SI!








Quando non trovo idee per fare una bella crostata, ed esigo un risultato perfetto, il cursore del mouse e la tastiera m'indirizzano automaticamente al blog dello Zio Piero. Non c'è confronto che tenga, le sue crostate sono fenomenali! Ogni volta che ne propongo una di quel Sant'Uomo qual'è, il successo è assicurato; anche in questo caso non ho sbagliato! Oltre alla consistenza deliziosa del ripieno, mi ha stregata questa sua frolla...una scioglievolezza unica! Provatela, vi prego...certe gioie vanno condivise! Per la ricetta io vi rimando direttamente al suo blog: I Pasticci dello Ziopiero. Le uniche mie varianti sono state: utilizzare ricotta vaccina anzichè di pecora, e ricoprire la superficie della crostata con la marmellata biologica Fiordifrutta Rigoni di Asiago alle visciole.


Tadààààààààà!!!!!!!!
Ecco a voi una ricetta realizzata ispirandomi ad uno dei nomi più noti del mondo della gastronomia internazionale...un nome nuovo, mai sentito nominare nel mio blog (?????)...Donnaaaaaaaaaa Haaaaaaaaayyyyyyyyyy! Ahahahhahaahhaha! Che ce volete fa??? Sarò monotona, ma le sue ricette per me sono strepitose!
Questa pasta, in realtà, l'ho modificata un po'... infatti ho scritto che mi sono ISPIRATA...tutto è nato, come sempre, sfogliando uno dei suoi fantastici libri...

Ecco la mia ricetta:

200 gr di spaghetti
60 ml di panna fresca
2 cucchiai di succo di limone
un trancio di salmone
una manciata di semi di finocchio Melandri Gaudenzio

Prima di tutto ho cotto il salmone sulla piastra, senza nessun tipo di condimento, togliendogli poi la pelle ed eventuali lische una volta cotto. Nel frattempo ho fatto lessare la pasta in una pentola antiadente. Una volta pronti gli spaghetti, li ho scolati e rimessi nella pentola. Ho unito la panna fresca, il succo di limone e una manciata di semi di finocchio, mescolando bene il tutto. Ho incorporato il salmone e servito. Un primo piatto veloce e squisito!

Come fatto per i semi di sesamo, vi posto un'altra piccola curiosità (sempre trovata su Wikipedia) relativa al finocchio, ed in specifico all'espressione "lasciarsi infinocchiare". Deriva dall'abitudine dei cantinieri di offrire spicchi di finocchio a chi si presentava per acquistare il vino custodito nelle botti. Il grumolo infatti contiene sostanze aromatiche che rendono gustoso anche un vino di qualità scadente. Hai capito... :-)

Una ricetta tratta dal magnifico libro di Donna Hay "Non ho tempo per cucinare", il Pollo con mozzarella fusa.


250 gr di pomodorini ciliegia tagliati a metà
75 gr di olive kalamata snocciolate (per me semplici olive verdi)
1 cucchiaio di olio d'oliva
4 fette spesse di mozzarella (io ho usato una mozzarella di bufala da 125 gr)
8 foglie di basilico
2 filetti di petto di pollo da 200 gr tagliati a metà per il lungo (io avevo del pollo a tocchetti)
8 fette di pancetta
io ho aggiunto anche una spruzzata di vino bianco secco

Scaldate il forno a 200°C. Mettete i pomodorini, le olive e l'olio di oliva in una teglia e infornate per 10' o finchè i pomodorini sono teneri (io questo passaggio l'ho omesso avendo utilizzato la conserva di pomodorini già pronti e sbollentati). Mettete una fetta di mozzarella e due foglie di basilico su ogni pezzo di pollo (io ho usato una manciatina di tocchetti di pollo) e avvolgeteli in due fette di pancetta. Appoggiate i petti di pollo nella teglia, spruzzateli con un po' di vino bianco secco e infornate per 15-20' o finchè il pollo risulta ben cotto.





Da quando ho scoperto questa ricetta di Erica scovata sul suo splendido blog Ogni Riccio un Pasticcio, che seguo sempre con piacevole interesse, si può dire che la mia vita è cambiata. Eh si, non sto mica esagerando sapete? Uno street-foodsenza eguali nella mia famiglia! Tutto lo vogliono tutti lo cercano! Ale, da quando li ha assaggiati, sembra impazzito! Dice che sono ancora più buoni di quelli mangiati a New York (e non posso dargli torto...questi sono home-made, nettamente genuini, al 100%). Ho passato la ricetta anche alla Gianna... premetto che la mia dolce mammina ha la bellezza di 75 anni (non ditegli però che ve l'ho scritto, se no m'ammazza!); da quando li ha fatti (e le sono venuti anche meglio dei miei... mani di fata!) ormai sono diventati il pasto abituale di almeno un giorno la settimana! Guai a dirle che una ricetta che ha fatto ti piace! Te la rifarà all'infinitoooooo!!!!!! La mia mammuzza...tenera lei! Beh, che dire se non grazie a Erica per avermi fatto conoscere quest'impasto, che tra le altre cose è pure veloce da fare! Per la ricetta vi rimando al suo blog! Io ho usato, per la copertura, i semi di sesamo Melandri Gaudenzio. 


Una curiosità trovata su Wikipedia: sapevate che i semi di sesamo (sia bianco che nero) sono considerati un simbolo di immortalità e profondamente legati ai culti sacri? Ne mangerò a tonnellate allora!!!! Non si sa mai... :-)

 

I "meini" o "pan de Mej" sono biscotti tipici della tradizione lombarda. Sono preparati, in occasione della festa di Ognissanti, con la farina di mais (prodotto tipico di questo territorio). Sono biscottini semplicissimi, ricordo che mia nonna diceva sempre che la tradizione li voleva intinti nella panna fresca liquida. Le ricette che li rappresentano sono molteplici, credo che cambino da zona a zona. Io, lodigiana, li preparo così come vedete sotto. Ho aggiunto, sulla superficie di alcuni, una manciata di semi di finocchio (facoltativa).

Ingredienti:


2 tuorli
200 gr di farina bianca 00
150 gr di farina gialla
250 gr di burro morbido
100 gr di fecola
150 gr di zucchero di canna
½ bustina di lievito per dolci
semi di finocchio Melandri Gaudenzio (facoltativi)


Lavorate insieme tutti gli ingredienti e formate una palla; avvolgetela nella pellicola e ponetela in frigorifero a riposare per almeno un’ora. Trascorso questo tempo dividetela in tre parti e formate dei filoncini che andrete a tagliare, con l’aiuto di un coltello (come se tagliaste a fette un salame), a fette spesse circa 5 mm. Ponete i biscotti ottenuti su una placca ricoperta di carta da forno e infornate a 180° per 15’ circa. Metà dei biscotti io li ho spolverizzati con dei semi di finocchio (prima di infornarli). Una volta pronti e raffreddati, potete spolverizzarli a piacere con dello zucchero a velo. 


L'altro giorno sono andata a fare tutti i controlli del caso per la piccola Iris e la principessa sta bene, benissimo! L'ho vista succhiare liquido amniotico e sbadigliare (tutta il papà... mangia e ha sempre sonno...eheheeh... speriamo rimanga così anche dopo che sarà nata)! Ogni volta è una gioia immensa, sempre puù grande! La mia cucciolina... le voglio già così bene! 
Essendo tornata a casa tardi dalla visita, ho dovuto improvvisare una cena veloce, anzi, velocissima! Però era necessario anche festeggiare, cenando con qualcosa di speciale; allora ecco che dalla dispensa appare il vasetto di Bottarga di tonno dolce. Mi sono ricordata dei consigli di Carla su come cucinarla nel caso avessi deciso di condirci una pasta... il risultato è stato strabiliante! Nel frattempo che la pasta cuoce, in una padella antiaderenteè bastato far rosolare uno spicchio d'aglio in due cucchiai di olio extra vergine di oliva; toglietelo e stemperatevi la bottarga di tonno dolce. Scolate gli Scialatielli al limone i e aggiungeteli al condimento; fateli saltare qualche minuto in padella e serviteli, se vi garba, con una spolverata di scorza di limone grattugiata.



 
L'altra sera ho preparato questo gustosissimo piatto etnico... non sono solita a cucinare piatti del genere, tra le mie ricette ne troverete ben pochi... temo sempre di esagerare con l'utilizzo delle spezie... ma poi, alla fine, il risultato ti infonde coraggio! Ad Ale è piaciuto tantissimo! La mia gioia! Lui mi dà sempre soddisfazioni!

La ricetta l'ho presa da Serena e dal suo bellissimo blog L'omino di Pan Pepato; riporto di seguito la sua squisitissima ricetta mettendo tra parentesi le mie varianti:

Ingredienti:
150 gr di fagioli neri
1 cipolla
1 cucchiaino di cumino
1 cucchiaino di chili
350 gr di macinato (io di manzo)
1/2 barattolo di pelati

1 cucchiaino di origano
olio evo
sale


Io, a differenza di Serena, ho cucinato il chili in pentola, quindi ho raddoppiato il tempo di cottura.

La sera prima mettere a bagno i fagioli e lasciarceli almeno una ventina di ore. 

Il giorno dopo preparare un soffritto con la cipolla affettata a velo, il cumino e il chili. Quando la cipolla sarà appassita, aggiungere la carne e farla rosolare. Versare quindi i pelati, l'origano, i fagioli, un pizzico di sale (meglio due) e acqua a coprire.

Chiudere la pentola e far cuocere per 30 minuti dal fischio, il tempo di lessare i fagioli per circa un'ora e un quarto). Aprite la pentola e fate ritirare l'acqua rimasta, mescolando spesso (la preparazione riuscirà, così, più cremosa).


Io ho accompaganto il chili con della piadina tagliata a spicchi.





Questo è uno dei miei contorni preferiti... come ormai avrete capito, non sono amante dei piatti dietetici, stile ospedale, ma di quelli dai sapori decisi e accattivanti, come questo contorno di patate. Da quando ho scoperto (anni fa) questa ricettina su GialloZafferano, questo contorno ha fatto sempre coppia fissa con qualsiasi tipo di arrosto. Ecco la ricetta:

Ingredienti:

mezzo cucchiaino di aromi per arrosto
200 ml di brodo vegetale
4 cucchiai di olio extravergine di oliva
80 gr di pancetta affumicata
1 kg. di patate
rosmarino in foglie contuse, se ne avete, due rametti di rosmarino fresco
sale q.b.

Accendete il forno al massimo. Lavate, sbucciate e tagliate a spicchi le patate, poi adagiatele in una teglia contenente l’olio. Tagliate la pancetta affumicata in pezzetti (che potete omettere se desiderate una versione più light) e mischiatela alle patate, aggiungendo anche una spolverata di aromi per patate, il sale e il rosmarino spezzettato.

Ponete la teglia sul fuoco e fate saltare la patate con gli ingredienti per una decina di minuti, annaffiandole con il brodo; mettete quindi la teglia nel forno per circa 40 minuti, trascorsi i quali accenderete il grill per altri 5 minuti.

A cottura avvenuta, estraete la teglia dal forno e servite le patate immediatamente.

Era da parecchio tempo che cercavo in rete questa ricetta; non una torta di carote qualsiasi, ma proprio questa! Quella che mi preparava la mia dolce mamma quand’ero piccina. Ho chiesto più volte gli ingredienti alla diretta interessata, l’abbiamo anche cercata insieme nella montagna di ricette scritte a mano o strappate dalle riviste che si ritrova nell’armadio, ma niente da fare. Un giorno, per caso, mi scappa l’occhio sul blog di Elisa – Aggiungi un posto a tavola – leggo gli ingredienti e mi dico che come gusto ci potremmo avvicinare. La preparo e con mia meraviglia, ad ogni assaggio, torno bambina… è incredibile come certi gusti ti rimangano nella memoria! Grazie Elisa! Vi riporto di seguito la ricetta, così come l'ha scritta Lei con le mie modifiche tra parentesi:

Ingredienti:
300 g di carote pulite (io 400 gr)
250 di zucchero
200 di mandorle pulite (io le compro con la buccia perchè costano meno; intanto per spellarle basta metterle a bagno due minuti in acqua bollente e togliere loro la buccia)
100 g di farina 00

3 uova
1 bicchiere di liquore Mandorla Amara (io ho usato la stessa quantità di Amaretto di Saronno)
la buccia di 1 limone (solo la parte gialla)

1 bustina di vanillina
1 bustina di lievito per dolci
zucchero vanigliato (io l'ho usato solo per la copertura)



Procedimento:
Accendere il forno a 180°. Mettere nel bicchiere del robot da cucina le carote tagliate a pezzetti, le mandorle, la buccia di limone e avviare la macchina. Tritare molto bene e successivamente aggiungere gli altri ingredienti (senza spegnere il robot) nel seguente ordine: zucchero, uova, farina, liquore, vanillina, 2 cucchiaini di zucchero vanigliato, lievito. Fra l’inserimento di un ingrediente e l’altro lasciar passare qualche minuto. Rivestire una teglia con la carta da forno e versare l’impasto ottenuto. Infornare nel forno già a giusta temperatura e cuocere circa 30 minuti. Verificare la giusta cottura con uno stuzzicadenti. A cottura ultimata, a torta ancora calda, spolverare con zucchero vanigliato a piacere

Da notare ed applaudire anche l’assenza di grassi: né olio né burro! :-)

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Mi chiamo Chiara, ho 44 anni e ho aperto questo blog di cucina nel 2010, con la
speranza di rendermi utile a chi, come me, non sapeva cucinare nemmeno un uovo.
Mi sono "costruita" da sola, con tenacia e curiosità, ma i consigli e l'esperienza di mia madre mi hanno aiutata in maniera decisiva.
Il mio background di esperienze professionali e personali mi ha portato a creare una mia modalità con la quale divulgare l'importanza del cibo, sotto ogni suo aspetto.

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